Agente Lucy - 16 - Un cazzo d'asino!

di
genere
pulp

Ho mandato tutto a puttane e la puttana sono sempre io!
Mi rimbombano bip nel cervello. Il Colonnello è incazzato.
Ma anche Dolores, porcaputtana! Ha due Glock in mano, dannazione non ci voleva nulla, ma ha esitato e non ha bucherellato all'istante Uribe ed amici. Forse per lealtà. O per un vecchio amore.
Succede tutto con calma.
Noi due siamo congelate dal lanciafiamme nell'apice della passione lesbica, io bocconi sul bancone con due Glock infilate dove non dovrebbero e Dolores dietro me nel ruolo di maschiaccio.
Muovendo solo gli occhi come un vero maestro jedi, Uribe dispone i suoi uomini attorno a noi ed ordina a Dolores di allontanarsi.
Lei è una maledetta tosta, prima mi tira indietro la testa e mi bacia la guancia, “cagna” mi dice mentre me la ficca a fondo in culo, quindi lascia le pistole dove sono e va verso l'angolo.
Non sono stupidi, la stordiscono immediatamente con i teaser e le lanciano una rete addosso. E non devono aver un bel ricordo della loro nazicomandante perché mentre l'avvolgono si sfogano a calci e pugni.
Uribe passa il lanciafiamme ad uno scagnozzo e prende il posto di Dolores dietro me. “È destino, Lucy, tu porti il tradimento.”
Questo è tutto suonato, non lo seguo, ho altre preoccupazioni e dovrei dirgli che ho appena squirtato a gavettone, è bagnato in giro, se scivola parte un colpo.
Intanto portano via Dolores nella rete a strascico sul pavimento.
Uribe mi sfila le Glock. Una la passa sempre al suo fidato scagnozzo di fronte a me, dall'altra parte del bancone, uno che mi sorride porco con una dentatura inguardabile. No so, mi ricorda qualcuno ma non sto chiedermi chi, e non me ne frega un cazzo perché sono gattoni sul bancone con Uribe che tiene l'altra Glock puntata fra le mie chiappe
Porca troia, non godo da sballo come con Dolores, ma il metallo freddo e l'ano infossato in dentro fanno comunque scattare qualcosa nel mio cervello malato, mi si bloccano i polmoni come quando twerko languidamente contro un mandingo. Ficcamela dentro bastardo, sto per dire.
“Lucy, io e te dobbiamo parlare, sei speciale, lo sento, ma prima devo occuparmi di Dolores.'
“Non ti ha tradito, non lo farebbe mai.”
“Lo so, mi spiace, ma nemmeno io posso tradire me stesso.”
Questo è tutto suonato e l'ho sempre detto, i coglioni sono i più pericolosi.
“Mi piaci Lucy, perché con te non si possono fare programmi. Mettile il collare.”
Ciuchino prende da un cassetto un... Ecco chi mi ricorda! Ciuchino, l'asinello di Shrek! È lui, gli stessi denti inguardabili. Crede mi sia innamorata di lui mentre mi allaccia al collo un cinturino di metallo. Uribe mi spiega: “È un collare d'addestramento, non posso ancora fidarmi di te.”
Ciuchino mi mostra il telecomando, è tarato solo a metà ma m'arriva una manganellata alla nuca che scivolo a terra. Sento a malapena Uribe che dà ordini, non devono toccarmi, mi vuole tra un'ora da Dolores, lui a da fare, deve prima preparare per noi due, e devono andare nella mia camera a prendere qualcosa da mettermi su, ha già scelto lui i miei vestiti, sono pericolosa, niente cazzate e non devono assolutamente toccarmi. Il narcostronzo s'incasina, è eccitato come alla prima notte di nozze.
E io ho scoperto di avere una camera in questa megavilla.
Mi ribattono nelle orecchie decine di bip di riprovazione. Sto facendo una cazzata dietro l'altra, Uribe era già cadavere, lo so, ma portate pazienza!, sarei stata anch'io cadavere, ci saranno altre occasioni.

Mi trascinano fuori dall'armeria tirandomi per le caviglie. Lucido di schiena in senso inverso il pavimento di una mezza dozzina di sale mafiosamente di lusso. Agli sfigati di guardia ad ogni porta, che mi hanno già vista passare all'andata, s'illuminano gli occhi, non pare vero, capiscono che non si masturberanno soltanto al mio ricordo. M'arrivano sputi in faccia e scarpate ai fianchi, ad ogni porta si aggiunge un altro eroe al mio seguito finché arriviamo in quella che dev'essere la Sala del Sultano, tappezzata di cuscini damascati.
È terribile!
Mi rimetto in piedi, accerchiata da cazzoni in divisa. Tre o quattro di loro una figa non la vedono nemmeno pagando. Mi fissano male, in silenzio. Ne arriva un altro di corsa, il decimo o ventesimo, non sto a contarli. Mi passa uno straccio bianco dopo aver chiesto con gli occhi permesso a Ciuchino.
“Mettila, l'ha scelta per te Uribe.” Mi ordina il loro capo. Sì, questo asino di ciuchino è il loro capo: caduta in disgrazia Dolores è il completo sfacelo nell'impero del narcostronzo.
M'infilo una camicetta da studentessa giapponese, della misura perfetta, Uribe m'ha studiata bene nei video. La allaccio a fatica sui seni, me li comprime da far saltare i bottoni. Ovviamente si sono scordati l'intimo. Cazzo, non c'è nessuno specchio in giro, ma so d'essere uno schianto di ninfetta con culetto a vista, qualunque cosa mi metta a me sta da dio. E lo leggo nei loro occhi.
Ciuchino, dopo avermi mostrato il telecomando ben saldo nella sua mano, mi carezza la chiappetta nuda. “Vuoi essere gentile con noi o dobbiamo fare i cattivi.”
“No, El Profesor ha detto di non toccarmi.”
Ciuchino mi mostra trentadue denti che sono il cofano di una cadilac. “Uribe in questo periodo è molto preso, fa sempre un po' di confusione, non può ricordarsi tutte le cose che dice. Gliele ricordo io. E t'assicuro che ci ha ordinato di far godere la cagna yankee.”
Mi dà uno scapaccione da amicone e si rivolge al branco. “Chi vuole leccargliela lo faccia adesso, dopo sarà una merda.”
Cazzo me la vogliono leccare tutti! Lasciano cadere i cinturoni a terra e mi sono addosso in massa, ho già due capoccioni sotto la camicetta, davanti e dietro. Guardo le armi a terra e una scossa al collo mi dice che non è cosa. Ciuchino si sta godendo il suo momento di gloria, io desisto e, in piedi gambe larghe, mi godo la grufolata dei maiali. Mi devo aggrappare alle teste per non cadere perché mi sbavano figa e culo sollevandomi da terra. Saltano i bottoni e mi ciucciano i seni in tre. Non respiro, soffoco, ho lingue anche in bocca, cado all'indietro, mi stanno succhiando le dita dei piedi.
La situazione degenera come deve. Cado all'indietro con uno già tra le cosce. Si ribalta sulla schiena e un altro mi cala in culo. In bocca ho troppi cazzi, qualcuno si contorce dietro e riesce a ficcarmi un secondo cazzo in culo: dopo gli xenomorfi del senatore è una passeggiata. Ci danno dentro alla grande e si alternano a giro, uno cerca di scoparmi anche l'ombelico.
Quel cazzo d'asino di Ciuchino fa il bastardo, m'ingroppa aiutandosi col collare. Ha un cazzo che non è certo d'asino e si sente umiliato dagli altri, allora mi fa inarcare la schiena con delle maledette scosse al collo al ritmo delle botte in culo,
Le orge migliori sono quelle che ti risvegli dove non sai e io ad un certo punto mi ritrovo a bordo piscina. Ad uno ad uno mi si scollano stanchi alla ricerca di vestiti e armi, l'ultimo invece mi zompa disperato tra le cosce senza più riuscire a venire. Mi volta e prova nel culo. Niente, se ne va anche lui.
Rimango sola con Ciuchino. È vestito di tutto punto, divisa da metronotte di Uribe e cinturone patetico. Cova dentro la rabbia del servo. “Fammi vedere.” Parte una scarica al collo.
Mi metto ginocchioni, culo in aria e figa a disposizione del porco di turno. A mano aperta mi sente la temperatura del monte di venere, lava fusa, e mi tasta l'ano con due dita. “A te non ti sfonda nemmeno un treno!”
Miracoli del dottor Hiroshi.
Si ripulisce nei capelli. “Sei uno schianto di figa, puttana, ma io preferisco quelle con i capelli ricci. Sono più eccitanti, ti donerebbero.” Il bastardo represso mi preme qualcosa dietro. “Se vuoi posso arricciarteli io, e sai come? Con questo teaser.” Me lo sfrega sulla figa. “Lo facciamo dopo che Uribe s'è stufato di te. Ti scarico la batteria in fica finché non ti diventano ricci!”
Mi mostra la dentatura asinina e dietro un doberman mi morde la figa. Crollo distesa, paralizzata, le gambe impazzite, perdo ogni controllo.
Ciuchino nasconde il teaser spaventato, mi tiene ferme le gambe, ha paura di Uribe. Mi calmo, respiro, bestemmio. Mi lava con una canna, subisco anche irrigazioni, e pulisce veloce intorno. Come premio mi butta in piscina. Rinasco.
Sei un bastardo morto, Ciuchino.
Una giornata da dimenticare.

Ed è solo iniziata!
Finalmente mi accompagnano da Uribe. Attraversiamo un parco bellissimo.
Uribe mi sta aspettando. S'è tolto il saio da frate jedi, nella serra fa troppo caldo anche per lui. Indossa una camicia bianca aperta su petto villoso e sfoggia una medaglietta d'oro di tre etti in bella vista. Ci tiene a far sapere che lui è un umile devoto della Vergine di qualche cesso di posto qua intorno.
Mi guarda col suo guardo intelligente: camicetta nuova e tuffo in piscina non possono nascondere più di tanto nemmeno a lui. “T'hanno toccata?”
Ciuchino alle mie spalle ha un fremito.
“Gliel'hai ordinato tu di violentarmi.” Dico.
“...?! Sì, lo so, sei una cagna che va mantenuta allenata.”
Questo è del tutto perso!
“Ma tu vuoi rivedere Dolores, vieni che ti presento un amico.” Prende in consegna il telecomando e manda via Ciuchino e coglioni al seguito.
Lo precedo nella serra su un sentiero tra cespugli curatissimi di orchidee ed altri fiori sconosciuti. All'improvviso mi trovo sul ciglio di un laghetto.
Cazzo, a Dolores è andata peggio!
scritto il
2024-07-07
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