Permanenza lieta
di
amanuense
genere
trio
Il mio nome non ha importanza, vi basti sapere che ho superato i trent’anni, conduco un’esistenza tranquilla e riservata, lavoro in una piccola libreria nel centro della mia città e sono scapolo.
I fatti che sto raccontarvi, risalgono a circa dieci mesi fa, quando a seguito di un buon investimento, decisi di acquistare un piccolo appartamento, nel quale trasferirmi dopo avere disdetto il vecchio contratto d’affitto.
Iniziando i necessari lavori di ristrutturazione, si presentò il problema del mio temporaneo alloggio. I miei genitori sono deceduti da tempo e nessuno dei miei amici ha la possibilità di ospitarmi, così cominciai un tedioso e umiliante giro di telefonate, per chiedere a qualcuno della mia famiglia se poteva ospitarmi per qualche settimana.
Fortunatamente, una delle mie cugine mi offrì il suo aiuto, sapevo che viveva nella casa che il padre aveva costruito per lei insieme alla sua compagna e le assicurai che non era mia intenzione essere un fastidio per la sua vita privata. Sarei rimasto solo il tempo necessario e avrei cercato di essere il più discreto possibile, mi tranquillizzò dicendomi di non preoccuparmi, di posto ce n’era in abbondanza. Mi presentai l’indomani con le valigie, mi sistemai nel divano letto che si trovava in salone e trovai un piccolo armadio dove potere riporre le mie cose.
Non avevo molta confidenza con F, la compagna di mia cugina, ma mi mise subito a mio agio, anche se nessuno di noi faceva accenno alla loro situazione.
C’era un silenzio assenso, che fugava ogni imbarazzo.
Entrambe lavorano alle poste, ma F spesso è costretta a fare i turni di notte, così capitava che rimanessi solo con mia cugina e cominciammo a conoscerci meglio.
Scoprimmo che ad entrambi piaceva il cinema e avevamo trovato delle convergenze anche nel cibo, spesso la sera quando rimanevamo soli, tiravamo le ore piccole vedendo dei dvd, oppure chiacchierando delle nostre letture. Era un periodo piacevole, i lavori procedevano regolarmente e più che una cugina mi sembrava di avere conosciuto un’amica, sincera e simpatica.
Bisogna dire che l’atmosfera non cambiava di molto quando c’era F, perché anche lei era alla mano e mia cugina riusciva a coinvolgere entrambi in conversazioni animate, che vertevano su molti argomenti, insomma quasi mi dispiaceva dovermene andare appena finito l’appartamento. Indubbiamente avevo un po’ sconvolto la loro vita privata, le sentivo bisbigliare mentre erano al letto, il salone e la loro camera erano separate da un sottile tramezzo ed anche se tenevano la porta chiusa, prima di addormentarmi capitava di sentirle parlare e gemere, il che non mancò di solleticarmi la fantasia nonché il piacere solitario.
Avevo cominciato a fare l’abitudine a questa situazione, quando un giorno, entrando in bagno non mi accorsi che c’era già mia cugina, che improvvidamente non aveva chiuso la porta. La colsi mentre si depilava il sesso immersa per metà nella vasca da bagno, rimasi sorpreso ma non imbarazzato, aspettavo che lo fosse lei, invece mi disse di non preoccuparmi, io uscii e aspettai che avessi terminato, quando aprì la porta uscendo in accappatoio, mi disse sorridendo: “piaciuto lo spettacolo?” sorrisi a mia volta rispondendo “quando si replica?”, “dipende dalla ricrescita!” gridò mentre raggiungeva la cucina.
Mi feci la doccia e la raggiunsi per fare colazione, sedendomi l’osservavo mentre preparava il caffè. Piccola di statura, era piuttosto piena nelle forme, con un bacino largo che terminava con dei morbidi glutei, mentre la vita era sottile e stretta ed i seni tondi e sodi, ebbi un’erezione e mia cugina se ne accorse, anche se fece finta di nulla.
Al lavoro cominciai a riflettere sull’episodio mattutino, mi chiedevo quanta goliardia e impudicizia si nascondesse nelle battute di mia cugina, lei era lesbica, io etero, ragionevolmente nessuno dei due avrebbe dovuto provare attrazione, anche perché era coinvolta un’altra persona, F. La sera, dopo cena, ci ritrovammo tutti e tre davanti alle televisione, le ragazze avevano noleggiato Boy don’t cry una pellicola pluripremiata che aveva portato alla ribalta Hilary Swank, che interpretava una ragazza lesbica che si fingeva un uomo, mi sentii leggermente in imbarazzo, specie dopo l’episodio accaduto, mia cugina alla fine del film mi disse candidamente “ho raccontato a F che stamattina ci siamo incontrati in bagno, in circostanze particolari” lo disse sorridendo, ammiccando verso la compagna, mentre con lo lingua stuzzicava il piercing che aveva sotto il labbro inferiore. Mia cugina ha un sorriso estremamente malizioso e dire quelle cose, mentre si strofinava sul generoso seno di F mi eccitò.
“E’ successo tutto così in fretta, che non ho potuto fare a meno di guardare…mi spiace” arrossii leggermente, F mi guardò e mi disse “ti sei eccitato guardando tua cugina che si depilava?” Feci una smorfia con la bocca senza capire che effetto potesse avere e risposi “direi che la cosa non mi è risultata indifferente, sono un uomo e lei una donna, per quanto con gusti sessuali diversi dai miei, insomma…una fica è una fica, non credi?” F sorrise “non dirlo a me!” sentenziò maliziosa e irriverente.
“Sei gelosa?” Chiesi. “Non proprio…più che altro…curiosa” rispose. “Curiosa di cosa?” chiesi ancora.
“Tua cugina ed io stiamo insieme ormai da alcuni anni, nessun uomo è mai venuto a sbirciare nella nostra vita, sei il primo e proprio prima di cena, tua cugina mi confidava che l’episodio di questa mattina, ha eccitato anche lei. Così mi sono chiesta se ci può essere una sorta di gioco fra noi, limitato alla tua permanenza in questa casa e soprattutto, circoscritto alla nostra volontà”.
F aveva parlato con calma, senza smettere di carezzare i capelli di mia cugina, che per tutto il tempo aveva ascoltato, come se le parole pronunciate dalla sua compagna fossero state dette da lei, era chiaro che si erano messe d’accordo fra loro, erano intrigate ed io pure.
“Accetto le restrizioni, ma cosa avete in mente?” chiesi curioso. “Non so, potremmo invitarti in camera nostra, cominceremmo a scambiarci le nostre solite effusioni, tu ci guarderesti, poi potresti entrare a fare parte del gioco, l’evoluzione potrebbe essere molto interessante ma non valutabile adesso, che ne dici?” Questa volta aveva parlato mia cugina, mentre F mi guardava sorridendo.
La cosa m’interessava eccome, era tutto il giorno che avevo gli ormoni impazziti, guardare due lesbiche fare l’amore e potere partecipare a mia volta! Un desiderio espresso solo con gli amici, un sogno e poi con mia cugina, che mi eccitava come poche donne.
“Sarei lieto di divertirmi insieme a voi signore, quando si comincia?” Dissi in tono fintamente galante.
“Subito. Raggiungici in camera fra dieci minuti…ti aspettiamo” disse ancora mia cugina.
Furono i dieci minuti più lunghi della mia vita ma l’attesa valse il risultato.
La stanza era in penombra, una luce verde si diffondeva da un lato imprecisato del locale, finemente arredato in stile orientale, il letto basso in ciliegio massello, così pure il comodino e l’armadio, il parquet di quercia mi separava dai due corpi, stesi sul letto, completamente nudi, che si baciavano e sfioravano con la delicatezza di un sospiro, gemiti silenti provenivano dalle loro labbra, impegnate nel regalarsi piacere reciprocamente, mi sentii onorato a potere godere di un simile spettacolo, l’atmosfera era leggera eppure calda ed eccitante.
Raggiunsi quasi la sponda del letto, dalla quale potevo sentire il profumo dei loro sessi bagnati e dei loro corpi sudati che sprigionavano un sentore di cannella e vaniglia, la bocca di mia cugina suggeva le labbra glabre di F mentre la lingua assaporava i suoi umori, si fermarono un momento, mi fissarono, poi mia cugina si avvicinò a me e cominciò a slacciarmi i pantaloni, aiutandomi anche con la camicia, ero imbarazzato, non l’avrei mai detto, eppure mi sentivo un intruso, invece loro desideravano che partecipassi, divenissi carne della loro carne, respiro del loro respiro, gioia della loro gioia, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare nel loro mondo.
F, mia cugina ed io divenimmo un solo corpo, ebbi su di me l’umidità delle loro lingue ed il tocco delle loro mani, ricambiai le attenzioni. I nostri sessi s’incontrarono più volte e ogni esplorazione fu soddisfatta. Dormimmo fino a mattina inoltrata, poi ci svegliammo e ricordandoci della notte precedente, sorridemmo soddisfatti.
Mi trasferii nel nuovo appartamento una settimana più tardi, furono le mie prime ospiti.
[ottobre 2005]
amanuense@blu.it
I fatti che sto raccontarvi, risalgono a circa dieci mesi fa, quando a seguito di un buon investimento, decisi di acquistare un piccolo appartamento, nel quale trasferirmi dopo avere disdetto il vecchio contratto d’affitto.
Iniziando i necessari lavori di ristrutturazione, si presentò il problema del mio temporaneo alloggio. I miei genitori sono deceduti da tempo e nessuno dei miei amici ha la possibilità di ospitarmi, così cominciai un tedioso e umiliante giro di telefonate, per chiedere a qualcuno della mia famiglia se poteva ospitarmi per qualche settimana.
Fortunatamente, una delle mie cugine mi offrì il suo aiuto, sapevo che viveva nella casa che il padre aveva costruito per lei insieme alla sua compagna e le assicurai che non era mia intenzione essere un fastidio per la sua vita privata. Sarei rimasto solo il tempo necessario e avrei cercato di essere il più discreto possibile, mi tranquillizzò dicendomi di non preoccuparmi, di posto ce n’era in abbondanza. Mi presentai l’indomani con le valigie, mi sistemai nel divano letto che si trovava in salone e trovai un piccolo armadio dove potere riporre le mie cose.
Non avevo molta confidenza con F, la compagna di mia cugina, ma mi mise subito a mio agio, anche se nessuno di noi faceva accenno alla loro situazione.
C’era un silenzio assenso, che fugava ogni imbarazzo.
Entrambe lavorano alle poste, ma F spesso è costretta a fare i turni di notte, così capitava che rimanessi solo con mia cugina e cominciammo a conoscerci meglio.
Scoprimmo che ad entrambi piaceva il cinema e avevamo trovato delle convergenze anche nel cibo, spesso la sera quando rimanevamo soli, tiravamo le ore piccole vedendo dei dvd, oppure chiacchierando delle nostre letture. Era un periodo piacevole, i lavori procedevano regolarmente e più che una cugina mi sembrava di avere conosciuto un’amica, sincera e simpatica.
Bisogna dire che l’atmosfera non cambiava di molto quando c’era F, perché anche lei era alla mano e mia cugina riusciva a coinvolgere entrambi in conversazioni animate, che vertevano su molti argomenti, insomma quasi mi dispiaceva dovermene andare appena finito l’appartamento. Indubbiamente avevo un po’ sconvolto la loro vita privata, le sentivo bisbigliare mentre erano al letto, il salone e la loro camera erano separate da un sottile tramezzo ed anche se tenevano la porta chiusa, prima di addormentarmi capitava di sentirle parlare e gemere, il che non mancò di solleticarmi la fantasia nonché il piacere solitario.
Avevo cominciato a fare l’abitudine a questa situazione, quando un giorno, entrando in bagno non mi accorsi che c’era già mia cugina, che improvvidamente non aveva chiuso la porta. La colsi mentre si depilava il sesso immersa per metà nella vasca da bagno, rimasi sorpreso ma non imbarazzato, aspettavo che lo fosse lei, invece mi disse di non preoccuparmi, io uscii e aspettai che avessi terminato, quando aprì la porta uscendo in accappatoio, mi disse sorridendo: “piaciuto lo spettacolo?” sorrisi a mia volta rispondendo “quando si replica?”, “dipende dalla ricrescita!” gridò mentre raggiungeva la cucina.
Mi feci la doccia e la raggiunsi per fare colazione, sedendomi l’osservavo mentre preparava il caffè. Piccola di statura, era piuttosto piena nelle forme, con un bacino largo che terminava con dei morbidi glutei, mentre la vita era sottile e stretta ed i seni tondi e sodi, ebbi un’erezione e mia cugina se ne accorse, anche se fece finta di nulla.
Al lavoro cominciai a riflettere sull’episodio mattutino, mi chiedevo quanta goliardia e impudicizia si nascondesse nelle battute di mia cugina, lei era lesbica, io etero, ragionevolmente nessuno dei due avrebbe dovuto provare attrazione, anche perché era coinvolta un’altra persona, F. La sera, dopo cena, ci ritrovammo tutti e tre davanti alle televisione, le ragazze avevano noleggiato Boy don’t cry una pellicola pluripremiata che aveva portato alla ribalta Hilary Swank, che interpretava una ragazza lesbica che si fingeva un uomo, mi sentii leggermente in imbarazzo, specie dopo l’episodio accaduto, mia cugina alla fine del film mi disse candidamente “ho raccontato a F che stamattina ci siamo incontrati in bagno, in circostanze particolari” lo disse sorridendo, ammiccando verso la compagna, mentre con lo lingua stuzzicava il piercing che aveva sotto il labbro inferiore. Mia cugina ha un sorriso estremamente malizioso e dire quelle cose, mentre si strofinava sul generoso seno di F mi eccitò.
“E’ successo tutto così in fretta, che non ho potuto fare a meno di guardare…mi spiace” arrossii leggermente, F mi guardò e mi disse “ti sei eccitato guardando tua cugina che si depilava?” Feci una smorfia con la bocca senza capire che effetto potesse avere e risposi “direi che la cosa non mi è risultata indifferente, sono un uomo e lei una donna, per quanto con gusti sessuali diversi dai miei, insomma…una fica è una fica, non credi?” F sorrise “non dirlo a me!” sentenziò maliziosa e irriverente.
“Sei gelosa?” Chiesi. “Non proprio…più che altro…curiosa” rispose. “Curiosa di cosa?” chiesi ancora.
“Tua cugina ed io stiamo insieme ormai da alcuni anni, nessun uomo è mai venuto a sbirciare nella nostra vita, sei il primo e proprio prima di cena, tua cugina mi confidava che l’episodio di questa mattina, ha eccitato anche lei. Così mi sono chiesta se ci può essere una sorta di gioco fra noi, limitato alla tua permanenza in questa casa e soprattutto, circoscritto alla nostra volontà”.
F aveva parlato con calma, senza smettere di carezzare i capelli di mia cugina, che per tutto il tempo aveva ascoltato, come se le parole pronunciate dalla sua compagna fossero state dette da lei, era chiaro che si erano messe d’accordo fra loro, erano intrigate ed io pure.
“Accetto le restrizioni, ma cosa avete in mente?” chiesi curioso. “Non so, potremmo invitarti in camera nostra, cominceremmo a scambiarci le nostre solite effusioni, tu ci guarderesti, poi potresti entrare a fare parte del gioco, l’evoluzione potrebbe essere molto interessante ma non valutabile adesso, che ne dici?” Questa volta aveva parlato mia cugina, mentre F mi guardava sorridendo.
La cosa m’interessava eccome, era tutto il giorno che avevo gli ormoni impazziti, guardare due lesbiche fare l’amore e potere partecipare a mia volta! Un desiderio espresso solo con gli amici, un sogno e poi con mia cugina, che mi eccitava come poche donne.
“Sarei lieto di divertirmi insieme a voi signore, quando si comincia?” Dissi in tono fintamente galante.
“Subito. Raggiungici in camera fra dieci minuti…ti aspettiamo” disse ancora mia cugina.
Furono i dieci minuti più lunghi della mia vita ma l’attesa valse il risultato.
La stanza era in penombra, una luce verde si diffondeva da un lato imprecisato del locale, finemente arredato in stile orientale, il letto basso in ciliegio massello, così pure il comodino e l’armadio, il parquet di quercia mi separava dai due corpi, stesi sul letto, completamente nudi, che si baciavano e sfioravano con la delicatezza di un sospiro, gemiti silenti provenivano dalle loro labbra, impegnate nel regalarsi piacere reciprocamente, mi sentii onorato a potere godere di un simile spettacolo, l’atmosfera era leggera eppure calda ed eccitante.
Raggiunsi quasi la sponda del letto, dalla quale potevo sentire il profumo dei loro sessi bagnati e dei loro corpi sudati che sprigionavano un sentore di cannella e vaniglia, la bocca di mia cugina suggeva le labbra glabre di F mentre la lingua assaporava i suoi umori, si fermarono un momento, mi fissarono, poi mia cugina si avvicinò a me e cominciò a slacciarmi i pantaloni, aiutandomi anche con la camicia, ero imbarazzato, non l’avrei mai detto, eppure mi sentivo un intruso, invece loro desideravano che partecipassi, divenissi carne della loro carne, respiro del loro respiro, gioia della loro gioia, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare nel loro mondo.
F, mia cugina ed io divenimmo un solo corpo, ebbi su di me l’umidità delle loro lingue ed il tocco delle loro mani, ricambiai le attenzioni. I nostri sessi s’incontrarono più volte e ogni esplorazione fu soddisfatta. Dormimmo fino a mattina inoltrata, poi ci svegliammo e ricordandoci della notte precedente, sorridemmo soddisfatti.
Mi trasferii nel nuovo appartamento una settimana più tardi, furono le mie prime ospiti.
[ottobre 2005]
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