Nicola e Alberto Cap II: Prime nozioni

di
genere
prime esperienze


“Buongiorno Signor Presidente!”
“Buongiorno a voi! State bene? La permanenza in questo angolo incontaminato, esclusivo è eccezionale. L’averlo trovato e preso è stato veramente un colpo di … Io ne sono orgoglioso e voi?”
“Anche noi. Il sapere che nessuno ci viene ad importunare, infastidire, rompere; che l’unico accesso è controllato da mastini; che i nostri ospiti possono sostare e alloggiare tranquilli; che possono vivere, manifestare la propria sessualità in piena liberà; che nessuno disapprova, biasima, censura le nostre manifestazioni sessuali, anche quelle che menti chiuse rifiutano, perché le considerano perversioni di malati, ma che noi tutti accettiamo per essere manifestazioni carnali, passionali, primitive, istintuali.”
“Godo nel sentir questo, ma ditemi chi è il ragazzetto che sta con voi; forse è suo figlio, Professore, del quale mi aveva già fatto cenno tempo addietro?”
“Sì: è mio figlio, Nicolò, di cui avevo notato le tendenze e al quale avevo già parlato di quest’oasi, in cui alcuni naturisti si ritrovano senza temere di essere messi alla gogna o all’indice per il loro comportamento. Egli non sa del regolamento che supporta e guida la nostra associazione, poiché stimo che sia Lei a parlarne. Ho preferito che conosca parzialmente i nostri costumi e il nostro modo di comportarci. L’ho preparato e so solo che è entusiasta di aderire al nostro sodalizio.”
“Vienimi vicino, ragazzo: che possa vederti meglio! Uhmmm, sento che profumi di essenze maschili; anzi direi che ne sei parzialmente ricoperto e questo pistolino funziona?” L’uomo, tirato a sé il giovinetto, godeva nel tastarlo, nel palparlo, nello stringergli i testicoli e il suo immaturo membro; lo cingeva e curvava, lo girava e rivoltava; lo visitava; lo esaminava controllandone le reazioni, i riflessi e le mute risposte. “Ti danno fastidio le mie mani, la mia nudità e il mio desiderio di eccitarti?”
“No, mi piace! Mi piacciono le mani curiose, energiche, decise, ardenti, focose che tastano, palpeggiano, pigiano, spremono per conoscere la reazione, il bisogno di languore dei miei glutei. Mi piace vedere il membro maschile e come reagisce quando lo guardo, lo soppeso, lo palpo, lo stringo e quando, dopo delicati o vigorosi massaggi, mi dona le sue creme. Oggi ho esaminato per la prima volta quello di mio padre e mi sono emozionato sia per averlo visto, sia per quello che mi ha dato; ma ne ho visti degli altri ed erano splendidi e tutti mi hanno regalato i loro elisir. Ohhhh Presidente come anelo di entrare nel circolo in cui si venera il fallo!”
“Ohhhh ragazzo, ma tu sai che cosa significa entrare nel nostro cenacolo e soprattutto in questo luogo incontaminato, selvaggio, a contatto con la natura; vivere nudi in stretta relazione e darsi in comunione agli altri? Mi osservi, come per capire il significato delle mie espressioni. Siediti sulle mie ginocchia, con il culetto sul mio membro, in modo che possa controllare le reazioni del tuo fisico a contatto del mio. Sei caldo, perdinci tanto caldo e umido. Mi sa che sarai incontrollabile nel farti possedere. Sai che vuol dire? Nella nostra associazione si venera il fallo e si pratica la sodomia tra maschi. Sai che significa?”
“No!”
“Che un culo viene penetrato da un fallo; che un membro, come quello di tuo padre o come il mio o di altri può entrare in te, tramite lo sfintere anale, dando e ricevendo piacere. Nessuno te l’ha mai messo dentro, eppure sai e profumi di sperma?”
“… ma sono grandi!”
“Ohh sciocchino, mi piaci, mi piaci tanto, tanto. Ingurgita, nel frattempo che ti ho sulle ginocchia, queste pastigliette, che già tuo padre ti ha dato da assaggiare. Ti aiuteranno a superare i primi disagi, le prime esitazioni, ad illanguidire il tuo addome, a desiderare … a lasciarti ammansire e concederti alle brame e ai capricci erotici di noi adulti! I nostri buchi, nascosti alla vista, caro ragazzino, sanno conformarsi ai volumi, alle aste che spingono per entrare negli intestini ed è bellissimo. Sicuramente non mi è consentito accettarti, se prima non avrai superato delle prove, conosciuto il piacere anale, se non sarai stato violato e non sai che cosa significa.”
“Ma …”
“Hai delle possibilità: una con me, in questo momento e un’altra dal farti prendere in pubblico. Saranno i tuoi stessi testimoni e tuo padre, garanti della tua condotta in questo luogo, a farlo. Sei disposto ad accettare queste esperienze senza tergiversare e arrossire?”
“Sì!”
“Bene, sarò io stesso ad organizzare l’evento per la tua prima e ti assicuro che ne sarai entusiasta. Chiamami d’ora in poi: maestro”
“Va bene e grazie dell’aiuto che mi presta!”
“Di niente tesoro; però, prima dovrai conoscere, per rispettarle, alcune regole comportamentali da tenere in questo ambiente:
I - Per frequentare questo luogo si deve pagare l’iscrizione annuale e, se accettata, dopo una prova pubblica, il costo dei soggiorni. Per te l’iscrizione e il soggiorno saranno saldati dai garanti, non avendo, tu, una indipendenza economica. II - Il soggiorno deve essere prenotato. All’arrivo presenterai gli esami clinici richiesti, dai quali si potrà conoscere il tuo stato di salute. Senza questi e, se sono positivi, non si accede. III - È consigliata la nudità; ma, se uno desidera, si possono indossare degli slip, che esaltino le forme. IV - In questo luogo, la sodomia e i rapporti homo, sono sacri, per cui le nostre aperture saranno sempre a disposizione di chi le chiede. IV - Il colon e il culo devono essere sempre puliti; quindi, al mattino ti sarà praticato un enema; funzione fatta all’esterno della cavita tufacea, in cui si risiede. Possono essere liberi o riempiti di materia se richiesto da alcune pratiche erotiche. V - Le funzioni di evacuazione feci e di minzione le si esplicheranno in piedi in un luogo adatto e particolare, assistiti e aiutati da ospiti incaricati. Non è consentito e tollerato per nessun motivo pisciare o defecare fuori dal cacatoio, come l’effettuarle in acqua, in spiaggia o in altri luoghi; se, per distanza o altre cause, c’è impellenza e siamo lontani, dobbiamo trovare un water umano, che accetti di risolverci il problema. VI - In ogni giovedì e lunedì, tardo pomeriggio, si organizzano dei giochi, utili ad abbassare le nostre difese pudiche e di orgoglio; se invitati, si deve partecipare, anche se contrari; poiché, non ledendo la nostra integrità fisica, conducono e pilotano i presenti all’orgia finale, all’appagamento dei sensi. VII - Per meglio vivere la confraternita, ad alcuni saranno assegnate delle funzioni o mansioni, che si consiglia di accettare, pena l’espulsione; alla quale seguirà la pubblicazione di foto del radiato sui social. VIII – Si possono, per un nostro maggior piacere, utilizzare dei toys, che saranno forniti dal nostro spaccio; il quale ne garantirà la provenienza, la sicurezza e la conformità alle leggi. In più circostanze saranno raccomandati o prescritti.
Dopo averti esposto le regole, ti auguro una buona permanenza e tanto divertimento.
“Ma …”
“Hai domande, … non sono stato chiaro?”
“E’ che ho … deeevo … hooo bisssssssogno di …”
“Non allarmarti, non temere: sarò il tuo cacatoio. Su sollevati, anche se mi dispiace perdere il calore delle tue chiappette. Guardalo come si è cucinato con lo stare al caldo del tuo umido forno! È divenuto saldo, coriaceo, tosto. Attendi un attimo che mi posiziono semi-seduto fra le tue gambe per aspirare sino all’apertura dell’esofago il tuo pisello, in modo da darti la possibilità di svuotarti, senza interruzioni e se poi, alla fine, vuoi farmi assaporare la pipì, te ne sarò grato. Con questa sistemazione puoi defecarmi tranquillamente sull’addome. Chi non ha provato simile atto erotico, non può conoscere il sublime piacere di una masturbazione con una crema a temperatura corporea. Vai, fammi godere e gustare il tuo momento evacuativo.”
“Ohhhhhhhhh, non immaginavo che si potesse pisciare anche in una bocca che attende. Ohh che bello avere una lingua che ti aiuta a far pipì! Ohhhhhhhhhh sìììììììììììììììì, respiro. Ohhhhhhhhhhh, ma è buona da bere?”
“Ohhh sììì, chi non prova, non può sapere! È meglio di un drink, di una birra e disseta. Ora ti aspiro le ultime gocce e te lo succhio, quasi a volertelo ingurgitare, deglutire. Abbandonati al piacere.”
“Ohhh sìììììììì, basta se no, devo …”
“Sììì, falla cascare, perché voglio sentirne la dolce, deliziosa, duttile caduta e il suo tepore incantevole sulla mia pelle.”
Ploffffffffff, plofffffffff. “Anche questo atto mi piace. Oh papà, perché non mi hai portato prima in questo posto. Scopro di continuo, cose che mai avrei immaginato. Grazie papà! Il mio corpo vuole godere, viene meno; non riesco a stare in piedi, le mie gambe cedono. Maestro sto …”
“Ti capisco ragazzino; stai scoprendo il sesso nelle sue svariate manifestazioni. Girati e inginocchiati, regalandomi, … mostrandomi il tuo sederino lordato. Spargi la merda sull’asta, sui peli, sui testicoli, sulla valle del paradiso. Massaggiami sino all’ombelico e anche più su. Così, … sììì, … sììììììììììììì!”
“Maestro che mi sta facendo? Dita …!”
“Oh un mio dito ti sta penetrando, anzi due … devo far uscire le feci che restano ancora al tuo interno. Ti piace? Ecco, mentre con una mano ti agguanto per i capelli per raddrizzarti, per tirarti verso di me, le dita dell’altra ti ravanano, ti sodomizzano il culo. Ti anticipano quello che avrai dopo da tuo padre e dai suoi amici con i loro membri. Ti piace tesoro?”
“Ohhhhhhhhhhhhhh, … quanto …”
“Torna a massaggiarmi, abbassati di più. È la prova per entrare nella confraternita. Abbassati, masturbami anche con il viso, non importa se ti lordi di caca, se l’assaggi. È la tua merda. È la prova che ti avevo richiesto. Apri la bocca, lecca, lustra, sfiora, lambisci, succhia, ciuccia, aspiralo più che puoi, spremilo con le labbra, ingoia, ingerisci, deglutisci, perché quel movimento mi fa godere tantissimo! … Ohhhhhhhhhhhhhhh sììììììììììììììììììììììììììì sto venendo, stooooooooooo sìììììì, bevi tutto tesoro; bevi, bevi, … bevi tutto. Il mio sperma, ohhhhhhhhhhhh sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!”
“Annnnnnnfffffffffff, … anfffffffffffffffffff”
“Sei stato bravissimo. Hai il corpo come quello di una zebra, lordato, macchiato di merda, ma anche profumato di sesso. I capelli, la schiena, le chiappe, il culo hanno conosciuto un piacere diverso. Ora ti farò eiaculare muovendo, spingendo, roteando le dita nel tuo culo, te lo dilaterò finché non verserai spontaneamente, pacificamente, pacatamente.”
“Sìììììììììì, ancora, muova le dita. Cazzo mi incula con le dita. Di più! Ohhhhhhhhhhhhhh sìììììììììììììììììììììììììììììì, … sììììììììììììì, … sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì, …sììì, … sììì!”
“Bevi ragazzo anche il tuo liquore. Non ha importanza se assorbi anche merda, ma la sborra non deve essere dispersa. Mai.”
“Ohhh sì, ohhh sììì! È stato bellissimo.”
“Riposati un po’ su di me. Appoggia le guance sul mio bischero moscio, lordato. Fagli capire con bacetti che lo prenderai, che lo vorrai anche nel tuo culetto. Sì, così, … cosìììì; mentre io lo accarezzo teneramente, dolcemente, pregustando quello che la prossima volta mi regalerà.”

scritto il
2024-07-14
1 K
visite
8
voti
valutazione
4.3
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.