13 - La vita di Anna - Vacanza sola - Pianificazione
di
Anna S.
genere
orge
Estate 2022.
Per una serie di circostanze dovevo per forza farmi almeno due settimane di vacanze nella nostra casa al mare e tutta da sola, ero senza auto e i miei erano in crociera, meglio approfittarne.
Visto che il lido non era di quelli più pieni di vita, decisi di inventarmi un programma per riuscire a divertirmi il più possibile.
Chiamai subito una pizzeria per farmi portare il pranzo a casa.
All’arrivo del ragazzo, forse appena maggiorenne, stavo prendendo il sole e per accoglierlo mi misi una leggera vestaglia.
Forse sperava, come nei video in rete, che lo pagassi in natura, ma con suo dispiacimento gli diedi i soldi che aveva chiesto e prima di congedarlo gli chiesi un attimo di tempo.
- “Sei del posto? Hai una compagnia di amici qui in giro? Sai, sono qui relegata da sola per un paio di settimane e vorrei divertirmi il più possibile.”
- “Si, abito in paese e nella mia compagnia siamo una decina di ragazzi. Siamo in vacanza aspettando l’ultimo anno di superiori.”
- “Bene, avrei qualcosa da dire a tutti. Ci vediamo qui alle 22 e portate qualcosa da mangiare e bere che all’intrattenimento ci penso io.”
- “Pensi di ballare per noi?”
- “Trattamento completo, vi conviene esserci.” E così dicendo lasciai aprire la vestaglia, prendendo la sua mano ed appoggiandola sul mio seno, e per essere più convincente, posai la mano sul cavallo dei suoi pantaloncini massaggiando su e giù il suo pacco che si stava risvegliando.
- “Ok, vedremo di esserci tutti.” Balbettò sorridendo.
Nel frattempo, disfai i bagagli ordinando i miei carinissimi vestitini che avevo preso per occasioni di questo tipo, e poi mi sdraiai a prendere un po’ di sole.
Dopo aver invitato il ragazzo delle pizze alla fine del turno, ho trovato almeno una decina di motivi che mi fecero pensare che non fosse una buona idea imbarcarmi in questa situazione, ma allo stesso tempo ero eccitata dalle incognite e mi auto convinsi di aver pensato a tutto.
Un po’ di pulizie e una passeggiata nei dintorni, era quasi l’ora.
Dopo una doccia rinfrescante indossai dei pantaloncini attillati ed una canottiera bella larga, diciamo di ampie vedute.
Neanche a dirlo, puntualissimi, si presentarono una decina di ragazzi con il porta pizze a fare da strada.
“Ciao a tutti, accomodatevi e disponete la roba come volete, accendo la musica.”
Fatte le presentazioni e cominciato a smangiucchiare e bere qualcosa, vista l’aria di impazienza e curiosità, iniziai a spiegare la faccenda.
- “Come ho detto, sono bloccata qua per un paio di settimane almeno e ho deciso di sfruttare il tempo per divertirmi il più possibile. Per divertirmi, intendo scopare, e per questo ho bisogno del vostro aiuto.”
Inutile dire che il coro di consensi è stato unanime.
- “Per tutelare me, ma anche voi, oggi ho fatto un video e lo invierò a chi vorrà aderire alla mia richiesta, in questo video ci sono le cose che potete fare e quelle che non potete fare assolutamente.
Stasera voglio spiegarvi alcuni punti che sono sul video per evitare fraintendimenti.”
L’interesse e la curiosità era salita alle stelle, così decisi di procedere con la spiegazione.
- “Nel video, in maniera corretta, elenco le cose che potete farmi, che alla buona sono:
Potete toccarmi dappertutto, anche in più di uno alla volta.
Potete farmi massaggi e spalmarmi creme.
Potete leccarmi la fica.
Potete scoparmi in bocca, fica e culo, anche se per quello dovrò darvi l’ok di volta in volta per essere sicura della pulizia.
Potete sborrarmi in bocca fia e culo, ma anche in faccia e sul corpo.
Potete scoparmi in 2 o 3 buchi contemporaneamente
Potete sculacciarmi e darmi qualche leggero schiaffo se richiesto dal momento.
Potete legarmi mani, piedi o entrambi, anche usando attrezzi o telai fissi e mobili.
Potete coprirmi occhi ed orecchie.”
Questo in sintesi quello che potete farmi, restando fisso il punto di non farmi male in nessun caso e se mi avete legato, devo essere liberata in ogni caso alla fine dell’incontro.
- “Adesso vi elenco le cose che non potete farmi, che sono:
Non potete picchiarmi o maltrattarmi, e per questo ho fissato una parola di sicurezza che tutti dovete sapere. Se per qualsiasi motivo dovessi sentirmi in pericolo, male o anche solo a disagio, qualora dicessi la parola “ROSSO”, dovete immediatamente fermarvi e prestarmi soccorso. Nel caso il pericolo rientri, la parola “VERDE” farà riprendere l’incontro.
Non potete, nel caso di penetrazione anale, togliere il membro e metterlo in qualsiasi altro buco prima di averlo lavato o tolto il preservativo.
Non potete farmi leccare il vostro ano.
Non potete presentarvi ad un incontro, con il cazzo sporco e con i peli del pube lunghi.
Per questo, stasera, a chi vorrà entrare nel gruppo di divertimento farò una rasata del pisello con conseguente lavaggio e successiva succhiata.”
Chi vuole aderire, mi scrive il suo numero di telefono, il solo nome e può restare, gli altri possono andare.”
Nessuno osò muoversi.
- “Metterò i vostri numeri in un gruppo di WhatsApp così potrò dare notizie sui miei spostamenti e sugli incontri giornalieri, mentre su quest’app di prenotazioni, potrete prenotarvi per gli incontri di mattina pomeriggio e sera. Porterò sempre con me lo smartphone con GPS acceso, così con l’altra app potrete sapere sempre dove sono, ma io non vi vedrò arrivare.”
Vista l’ora, vi inserirò domattina, intanto avanti il primo per la rasatura.”
Invitai quello più vicino a me ad alzarsi e a raggiungermi sullo sgabello, gli tolsi i boxer e lo feci sedere.
- “Ragazzi spogliatevi tutti che uno alla volta tocca a voi”
Con il rifinitore a batteria iniziai a rasarlo, lasciando peli di qualche millimetro, il maneggiare il cazzo a destra e sinistra glielo faceva indurire, così in qualche secondo era già bello tosto davanti a me.
Passavo con gentilezza, sopra, sotto, tra le gambe, spostando testicoli e pisello da tutte le parti.
Gli altri vedendo la scena si erano già portati avanti con l’erezione e speravo che restassero così per un bel po’.
Una lavata per togliere i peli residui ed il lavoro è fatto, avanti il prossimo.
- “Ehi! Però non è giusto che noi siamo nudi e tu no.”
Vero, così mi alzai, mi tolsi la canottiera e dopo essermi girata di spalle, a gambe dritte mi abbassai i pantaloncini fino a terra.
- “Va bene così?”
Altro coro unanime.
Dopo una serie di rasate e lavate, era arrivato il momento tanto atteso della succhiata.
- “Datemi una birra che devo carburare! Lo sapete che con un paio di birre mi parte la testa e non capisco più niente?”
Non è vero, ma gli davo un modo di pensare di avermi sciolto.
Mi sono scolata una birra in un paio di sorsi e dopo dissi che volevo altro da mandare giù.
Presi un cuscino dalla sdraio e lo buttai sul pavimento.
- “Avanti ragazzi, venite davanti a me!”
Si disposero a semicerchio, comincia a succhiare il primo che avevo davanti mentre con le mani ne menavo un paio.
Mi destreggiavo un po’ a destra e sinistra, ma poi mi dedicai ad uno alla volta fino a ricevere i suoi schizzi in gola.
Fuori uno,… due,… tre, ingoiavo quanto mi era possibile anche se qualcuno mi veniva distrattamente in faccia.
Accolto anche l’ultimo, mi rialzai per prendermi un’aranciata dal frigo e ripulirmi un po’.
- “Ok, più o meno avete capito, adesso che uscite, mettetevi d’accordo tra di voi per chi verrà a trovarmi domani durante la giornata.”
Mi farebbe piacere se mi scriveste qualche riga su un'ipotetica situazione insolita, da creare o da far creare ai miei ragazzi a scarti@libero.it
Per una serie di circostanze dovevo per forza farmi almeno due settimane di vacanze nella nostra casa al mare e tutta da sola, ero senza auto e i miei erano in crociera, meglio approfittarne.
Visto che il lido non era di quelli più pieni di vita, decisi di inventarmi un programma per riuscire a divertirmi il più possibile.
Chiamai subito una pizzeria per farmi portare il pranzo a casa.
All’arrivo del ragazzo, forse appena maggiorenne, stavo prendendo il sole e per accoglierlo mi misi una leggera vestaglia.
Forse sperava, come nei video in rete, che lo pagassi in natura, ma con suo dispiacimento gli diedi i soldi che aveva chiesto e prima di congedarlo gli chiesi un attimo di tempo.
- “Sei del posto? Hai una compagnia di amici qui in giro? Sai, sono qui relegata da sola per un paio di settimane e vorrei divertirmi il più possibile.”
- “Si, abito in paese e nella mia compagnia siamo una decina di ragazzi. Siamo in vacanza aspettando l’ultimo anno di superiori.”
- “Bene, avrei qualcosa da dire a tutti. Ci vediamo qui alle 22 e portate qualcosa da mangiare e bere che all’intrattenimento ci penso io.”
- “Pensi di ballare per noi?”
- “Trattamento completo, vi conviene esserci.” E così dicendo lasciai aprire la vestaglia, prendendo la sua mano ed appoggiandola sul mio seno, e per essere più convincente, posai la mano sul cavallo dei suoi pantaloncini massaggiando su e giù il suo pacco che si stava risvegliando.
- “Ok, vedremo di esserci tutti.” Balbettò sorridendo.
Nel frattempo, disfai i bagagli ordinando i miei carinissimi vestitini che avevo preso per occasioni di questo tipo, e poi mi sdraiai a prendere un po’ di sole.
Dopo aver invitato il ragazzo delle pizze alla fine del turno, ho trovato almeno una decina di motivi che mi fecero pensare che non fosse una buona idea imbarcarmi in questa situazione, ma allo stesso tempo ero eccitata dalle incognite e mi auto convinsi di aver pensato a tutto.
Un po’ di pulizie e una passeggiata nei dintorni, era quasi l’ora.
Dopo una doccia rinfrescante indossai dei pantaloncini attillati ed una canottiera bella larga, diciamo di ampie vedute.
Neanche a dirlo, puntualissimi, si presentarono una decina di ragazzi con il porta pizze a fare da strada.
“Ciao a tutti, accomodatevi e disponete la roba come volete, accendo la musica.”
Fatte le presentazioni e cominciato a smangiucchiare e bere qualcosa, vista l’aria di impazienza e curiosità, iniziai a spiegare la faccenda.
- “Come ho detto, sono bloccata qua per un paio di settimane almeno e ho deciso di sfruttare il tempo per divertirmi il più possibile. Per divertirmi, intendo scopare, e per questo ho bisogno del vostro aiuto.”
Inutile dire che il coro di consensi è stato unanime.
- “Per tutelare me, ma anche voi, oggi ho fatto un video e lo invierò a chi vorrà aderire alla mia richiesta, in questo video ci sono le cose che potete fare e quelle che non potete fare assolutamente.
Stasera voglio spiegarvi alcuni punti che sono sul video per evitare fraintendimenti.”
L’interesse e la curiosità era salita alle stelle, così decisi di procedere con la spiegazione.
- “Nel video, in maniera corretta, elenco le cose che potete farmi, che alla buona sono:
Potete toccarmi dappertutto, anche in più di uno alla volta.
Potete farmi massaggi e spalmarmi creme.
Potete leccarmi la fica.
Potete scoparmi in bocca, fica e culo, anche se per quello dovrò darvi l’ok di volta in volta per essere sicura della pulizia.
Potete sborrarmi in bocca fia e culo, ma anche in faccia e sul corpo.
Potete scoparmi in 2 o 3 buchi contemporaneamente
Potete sculacciarmi e darmi qualche leggero schiaffo se richiesto dal momento.
Potete legarmi mani, piedi o entrambi, anche usando attrezzi o telai fissi e mobili.
Potete coprirmi occhi ed orecchie.”
Questo in sintesi quello che potete farmi, restando fisso il punto di non farmi male in nessun caso e se mi avete legato, devo essere liberata in ogni caso alla fine dell’incontro.
- “Adesso vi elenco le cose che non potete farmi, che sono:
Non potete picchiarmi o maltrattarmi, e per questo ho fissato una parola di sicurezza che tutti dovete sapere. Se per qualsiasi motivo dovessi sentirmi in pericolo, male o anche solo a disagio, qualora dicessi la parola “ROSSO”, dovete immediatamente fermarvi e prestarmi soccorso. Nel caso il pericolo rientri, la parola “VERDE” farà riprendere l’incontro.
Non potete, nel caso di penetrazione anale, togliere il membro e metterlo in qualsiasi altro buco prima di averlo lavato o tolto il preservativo.
Non potete farmi leccare il vostro ano.
Non potete presentarvi ad un incontro, con il cazzo sporco e con i peli del pube lunghi.
Per questo, stasera, a chi vorrà entrare nel gruppo di divertimento farò una rasata del pisello con conseguente lavaggio e successiva succhiata.”
Chi vuole aderire, mi scrive il suo numero di telefono, il solo nome e può restare, gli altri possono andare.”
Nessuno osò muoversi.
- “Metterò i vostri numeri in un gruppo di WhatsApp così potrò dare notizie sui miei spostamenti e sugli incontri giornalieri, mentre su quest’app di prenotazioni, potrete prenotarvi per gli incontri di mattina pomeriggio e sera. Porterò sempre con me lo smartphone con GPS acceso, così con l’altra app potrete sapere sempre dove sono, ma io non vi vedrò arrivare.”
Vista l’ora, vi inserirò domattina, intanto avanti il primo per la rasatura.”
Invitai quello più vicino a me ad alzarsi e a raggiungermi sullo sgabello, gli tolsi i boxer e lo feci sedere.
- “Ragazzi spogliatevi tutti che uno alla volta tocca a voi”
Con il rifinitore a batteria iniziai a rasarlo, lasciando peli di qualche millimetro, il maneggiare il cazzo a destra e sinistra glielo faceva indurire, così in qualche secondo era già bello tosto davanti a me.
Passavo con gentilezza, sopra, sotto, tra le gambe, spostando testicoli e pisello da tutte le parti.
Gli altri vedendo la scena si erano già portati avanti con l’erezione e speravo che restassero così per un bel po’.
Una lavata per togliere i peli residui ed il lavoro è fatto, avanti il prossimo.
- “Ehi! Però non è giusto che noi siamo nudi e tu no.”
Vero, così mi alzai, mi tolsi la canottiera e dopo essermi girata di spalle, a gambe dritte mi abbassai i pantaloncini fino a terra.
- “Va bene così?”
Altro coro unanime.
Dopo una serie di rasate e lavate, era arrivato il momento tanto atteso della succhiata.
- “Datemi una birra che devo carburare! Lo sapete che con un paio di birre mi parte la testa e non capisco più niente?”
Non è vero, ma gli davo un modo di pensare di avermi sciolto.
Mi sono scolata una birra in un paio di sorsi e dopo dissi che volevo altro da mandare giù.
Presi un cuscino dalla sdraio e lo buttai sul pavimento.
- “Avanti ragazzi, venite davanti a me!”
Si disposero a semicerchio, comincia a succhiare il primo che avevo davanti mentre con le mani ne menavo un paio.
Mi destreggiavo un po’ a destra e sinistra, ma poi mi dedicai ad uno alla volta fino a ricevere i suoi schizzi in gola.
Fuori uno,… due,… tre, ingoiavo quanto mi era possibile anche se qualcuno mi veniva distrattamente in faccia.
Accolto anche l’ultimo, mi rialzai per prendermi un’aranciata dal frigo e ripulirmi un po’.
- “Ok, più o meno avete capito, adesso che uscite, mettetevi d’accordo tra di voi per chi verrà a trovarmi domani durante la giornata.”
Mi farebbe piacere se mi scriveste qualche riga su un'ipotetica situazione insolita, da creare o da far creare ai miei ragazzi a scarti@libero.it
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