Tradito e stordito

di
genere
corna

Eravamo andati a una festa, la mia Laura aveva ballato tutta la sera e ora, alle 4:00 di mattina, aveva un gran sonno mentre tornavamo a casa in macchina. Avevamo passato la serata nella villa del ragazzo di una sua amica, e io avevo trascorso gran parte del tempo con alcuni amici a bere e scherzare.
Ero un po' nervoso perchè tra i presenti c'era un ragazzo, Giulio, un ragazzo che frequenta la sua stessa palestra e che sapevo che provava un forte interesse per lei… cercai di tranquillizzarmi, comunque, perchè lei in precedenza mi aveva ripetutamente rassicurato dicendomi che di lui non le fregava nulla, che nemmeno le piaceva fisicamente, oltre al fatto che la festa era affolata e in ogni caso non avremmo avuto troppe occasioni per stare da soli.
Quella notte Laura era stata soprattutto insieme ad un'amica, con cui aveva parlato e ballato, attirando col suo bel culetto l'attenzione dei presenti. Solo un paio di volte l'avevo vista scambiare due parole con Giulio, ridere di qualche battuta e scambiarsi qualche fugace gesto cordiale.

Il giorno dopo la chiamai un paio di volte, ma non ebbi nessuna risposta. Al pomeriggio, non avendo niente da fare, decisi di andarla a trovare a casa per un saluto. Quando arrivai, riconobbi sotto casa sua anche l'auto di Giulio, il ché mi infastidì non poco: non avevo idea del perché lui fosse lì, e comunque la cosa non mi piaceva… in più, lei non mi rispondeva nemmeno al telefono!
Non sapevo che fare… loro avrebbero potuto uscire da un momento all'altro, e non volevo farmi trovare lì come un allocco. Decisi di parcheggiare la macchina in una zona nascosta dall'uscio di casa e avvicinarmi a piedi, cercando di non farmi notare…!

Arrivai vicino alle finestre del soggiorno, ma non riuscii a scorgere nessuno. Mi fermai un secondo, in dubbio sul da farsi, quando intravidi Laura uscire dal bagno con un asciugamano avvolto intorno al corpo. Stava parlando, probabilmente l'interlocutore era in un'altra stanza. Feci allora il giro della casa, per arrivare alla finestra della camera da letto… e quando fui là mi si presentò una scena orribile: Laura era appoggiata sulla scrivania con le gambe divaricate e Giulio le stava leccando la figa.
La troia… e io che avevo creduto ai suoi discorsi!
Laura gli teneva la testa pressata tra le gambe e lo incitava ad alta voce.
"Mmmm… sììì… leccami, così… mmmmmm…, ooohh sììììì, come mi fai godereee…".
Lui continuava a leccare, salendo anche sull'addome, sullo stomaco, sulle tette… fino a scambiarsi un bacio appassionato. Lei gli accarezzava il pacco rigonfio attraverso i boxer già mezzi calati, poi gli infilò la mano sotto l'elastico e cominciò a menarglielo.
"Come ce l'hai duro… me lo vuoi mettere dentro ancora, vero?".
"Oh sì, non vedo l'ora!" ammise lui, eccitatissimo.

Non sapevo che pensare… ero geloso e incazzato, e nonostante stessi guardando la mano della mia ragazza muoversi su e giù nelle mutande di un altro, il cazzo mi si stava indurendo. Avrei voluto fermarli, ma indugiai pensando a come fare, e che spiegazioni dare per essermi d'un tratto trovato a spiare attraverso la finestra della casa. Ormai era tardi: Laura gli aveva già abbassato i boxer e, continuando a segarlo, lo trascinò verso di sè per posizionare quel cazzo turgido all'iingresso della sua figa già bagnata.
Cominciarono a scopare… sul volto della mia ragazza c'era un'espressione di estasi mentre il porco la stantuffava con vigore, tenendola su per le chiappe e sollevandola ad ogni colpo.
Ero impietrito, sentivo una morsa allo stomaco, le gambe volevano cedere. Me ne andai, convinto che in una situazione di maggior lucidità avrei saputo decidere come comportarmi.

Un paio d'ore dopo mi arrivò un messaggio; era di Laura.
«Scusa se non ho risposto prima, ero fuori con un'amica e il telefono era silenzioso, non mi sono accorta delle chiamate… ci vediamo dopo? Bacio».
Bugiarda… decisi di far finta di niente, e accettare di vederci la sera. Ci trovammo a casa mia, Laura arrivò tutta sorridente e profumata. Io, com'era prevedibile, non avevo lo stesso umore solare, e me ne stavo un po' imbronciato e un po' assente. Non era difficile intuire che qualcosa non andava, così fu lei a tirare fuori l'argomento.
"Che c'è, amore? Ti vedo un po' strano, stasera… è successo qualcosa?".
"So che non eri fuori con la tua amica…" borbottai.
"E come lo sai?" disse lei, sulla difensiva.
Non sapevo bene cosa dire, non mi andava di raccontarle di aver fatto lo spione, così optai per una mezza verità…!
"Ero passato a trovarti e ho visto che c'era la tua macchina fuori, e non solo la tua! Cosa ci faceva lui là?!".
"Ma niente… dopo che sono tornata Giulio è passato a salutarmi. Abbiamo fatto due chiacchiere, niente di che! Cosa ti aspettavi, gelosone?".
"Sì, due chiacchiere… e magari avete fatto anche qualcos'altro…" incalzai.
Le mi guardò con un mezzo sorriso.
"Perchè, ti piacerebbe?" mi rispose.
Esitai. Ma che discorso era quello? Ero incazzato perchè l'avevo vista scopare con un altro, non vedevo l'ora di cantargliene quattro… eppure sentivo di nuovo il pisello che mi si stava indurendo.
Lei colse l'occasione di incertezza, per continuare in tono scherzoso.
"Perchè non rispondi? Non è che davvero ti eccita pensare che stessi facendo qualcosa con Giulio?".
A quel punto si accorse del pacco gonfio (…dannazione!!), e si avvicinò a me appoggiandomi la mano sul cazzo. La sua bocca mi sfiorò l'orecchio.
"Mmmm… ma come sei eccitato… chissà cosa ti sarai immaginato, vero porcellino?" mi sussurrò. Mi toccò l'orecchio con le labbra e diede una veloce leccata. Mi stavo arrapando sempre di più, ma non avevo nessuna intenzione di lasciarmi andare… non dopo quello a cui avevo assistito!
Nel frattempo Laura, che forse aveva intuito la situazione, continuava a massaggiarmi l'uccello attraverso il tessuto dei pantaloni, ben conscia dell'effetto che mi stava facendo.
"A cosa pensavi, maialino? Stavi immaginando che ti avessi tradito, non è così?". Mi sbottonò, tirò fuori il cazzo pulsante, e comiciò a masturbarmi lentamente. Ero sempre più rincoglionito, in balìa della sua mano. "Ehi, come siamo arrapati…!! E se ti dicessi che avevi ragione? Ti piacerebbe sapere che me lo sono scopato?".
"Sì…" non so come, ma fu questo che mi uscì dalla bocca, con un filo di voce.
"Bene… ma che bravo il mio porcellino… tutto duro a pensare che la sua ragazza lo tradisce… sì, me lo sono scopato, per ben tre volte… oggi ero proprio vogliosa, mi piaceva il suo bel cazzone dentro la mia fighetta bagnata… è stato bellissimo…".
Di tanto in tanto mi leccava il collo, le guance, e riprendeva a sussurrarmi all'orecchio.
"Mmmm… ti piace, eh? Senti che bella sega che ti faccio… non vedi l'ora di venire, vero? Sai… anche Giulio era arrapatissimo mentre lo coccolavo, ma poi si è svuotato le palle… l'ho spremuto per bene, sai?!…".

Non stavo capendo più niente, sentirla parlare così mi faceva eccitare ancora di più. Mi accasciai sul divano, dove mi seguì anche lei. Non smetteva di massaggiarmi l'uccello e ora era scesa a giocherellare anche coi miei testicoli gonfi, che sembravano sul punto di esplodere.
Ormai era in pieno controllo, lo sapeva, e faceva di tutto per rendermi sempre più inerme. Cominciò a leccarmi la faccia, a inondarmi di saliva, a bagnarsi la mano con cui tornava subito a tormentarmi.
"Oh sì… senti come sei eccitato, eh, porcellino mio? Vuoi venire? Vuoi godere mentre mi immagini massaggiare il cazzone di Giulio, come sto facendo con il tuo? Anche lui non vedeva l'ora di venire… oh sì, mi ha riempita bene… dai, vieni anche tu, sborrati addosso, maialino geloso…".
Ad un tratto mi ritirò su le mutande, continuando a menarmelo attraverso il tessuto… venni poco dopo, imbrattando il tessuto di sperma.
Laura si alzò con un sorriso malizioso, non disse una parola, e se ne andò lasciandomi sfatto sul divano.
Mi sentivo stordito e umiliato, non avevo idea di come mi sarei dovuto comportare in futuro.



Erano passati un paio di mesi, e da quel momento la nostra relazione era diventata sempre più ambigua… ora Laura conosceva la mia reazione all'idea che si facesse sbattere da qualcun'altro. Ero confuso, arrabbiato, geloso e… dannatamente incapace di reagire. Avrei voluto lasciarla per avermi preso in giro, ma ne ero anche irresistibilmente attratto, e purtroppo lei lo sapeva.

Una sera, mentre eravamo a casa sua, buttati a guardare un film sul divano, mi posò i piedini sulle gambe e cominciò ad accarezzarmi la coscia, senza distogliere lo sguardo dal televisore. Il massaggio mi stava eccitando, e malgrado lo sforzo di rimanere concentrato sul film, il mio povero cazzo cominciò a rizzarsi… passò qualche minuto, la carezza di Laura continuava e il suo piedino si spostava sempre di più sulla mia gamba, fino a «urtare» di tanto in tanto anche il pacco che aveva creato un'evidente protuberanza.
Cominciavo ad avere cali di attenzione, era evidente che il sangue stava fluendo dal cervello verso altre zone…!
Quando le sembrai abbastanza cotto la sentii rivolgersi a me.
"Domani mattina vado in piscina, Giulio mi ha invitata a fare il bagno a casa sua per una giornata di relax… non hai nulla in contrario, vero?".
Come no?! Era passato poco tempo da quando l'avevo vista impalata sul cazzo di Giulio, e ora mi chiedeva di passare la giornata con lui… e da soli, magari! I miei pensieri era molto chiari, ma la reazione concreta alle sue parole sembrava non arrivare mai. Stavo ancora valutando come rispondere, quando lei continuò.
"Ci saranno anche Chiara e Giacomo, non ti preoccupare. E comunque l'altra volta non mi sembravi tanto infastidito mentre mi immaginavi sola con Giulio…".
Aveva preso a strofinarmi deliberatamente il cazzo con la pianta del piede, mentre con l'altro mi accarezzava il petto.
"Infatti anche adesso mi sembri piuttosto arrapato… dai, slacciati i pantaloni, ci pensa la tua Laura a prendersi cura di te, maialino mio…".
Eseguì senza fiatare, e Laura mi infilò i piedi nelle mutande, abbassò l'elastico quel tanto che bastava per esporre il mio cazzo durissimo, e cominciò a masturbarmi ridacchiando.
"Allora va bene? Domani mi faccio la giornata in piscina, e poi ci sentiamo verso sera, così ti racconto com'è andata… se vuoi puoi rimanere a casa a farti qualche sega mentre pensi alle tue fantasie, okay? Mmmm… ti ricordi quanto hai sborrato quando ti avevo detto che ti avevo tradito?".
I suoi piedi (specialmente quello sul cazzo) stavano continuando a strofinarmi e ad eccitarmi, avevo cominciato ad ansimare, mi sentivo già sul punto di venire. Più godevo e più Laura sembrava contenta e intenzionata a farmi perdere ogni residuò di lucidità…!
"Ecco, così… quanto ti piace essere strapazzato, vero, orsettino mio? Ti piace farti segare dai miei piedini? Dì la verità, non vedi l'ora che arrivi domani… mmmm…".
"A dire il vero preferirei che non andassi…" ero riuscito a dire, con voce strozzata.
"Ma come? E me lo dici con il pisellino così duro ed eccitato?… No, non ti credo… secondo me vuoi che vada, e vuoi anche che me lo scopi un po', vero? Dai, fammi vedere che ho ragione, sborrami sui piedi… fammi vedere come ti faccio godere, amore…".
Mi partì uno schizzo di sperma che volò alto, e continuai a sborrare mentre Laura continuava a stringermi il cazzo tra i piedi per spremerlo fino all'ultima goccia. Si alzò per andarsi a sciacquare i piedi e i polpacci imbrattati di sperma, dopodichè si rimise a sedere continuando a guardare la televisione.
Aveva un sorrisetto maligno sul volto… mi aveva fregato anche questa volta, e non ero riuscito a oppormi minimamente.

Il sangue aveva cominciato a rifluire al cervello, ma ancora non riuscivo a concentrarmi sul film che stavamo guardando… ormai stavo pensando all'indomani, a come sarei rimasto a casa come un ebete, mentre la mia fidanzata era a casa di quel porco a fare chissà cosa.
Ancora non ero riuscito a impormi, a smascherare il suo tradimento, ma ormai era tardi. Che figura avrei fatto ad accusarla di avermi tradito con due mesi di ritardo? Con che coraggio mi sarei dovuto incazzare, dopo essere venuto al racconto del suo tradimento?
Ero in trappola… Laura avrebbe continuato a tradirmi, e a farlo passare per uno scherzo!
Che fregatura…
scritto il
2024-09-18
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