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Capitolo 3: Il Confine del Desiderio

Il desiderio di Renata cresceva giorno dopo giorno, alimentato da ogni sguardo che riusciva a catturare, da ogni gesto che faceva per farsi notare. La tensione sensuale che sentiva nel corpo non la lasciava mai, nemmeno nei momenti più banali della sua giornata. Sentiva un’urgenza sempre più pressante, un bisogno che non poteva più ignorare.

Un pomeriggio, mentre camminava per le vie della città, si ritrovò davanti a un luogo che non aveva mai notato prima: un sexyshop. Le vetrine erano discretamente velate, ma sufficientemente trasparenti da permettere di intravedere l’interno. La curiosità la spinse a fermarsi. Qualcosa dentro di lei, quella nuova parte risvegliata e affamata, la spinse a entrare.

Spingendo la porta, Renata si trovò immersa in un mondo che le era del tutto sconosciuto. Luci soffuse, scaffali pieni di oggetti che non aveva mai immaginato di vedere da vicino. Sentì il cuore battere più forte mentre si muoveva lentamente tra gli espositori, osservando con crescente interesse tutto ciò che la circondava. Ogni oggetto sembrava emanare un’energia pulsante, e Renata sentì il suo corpo rispondere a quell’atmosfera in modo quasi incontrollabile.

Si avvicinò a un espositore di lingerie, toccando con dita tremanti i tessuti sottili e trasparenti. Sentiva un leggero imbarazzo misto a un’intensa eccitazione, il corpo pervaso da una strana, ma potente sensazione di trasgressione. Immaginò come sarebbe stato indossare quei capi per qualcuno che non fosse Umberto, qualcuno che avrebbe potuto guardarla con quel desiderio bruciante che tanto le piaceva.

Mentre esplorava il negozio, notò la presenza di alcuni uomini che la osservavano da lontano. Il loro sguardo era diverso da quello che riceveva per strada, più diretto, più esplicito. Quegli sguardi la facevano sentire nuda, esposta, e la sensazione che provò fu come un’ondata di calore che si diffuse rapidamente in tutto il suo corpo. Si rese conto che la stava eccitando, forse più di quanto avesse mai provato prima.

Uno degli uomini si avvicinò, facendo finta di osservare gli articoli sullo scaffale accanto a lei. Renata sentì il respiro accelerare, mentre il suo corpo reagiva immediatamente alla presenza di quell’uomo così vicino. Le sue mani si sfiorarono per un attimo, e quel contatto casuale le fece tremare le gambe. Non era solo uno sguardo, questa volta, era un contatto fisico, e Renata ne voleva di più.

Si spostò verso un’area più appartata del negozio, dove le luci erano ancora più soffuse e l’atmosfera più intima. Sentì quegli uomini seguirla, e invece di allontanarsi, Renata decise di assecondare il suo desiderio. Sentì il primo tocco, leggero, quasi timido, sulla schiena. Si voltò appena, incontrando lo sguardo di uno degli uomini che la fissava con un’intensità che le fece perdere il fiato.

Il tocco si fece più deciso, una mano che scivolava lungo la sua schiena, e Renata chiuse gli occhi, lasciando che il piacere la pervadesse. Ogni carezza, ogni sfioramento sembrava accendere in lei una fiamma più intensa. La sua pelle era ipersensibile, ogni nervo in allerta, mentre le mani degli sconosciuti si facevano sempre più audaci. Uno di loro le sfiorò la vita, mentre un altro tracciava una linea lungo il braccio, e Renata si ritrovò a desiderare che quelle mani non si fermassero.

Sentiva il respiro caldo di uno degli uomini vicino al suo orecchio, mentre una mano le accarezzava la coscia, risalendo lentamente sotto il vestito. Renata trattenne il fiato, sentendo il cuore battere all'impazzata. Quel tocco la fece gemere piano, un suono che non riuscì a trattenere, e che la fece arrossire di piacere e vergogna allo stesso tempo. Ma la vergogna, quella vecchia compagna che l’aveva sempre trattenuta, era ormai lontana, sconfitta dal piacere.

Renata si lasciò andare completamente, abbandonandosi a quei tocchi, a quelle mani che esploravano il suo corpo come se fosse un territorio sconosciuto da conquistare. Ogni sfioramento era come una scintilla che accendeva un fuoco dentro di lei, un fuoco che non aveva mai saputo di poter provare. Sentiva il corpo rispondere con sempre maggiore intensità, un piacere crescente che le faceva mancare il respiro.

Non sapeva nemmeno più quanti uomini la stavano toccando, sentiva solo il piacere che cresceva, che si espandeva, riempiendola completamente. Era come se tutti i suoi sensi fossero stati amplificati, ogni tocco, ogni sguardo era una fonte di piacere che la travolgeva. Il suo corpo si muoveva in sintonia con quelle mani, desiderando di più, spingendosi oltre ogni limite che si era mai imposta.

In quel momento, Renata capì che non poteva più tornare indietro. Quello che stava provando era qualcosa di nuovo, di potente, qualcosa che non avrebbe mai potuto trovare nel suo mondo di prima. E ora, che aveva assaporato quel piacere, sapeva che lo avrebbe cercato ancora, e ancora, senza sosta.
scritto il
2024-08-09
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