Dominato da mia madre Ottavo e ultimo capitolo

di
genere
incesti

Eravamo ancora stretti in quell’abbraccio e non avrei voluto spostarmi di un millimetro. Mi sentivo protetto, mi sentivo come se il tempo si fosse fermato e nel modo ci fossimo solo io e lei. Poi la sua testa si abbassò e la sua bocca rossa si avvicinò pericolosamente alla mia. Era mia madre ma la desideravo. E lei? La risposta la ebbi immediatamente perché quelle splendide labbra si posarono sulle mie. Era una sensazione meravigliosa mai provata prima. Avevo baciato altre ragazze ma quello con mia madre era un milione di volte più bello e sensuale. Non capivo più niente e la sua lingua continuava ad esplorare sensualmente la mia bocca. Le gettai le braccia al collo mentre ci continuavamo a baciare sempre con maggiore passione. Dopo un tempo che non riuscii a quantificare, ci staccammo
“ Padrona io…” Mi mise una mano sulla bocca
“ Zitto! Non ti ho dato il permesso di parlare. Tu rimani il mio schiavo. E adesso ti ordino di darmi piacere” Si abbassò i sensualissimi pantaloni di lattice e mi indicò il pavimento facendomi segno di inginocchiarmi al suo cospetto. Sotto quei pantaloni non portava intimo e dinanzi a me si spalancò il paradiso. Capii ciò che la mia splendida madre e padrona desiderava e iniziai a leccarle il clitoride. La sentivo fremere e pensavo che avrei dovuto metterci tutta la passione per accontentare quella meravigliosa femmina. Sentivo i suoi umori scendere sempre più numerosi ma continuavo a leccare ingoiando tutto quello che la mia lingua trovava e finalmente la sentii esplodere in un orgasmo. Mi mise la mano sulla testa spingendola ancora di più sulla sua fica. Era evidente che non voleva che smettessi e io proseguii imperterrito fino a che fu proprio lei ad allontanarsi. Si appoggiò al muro respirando profondamente con gli occhi socchiusi
“ Padrona, l’ho accontentata? Le ho dato piacere?” le chiesi sperando che lei avesse gradito. Lei voltò lo sguardo verso di me e scoppiò a ridere
“ Hai tutta la faccia sporca. Vai a lavarti, schiavo” Sorrisi anche io e andai di nuovo a lavarmi per tornare immediatamente da lei che a sua volta si era spogliata del tutto. Era sul letto interamente nuda e se avevo ancora dei dubbi sulla perfezione del suo fisico, quelli scomparvero del tutto. Mia madre, la mia padrona era veramente bellissima. Mi fece cenno di avanzare verso di lei. Avevo nuovamente il cuore in gola e il cazzo dritto. Mi misi carponi sul letto e lei mi afferrò i polsi stringendo. Urlai dal dolore. Mia madre aveva una forza spaventosa e nettamente superiore alla mia ma quella sua netta superiorità mi eccitava incredibilmente anche se, come in quel caso, mi faceva sentire un dolore immenso
“ Pietà padrona, mi sta spezzando i polsi” la implorai facendola però ridere. Forse la sua vena sadica la stava facendo godere del dolore che mi provocava. Mi spinse pertanto con la schiena sul letto ma appena fui del tutto sdraiato mi arrivò l’ennesimo schiaffo
“ La prossima volta che ti sento urlare te li spezzo veramente. In questo momento non sei mio figlio ma sei uno schiavo e io mi comporterò da padrona spietata. Ma sono anche una femmina e dominarti mi fa crescere il desiderio sessuale e quindi adesso ti scoperò. Se te ne verrai senza il mio consenso ti riempio di botte. Sono stata chiara?” Quasi non credevo a ciò che mi aveva detto. Avrei scopato con lei? Con la mia bellissima madre e padrona? Sentivo il cuore che andava a mille
“ Sì padrona” le risposi infine anche perché la mia mente non riusciva ad elaborare un pensiero concreto a parte il fatto che stavo per fare l’amore con mia madre come nei miei desideri. Ero però ancora sotto di lei che mi stringeva i polsi. Avevo paura di lei. Anzi, ne ero addirittura terrorizzato ma la mia eccitazione però non era affatto diminuita, tutt’altro. Più aumentava la sua dominazione e più cresceva il mio desiderio. La mamma intanto si mise sopra di me. Accarezzò il mio cazzo e poi si impalò su di esso. Oh mio Dio quanto l’avevo desiderato! La mamma si muoveva abilmente facendo sì che il mio cazzo si strofinasse sulle sue pareti vaginali e questo dovette essere per lei molto eccitante perché pochi minuti dopo la sentii quasi urlare dal piacere
“ Oh sì, così. Ti sto scopando schiavo. Perché tu sei solo uno schiavo al mio servizio”
“ Sì padrona. Ed è bellissimo essere il suo schiavo. Più bello di quanto avessi potuto immaginare. Io però adesso non ce la faccio più a resistere. La scongiuro, mi dia il permesso, magnifica padrona”
“ Non ancora. Adesso no” Chiusi gli occhi. Non ce la facevo più ma per fortuna sentii la mamma urlare di nuovo “Adesso! Vieni adesso insieme a me. Te lo ordino” Non me lo feci ripetere ed eiaculai in maniera portentosa. Non smettevo più di lanciare sperma all’interno della vagina di mia madre e quando finii ero completamente privo di forze. Non immaginavo che si potesse provare un piacere del genere. Era stato bellissimo al di là di ogni immaginazione. Anche mia madre sembrava aver avuto un orgasmo eccezionale e si poggiò sul mio corpo cercando di nuova la mia bocca ma stavolta con semplici, sia pur meravigliosi, casti baci sulla bocca. Io guardavo quel viso bellissimo e perfettamente truccato
“ Signora, che succederà adesso?” Le chiesi. Lei mi sorrise
“ Lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Era da tempo che ti desideravo e quando ho visto quei miei video ho capito che anche tu avevi gli stessi miei desideri. Avevo però delle remore e ho fatto del tutto per farti desistere. Ma quando ho visto che tu proseguivi imperterrito non ho resistito. Tu sei mio figlio e quello che abbiamo fatto non è giusto ma…”
“ Io sono innamorato di lei, mia padrona. Non come una madre ma come donna. Io l’ammiro, la considero la donna più bella che esiste al mondo e vorrei essere davvero il suo schiavo, uno schiavo obbediente pronto però a darle piacere ogni qualvolta lei lo desidera. Io vorrei vivere sotto di lei” Mi accarezzò
“ Sarai il mio schiavo e sarai il mio amante. Ormai non possiamo più tornare indietro. Il desiderio che abbiamo provato l’una per l’altro è stato talmente grande che sarebbe impossibile ritornare ad essere madre e figlio. Ma non ti farò sconti, Michael. Sarò ancora più cattiva, ancora più severa di quanto lo sono stata questa settimana e tu non potrai fare nulla senza il mio permesso”
“ Sarò lo schiavo che lei desidera, signora Karen. Deciderà lei come comportarsi con me e io accetterò” La vidi sorridere per poi darmi un altro bacio sulla bocca
“ Adesso vai a prendermi una sigaretta, schiavo”
“ Subito mia padrona” le presi la sigaretta, glie l’accesi e poi mi misi in ginocchio con la bocca aperta ma lei mi accarezzò
“ Stasera no. Ti userò ancora come portacenere e sarai ancora il mio cesso ma stasera non ne ho voglia. Quindi vai a prendermi un portacenere vero. Mi alzai e corsi ad espletare l’ordine. La sua voce sicura e dominante mi aveva nel frattempo fatto avere una nuova erezione malgrado avessi appena avuto una splendida eiaculazione e quando tornai da lei si mise a ridere
“ Beh, vedo che essere uno schiavo ti fa piuttosto bene da un punto di vista sessuale”
“ E’ lei che mi eccita, padrona. Il pensiero di poterla servire, di obbedirle. Il mio non era un gioco ma un desiderio irrinunciabile”
“ L’ho capito. Adesso vieni a letto accanto a me” Obbedii. Lei non disse nulla e terminò di fumare per poi gettare la sigaretta nel posacenere dopodiché mi afferrò dietro al collo per spingermi di nuovo verso di lei. Ci baciammo e mi spinse un’altra volta con la schiena sul letto ma lo fece delicatamente, senza farmi male. Poi si rimise sopra di me per farsi impalare. Era iniziata la mia vita da schiavo ma anche quella di servitore sessuale di mia madre. E forse anche di ragazzo innamorato di una splendida donna. Lo avevo desiderato fin dal primo video in cui l’avevo ammirata come dominatrice. E avevo avuto ciò che volevo. Non sapevo quanto la mia padrona mi avrebbe fatto rimanere come suo amante schiavo ma sapevo che avrei fatto qualsiasi cosa pur di continuare ad esserlo. Chiusi gli occhi mentre lei mi cavalcava furiosamente. In quel momento mi sentivo il suo giocattolo sessuale ed era semplicemente fantastico.

FINE


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scritto il
2024-12-12
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