Perché no?! I corpi della mamma, del papà e dei figli, intrecciati come una scultura classica.

di
genere
incesti

Era passata appena una settimana dal primo incontro e già il loro rapporto aveva superato la soglia di una intima complicità.

I loro pensieri, i loro desideri e le reazioni dei loro corpi, si fondevano e libravano nell'intesa assoluta.

Non dovevano più ne chiedere ne offrirsi tale era la naturalezza con la quale l'uno soddisfaceva le attese dell'altra/o.

Mentre la leccava come un gatto avrebbe fatto col suo micino ripulendole ogni angolo del suo corpo spruzzato dal seme dei maschi che l'avevano posseduta, lei gli teneva le mani tra i capelli e perduta nel piacere che lui le stava dando, pensava già ad un futuro diverso da quello che aveva immaginato sino a quel momento.

"Amore!" lo chiamava amore mentre sentiva la sua lingua lambire la sua carne anche negli angoli più segreti del suo corpo e lo chiamava amore quando i suoi gemiti di piacere, erano accompagnati dallo schiocco liquido dei suoi umori, della sborra che aveva in corpo e della saliva di lui che insieme a quei fluidi, le lambiva, fagocitandola, anche parti dell'anima.

In quell'occasione, anche l'amica Lele, avendo capito che stava avvenendo qualcosa di importante, si era tenuta in disparte senza intervenire fisicamente come faceva abitualmente.

In quella notte davvero memorabile, il tempo pareva essersi fermato.

Tutte le leggi della fisica, della fisiologia e dell'anatomia umana parevano non rispettare più le loro naturali funzioni.

La femmina assatanata come mai nella sua vita (E' un tutto dire questo!) non era mai sazia di cazzo e di sperma mentre lui, trasformato anche nel volto, pareva possedere doti miracolose.

Il suo cazzo era rimasto duro per tutta la notte senza perdere il suo turgore neanche dopo ogni orgasmo.

I suoi fiotti di sperma, schizzavano copiosi e potenti anche dopo l'ultimo orgasmo e dio sa quante volta aveva sborrato prima che finalmente alle otto del mattino si erano addormentati attaccati come il cane alla sua cagna mentre col nodo dentro, la ingravida.

Da quel momento lei non era più uscita da sola in cerca di maschi o di luoghi dove fervevano quelle orge da lei tanto amate.

Era sempre lui ad accompagnarla e spesso era lui stesso a scegliere le situazioni o i maschi dai quali farla montare.

Solitamente lui partecipava vigilando sulla sua sicurezza ed il suo piacere e solo alla fine, volendo ripetere l'esperienza della prima volta, la montava per ultimo mentre lei (Già piena in ogni pertugio) era impalata sul cazzo di un maschio mentre un altro la chiavava in bocca.

A quel punto del racconto la figlia in evidente stato di eccitazione, aveva chiesto: "Ma mamma, non ci hai ancora detto perché papà ha voluto sborrare sulla macedonia.

La mamma guardandola con occhi languidi le aveva risposto:

"Bambina, questo è un rito che, anche se è trascorso molto tempo ormai ed anche se le nostre abitudini sessuali sono molto cambiate, a vostro padre piace ripetere almeno una volta all'anno.

Ma adesso basta coi racconti che riprenderemo dopo.

Adesso è il momento di mostrarvi praticamente (Con una piccola variante a causa della mancanza di un altro maschio) cos'era successo quando, quasi per magia, gli sguardi miei e di vostro padre si erano incrociati."

Detto questo, la mamma aveva preso entrambi i figli per mano e li aveva condotti nella sua camera da letto mentre il marito era rimasto in cucina.

Sul lettone la mamma, aiutata dalla figlia, aveva succhiato il cazzo del figlio per farglielo diventare più duro di quanto non fosse già.

Poi scivolando sul corpo del ragazzo, aveva raggiunto la postura che le permettesse di baciarlo sulla bocca mentre la ragazza da dietro, continuava a leccare il cazzo del fratello e la fica della mamma.

"Mettimelo dentro cucciola!"

Aveva detto alla figlia quando sentiva che lui aveva raggiunto il massimo turgore.

Col membro del ragazzo dentro di se, aveva cominciato a roteare il bacino muovendosi anche in su e giù stando attenta però, a fermarsi ogni qualvolta, attraverso il respiro del figlio e le contrazioni del suo cazzo contro le pareti della vagina, intuiva il pericolo di un orgasmo prematuro.

La figlia intanto, su richiesta della mamma, aveva continuato a leccare i sessi accoppiati, i testicoli del fratello ed in modo particolare lo sfintere anale della mamma che si apriva e si contraeva al ritmo del battito dei loro cuori.

Quando oramai la situazione pareva matura per un cambiamento di postura, la mamma si era sollevata e girandosi di spalle verso il figlio, si era lasciata calare a candela infilandosi il cazzo, teso come l'asta di una bandiera, direttamente nel buco del culo.

A quel punto adagiandosi con la schiena sul corpo di Marco, aveva allargato le cosce aprendo la fica in un esplicito invito al marito, esattamente come aveva fatto più di vent'anni prima.

Mentre l'uomo che sino a quel momento aveva origliato in silenzio da dietro la porta, faceva il suo ingresso in camera completamente nudo e col cazzo sguainato come una sciabola, la mamma aveva invitato la figlia ad allargare le cosce e porgerle la fica da leccare alle sue vogliose labbra.

Il cerchio era chiuso!

Per la prima volta, insieme ai figli avevano riprodotto quella fatidica scena che tanto li ossessionava e li esaltava sessualmente.

Non fosse stato per i suoni che rimbombavano nell'ambiente, quella scena coi suoi intrecci di corpi bianchi, avrebbe potuto ricordare una composizione del Canova all'interno di un museo.

Invece, erano corpi vivi eccitati e vibranti al ritmo dei potenti affondi nel corpo della donna da parte del marito che le pompava la fica e del figlio che la inculava con spinte selvagge mentre la ragazza, tenendo tra le mani la testa della mamma, si muoveva come se la stesse chiavando rilasciandole in bocca i succhi dei suoi ripetuti orgasmi.

Dopo che il figlio con un rantolo bestiale si era scaricato nelle visceri della mamma, anche il padre, si era lasciato andare ad una potente sborrata che pareva non voler finire mai.. proprio come quella volta.

Che meraviglia!

Per la mamma quella era davvero l'ennesimo cambiamento che subiva la sua vita.

Finalmente, l'orologio tornava indietro nel tempo rimettendo in ordine le cose che le avrebbero permesso di tornare ad essere ciò che era ma all'interno stavolta, della sua amata famiglia.

"Dunque, dove eravamo rimasti?"

Aveva chiesto la mamma quando tutto era finito ed avevano anche cambiato le lenzuola del letto devastate dal passaggio di quella buriana di umori.

"Allo spruzzo di papà sulla macedonia."

Aveva risposto la figlia.

"Ah già! Dunque, tutto era successo quando avevamo festeggiato il primo anniversario del nostro fidanzamento.

Avevamo festeggiato a modo nostro sino alle 23 e benché l'orgia era in pieno fermento, avevamo deciso di tornare a casa per festeggiare in intimità quella importante ricorrenza.

Io come sempre accadeva, avevo fatto il pieno in ogni pertugio mentre lui, si era trattenuto e non era venuto nemmeno una volta.

Volevamo brindare in compagnia di Lele, con una importante bottiglia di Champagne.

A casa avevamo avuto la sorpresa che lei, aveva fatto fare una torta coi nostri 3 nomi, la data da festeggiare ed una candela tozza e bassa a forma di fallo.

Seduti in soggiorno con la torta dalla candela accesa sul tavolino e le flute piene in mano, nel momento del brindisi, io e Lele ci eravamo inginocchiate davanti a lui per succhiarglielo e farlo sborrare poi nei nostri bicchieri come facevamo spesso.

Nel momento dell'acme, Giorgio, con un movimento brusco, ci aveva allontanate e puntando il cazzo verso la torta, aveva diretto il getto di sperma sulla candela spegnendola e trasformandola visivamente in un cazzo dal quale colava lo sperma.

Che meraviglia!

Che idea stupenda per festeggiare!

A quel punto, avevo aperto la bocca e incurante dello stoppino, mi ci ero calata sopra, ingoiandola tutta sino a stampare il viso sulla torta.

Ritraendomi avevo la faccia piena di crema e la bocca piena di sperma e al massimo del delirio dei sensi, prima del brindisi, avevamo inzuppato nei bicchieri il cazzo ancora gocciolante e poi baciandoci e leccandoci, ci siamo scambiati a tre lingue lo sperma che avevo in bocca mentre Lele e vostro padre, mi ripulivano anche il viso con la lingua."

"Wow che figata!"

Aveva risposto la figlia aggiungendo:

"Quando lo facciamo anche noi.. mamma?"

segue


scritto il
2024-06-03
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