La signora Bruna capitolo terzo

di
genere
dominazione

Quando avevo un rapporto con lei poi mi sentivo appagato per almeno tre giorni . Quel modo inusuale di fare sesso non era per tutti i giorni e mi appagava dandomi la possibilità di pensare anche ad altro
Considerate poi, che lei, almeno i due giorni successiv,i era dolorante e qualche volta accusava infiammazioni fastidiose , oltretutto avevo la mia vita sessuale con la mia ragazza e lei con il marito
Bruna era molto più grande di me , era sposata , non poteva essere una relazione fissa, per noi solo uno sfogo erotico e niente di sentimentale
Considerate che un rapporto di sottomissione riesce al meglio se non ci sono rapporti sentimentali . Necessitano invece di una buona intesa di chi li esercita
Per lei, forse, qualche volta si faceva prendere qualche senso di affetto eccessivo che sistematicamente soffocavo evitando tenerezze di ogni tipo
Per una settimana non la cercai e mi facevo negare al telefono. La vidi aspettarmi sotto casa e le passai volutamente davanti senza fermare la macchina
Mi ero trasferito dalla casa dei miei in un appartamentino in una villetta isolata e lei lo venne a sapere da mia madre
Un pomeriggio bussarono alla porta, apro, era lei
- Cosa ti ho fatto ? non mi vuoi più, sei stanco di me?
La feci entrare senza risponderle , aveva un vestito con la chiusura lampo sulla schiena
Sempre senza parlare scesi la chiusura e feci scendere il vestito lungo il corpo lasciandola in reggiseno e mutandine
- No, non voglio-
- Allora dimmi che sei venuta a fare, se non vuoi rivestiti e vattene altrimenti togli il resto e preparati
Restò ferma senza fare nulla poi tolse il reggiseno
-Tuo marito quando tempo è che non ti picchia?
Allora scese le mutande mostrandomi il culo striato dalla cintura dei pantaloni
- Quindi devo dedurre che ti ha picchiato non più tardi di ieri e ti ha scopato o inculata?
- Perché mi fai questo , perché non mi prendi ?
- Mettiti in ginocchio sulla poltrona
Ubbidì , si aspettava che la prendessi invece presi due candele e ne infilai una nella fica e l’altra nel culo
- Ti prego prendimi tu
- Non sei tu a decidere
Mi bagnai una mano con olio delicato e la cominciai ad infilare nella fica dopo aver tolto la candela
Era già bagnata dei suoi umori , l’olio facilitò la penetrazione senza troppe difficoltà
La sentii emettere un gridolino di piacere e pensai di metterle anche l’altra candela nel culo facendola soffrire un po’
Non ci volle molto perché godesse e vidi il suo corpo tremare al momento dell’apice dell’orgasmo
Le sfilai la mano e gli dissi di rivestirsi
Mi guardò desolata , chiedendomi il perché, mi voleva prendere il cazzo in bocca, che la scopassi, ma gli negai tutto . Gli dissi di rivestirsi
Mi interrogava con lo sguardo ,non sapeva il perché, ma il mio atteggiamento la faceva stare sulle spine . Feci una telefonata dissi che sarei andato tra mezz’ora, mi rivolsi a lei
Andiamo a fare un giro in macchina
Mi seguì senza dire nulla . presi la strada che portava in un paese a trenta chilometri, mi fermai davanti ad un bar
Quando entrammo , c’erano tre anziani ultra settantenni , il barista chiuse la serranda e lei mi afferrò un braccio impaurita
Era chiaro che quelle persone non stavano li per caso , capì subito che sarebbe stata l’oggetto del loro divertimento
Mi desse all’orecchio che aveva paura e che erano trasandati , mi chiese di portarla via , la strattonai dentro la sala biliardo senza dire nulla
I tre anziani si misero seduti mentre il barista ci passò vicino tastandole il culo si mise a parlare con me facendo apprezzamenti pesanti sulla durezza delle chiappe di lei che era come al solito rossa di vergogna
- Devi sentire come è elastica
- Posso?
- Sono venuto qui per farla divertire come piace a lei
La abbracciai a me tenendola ferma Lo vidi inginocchiarsi dietro di lei e infilarle una mano sotto la gonna
La vidi fare una smorfia di dolore e sentii il sua bacino accostarsi al mio corpo
- Lo ha messo dentro a secco mi ha fatto male
- Sopporta e piegati un poco così te lo può mettere tutto poi non era a secco te lo avevo bagnato io prima di uscire
Vedevo la mano del barista muoversi sotto la gonna , la stava inculando con il dito mentre gli altri guardavano in silenzio gli alzai la gonna esponendo le gambe
Era giunto il momento di umiliarla di più . Scesi la chiusura lampo facendo cadere il vestito
In mutande e reggiseno era molto eccitante e i presenti si sbottonarono la patta dei pantaloni per carezzarsi il cazzo
- Bacia i cazzi dei signori , non vedi come i desiderano?
Il barista gli afferrò un braccio e la portò vicino al primo cliente. Un settantenne un po’sporco , con barba lunga le prese le mani e la costrinse ad avvicinarsi per baciarla sulla bocca
Una vampata di alito puzzolente di vino le fece voltare il capo ma lui cominciò a leccarle il viso e dietro le orecchie come se sapesse che in quel punto lei era molto sensibile
Baciava e gli aveva messo una mano sulla fica muovendola sopra le labbra
Un altro dei clienti , uno esile e calvo con gli occhiali spessi come fondo di bottiglia, si inginocchiò dietro di lei e si mise a leccarle il culo mentre il terzo le aveva infilato un dito in bocca e le aveva ordinato di succhiarlo
Bruna non stava a suo agio i tre vecchi non gli piacevano e poi avrebbe voluto che la scopassi, ne sentiva il bisogno ed invece gli avevo creato solo disagio e umiliazione
Dopo alcuni minuti che si andava avanti , intervenni e dissi che era ora di farle il culo. Uno mi chiese se poteva scoparla , gli dissi che potevano solo sodomizzarla
Afferrai Bruna e la feci mettere piegata sul biliardo , le unsi il buco e feci spazio al primo
Gridò per la mancanza di delicatezza e perché lo aveva affondato tutto , poi lo subì senza fiatare , fu la volta degli altri
Stava con la testa sul panno verde , aveva gli occhi lucidi ma non emetteva un suono vocale
Il barista salì sul biliardo e fece in modo che la testa di lei finisse tra le sue gambe pretendendo un pompino
- Potresti almeno lavarlo puzza di urine
- Fai la schizzinosa? Ciuccia troia
Le dette una sberla sul viso poi una mano dietro al collo le spinse la testa sul turgido cazzo infilandolo quasi tutto
Ebbe un conato e tosse poi la scena si replicò
Andava su e giù con la testa comandata dalla mano , dalla bocca usciva bava filante attaccata al cazzo , aveva gli occhi fuori dalle orbite con difficoltà a respirare
Lo sentìì grugnire e vidi la sborra traboccare dalla bocca Intanto i tre si alternavano nel culo sbattendola come una pupazzo
- Falli smettere ti prego ,non ne posso più comincio ad avere dolore è un ora che mi inculano, perché mi fai fare questo?
- Smettila di frignare , fai contenti i miei amici poi se fai la brava ti scopo
Si lamentava e lanciava anche insulti a tutti appellandoli porci maiali schifosi , ma questo non serviva a nulla e rimediava anche qualche solenne pacca sulle chiappe
Li feci smettere e tutti e tre e il barista si misero seduti come gli avevo detto di farlo, feci mettere lei in piedi rivolta a loro poi gli dissi di piegarsi in modo che il seno pendesse verso il pavimento
La penetrai nella fica e si udirono le risate degli spettatori
Dopo poco uno dei tre spostò la sedia e la portò davanti a lei rimettendosi seduto con il cazzo in tiro
- Avanti comincia a pomparlo mica possiamo stare tutta la sera
Ubbidì ma quel giorno faceva tutto controvoglia tanto che il vecchio si lamentò dicendo che ci metteva poco impegno
Dissi al barista di darmi una coca cola in bottiglia di vetro la feci stappare e poi infilai il becco nel culo . Si lamento subito cominciando a ribellarsi
Chiedeva di smettere , di fermarmi, ma non solo gli stavo facendo un clistere gassato ma la stavo allargando spingendo fino a infilarle metà bottiglia . Gridò di dolore e paura
Agitava il bacino e la coca cola si caricava di gas irrorandole l’intestino e gonfiare la pancia provocando dolori e stimolo di liberarsi
Continuai a scoparla anche se ora piangeva e implorava di smettere
Il barista prese un secchio e lo mise al centro della stanza
- Vai a liberarti
Senza pensarci due volte, si precipitò verso il secchio , si sfilò la bottiglia dal culo mettendolo sul secchio liberò l’intestino scoreggiando e pisciando
Stette seduta per cinque minuti poi il vecchio la prese per i capelli e gli disse di farlo venire altrimenti avrebbero ricominciato
Dolorante con il culo in fiamme si inginocchiò davanti a lui e lo riprese in bocca facendolo venire quasi subito
Fu la volta degli altri , ancora mezz’ora di pompini e sperma in bocca prima che li svuotasse tutti e andarono via .
Andammo via anche noi
Era incazzata , non parlava . Facemmo il viaggio di ritorno la scaricai presso la casa e andai via
Da quel giorno passarono due mesi senza che la cercassi e nemmeno aveva tanta voglia di rivederla
La trovai una sera d’inverno sotto il porticato della mia abitazione
Ci salutammo e mi chiese se potesse salire
Appena entrati mi si gettò con le mani al collo abbracciandomi e chiedendomi scusa, diceva che mi pensava tutti i giorni e che si era resa conto che non poteva fare a meno di me
Prese la mia mano e se la portò tra le gambe. Non aveva messo le mutande e la fica era fradicia
- Quando tempo è che non scopi
- Un mese, Carlo sta malissimo e con i dolori che ha non ci pensa proprio
- Ecco perché sei venuta?
- No non è per questo , ma ho capito che solo tu sai come fare per me
Giocai con lei a fare lo stronzo . gli chiedevo il perché era sparita , il perché quel giorno al bar non si era comportata da zoccola dicendole pure che era una zoccola
- È vero sono una troia ma per questo sono sparita ho paura di me stessa , devi capirmi
- Spogliati
Era nuda in un secondo, non aspettava che glielo dicessi, stava in piedi davanti a me
- Toccati
- Non vuoi farlo tu?
Mi sfilai la cinta dei pantaloni le detti tre colpi sui glutei facendole male ma la sua mano stava muovendosi sulla fica
Continua a colpirla , si contorceva per il dolore ma non chiedeva di smettere poi, di sua iniziativa , si mise inginocchiata sul divano e mi disse di aprire la sua borsa
Aveva comprato i cetrioli e li aveva scelti anche grandi
Ne presi uno lo bagnai tra le labbra piene di umori , della fica e lo appoggiai al culo spingendolo
La sentii mugolare e pregare di fare piano anche se sapeva che non lo avrei considerata
Le stantuffai il culo per molto tempo tanto che cominciò a smaniare e lamentarsi poi mi fermai lasciandola con il cetriolo che spuntava tra le chiappe
Tornai con il frustino in mano
Mi guardò senza dire nulla , tirai fuori il cazzo e glielo misi in bocca mentre le davo solenni colpi di frusta sul culo
Vidi il cetriolo che stava uscendo e mi piegai su di lei per non permetterle di espellerlo
- Ti prego , inculami tu , toglimi quel coso freddo
Gli afferrai i capezzoli strizzandoli , questa volta erano grida di dolore tanto che gli occhi si riempirono di lacrime
Poi vide che prendevo il telefono
- Chi chiami ?
- Il bar, ricominciamo dove ci siamo lasciati l’ultima volta
- No per favore in quel posto squallido no , ti prego fammi tutto quello che vuoi ma stasera non portarmi da nessuna parte
Rimisi a posto la cornetta del telefono e presi il barattolo della vasellina , ci affondai la mano e la cosparsi
- Vediamo quanto sei larga
Le infilai due dita nel culo poi tre e poi quattro , la vidi mettere le mani sui glutei e allargarseli, le infilai anche il pollice e spingevo la mano
La resistenza era forte e capii che non sarei passato ma volli incularla con quello che gli avevo infilato
Lei subiva in silenzio poi mi disse che avevo la mano troppo grande . Me lo disse quasi dispiaciuta di non averla potuta accogliere
Quando la tolsi il buco era visibilmente aperto e il cetriolo più grande che aveva portato entrò senza troppa resistenza , ma era anche lungo e quando lo spinsi che era quasi tutto dentro cominciò a frignare chiedendomi di fermarmi che le stavo facendo male insopportabile
- Basta, , ti prego, bastaaaaa nooooo così noo no no , fermati non farlo
Mi fermai al limite , bastava una piccola pressione di spinta per farla gridare la vidi sudare di paura
- Sai se ti mando all’ospedale ? mi piacerebbe vederti mentre racconti come ti si è rotto il culo
- Ti prego non fare il cretino , non spingere che mi potresti provocare una ferita
- Bene oggi ti faccio il clistere
- Ma perché?, l’ho fatto prima di venire
- Adesso te lo voglio fare io
Rassegnata attese che preparassi tutto , avevo scaldato due litri di acqua e le avevo infilato nel culo una cannula flessibile , per 30 centimetri
Avevo comprato una grossa siringa da mezzo litro e cominciai ad aspirare l’acqua , poi la innestai ad una cannula e il primo mezzo litro fu iniettato senza problemi
La seconda fui un po’ più delicato , spinsi piano e ogni tanto mi fermavo anche se lei cominciava a lamentarsi e la pancia si gonfiava
Alla terza dopo poche gocce cominciò a piangere dicendo di fermarmi che aveva una colica ma non l’ascoltai e spinsi mezza siringa ma lei scattò in piedi liberandosi dalla cannula
- Torna subito qui e rimettiti a pecora ,non ho finito
- Devo scappare in bagno altrimenti ti sporco il pavimento
La vidi andare di corsa con una mano sul buco il culo , mentre era li a svuotarsi telefonai a Lamberto
- Ho qui a casa la mia amica le ho appena fatto un clistere se vuoi venire …….
Dopo poco Bruna uscì dal bagno piuttosto pallida , la rimproverai di essere stata disubbidiente e la portai in una camera dove tra due armadi avevo messo una barra di legno poggiata sulla sommità dei mobili
Gli legai i polsi e con una corda la legai alla barra in modo che stesse in piedi con le braccia alzate al centro della stanza
Era bella e quel corpo esposto e indifeso mi eccitava , le sue forme le grosse mammelle e la fica bionda erano alla mia mercè
Lasciava che la legassi senza dire nulla , le infilai due dita nella fica e cominciò a smaniare. Le provocai un orgasmo da farla contorcere su se stessa e flettere sulle gambe.
Mi pregava di prenderla ma non era ancora il momento di meritare un cazzo
Sentimmo il campanello suonare , mi guardò impaurita chiedendomi di essere liberata
- Stai tranquilla è il mio amico Lamberto , telo ricordi? Quello con il cazzo grosso , sarà lui a prenderti, contenta?
- Ti prego sciogli i lacci
Non l’ascoltai e tornai dopo poco con lui
- Ecco Bruna , gli ho appena fatto un ditalino da farla venire da paura ma mi ha chiesto il cazzo
- Gli hai fatto anche il clistere? Che hai usato?
- Si più di un litro , solo acqua
- Sbagliato, dovevi mettere anche il sapone dobbiamo rifarlo
Bruna cominciò ad agitarsi a pregare di non farlo perché aveva ancora dolori dovuti al precedente
La lasciammo sola a piangere e quando ci vide tornare con la siringa dovetti metterle una mano sulla bocca perché gridava che non voleva
In un secchio Lamberto mise acqua e poi del sapone e mescolò, la guardò con un sorriso sadico
- Il sapone brucia e a te farà sicuramente piacere troia come sei
- Lasciatemi, siete due maniaci porci schifosi , non potete farmi questo, non voglio
Lamberto si era spogliato e aveva il cazzo dritto , si era eccitato a vederla in quello stato
Gli si avvicinò e la prese per i fianchi , avvicinando il corpo al suo
- E’ asciutta la sua fica, ha bisogno di essere lubrificata , questa stronza ha paura
Mise una mano nel secchio la immerse e poi la mise sulla fica tremante cominciando a accarezzarla
Lei era impaurita , ma la mano la stava tranquillizzando e cominciava a darle piacere ,una volta bagnata a dovere Lamberto le fece scivolare il cazzo dentro e la cominciò a scopare
Attesi un poco affinchè si tranquillizzasse , la sentii mugolare di piacere, aveva paura ma il cazzo era la sua prima esigenza e stava per avere l’orgasmo dato che aveva l’affanno
Intanto avevo riempito la siringa e stavo dietro di lei godendomi lo spettacolo di quel culone che ballava sotto le spinte del mio amico
Le infilai un dito nel culo e la feci mugolare di piacere poi le infilai la cannula e le chiappe si strinsero in autodifesa
- No vi prego non fatelo non lo sopporto un altro clistere , inculami ma non fatemi il clistere
Innestai la siringa e feci andare il liquido e questa volta iniziò a piangere subito dato che il sapone bruciava
Quando si voltò e mi vide che stavo ricaricando si mise a singhiozzare e fare tentativi per liberarsi ma il mio amico l’abbracciò serratamente impedendo che si muovesse troppo
Le iniettai altro mezzo litro e questa volta mi aggregai a loro infilandole il cazzo nel culo
Stava in mezzo a noi infilata avanti da un cazzo che a mala pena sopportava , dietro il mio che gli impediva di liberare la pancia piena di liquido e le mie dita che stringevano sui capezzoli
Piangeva a dirotto , pregava che smettessimo
Nonostante la tappassi sentivo il liquido scolare lungo le cosce , guardai il mio amico e gli dissi
- Sta cacando quello che gli ho iniettato nonostante il mio cazzo
- Bene , sta allargando il culo , proprio quello che volevo
Mi disse di togliermi e appena lo feci una scarica di liquido spruzzo dal culo di Bruna
Lamberto si era portato al posto mio la afferrò per i fianchi e puntò il grosso glande sul buchino posteriore mentre io mi misi davanti a loro per godermi il viso di lei
Una espressione di terrore e dolore accompagnata da un grido strozzato e un nooo
- Basta fermati basta basta bastaaaaaaaaa, non spingere oltre mi ferisci noo bastaaaaa
Gli aveva messo dentro al culo più di metà cazzo e lei era spaventata oltretutto aveva ancora dentro una parte del clistere che gli procurava spasmi
Cominciai a darle bacetti sulle guance e carezzarle la fica mentre lui cominciò a farle scorrere il cazzone fino a riempirla di sborra
Attesi che si rivestisse e andasse via prima di liberarla, una volta soli
- Se ti libero farai la brava ?
- Si ti prego sono esausta non mi reggono più le gambe
Le misi un dito nel culo martoriato e fece uno scatto di ribellione
- Ancora non ti sciolgo e già non fai quello che mi hai detto?
- Si, si scusa è stato più forte di me
- Allora cosa devo fare? Rimettilo pure dentro, scusa , ti prego scusa
Gli spinsi di nuovo il dìto, una volta dentro , invece di farlo scorrere, lo piegavo come se volessi grattare
Mugolò dicendo
- Così noo, noo , mi fa male
La stimolavo e la mia mano fu invasa del residuo che aveva in pancia
Attesi che scaricasse tutto e le passai la mano sporca sul volto ungendolo
La feci mettere a gattoni sul pavimento, presi uno sgabello per sedermi difronte e le dissi di mettere il cazzo in bocca . Era sporco lo avevo strusciato tra i glutei sporchi
Ebbe un momento di sconforto, il timore di vomitare
Le afferrai le mammelle e poi i capezzoli stringendoli , gli feci male . Dimenticò lo sporco e affondò la bocca sul mio cazzo
Erano dieci minuti che pompava , alzò gli occhi guardandomi pietosamente , la carezzai su una guancia e sadicamente
- Devo incularti di nuovo , stai pronta
Non rispose continuando a lavorami con la bocca
Rinunciai al mio proposito anale a le venni in bocca
Aprì la bocca per mostrarmi il contenuto, era piena di sperma, la chiuse e ingoiò tutto

di
scritto il
2024-10-12
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