Gianni il camionista e mia moglie II parte
di
Boomer 3000
genere
trio
«Tu’ moje da quanno è incinta è pure mejo» dice Gianni, uscendo dalla camera da letto «è più zoccola de prima, me ne so’ dovuto fa’ tre prima de smette» poi entra in bagno e comincia a farsi la doccia. Da quando Gianni ha preso a venire a casa è un inferno. Mi fa indossare un cb6000, una specie di cintura di castità di cui tiene la chiave e me lo toglie solo quando c’è pure lui in casa. Ha passato la notte con Patrizia, ho dovuto sentire le loro urla di piacere ed ora sono così eccitato che basterebbe che solo lei, insomma, che solo lei me lo toccasse un po’ e sborrerei come un asino.
Entro in camera da letto. Lei è nuda, odora di lui, ha ancora due suoi peli sul petto ed uno sulle labbra. «Come li fa tu moje» mi ha detto un giorno «nun li fa nessuna. Ce mette la passione, lo pija tutto. Pensa che c’è un amico che ci ha un cazzo spropositato e m’ha detto che solo lei è riuscita a pijajelo fino alle palle» «Ma chi è questo tuo amico scusa? Ma sei matto?» «Modera i termini cornutello, che mo’ te pijo a carci in culo. È Franco, era appena uscito de galera, ma è ‘na brava persona, doveva svotà e a lei annava bene» «Ma è in cinta cazzo!» «Embè, guarda che è pure mejo. È stata ‘na svertina, nulla de che te devi preoccupà, er marito sei sempre te»
Mi avvicino a lei, ho il cazzo durissimo, forse mi soddisferà. «Che cazzo fai!» sento dietro di me urlare e mi arriva un calcio nel sedere che mi fa volare «Si amore che cazzo fai scusa?» dice lei «Ora sono cazzi tuoi!» «No ti prego, lo so che ho sbagliato, ma devi capirmi» «Stai zitto! Fermo ed allarga le gambe!» «No ti prego!» «Si dai amore, te lo devi far fare, è giusto così dai, non fare storie» Allargo le gambe mentre lui mi tiene fermo; lei scende dal letto di corsa e mi assesta un calcio nelle palle. Mi accascio a terra senza fiato per il dolore e lui, subito mi ritira su «Alzati stronzo!» e mi assesta senza preavviso una ginocchiata nelle palle. Poi, mentre mi piego, mi da un calcio nel culo e mi manda a sbattere contro il muro. «Vieni qui dai!» comincia lei a piagnucolare verso Gianni «dai ho voglia, adesso…». Lui ha il cazzo già duro, eccitato dalla violenza, si avventa su di lei ed in un attimo la riempie per la quarta volta.
Gianni viene tre volta a settimana a casa mia «Ci avrò diritto a scopamme la donna mia no? Tu finchè non partorisce nun la poi toccà». Ha lasciato il lavoro di camionista e l’ho assunto nella mia ditta come magazziniere. Spesso viene anche un suo amico, Robertino «E’ che a dilla tutta potrebbe esse lui er padre» mi ha detto Gianni «e insomma se la deve fa pure lui. Capisco che è un brutto tipo, però a lei non farebbe mai del male. Piuttosto sta attento tu a nun rompeje er cazzo è capace de incaprettatte»
La gravidanza sembra andare molto bene. Lei scopa tutti i giorni, con Gianni, Robertino ed anche qualche loro amico. Io porto la mia cintura di castità tutto il giorno «devi fatte fa pure ‘sta iniezione, da domani, senza fa storie è d’accordo pure Patrizia» mi ha detto Gianni. Ogni giorno o lui o uno dei suoi sgherri mi punzona il culo con la siringa. Dopo un paio di mesi il mio uccello non si è più alzato, anzi è diminuito di volume ed ora, nascosto tra i peli del pube nemmeno si nota. Anche le tette si sono gonfiate ed ho cominciato a provare attrazione per Gianni. Lui ha capito e mi ha fatto incontrare con Franco, l’ex carcerato. Lui, insieme ad un suo amico di colore mi hanno scopato per una giornata intera «è per il tuo bene» diceva mentre mi violentava «poi piano piano te piacerà»
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Entro in camera da letto. Lei è nuda, odora di lui, ha ancora due suoi peli sul petto ed uno sulle labbra. «Come li fa tu moje» mi ha detto un giorno «nun li fa nessuna. Ce mette la passione, lo pija tutto. Pensa che c’è un amico che ci ha un cazzo spropositato e m’ha detto che solo lei è riuscita a pijajelo fino alle palle» «Ma chi è questo tuo amico scusa? Ma sei matto?» «Modera i termini cornutello, che mo’ te pijo a carci in culo. È Franco, era appena uscito de galera, ma è ‘na brava persona, doveva svotà e a lei annava bene» «Ma è in cinta cazzo!» «Embè, guarda che è pure mejo. È stata ‘na svertina, nulla de che te devi preoccupà, er marito sei sempre te»
Mi avvicino a lei, ho il cazzo durissimo, forse mi soddisferà. «Che cazzo fai!» sento dietro di me urlare e mi arriva un calcio nel sedere che mi fa volare «Si amore che cazzo fai scusa?» dice lei «Ora sono cazzi tuoi!» «No ti prego, lo so che ho sbagliato, ma devi capirmi» «Stai zitto! Fermo ed allarga le gambe!» «No ti prego!» «Si dai amore, te lo devi far fare, è giusto così dai, non fare storie» Allargo le gambe mentre lui mi tiene fermo; lei scende dal letto di corsa e mi assesta un calcio nelle palle. Mi accascio a terra senza fiato per il dolore e lui, subito mi ritira su «Alzati stronzo!» e mi assesta senza preavviso una ginocchiata nelle palle. Poi, mentre mi piego, mi da un calcio nel culo e mi manda a sbattere contro il muro. «Vieni qui dai!» comincia lei a piagnucolare verso Gianni «dai ho voglia, adesso…». Lui ha il cazzo già duro, eccitato dalla violenza, si avventa su di lei ed in un attimo la riempie per la quarta volta.
Gianni viene tre volta a settimana a casa mia «Ci avrò diritto a scopamme la donna mia no? Tu finchè non partorisce nun la poi toccà». Ha lasciato il lavoro di camionista e l’ho assunto nella mia ditta come magazziniere. Spesso viene anche un suo amico, Robertino «E’ che a dilla tutta potrebbe esse lui er padre» mi ha detto Gianni «e insomma se la deve fa pure lui. Capisco che è un brutto tipo, però a lei non farebbe mai del male. Piuttosto sta attento tu a nun rompeje er cazzo è capace de incaprettatte»
La gravidanza sembra andare molto bene. Lei scopa tutti i giorni, con Gianni, Robertino ed anche qualche loro amico. Io porto la mia cintura di castità tutto il giorno «devi fatte fa pure ‘sta iniezione, da domani, senza fa storie è d’accordo pure Patrizia» mi ha detto Gianni. Ogni giorno o lui o uno dei suoi sgherri mi punzona il culo con la siringa. Dopo un paio di mesi il mio uccello non si è più alzato, anzi è diminuito di volume ed ora, nascosto tra i peli del pube nemmeno si nota. Anche le tette si sono gonfiate ed ho cominciato a provare attrazione per Gianni. Lui ha capito e mi ha fatto incontrare con Franco, l’ex carcerato. Lui, insieme ad un suo amico di colore mi hanno scopato per una giornata intera «è per il tuo bene» diceva mentre mi violentava «poi piano piano te piacerà»
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