La signora Bruna capitolo secondo
di
clod54
genere
dominazione
La signora Bruna comincia la sottomissione
La storia cominciata nel 1967 è arrivata nel 1982 dopo 15 anni Bruna ha 37 anni ed io 28
Da quando avevo cominciato a spiarla e masturbarmi pensando a lei per arrivare a scoparla e alla fine sottometterla a quelle che sono le mie perverse esigenze
Non mi sarei aspettato che gli piacesse essere sottomessa ed invece oltre era proprio con me che lei finalmente aveva trovato quello che aveva dentro e che non riusciva appagarsi
Come per gioco avevo usato il frustino ed è venuto fuori che era la sua ricerca interiore sia essere maltrattata che dominata
Forse quando il marito rientrava ubriaco e la picchiava con la cintura era stata la causa scatenante per aver ritrovato il suo io
Bruna aveva cominciato a scopare con me per paura che la ricattassi ed era proprio questa paura che le dava lo stimolo a fare quello che le stavo facendo:
la stavo sottomettendo
Carlo , il marito, stava fuori tutto il giorno perché viaggiava come autista quindi lei aveva solo il problema che qualche parente potesse scoprire la relazione con me poi tutto il resto non gli comportava problemi
Dato che all’epoca non esistevano i cellulari, passavo io sotto la casa e per citofono le impartivo le mie volontà
- Oggi vengo da te tra un ora , metti l’intimo sexi , fatti il clistere, niente profumo solo sapone
- Attento a non farti vedere
In quell’ora passavo in farmacia a prendere la vaselina , poi dal fruttivendolo dove prendevo un assortimento di cetrioli e poi da lei
Suonavo al campanello e salivo nel suo appartamento
La porta socchiusa , entravo e lei era li davanti come le avevo detto
- Ti piaccio così?
- Girati voglio vedere anche il culo
- Ti piace? È tuo
Ai suoi piedi aveva messo la cintura del marito , stava ferma ad aspettare le performance ma era nervosa , anche se gli piaceva il dolore era sempre dolore
Andai dietro di lei e senza dire nulla scesi le mutandine fino a metà coscia.
Passai una mano tra le gambe strusciando le labbra vaginali , era bagnata
- Sei fradicia , ti sei masturbata?
- No, che dici ?
- Bene fallo adesso voglio vederti come sditalini quando mi pensi
- Ma mi vergogno !
Presi la cintura e cominciai a colpirla sulle natiche e sulle cosce
Le facevo male si divincolava e mi pregava di non farlo poi
- Vabene fermati lo faccio
Si voltò verso me allargò leggermente le gambe e mise la mano sul grilletto cominciando a muoverle , intanto mi spogliavo
Era già bagnata e la vidi cominciare a fare scatti nervosi che la facevano tremare , poi afferrò un capezzolo e cominciò a tirarlo fino a farsi male e fece un rauco verso come se avesse scaricato l’anima dal corpo
Era chiaro che aveva avuto uno dei suoi orgasmi violenti
La presi per un braccio e la feci mettere a pecora sul letto
Presi il barattolo della vaselina e vi inzuppai due dita per poi cospargerle l’ano e le feci entrare dentro lubrificandola per bene
Presi il cartoccio del fruttivendolo e lo aprii davanti ai suo occhi
- Scegli tu il primo con il quale devo cominciare
Era titubante fino a quando le detti un pizzico ad un labbro vaginale e allora mi dette un cetriolo di dimensioni simili al mio cazzo
Lo poggiai sul buchino e comincia a spingerlo dentro
Lei strinse le chiappe e portò il corpo in avanti quasi per sottrarsi
- È così che vuoi fare tutto quello che dico io? È così che mi ubbidisci?
Le detti cinque o sei colpi di cinta sui glutei , gridò ma per non farsi sentire affondò la testa sul letto soffocando la voce
Mentre era così le infilai il cetriolo tutto dentro a mo’ di supposta tanto da spingerlo con il mio dito fino a far richiudere l’ano
La penetrai nella fica avvertendo l’ostruzione parziale del cetriolo
mugolava di piacere anche quando le davo solenni pacche sulle chiappe
mentre la scopavo mi abbassai sulla sua schiena per prendere un altro cetriolo il più grosso
la vidi fare uno scatto preoccupato e si voltò per guardarmi la guardai con un sorriso sadico
- Vedrai ti piacerà
- Ma è enorme , ti prego fa piano
- Non rompere le palle spingi fuori quello che hai dentro
Ubbidì ma per la spinta gli scappò un fiotto di pipì
- - guarda che hai fatto zozzona , hai pisciato
- Scusa , scusa mi è scappata per spingere
Le misi un bicchiere sotto la fica e le ordinai di continuare
Mi disse che si vergognava ma fui impassibile e le ridetti l’ordine con tono cattivo
Altra urina cadde nel bicchiere e vidi il cetriolo uscire dal culo
Non le detti il tempo di chiudere i muscoli che già avevo inserito la punta del nuovo ortaggio . Spingevo e lei pregava di fare piano , frignava le faceva male
- Sgrilletati , aspetto che vieni per metterlo dentro
- Ma lo devi mettere per forza?
- Devo allargarti il culo e questo è solo l’inizio. Datti da fare con le dita mica posso stare tutta la mattina così ?
Sempre tenendo il cetriolo a contatto con il suo buco le passai di fianco mettendole il cazzo vicino alla bocca
Si stimolava la clitoride e cominciò anche a fare il pompino , fu allora che cominciai a spingere
La vidi stringere gli occhi e allargare la bocca senza emettere suoni . Le lacrime uscirono quando ne infilai più di venti centimetri
Il grosso cetriolo sporgeva tra le chiappe separandole vistosamente , comincia ad incularla mentre lei respirava affannosamente ed emetteva un rauco lamento
- Vuoi che smetto?
Fece cenno di no con la testa e la vidi aggrapparsi alle coporte del letto , spinsi ancora di più e questa volta gridò di dolore
La feci voltare e allungarsi di schiena , poi le alzai le gambe senza liberarle il culo mi misi sopra di lei scopandola
- Mi stai spaccando in due mi fai male
- Smetto?
- No fai piano ti prego
La scopai a lungo alternandomi tra fica boca e culo ma sempre tenendole occupati i fori con i cetrioli
Il cetriolo nella fica e quello nel culo contemporaneamente la facevano soffrire un pochino ma non mi chiedeva di toglierli
Era sudata e anche stanca si vedeva che stava al limite delle forze e anche io mi ero stancato e volevo eiaculare
- Adesso ti metti a sessantanove io ti faccio scorrere i due falli e tu mi succhi fino alla fine
Senza dire nulla attese che mi allungassi sul letto e mi venne sopra
Cominciai a scoparle culo e fica facendo scorrere velocemente i cetrioli poi quando stavo per venire gli spinsi tutto dentro quello che aveva nel culo
La sentii gridare basta , basta poi piangere fu allora che le innaffia il volto trasformandolo in una maschera di sperma
Per due giorni non la contattai poi una mattina telefonai
- Ciao come stai?
- Sono tutta rotta ed ho difficoltà a far richiudere il culetto
- Allora ti vengo a trovare , sai che spettacolo
- No oggi mio marito non lavora e potrebbe rientrare da un momento all’altro
- Bene allora ci vediamo dopodomani
Fu così che mi attese in una strada piuttosto isolata e la feci salire per portarla nella solita radura. Durante il tragitto mi raccontò che il marito l’aveva scopata ed inculata e lei non si era volutamente fatto il clistere per far si che si sporcasse
Questo lo aveva molto fatto incazzare ma era stata la tattica per non fargli capire che aveva il culo aperto più del solito
Il racconto mi eccitò molto gli chiesi di raccontarmi tutti i particolari poi arrivammo nella radura e le dissi di spogliarsi e farmi vedere il buco del culo
La vidi mettersi a pecora e allargassi i glutei con le mani
Avevo portato con me un manico di legno di una pala , lo cosparsi di vaselina e lo poggiai sul buco
- No ti prego oggi no, vienici tu ma lascia i tuoi attrezzi mi fa ancora male , brucia
- Non me ne frega nulla , dimmi chi sei , dimmelo
- Una puttana
- Appunto
Spinsi e lo feci entrare per una ventina di centimetri , la sentii lamentarsi e pregare di non spingere di più
La ignorai e bastarono due centimetri per farla piangere
- Fa male sono infiammata non spingere , basta, bastaaaaa noooo
Lo tirai fuori e la inculai mentre continuava a singhiozzare .
- Non vengo più , se fai così questa è l’ultima volta che ci vediamo , ho dolore da per tutto
La liberai e scesi dalla macchina incazzato nero mentre lei si era seduta e piangeva
Aprii lo sportello e la feci scendere così come stava poi presi i suoi abiti li gettai sull’erba e risalii in auto lasciandola fuori
Qualche minuto di silenzio poi mi girai e la vidi che stava davanti allo sportello a cosce larghe e si toccava la fica
Presi il manico che gli avevo ficcato nel culo
- Tieni oggi se vuoi puoi scopare solo con questo
- Non fare così ti prego ho dolore , per una volta ti puoi limitare lasciando stare il culo
- Allora devo punirti prima di scoparti
- Va bene ma non segnarmi altrimenti cosa dico a mio marito?
- Che sono i segni che ti fa lui quando beve
Si mise davanti al cofano e si piegò a novanta gradi poggiandosi sopra
- Sono pronta
Aveva ancora gli occhi lucidi ma era rassegnata , scesi dall’auto mi portai dietro di lei con il frustino in mano
Una scudisciata sui glutei e gli dissi di allargare le gambe
Lo fece velocemente , da dietro le detti due colpi sulla fica facendola sobbalzare poi le infilai il cazzo e questa volta ululò di piacere
La riportai a casa senza dire una parola scese e andai via . Dopo tre giorni venne a casa a fare salotto con mia madre e le altre amiche e non la degnai di uno sguiardo
Cercava di dirmi qualcosa con lo sguardo ma io la ignoravo volutamente
Stavo nella mia cameretta quando passò per andare in bagno
- Vieni a vermi dal buco della serratura?
Disse con un sorriso dolce e invitante , ma non la nemmeno guardai più di tanto
Entrò in camera e mi pregò di non fare così, mi disse che avrebbe fatto tutto quello che volevo ma di non maltrattarla, che non poteva fare a meno di me
Le misi una mano sotto alla gonna e le infilai un dito nel culo a secco
- Di chi è questo buco?
- È tuo ma ora devo tornare vediamoci domani a casa mia Carlo deve fare un day ospital
- Bene aspetta a fare pipì e lavarti, ora va
La mattina salii da lei stava ancora in pigiama e la prima cosa che feci gli tolsi i pantaloni poi l’annusai e aveva ubbidito aveva gli odori della notte
- Stai ferma che ho qualcosa per te
- Devo fare pipì sto scoppiando
- La farai dopo e poche storie ora toccati fatti un bel ditalino
- Come mi devo mettere?
- Accucciata sul pavimento a gambe larghe davanti allo specchio dell’armadio
Si recò in camera e si posizionò , mi misi dietro di lei e gli afferrai i capezzoli dicendo che poteva iniziare
Ubbidì e mi guardava dallo specchio con aria remissiva , dalla tasca sfilai un plug di legno che era il manico di uno strumento di misurazione e glielo mostrai, era grosso di diametro anche se poi si restringeva alla base
- Continua a sgrillettarti e non ti fermare per nessun motivo
- Non farmi male ti prego
Mi abbassai e dopo aver insalivato l’ano lo puntai e inizia a spingerlo dentro. Era a forma conica e quando arrivai al massimo della larghezza la sentii respirare d’affanno
La guardai attraverso lo specchio aveva strizzato gli occhi e stava con la bocca aperta
La tenni ferma mettendole una mano sulla fica e spinsi tutto dentro nonostante ci fu un istintivo tentativo di sottrarsi che la fece alzare sulle gambe
- Bene visto che ti sei alzata fai un giro per la casa vediamo come cammini con il culo pieno
- È grande mi sento allargata
La facevo camminare e flettere sulle ginocchia facendo si che le desse fastidio. Aveva la vescica piena e tra l’intruso nel culo e la necessità di pisciare cominciò a smaniare
Le stavo dietro le carezzavo i seni e la pancia fino a toccarle la fica fradicia poi le dita bagnate le portavo sulla sua bocca dicendo di succhiarle
Tirai fuori il cazzo dai pantaloni che mi stava scoppiando la feci voltare e lo infilai nella fica baciandola in bocca
- Vuoi pisciare? Fallo adesso
Il caldo dell’urina scaldò il mio scroto, non finiva mai . Ansimava dal piacere dovuto dal cazzo e dalla liberazione della vescica
Quando smise ero prossimo all’orgasmo , la baciai ancora e la feci inginocchiare
Mi guardò aspettandosi di essere sodomizzata, ma volli che mi facesse un pompino al cazzo sporco di urina
- Rimettiti la mano sulla fica e succhia
- Ma è pieno di urina
- Appunto leccalo e poi succhia
Titubante ed evidentemente contrariata eseguì quell’ordine ma era chiaro che non le piaceva il sapore della sua piscia
La scopai nella bocca tirandole i capezzoli incitandola a masturbarsi minacciandola che se non avesse succhiato bene gli avrei pisciato in bocca
Venni soffocandola di sborra , non la ingoiò perché aveva anche residui di urina , la feci mettere in piedi e la masturbai facendola venire in un mare di umori
- Sono stata brava? Sei contento?
- Che altro faresti per me?
- Tutto, tutto quello che desideri
- Vedremo
Mi chiese se poteva togliersi il plug dal culo , gli negai il permesso la portai nel bagno e la feci sedere sul bidè
Volli lavargli la fica per umiliarla di più gli dicevo di allargare di più le gambe
Mentre lo facevo mi disse che doveva fare la cacca che non aveva potuto fare per non urinare per farmi contento
- Bene, la farai dopo adesso usciamo
- Ma mi sento male poi!?
- Adesso usciamo
Rassegnata attese che l’asciugassi tra le gambe e andò a vestirsi
Le dissi che avevo una sorpresa per lei e che saremmo andati a casa di un mio amico
La vidi agitarsi voleva dissuadermi ma le ribadii che era stata lei a dirmi che avrebbe fatto tutto
Tentò ancora a farmi cambiare idea proponendomi di andare nella radura
- Ti lecco il culo, se mi porti nella radura ti lecco il culo
- Smettila di frignare , andiamo da Lamberto , vedrai che cazzo enorme che ha
- Devo fare la cacca ti prego portami a casa e poi chi è Lamberto ? ti prego non farmi fare nulla con gli sconosciuti ,sono sposata
Devi fare tutto quello che dico io quindi o lo fai oppure scendi dalla macchina e torni a piedi , dopo non ci vedremo più
Tacque e restò silenziosa fino a quando non arrivammo . Scese con qualche difficoltà dovuta al plug che aveva dentro
Lamberto ci fece accomodare in casa e appena chiusa la porta si congratulò con me per la bellezza di bruna
- Adesso te la faccio vedere meglio
Gli andai dietro , Lamberto era davanti a noi, le sollevai la gonna e anche se aveva le mutandine la umiliai esponendola
- Ha i peli biondi anche se non folti , è un vero bijoux
Era rossa come un pomodoro , teneva gli occhi abbassati e lui si avvicinava mentre io la tenevo immobile dalle spalle
- La puoi spogliare e leccare se vuoi
Lei fece uno scatto di ribellione ma la tenevo saldata . Lamberto gli scese le mutandine e leccò la fica poi sapientemente sul clitoride , la sentii rilassarsi
La tirai verso di me in modo di farla inarcare da mettere in primo piano la fica bionda, chiesi al mio amico se si era bagnata
- È zuppa , è la tua signora
- Scopala vedrai come gode
Tirò fuori il suo grande cazzo eretto poggiandolo sul pube di Bruna che potette percepire la dimensione
Voltò la testa indietro per guardarmi in faccia, la baciai sulla bocca e restai così fino a quando la sentii agitarsi dato che l’aveva penetrata per oltre metà
La guardai negli occhi mentre aveva smesso di baciarmi per implorare di fermarsi
- È grande vero?
- Se non si ferma mi sfonda
- No rilassati goditi il cazzo , grosso così non ti ricapita tutti i giorni
Gridava , le faceva male quando cercava di affondarlo tutto, ma comunque stava attento sapeva che non poteva ferirla o mandarla in ospedale
Liberai la presa su di lei e mi allontanai di qualche passo per godermi lo spettacolo
si sentì più tranquilla e cercò di partecipare tanto che proposi al mio amico di allungarsi e farla mettere sopra in modo che si scopasse da sola
la vidi calarsi sul cazzo con qualche difficoltà ma piano piano lo fece entrare tutto
Ora era lei a muoversi mentre lui la teneva per le chiappe , fino a metterle un dito nel culo come faceva di solito
- Ma cosa ha qui?
- Gli ho messo un tappo per tenerla larga e oltretutto deve cacare
- Cazzo ma così come la inculo?
- Tranquillo tutto a tempo
Bruna mi lanciò uno sguardo preoccupato e un po’ velenoso , ma io non la considerai e mi avvicinai per carezzarle le tette
Il grosso cazzo le faceva un po’ male quel che bastava per lei , il dolore giusto che le piaceva
Lamberto la fece alzare e disse che voleva incularla , bruna allora si mise a piangere , sapeva che gli avrebbe fatto male e che lo avrebbe sporcato, intervenni
- Oggi niente culo , ma bruna sarà contenta di leccare il tuo, mettiti disteso e allarga le gambe e tu datti da fare se non vuoi che ci ripenso
Mi dette un occhiata quasi per farmi compassione ma mi stimolò a darle una solenne pacca sul culo
- Ancora stai qui ? infila quella testa tra le gambe e fuori la lingua , al lavoro
In ginocchio sul letto con la testa immersa tra le chiappe di Lamberto mi metteva in vista il suo bel culone e la fica aperta e piuttosto arrossata
Afferrai la base del cuneo che aveva nel culo e cominciai a muoverlo per farlo scorrere senza farlo uscire
Lei si voltò preoccupata , voleva dirmi che doveva defecare , ma io lo sapevo e le detti altre pacche sulle chiappe
- Chi ti ha detto di smettere devi leccare il culo del mio amico
- Mi stimoli non fare così
Non l’ascoltai e continuai a far scorrere l’arnese più velocemente fino a quando striature di merda cominciarono a farlo cambiare il colore
Lo rimisi dentro e con un fazzoletto di carta detti una parziale pulita intorno all’ano
- Questa porca se non la mandiamo mal cesso ci smerda tutta la casa
Lamberto si alzò dal letto e la prese per un braccio fino a farla sedere sulla tazza del gabinetto
- Chiamaci quando hai finito
Umiliata , rossa di vergogna restò lì per quindici minuti poi la vedemmo uscire con il plug in mano
- Bene eccola finalmente, avvicinati facci vedere se ti sei lavata
La facemmo appoggiare al muro stando in piedi , e le facemmo divaricare le gambe
Dissi a Lamberto che non potendosi fare il clistere sicuramente non era il caso di incularla ora perché ci potevano stare residui di feci quindi presi dalla tasca dei pantaloni , la veselina unsi il plug e lo detti al mio amico
Si avvicinò a Bruna e le infilò il grosso cazzo nella fica facendola traballare sulle gambe mentre io l’aiutai a piegarsi facendo in modo che con la testa si avvicinasse il più possibile al pavimento arcuando il corpo
Ora Lamnberto poteva vedere il cazzo infilato nella fica ed avere il buco accessibile quindi poggiò il plug e lo spinse come una supposta
Bruna ebbe uno dei suoi orgasmi e tremò dalla espressione capii che anche lui stava per venire e allora lo feci uscire
- - è ora di bere
L’aiutai a girarsi e portarsi a tiro con il cazzo del mio amico , le dissi di aprire la bocca e tirare fuori la lingua
- Fai vedere come sei contenta di ricevere la sborra apri bene , sai lei la inghiotte ora verai
Fece appena in tempo ad avvicinarsi che il primo fiotto shizzò nella bocca poi il grosso cazzo sparì dentro e vidi le guance gonfiarsi mentre gli occhi lacrimare dallo stimolo di tossire
Gli tenevo un dito nella fica e dirigevo il tutto umiliandola
- Ti è scappato un po’ di sborra dalla bocca , poi quando lui si’ è svuotato lo recuperiamo non preoccuparti
Tirò fuori il pene lucido con qualche residuo di sperma
- Hai visto non è ancora tutto , lecca il cazzo puliscilo
Sentii la mano bagnarsi di umori la troia si stava eccitando nonostante l’umiliazione che le impartivo
Dissi al mio amico di prendere un cucchiaio , quando me lo diete raccolsi lo sperma scolato sui seni e sul collo di Bruna e gli dissi di non sprecare nemmeno una goccia
Le strinsi le guance con due dita costringendola ad aprire la bocca e feci colare il contenuto del cucchiaio dentro
Gli vennero dei conati di vomito ma appena si stabilizzò volli venirle nella bocca anche io
Gli misi il cazzo dentro mentre Lamberto le faceva un ditalino sborrai guardandola negli occhi spaventati
- Manda tutto giù che per oggi hai finito
La storia cominciata nel 1967 è arrivata nel 1982 dopo 15 anni Bruna ha 37 anni ed io 28
Da quando avevo cominciato a spiarla e masturbarmi pensando a lei per arrivare a scoparla e alla fine sottometterla a quelle che sono le mie perverse esigenze
Non mi sarei aspettato che gli piacesse essere sottomessa ed invece oltre era proprio con me che lei finalmente aveva trovato quello che aveva dentro e che non riusciva appagarsi
Come per gioco avevo usato il frustino ed è venuto fuori che era la sua ricerca interiore sia essere maltrattata che dominata
Forse quando il marito rientrava ubriaco e la picchiava con la cintura era stata la causa scatenante per aver ritrovato il suo io
Bruna aveva cominciato a scopare con me per paura che la ricattassi ed era proprio questa paura che le dava lo stimolo a fare quello che le stavo facendo:
la stavo sottomettendo
Carlo , il marito, stava fuori tutto il giorno perché viaggiava come autista quindi lei aveva solo il problema che qualche parente potesse scoprire la relazione con me poi tutto il resto non gli comportava problemi
Dato che all’epoca non esistevano i cellulari, passavo io sotto la casa e per citofono le impartivo le mie volontà
- Oggi vengo da te tra un ora , metti l’intimo sexi , fatti il clistere, niente profumo solo sapone
- Attento a non farti vedere
In quell’ora passavo in farmacia a prendere la vaselina , poi dal fruttivendolo dove prendevo un assortimento di cetrioli e poi da lei
Suonavo al campanello e salivo nel suo appartamento
La porta socchiusa , entravo e lei era li davanti come le avevo detto
- Ti piaccio così?
- Girati voglio vedere anche il culo
- Ti piace? È tuo
Ai suoi piedi aveva messo la cintura del marito , stava ferma ad aspettare le performance ma era nervosa , anche se gli piaceva il dolore era sempre dolore
Andai dietro di lei e senza dire nulla scesi le mutandine fino a metà coscia.
Passai una mano tra le gambe strusciando le labbra vaginali , era bagnata
- Sei fradicia , ti sei masturbata?
- No, che dici ?
- Bene fallo adesso voglio vederti come sditalini quando mi pensi
- Ma mi vergogno !
Presi la cintura e cominciai a colpirla sulle natiche e sulle cosce
Le facevo male si divincolava e mi pregava di non farlo poi
- Vabene fermati lo faccio
Si voltò verso me allargò leggermente le gambe e mise la mano sul grilletto cominciando a muoverle , intanto mi spogliavo
Era già bagnata e la vidi cominciare a fare scatti nervosi che la facevano tremare , poi afferrò un capezzolo e cominciò a tirarlo fino a farsi male e fece un rauco verso come se avesse scaricato l’anima dal corpo
Era chiaro che aveva avuto uno dei suoi orgasmi violenti
La presi per un braccio e la feci mettere a pecora sul letto
Presi il barattolo della vaselina e vi inzuppai due dita per poi cospargerle l’ano e le feci entrare dentro lubrificandola per bene
Presi il cartoccio del fruttivendolo e lo aprii davanti ai suo occhi
- Scegli tu il primo con il quale devo cominciare
Era titubante fino a quando le detti un pizzico ad un labbro vaginale e allora mi dette un cetriolo di dimensioni simili al mio cazzo
Lo poggiai sul buchino e comincia a spingerlo dentro
Lei strinse le chiappe e portò il corpo in avanti quasi per sottrarsi
- È così che vuoi fare tutto quello che dico io? È così che mi ubbidisci?
Le detti cinque o sei colpi di cinta sui glutei , gridò ma per non farsi sentire affondò la testa sul letto soffocando la voce
Mentre era così le infilai il cetriolo tutto dentro a mo’ di supposta tanto da spingerlo con il mio dito fino a far richiudere l’ano
La penetrai nella fica avvertendo l’ostruzione parziale del cetriolo
mugolava di piacere anche quando le davo solenni pacche sulle chiappe
mentre la scopavo mi abbassai sulla sua schiena per prendere un altro cetriolo il più grosso
la vidi fare uno scatto preoccupato e si voltò per guardarmi la guardai con un sorriso sadico
- Vedrai ti piacerà
- Ma è enorme , ti prego fa piano
- Non rompere le palle spingi fuori quello che hai dentro
Ubbidì ma per la spinta gli scappò un fiotto di pipì
- - guarda che hai fatto zozzona , hai pisciato
- Scusa , scusa mi è scappata per spingere
Le misi un bicchiere sotto la fica e le ordinai di continuare
Mi disse che si vergognava ma fui impassibile e le ridetti l’ordine con tono cattivo
Altra urina cadde nel bicchiere e vidi il cetriolo uscire dal culo
Non le detti il tempo di chiudere i muscoli che già avevo inserito la punta del nuovo ortaggio . Spingevo e lei pregava di fare piano , frignava le faceva male
- Sgrilletati , aspetto che vieni per metterlo dentro
- Ma lo devi mettere per forza?
- Devo allargarti il culo e questo è solo l’inizio. Datti da fare con le dita mica posso stare tutta la mattina così ?
Sempre tenendo il cetriolo a contatto con il suo buco le passai di fianco mettendole il cazzo vicino alla bocca
Si stimolava la clitoride e cominciò anche a fare il pompino , fu allora che cominciai a spingere
La vidi stringere gli occhi e allargare la bocca senza emettere suoni . Le lacrime uscirono quando ne infilai più di venti centimetri
Il grosso cetriolo sporgeva tra le chiappe separandole vistosamente , comincia ad incularla mentre lei respirava affannosamente ed emetteva un rauco lamento
- Vuoi che smetto?
Fece cenno di no con la testa e la vidi aggrapparsi alle coporte del letto , spinsi ancora di più e questa volta gridò di dolore
La feci voltare e allungarsi di schiena , poi le alzai le gambe senza liberarle il culo mi misi sopra di lei scopandola
- Mi stai spaccando in due mi fai male
- Smetto?
- No fai piano ti prego
La scopai a lungo alternandomi tra fica boca e culo ma sempre tenendole occupati i fori con i cetrioli
Il cetriolo nella fica e quello nel culo contemporaneamente la facevano soffrire un pochino ma non mi chiedeva di toglierli
Era sudata e anche stanca si vedeva che stava al limite delle forze e anche io mi ero stancato e volevo eiaculare
- Adesso ti metti a sessantanove io ti faccio scorrere i due falli e tu mi succhi fino alla fine
Senza dire nulla attese che mi allungassi sul letto e mi venne sopra
Cominciai a scoparle culo e fica facendo scorrere velocemente i cetrioli poi quando stavo per venire gli spinsi tutto dentro quello che aveva nel culo
La sentii gridare basta , basta poi piangere fu allora che le innaffia il volto trasformandolo in una maschera di sperma
Per due giorni non la contattai poi una mattina telefonai
- Ciao come stai?
- Sono tutta rotta ed ho difficoltà a far richiudere il culetto
- Allora ti vengo a trovare , sai che spettacolo
- No oggi mio marito non lavora e potrebbe rientrare da un momento all’altro
- Bene allora ci vediamo dopodomani
Fu così che mi attese in una strada piuttosto isolata e la feci salire per portarla nella solita radura. Durante il tragitto mi raccontò che il marito l’aveva scopata ed inculata e lei non si era volutamente fatto il clistere per far si che si sporcasse
Questo lo aveva molto fatto incazzare ma era stata la tattica per non fargli capire che aveva il culo aperto più del solito
Il racconto mi eccitò molto gli chiesi di raccontarmi tutti i particolari poi arrivammo nella radura e le dissi di spogliarsi e farmi vedere il buco del culo
La vidi mettersi a pecora e allargassi i glutei con le mani
Avevo portato con me un manico di legno di una pala , lo cosparsi di vaselina e lo poggiai sul buco
- No ti prego oggi no, vienici tu ma lascia i tuoi attrezzi mi fa ancora male , brucia
- Non me ne frega nulla , dimmi chi sei , dimmelo
- Una puttana
- Appunto
Spinsi e lo feci entrare per una ventina di centimetri , la sentii lamentarsi e pregare di non spingere di più
La ignorai e bastarono due centimetri per farla piangere
- Fa male sono infiammata non spingere , basta, bastaaaaa noooo
Lo tirai fuori e la inculai mentre continuava a singhiozzare .
- Non vengo più , se fai così questa è l’ultima volta che ci vediamo , ho dolore da per tutto
La liberai e scesi dalla macchina incazzato nero mentre lei si era seduta e piangeva
Aprii lo sportello e la feci scendere così come stava poi presi i suoi abiti li gettai sull’erba e risalii in auto lasciandola fuori
Qualche minuto di silenzio poi mi girai e la vidi che stava davanti allo sportello a cosce larghe e si toccava la fica
Presi il manico che gli avevo ficcato nel culo
- Tieni oggi se vuoi puoi scopare solo con questo
- Non fare così ti prego ho dolore , per una volta ti puoi limitare lasciando stare il culo
- Allora devo punirti prima di scoparti
- Va bene ma non segnarmi altrimenti cosa dico a mio marito?
- Che sono i segni che ti fa lui quando beve
Si mise davanti al cofano e si piegò a novanta gradi poggiandosi sopra
- Sono pronta
Aveva ancora gli occhi lucidi ma era rassegnata , scesi dall’auto mi portai dietro di lei con il frustino in mano
Una scudisciata sui glutei e gli dissi di allargare le gambe
Lo fece velocemente , da dietro le detti due colpi sulla fica facendola sobbalzare poi le infilai il cazzo e questa volta ululò di piacere
La riportai a casa senza dire una parola scese e andai via . Dopo tre giorni venne a casa a fare salotto con mia madre e le altre amiche e non la degnai di uno sguiardo
Cercava di dirmi qualcosa con lo sguardo ma io la ignoravo volutamente
Stavo nella mia cameretta quando passò per andare in bagno
- Vieni a vermi dal buco della serratura?
Disse con un sorriso dolce e invitante , ma non la nemmeno guardai più di tanto
Entrò in camera e mi pregò di non fare così, mi disse che avrebbe fatto tutto quello che volevo ma di non maltrattarla, che non poteva fare a meno di me
Le misi una mano sotto alla gonna e le infilai un dito nel culo a secco
- Di chi è questo buco?
- È tuo ma ora devo tornare vediamoci domani a casa mia Carlo deve fare un day ospital
- Bene aspetta a fare pipì e lavarti, ora va
La mattina salii da lei stava ancora in pigiama e la prima cosa che feci gli tolsi i pantaloni poi l’annusai e aveva ubbidito aveva gli odori della notte
- Stai ferma che ho qualcosa per te
- Devo fare pipì sto scoppiando
- La farai dopo e poche storie ora toccati fatti un bel ditalino
- Come mi devo mettere?
- Accucciata sul pavimento a gambe larghe davanti allo specchio dell’armadio
Si recò in camera e si posizionò , mi misi dietro di lei e gli afferrai i capezzoli dicendo che poteva iniziare
Ubbidì e mi guardava dallo specchio con aria remissiva , dalla tasca sfilai un plug di legno che era il manico di uno strumento di misurazione e glielo mostrai, era grosso di diametro anche se poi si restringeva alla base
- Continua a sgrillettarti e non ti fermare per nessun motivo
- Non farmi male ti prego
Mi abbassai e dopo aver insalivato l’ano lo puntai e inizia a spingerlo dentro. Era a forma conica e quando arrivai al massimo della larghezza la sentii respirare d’affanno
La guardai attraverso lo specchio aveva strizzato gli occhi e stava con la bocca aperta
La tenni ferma mettendole una mano sulla fica e spinsi tutto dentro nonostante ci fu un istintivo tentativo di sottrarsi che la fece alzare sulle gambe
- Bene visto che ti sei alzata fai un giro per la casa vediamo come cammini con il culo pieno
- È grande mi sento allargata
La facevo camminare e flettere sulle ginocchia facendo si che le desse fastidio. Aveva la vescica piena e tra l’intruso nel culo e la necessità di pisciare cominciò a smaniare
Le stavo dietro le carezzavo i seni e la pancia fino a toccarle la fica fradicia poi le dita bagnate le portavo sulla sua bocca dicendo di succhiarle
Tirai fuori il cazzo dai pantaloni che mi stava scoppiando la feci voltare e lo infilai nella fica baciandola in bocca
- Vuoi pisciare? Fallo adesso
Il caldo dell’urina scaldò il mio scroto, non finiva mai . Ansimava dal piacere dovuto dal cazzo e dalla liberazione della vescica
Quando smise ero prossimo all’orgasmo , la baciai ancora e la feci inginocchiare
Mi guardò aspettandosi di essere sodomizzata, ma volli che mi facesse un pompino al cazzo sporco di urina
- Rimettiti la mano sulla fica e succhia
- Ma è pieno di urina
- Appunto leccalo e poi succhia
Titubante ed evidentemente contrariata eseguì quell’ordine ma era chiaro che non le piaceva il sapore della sua piscia
La scopai nella bocca tirandole i capezzoli incitandola a masturbarsi minacciandola che se non avesse succhiato bene gli avrei pisciato in bocca
Venni soffocandola di sborra , non la ingoiò perché aveva anche residui di urina , la feci mettere in piedi e la masturbai facendola venire in un mare di umori
- Sono stata brava? Sei contento?
- Che altro faresti per me?
- Tutto, tutto quello che desideri
- Vedremo
Mi chiese se poteva togliersi il plug dal culo , gli negai il permesso la portai nel bagno e la feci sedere sul bidè
Volli lavargli la fica per umiliarla di più gli dicevo di allargare di più le gambe
Mentre lo facevo mi disse che doveva fare la cacca che non aveva potuto fare per non urinare per farmi contento
- Bene, la farai dopo adesso usciamo
- Ma mi sento male poi!?
- Adesso usciamo
Rassegnata attese che l’asciugassi tra le gambe e andò a vestirsi
Le dissi che avevo una sorpresa per lei e che saremmo andati a casa di un mio amico
La vidi agitarsi voleva dissuadermi ma le ribadii che era stata lei a dirmi che avrebbe fatto tutto
Tentò ancora a farmi cambiare idea proponendomi di andare nella radura
- Ti lecco il culo, se mi porti nella radura ti lecco il culo
- Smettila di frignare , andiamo da Lamberto , vedrai che cazzo enorme che ha
- Devo fare la cacca ti prego portami a casa e poi chi è Lamberto ? ti prego non farmi fare nulla con gli sconosciuti ,sono sposata
Devi fare tutto quello che dico io quindi o lo fai oppure scendi dalla macchina e torni a piedi , dopo non ci vedremo più
Tacque e restò silenziosa fino a quando non arrivammo . Scese con qualche difficoltà dovuta al plug che aveva dentro
Lamberto ci fece accomodare in casa e appena chiusa la porta si congratulò con me per la bellezza di bruna
- Adesso te la faccio vedere meglio
Gli andai dietro , Lamberto era davanti a noi, le sollevai la gonna e anche se aveva le mutandine la umiliai esponendola
- Ha i peli biondi anche se non folti , è un vero bijoux
Era rossa come un pomodoro , teneva gli occhi abbassati e lui si avvicinava mentre io la tenevo immobile dalle spalle
- La puoi spogliare e leccare se vuoi
Lei fece uno scatto di ribellione ma la tenevo saldata . Lamberto gli scese le mutandine e leccò la fica poi sapientemente sul clitoride , la sentii rilassarsi
La tirai verso di me in modo di farla inarcare da mettere in primo piano la fica bionda, chiesi al mio amico se si era bagnata
- È zuppa , è la tua signora
- Scopala vedrai come gode
Tirò fuori il suo grande cazzo eretto poggiandolo sul pube di Bruna che potette percepire la dimensione
Voltò la testa indietro per guardarmi in faccia, la baciai sulla bocca e restai così fino a quando la sentii agitarsi dato che l’aveva penetrata per oltre metà
La guardai negli occhi mentre aveva smesso di baciarmi per implorare di fermarsi
- È grande vero?
- Se non si ferma mi sfonda
- No rilassati goditi il cazzo , grosso così non ti ricapita tutti i giorni
Gridava , le faceva male quando cercava di affondarlo tutto, ma comunque stava attento sapeva che non poteva ferirla o mandarla in ospedale
Liberai la presa su di lei e mi allontanai di qualche passo per godermi lo spettacolo
si sentì più tranquilla e cercò di partecipare tanto che proposi al mio amico di allungarsi e farla mettere sopra in modo che si scopasse da sola
la vidi calarsi sul cazzo con qualche difficoltà ma piano piano lo fece entrare tutto
Ora era lei a muoversi mentre lui la teneva per le chiappe , fino a metterle un dito nel culo come faceva di solito
- Ma cosa ha qui?
- Gli ho messo un tappo per tenerla larga e oltretutto deve cacare
- Cazzo ma così come la inculo?
- Tranquillo tutto a tempo
Bruna mi lanciò uno sguardo preoccupato e un po’ velenoso , ma io non la considerai e mi avvicinai per carezzarle le tette
Il grosso cazzo le faceva un po’ male quel che bastava per lei , il dolore giusto che le piaceva
Lamberto la fece alzare e disse che voleva incularla , bruna allora si mise a piangere , sapeva che gli avrebbe fatto male e che lo avrebbe sporcato, intervenni
- Oggi niente culo , ma bruna sarà contenta di leccare il tuo, mettiti disteso e allarga le gambe e tu datti da fare se non vuoi che ci ripenso
Mi dette un occhiata quasi per farmi compassione ma mi stimolò a darle una solenne pacca sul culo
- Ancora stai qui ? infila quella testa tra le gambe e fuori la lingua , al lavoro
In ginocchio sul letto con la testa immersa tra le chiappe di Lamberto mi metteva in vista il suo bel culone e la fica aperta e piuttosto arrossata
Afferrai la base del cuneo che aveva nel culo e cominciai a muoverlo per farlo scorrere senza farlo uscire
Lei si voltò preoccupata , voleva dirmi che doveva defecare , ma io lo sapevo e le detti altre pacche sulle chiappe
- Chi ti ha detto di smettere devi leccare il culo del mio amico
- Mi stimoli non fare così
Non l’ascoltai e continuai a far scorrere l’arnese più velocemente fino a quando striature di merda cominciarono a farlo cambiare il colore
Lo rimisi dentro e con un fazzoletto di carta detti una parziale pulita intorno all’ano
- Questa porca se non la mandiamo mal cesso ci smerda tutta la casa
Lamberto si alzò dal letto e la prese per un braccio fino a farla sedere sulla tazza del gabinetto
- Chiamaci quando hai finito
Umiliata , rossa di vergogna restò lì per quindici minuti poi la vedemmo uscire con il plug in mano
- Bene eccola finalmente, avvicinati facci vedere se ti sei lavata
La facemmo appoggiare al muro stando in piedi , e le facemmo divaricare le gambe
Dissi a Lamberto che non potendosi fare il clistere sicuramente non era il caso di incularla ora perché ci potevano stare residui di feci quindi presi dalla tasca dei pantaloni , la veselina unsi il plug e lo detti al mio amico
Si avvicinò a Bruna e le infilò il grosso cazzo nella fica facendola traballare sulle gambe mentre io l’aiutai a piegarsi facendo in modo che con la testa si avvicinasse il più possibile al pavimento arcuando il corpo
Ora Lamnberto poteva vedere il cazzo infilato nella fica ed avere il buco accessibile quindi poggiò il plug e lo spinse come una supposta
Bruna ebbe uno dei suoi orgasmi e tremò dalla espressione capii che anche lui stava per venire e allora lo feci uscire
- - è ora di bere
L’aiutai a girarsi e portarsi a tiro con il cazzo del mio amico , le dissi di aprire la bocca e tirare fuori la lingua
- Fai vedere come sei contenta di ricevere la sborra apri bene , sai lei la inghiotte ora verai
Fece appena in tempo ad avvicinarsi che il primo fiotto shizzò nella bocca poi il grosso cazzo sparì dentro e vidi le guance gonfiarsi mentre gli occhi lacrimare dallo stimolo di tossire
Gli tenevo un dito nella fica e dirigevo il tutto umiliandola
- Ti è scappato un po’ di sborra dalla bocca , poi quando lui si’ è svuotato lo recuperiamo non preoccuparti
Tirò fuori il pene lucido con qualche residuo di sperma
- Hai visto non è ancora tutto , lecca il cazzo puliscilo
Sentii la mano bagnarsi di umori la troia si stava eccitando nonostante l’umiliazione che le impartivo
Dissi al mio amico di prendere un cucchiaio , quando me lo diete raccolsi lo sperma scolato sui seni e sul collo di Bruna e gli dissi di non sprecare nemmeno una goccia
Le strinsi le guance con due dita costringendola ad aprire la bocca e feci colare il contenuto del cucchiaio dentro
Gli vennero dei conati di vomito ma appena si stabilizzò volli venirle nella bocca anche io
Gli misi il cazzo dentro mentre Lamberto le faceva un ditalino sborrai guardandola negli occhi spaventati
- Manda tutto giù che per oggi hai finito
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