Mostrarsi a mamma

di
genere
incesti

Amo mostrarmi in intimo femminile, sono un frocio, mi travesto ogni volta che posso, e adoro che mi veda al femminile.
Abito a pochi metri dai miei, e non sono al corrente della mia inclinazione, nel mio appartamento, all'apparenza di una scapolo, ho trent'anni, belloccio, lavoro e non mi manca nulla.
Mamma spesso viene a casa, magari per dare un'occhiata se mi assento, mamma è una bella donna, in carne, belle gambe, un seno turgido, una quinta, quante volte ho sognato di toccarle i seni, passare la mano trà le sue cosce.
Un giorno, per errore dimenticai in camera un reggicalze, con attaccate le calze e un paio di decoltè, lei livide, e me le piegò per bene, e sistemò ai piedi del letto le scarpe, e poi alla sera, mentre cenavamo, e papà era in sala, mi chiese speigazioni, io balbettai che erano di un'amica che le aveva dimenticate nella fretta di andarsene, mi fissò, e disse, ha un bel piede la tua amica, e mi sorrise, TRANQUILLO RIMARRà TRà NOI, E MI STRIZZò L'OCCHIO.
nEI GIORNI SEGUENTI, PRESO DALL'ECITAZIONE, INIZIAI A LASCIARE SUL LETTO QUELLO CHE USAVO NEI MIEI INCONTRI, O NEI GIOCHI SOLITARI, E MAMMA INIZIò A VENIRE TUTTI I GIORNI A SISTEMARE, POI FECI UN PASSO I PIù, LASCIAI I MIEI TRUCCHIE EROSSETTI IN BAGNO, E LEI OLTRE A SISTEMARE ME NE ACQUISTò DI NUOVI, POI UN GIORNO, LASCIAI LE MIE MUTANDINE DI PIZZO PIENE DEL MIO SPERMA.
Le ritrovai alla sera lavate e appese in bagno, mi masturbai al solo pensiero che avesse toccato il mio sperma, la sera stessa venne un amico, mi feci scopare con il preservativo e lo lascia a terra, al mio rientro trovai il preservativo in cucina su un piattino, stavo impazzendo.
Il sabato, non lavoravo, sapevo che sarebbe venuta mamma, pensando che io fossi in palestra, mi preparai per bene, reggicalze, calze, slip reggiseno, parrucca e trucco, e mi misi nel letto, mi infilai un bel cazzo di gomma nel culo, e appena sentii aprire la porta, iniziai a segarmi, muovendo il cazzo nel mio culo.
Ansimavo a voce alta, per farmi sentire, dicevo di spingerlo più a fondo come se parlassi con una persona, e poi pronunciai il suo nome, sii mamma spingi, siii fammi godere, fammi succhiare le tue tette siii inculami ti prego, e poco dopo apparve sulla porta.
Il cazzo era turgido, la guardai, e nel mentre affondai del tutto il cazzo nel culo, la fissavo e mi masturbavo, lei si avvicinò, si sedette al bordo, e mi prese il cazzo il mano, dai piccola ti aiuto io, sfondati che ti sego.
In pochi minuti sborrai sporcandola tutta, sul seno e sulla camicetta, lei sorrise, e lasciato il mio cazzo, si alzò e si tolse la camicetta rimanendo con il reggiseno, trasparente bianco, che mostrava i suoi capezzoli turgidi, poi lo tolse, e potei ammirare finalmente le sue tette.
Mi alzai sedendomi sul cazzone, le toccai e succhiai le tette, lei sospirò, non riuscii a trattenermi, e le infilai la mano trà le cosce.
Non aveva le mutndine, in un attimo l'avevo attirata a mè, sollevato la gonna e divaricate le cosce, leccavo la sua neravigliosa e carnose figa.
Mi era ritornato duro, le sono salito sopra, e infilato il cazzo, e l'ho chiavata come un pazzo, venedole dentro.
Esausti ci siamo abbracciati e baciati, mi scivolò fuori in cazzo dal culo e cadde a terra.
Lo recuperò, e mi disse di sollevare le gambe, e iniziò a scoparmi, facendomi urlare di piacere.
Ora siamo amanti siamo due lesbiche, ed è l'unica donna che scopo
scritto il
2024-09-05
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