La signora Bruna

di
genere
dominazione

Avevo tredici anni, era il 1967, e tra le tante amiche di mia madre si aggiunse una signora di nome Bruna . Era delle zone di Tarvisio e si era sposata con un nostro concittadino che era andato li a fare il servizio militare
Bruna aveva 25 anni una nella donna bionda e prosperosa un bel seno e un culo da far girare la testa .
A differenza delle altre amiche lei era molto spigliata e comunicativa e poi mi piaceva sentirla parlare con il suo accento del nord
Un inverno del 1970, ero andato in autobus a sciare a Roccaraso e nel pomeriggio cominciò a piovere quindi smisi e mi recai al parcheggio ad aspettare l’autobus per tornare a casa
Stavo sotto la pioggia quando da una fiat 600 mi sentii chiamare , era la signora bruna che stava con il marito Carlo
Mi disse di salire in macchina , di non bagnarmi ed io accettai aspettando che lei o lui scendessero per salire sul sedile posteriore ma lei mi disse di sedermi sulle sue gambe
Timido e imbarazzato lo feci e dopo pochi convenevoli lei mi abbracciò stringendomi a lei
- Dai biondone fammi vedere cosa fai con le donne
rimasi di sasso , guardai il marito che mi fissava serio e non ebbi il coraggio di fare nulla anche se lei insisteva . Restai sempre impalato e lei smise girando sullo scherzo poi smise di piovere e scesi
Quell’episodio mi sconvolse, nessuna delle conoscenti che frequentavano i mie genitori si era mai comportata così e cominciai a fissarmi sulla signora Bruna al punto di spiarla quando faceva salotto ascoltando quello che diceva
Una volta , era il 1971 dopo qualche anno, appena entrata in casa chiese qualcosa a mia madre e la vidi andare in bagno
Aspettai un poco e poi mi misi a spiarla dal buco della serratura , cosa che facevo con tutte le amiche di mia madre che si limitavano a sedersi e fare pipì
La vidi a gambe larghe in piedi di fianco al bidè che stava asciugandosi la fica bionda , uno spettacolo bellissimo , la pelle rosa cosparsa da quei peli dorati e lo spacco leggermente rosso e lei che strofinava l’asciugamano
Nel 1968 avevo festeggiato i miei 18 anni ma continuavo a prestare le mie attenzioni alla signora che continuava a frequentare la nostra casa e nel frattempo avevo preso anche la patente e quando potevo andavo in giro con la macchina di mia madre
Fu così che un pomeriggio vidi passare una alfa romeo giulia , con uno sconosciuto alla guida ma al fianco c’era proprio lei, la bella signora Bruna
Li seguii tenendomi a distanza , vidi la macchina portarsi fuori del centro abitato . Dopo qualche chilometro prese una strada bianca e si fermò in una radura circondata da fratte
Nascosi la mia auto e a piedi mi portai ad appostarmi dietro la fitta vegetazione .
I due erano scesi dalla macchina lui la abbracciava e la baciava sulla bocca mentre con una mano gli aveva tirato su la gonna e con l’altra infilata dentro le mutande carezzava il culo
Quando le mise le dita nella fica la vidi flettere sulle ginocchia e guaiva come una cagna, si piegò in avanti e appoggiò la testa sulla spalla baciandolo in bocca mentre il culo ballava dalle spinte di quella mano
La vidi sbottonargli la patta e prendere il cazzo segandolo, poi si accucciò e lo prese in bocca
Pochi istanti e la sborra colava dalla bocca .
così piegata a novanta gradi, la fece appoggiare ad un albero e si portò dietro di lei per leccarle il culo e la fica
bruna smaniava e faceva piccoli movimenti facendo si che leccasse dove voleva lei
Cazzo, pensai, aveva una figa tra le mani e se ne è venuto subito , mi incazzai io per lei ,mi dicevo ,non l’ha nemmeno sfiorata .
Avrei voluto vederla scopare, vedere il cazzo stantuffare nella fica bionda ed invece quello stronzo gli aveva sborrato in bocca alla terza pompata .
Ero talmente incazzato che volutamente feci in modo che lei mi vedesse in un momento che lui mi dava le spalle
Mi vide , il suo volto di carnagione bianca diventò come un lampione infuocato , mi guardò come se volesse supplicarmi e addirittura ho avuto la sensazione che stesse per chiamarmi, ma scappai via
La rividi a casa nostra dopo una settimana , attesi che come al solito facesse salotto e aspettai che andasse via mettendomi sul pianerottolo delle scale
Scendendo mi vide, la rividi accendersi di rosso nel viso e cominciò a balbettare voleva giustificarsi o addirittura negare . Mi mise una mano tra i capelli carezzandomi
Era evidente che era preoccupata di quello che avrei potuto raccontare e a chi. Se lo avessi detto ai miei sarebbe stata sicuramente allontanata e poi potevo dirlo al marito che era un energunemo manesco e ultimamente alzava spesso il gomito rientrando in casa ubriaco
- Una bella signora come lei , non me lo sarei aspettato , e poi con un impotente
- No ti prego , fammi spiegare cosa ne sai perché l’ho fatto
- Perché le piace , ho visto come è brava e come si fa palpare
La umiliai volutamente dicendole che un cazzo in bocca gli si addiceva proprio, che era anche una buongustaia di sborra
Lei cercava di farmi tacere mettendomi la mano sulla bocca
Si capiva che aveva più paura che qualcuno sentisse quasi da ignorare i miei pesanti apprezzamenti
- La signora Bruna , la cara amica di mia madre che viene a casa mia a lavarsi la fica dopo essersi fatta sbattere in camporella
- Ma cosa dici ? lavarmi……
- L’ho vista dal buco della serratura , tre anni fa mentre si asciugava dopo il bidè
- Ti prego dammi del tu diventiamo amici , non parliamo qui, domani vieni a casa mia e ti spiego tutto ci vediamo alle nove , va bene ?
Gli dissi di si e lei mi dette un bacio su una guancia prima di andare via
La notte la passai a pensare a cosa mi avrebbe detto e cosa sarebbe successo . poi arrivarono le nove e suonai alla porta
Mi aprì subito accogliendomi come un suo vecchio amico dicendomi che era contenta che fossi andato
Portava una camicetta ed una gonna e si era messa anche le scarpe . Gli detti un occhiata e anche se non si era truccata era bellissima
Mi chiese se volessi il caffè ma io andai subito al sodo
- Voglio vedere cosa porti sotto la gonna
- Ti prego , cerca di capire è stato un momento di debolezza
- La debolezza l’ha avuta il tuo amico che ti è venuto in bocca appena te lo ha messo
- Non essere scurrile ti stavo dicendo…..
- Non devi dire nulla , devi farmi vedere cosa porti sotto la gonna oppure me ne vado e vado a trovare tuo marito
- No,no ti prego stai tranquillo , ecco la tolgo ,la tolgo guarda. Non essere cattivo con me sei un bel ragazzo , guardami ti piaccio?
Fece scivolare la gonna lungo le gambe lunghe e affusolate , indossava una mutandina di cotone bianca e restò e restò immobile senza dire nulla
- Ti piaccio?
- Si sei una bella donna , scenditi la mutandina voglio sentire il tuo odore
- Ti prego sono più grande di te , sicuramente avrai le ragazze della tua età che ti fanno il filo , lasciami stare ho già tanti problemi
- Mi piaci tu e voglio vederti soltanto anche se la tua fica la conosco ora voglio vederla con calma e da vicino
Rassegnata scese un poco la mutandina mettendo in vista la fica , mi abbassai davanti alle sue cosce e misi il viso tra i suoi peli. Profumava di pulito e la leccai facendo penetrare la lingua tra le labbra vaginali
Le presi i fianchi per farla girare , volevo vedere il culo , ma lei fece un po’ di resistenza e allora forzai girandola
Aveva i glutei striati e lividi
- Che cosa ti è successo?
Scoppiò a piangere , per un po’ non disse nulla poi mi rivelò che spesso il marito rientrava ubriaco e ogni stupidaggine era la scusa per picchiarla
Mi disse che lo faceva con la cinta dei pantaloni e smetteva solo quando raggiungeva l’erezione e la scopava
Gli allargai i glutei e notai il buchino anale gonfio
- Ti scopa o ti sodomizza?
- Fa quello che vuole e devo stare zitta ecco perché lo tradisco. Forse l’altro non è molto virile ma almeno e delicato e mi vuole bene
Mi fece un poco pena ma quel culo davanti agli occhi non mi lasciò indifferente , gli leccai il buchino e spinsi la lingua .
Vidi che mise le mani sui glutei allargandoli e poi si piegò un pochino avanti per facilitarmi. Era chiaro che le piaceva .
Sul tavole della cucina c’era un piatto con della frutta e alcune banane
Mi alzai e ne presi una. Bruna mi guardò inorridita cercò di fermarmi e di tirarsi su le mutandine
- Vuoi che vado via ? non vuoi essere carina con me ? preferisci che andiamo nella strada bianca dove fai i pompini
- Ti prego non trattarmi male anche tu , ti ho visto crescere sei sempre stato gentile ed educato
- Da quando avevo 13 anni mi faccio le pippe pensandoti ora mi farai fare tutto quello che voglio e tu lo farai vero?
Senza rispondere scese nuovamente la mutandina le bagnai di saliva la fica e feci entrare la banana guardandola negli occhi
Era congestionata, aveva gli occhi lucidi e gli si leggeva l’imbarazzo sul volto ma ero infoiato e cominciai a far scorrere la banana scopandola
Dopo poco aveva cambiato espressione , era una donna calda e quello che le stavo facendo non la lasciò indifferente e cominciò a bisbigliare
- Muovi, si così muovi piano, o come sei bravo mio stai facendo godere , continua
Quando la infilavo tutta dentro la mia mano andava a contatto con la fica che era zuppa di umori e con l’altra mi bagnai un dito per poi spingerlo nel culo
Lo feci entrare tutto e la sentii godere ululando un siiiiii
La liberai abbracciandola e lei mi baciò questa volta in bocca
- Fammi godere anche a me
Con lo sguardo spiritato mi aprì i pantaloni quasi a rompere la chiusura e calò la sua bocca sul mio cazzo eretto quasi inghiottendolo
Mi fece un pompino che mi stava per fare venire e la fermai perché volevo scoparla ma lei si rigettò nuovamente sul cazzo e gli riempii la bocca di caldo sperma
Alzò la testa guardandomi il viso , aprì la bocca e mi fece vedere che era piena di sperma , poi la richiuse e ingoiò tutto
- Sei contento ti è piaciuto?
- Sei brava ma voglio la tua fica
- Non puoi tornare qui se rientra Carlo e ci sorprende ci uccide entrambi
- Bene vuol dire che allora domani vieni a casa mia , i miei partono per tre giorni e io resto solo
- Ma non ti è bastato quello che abbiamo fatto oggi? E poi domani devo andare a fare spese
- Le farai dopo , ti aspetto appena esce tuo marito ti voglio da me , ci vediamo
Le detti un altro bacio in bocca e la lasciai sola

La sera Carlo tornò a casa come al solito e questa volta cominciò a tartassarla perché l’aveva trovata euforica
Cominciò a denigrarla dicendole che era una cretina incapace poi continuò fino a pretendere un pompino e lei pur di toglierselo di torno lo accontentò

La mattina seguente la vidi arrivare sotto casa e non gli detti nemmeno il tempo di suonare che già avevo aperto la porta
Appena dentro la baciai a lungo poi gli dissi di spogliarsi
Si era messa un reggicalze e calze nere , gli dissi di non togliersi le scarpe con i tacchi, ma le feci togliere tutto il resto e questa volta potei ammirare il bel seno
- Voglio che ti fai il bidè, come hai fatto quando ti ho spiato
- Pensavo volessi prendermi
- Ti scoperò al tempo giusto, ora vai in bagno piscia e lavati , lascia la porta aperta
Camminò davanti a me nuda verso il bagno, lo spettacolo di quelle chiappe che ballavano era da infarto
Si mise seduta sulla tazza e cercò di pisciare poi si mise a cavallo del bidè e si insaponò la fica
Mi avvicinai e gli feci togliere le mani , fui io a completare il lavaggio e aiutato dal bagnato le infilai le dita nella fica e nel culo facendola smaniare
La portai in camera mia dove avevo preparato delle candele di varia grandezza , la feci stendere sul letto, presi una candela e dopo averle leccato il culo la spinsi nello sfintere
Emise un esile lamento e poi mi pregò di fermarmi perché era troppo lunga
Mi misi sopra di lei e la penetrai nella fica bagnata di acqua e umori
Mentre la scopavo rotolai in modo che adesso era lei a stare sopra , in quella posizione potevo manovrare la candela e cominciai ad incularla mentre lei saltava sul mio cazzo
Era calda smaniava aveva orgasmi che la facevano ballare come una epilettica e non sentiva più il fastidio nel retto tanto che decisi di sfilarmi e la feci restare a pecora sul letto
Presi una candela ,la più grande e la feci scivolare dentro la fica fradicia, sfilai l’altra dal culo e poggiai il mio glande sull’ano
La sentii bisbigliare di fare piano quando ormai lo aveva tutto dentro
- Lo hai dentro fino alle palle
Ebbe un altro frenetico orgasmo affondandomi le unghie sulla schiena
La inculai per poco perché mi aveva eccitato , sfilai il cazzo e lei si voltò di scatto per portarselo in bocca lo svuotò inghiottendo tutto
Non accennai ad ammosciare , con il glande viola e lucido mi rimisi dietro e ripresi ad incularla
- Si , si cazzo , mi stai inculando alla grande , si cazzo spingi, di più
La inculai per oltre mezz’ora e lei non dava segni di sofferenza ma continuava a godere
Presi un righello che stava sul comodino e cominciai a colpirla sui glutei e lei smaniava ma non chiedeva di smettere poi mi gettai sopra di lei e continuando a stantuffare gli afferrai i capezzoli e li tiravo facendole volutamente male
Sentiva dolore ma con una mano aveva preso la candela nella fica e si stava scopando. Sentivo l’oggetto massaggiarmi il cazzo inguainato nello sfintere
Ebbe ancora un sussulto e questa volta gli riempii il culo e mi sdraiai sul letto

I giorni successivi ci si vedeva frequentemente un pomeriggio ero andato al maneggio e dopo una lunga cavalcata me ne tornavo a casa quando per strada la vedo
Accosto con la macchina lei apre lo sportello e sale
- Ho un po di tempo libero , possiamo fare un salto da qualche parte, ti va’
- Certo che mi va, però sono appena tornato dal maneggio e ho i vestiti impregnati di odore di cavallo
- Mi fa impazzire questo odore mi piace
Me lo disse con un tono di una che era evidentemente eccitata . Ebbi la conferma durante il tragitto , si abbassò sulle mie gambe annusando i miei pantaloni tirò fuori il cazzo leccandolo come un gelato, con l’altra mano nelle sue mutande si stava toccando , sospirava e mugolava di piacere
La portai nella radura dove l’avevo vista con l’amante , la macchina era satura di odore . Allungai i sedili e lei stava con la gonna alzata e la mano nelle mutande si sgrillettava velocemente
La spogliai ordinandole di non smettere e tenere le cosce larghe in modo da vedere bene lo spettacolo
mi spogliai anche io portandomi sul sedile posteriore e mettendole il culo sul viso in modo che leccasse le palle
si girò verso di me per prendere il cazzo in bocca quando vide sul sedile posteriore il frustino di nailon che usavo al maneggio , con tono eccitato mi disse
- Con quello che ci fai ?
- Lo uso per il cavallo quando non ubbidisce, lo vuoi provare
- Uhm siii
Gli allontanai la mano dalla fica e inizia a darle piccoli colpi sulle labbra vaginali , cominciò a smaniare. Aumentai il ritmo e feci scorrere il frustino tra le labbra cominciò a godere ululando
Cercava di stringere le gambe ma le afferrai un capezzolo e ordinai di stare più larga possibile
Le detti un colpo forte da farle volutamente male strinse le gambe riversandosi su un fianco con le mani sulla fica emise un lamento
- Allarga le gambe chi ti ha detto di muoverti ti devo frustare ancora
Lo feci e gridò per ogni colpo , poi mi fermai e la guardai negli occhi lucidi
- Godo siiiiiiii godo
Gli feci riallargare le gambe , tremante ubbidì e gli detti altri tre colpi, poi passai a picchiarla all’interno delle cosce mentre gli misi il culo sulla faccia
Sentivo i suoi lamenti rauchi e soffocati poi la lingua sul mio buco del culo mentre tornava a mettere la mano sul clitoride
- Voltati che ti inculo
- Ti prego, ti prego aaaaahh
Lo misi dentro tutto in un colpo facendola gridare
La inculai per un pezzo poi smisi e le guardai il sesso, era zuppo di umori
infilai quattro dita dentro , scivolavano senza resistenza allora misi anche il pollice e spinsi infilandole la mano fino a metà
Ululava e diceva di continuare , di non smettere . Spinsi e le stavo tutta la mano dentro cominciandola a scopare
Godeva come non l’avevo mai sentita , non so quanti orgasmi gli stavo procurando
Mi allungai sul sedile facendola mettere su di me capovolta , mi succhiava il cazzo e avevo il suo sesso davanti alla mia bocca , leccai il grilletto e le infilai il manico del frustino nel culo
Emise un lamento, non so se di dolore o godimento , lo feci entrare tutto e continua per quasi trenta centimetri sborrandole in bocca dall’eccitazione
Rimase ferma poi cominciò a pregarmi di tirare fuori la frusta
Lo feci ma solo in parte , il manico lo tenni dentro e cominciai ad incularla
- Basta basta non ne posso più smetti ti prego
Le infilai la lingua nella fica, mi disse ancora per un paio di volte di smettere, poi sentii la sua lingua leccare il glande e iniziò un solenne pompino
La feci mettere alla pecorina e la scopai allargandole il culo con le mani e introducendo i miei pollici nel buco del culo che tenni allargato per farle volutamente male
- Dove vengo in culo o in bocca
- Dove vuoi ma fai presto ti prego
- La mia crema d’amore l’hai già bevuta , ora ti faccio il clistere
Lo cacciai dalla fica e lo feci rientrare nel culo allagandolo
Scese dalla macchina e si accucciò , la vidi urinare e espellere lo sperma dal culo
Stava pe risalire ma chiusi lo sportello e misi la sicura , la vidi sbiancare di paura
- Non fare lo scemo apri possono vederci
- Se ti apro la prossima volta ricominciamo min questo modo
- Ma che dici? Apri ti prego va bene va bene faremo come vuoi tu ma adeso fammi salire
Si era un po’ incazzata ma per me andava bene così
Avevo capito la vera indole di Bruna , gli piaceva essere sottomessa quindi dovevo pensare come trattarla nei prossimi incontri
di
scritto il
2024-10-01
6 . 1 K
visite
3 1
voti
valutazione
6
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.