Rapput

di
genere
poesie

Più che una poesia, una canzone. Più che una canzone, un rap. Più che un rap, una poesia.
Un omaggio sentito e dovuto a un brano di Claudio Bisio che ha allietato le mie estati di un tempo che fu…
"…non ce la faccio… troppi ricordi…" (cit.)

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E quella volta, una domenica d'ottobre
già l'autunno ci moriva addosso ed io fumavo sigarette amare
e tu come uno specchio rotto riflettevi quell'immagine
sbiadita del ricordo del frammento di un brandello
del profumo di quell'angolo d'estate, e mi dicesti:
"Voglio vivere la vita come un alito di vento
nell'aurora che inseguita dalla notte già racchiude
le speranze di un domani tutto mio che mi appartenga
e come donna accarezzare nuovi scampoli di assenza".
E io dicevo: "Sì, capisco, vuoi gli scampoli d'assenza",
ma pensavo: «…puttana!».

(…che ne sai tu di un campo di grano…)

Così pensasti, decidesti e mi annunciasti: "Quest'estate
vado in Grecia con Giovanna, mi preparo a accarezzare
nuovi scampoli di assenza". Io ti dissi: "Scusa, cara,
cosa cazzo ti prepari per l'estate, siamo a ottobre,
è quantomeno prematuro!". Tu piangesti tutta notte
ed al mattino ti svegliasti, gli occhi pesti, ripiangesti
e mi dicesti: "Siamo onesti, vuoi che resti
per tarpare le mie ali ed impedirmi di volare,
e come donna accarezzare nuovi scampoli d'assenza".
Io ti dissi: "No, prudenza… non potrei vederti senza
quei tuoi scampoli d'assenza… io rispetto le tue scelte".
Questo dissi, ma pensavo dentro me che tu e Giovanna
in Grecia ci andavate solo per sentirvi…
(che ne sai della nostra fantasia
che trafigge i solai… che ne sai?!)
…puttana!

(no, dai, basta così…!)

Poi sei tornata dalla Grecia, io fingevo che non m'importava niente,
ti chiedevo le notizie più banali, tipo:
"Chissà quanta gente avrai trovato, che bordello di turisti…".
Tu negavi ed affermavi:
"No no no no no no no no no no no no no no no no, eravamo
solamente io e Giovanna sopra un'isola deserta, insomma,
tipo, c'hai presente due chilometri di spiaggia
tutta vuota… dormivamo in un capanno in riva al mare
ed ogni sera i pescatori ci portavano del pesce.
Facevamo le grigliate sulla spiaggia e cantavamo
a squarciagola le canzoni di Battisti fino all'alba,
tanto l'isola è deserta…". Mi dicevi, ed io pensavo:
«Ma che cazzo, tutti quelli che ritornan dalla Grecia
sono stati sopra un'isola deserta, tipo c'ho presente
due chilometri di spiaggia vuota, col capanno e
i pescatori…», ma contando tutti quelli che mi dicono
'sta cosa, io mi chiedo quante cazzo di isolacce
deve averci questa merda d'una Grecia… poi 'sti pescatori
greci non potrebbero pescare in alto mare
ed impiccarsi con le reti senza andare a importunare
le ragazze come te che normalmente sono brave
ma, travolte dagli eventi, non disdegnano di fare
la puttana!

(ah, ahahahaaaaahh… solai)

E adesso tu mi chiedi come mai son così pallido
e patito, mentre tu sei tanto sana… la risposta è
tra le righe di quest'aria che ti canto,
che nel mentre che tu stavi sopra l'isola deserta
strafogandoti di cozze con Giovanna e i pescatori
io da solo, chiuso in casa, non potevo fare a meno
di pensare a te lontana già da qualche settimana,
e comporti una «canzàna», praticando una gimkana
che mi ha fatto alfin capire che tu sei, saresti stata,
eri, fosti, sarai sempre, dillo pure anche a Giovàna…
(…puttana!)

…il mio amore, sì, il mio amore,
nonostante qualche dissapore.
Come una libellula selvaggia
io sorvolerei, però
dimmi cos'hai fatto con il greco sulla spiaggia!
Senza fiato, senza bronco,
tu sei ritornata, ma ti stronco;
se ti lascio in faccia i segni del saldatore,
so che capirai… io non ti serberò
…RANCORE!!!

(…umorismo et simpatiæ
cum contractio vaginalis…)


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Il link alla canzone su YT:
https://www.youtube.com/watch?v=Op08-a0Fv10&pp=ygUGcmFwcHV0
scritto il
2024-09-01
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