L'amore spezzato

di
genere
incesti


UNIVERSITA':
RAJU ― Per concludere questa prima lezione introduttiva volevo riportarvi quello che, oramai secoli fa, il mio professore di Filosofia aveva detto, a noi matricole di quell'anno nel nostro primo giorno di università: « Adesso voltatevi a destra e a sinistra, guardate le persone che avete al vostro fianco. Ecco quelle non prenderanno la laurea, voi sì. L'università segue le leggi della selezione naturale: il più forte, il più determinato arriverà allo scopo a discapito di chi si perderà lungo il percorso. Cercate di essere voi e non il vostro vicino di posto a terminare questo cammino.» Grazie ragazzi al prossima lezione.

MARY ― Betty, però figo l'indiano che insegna italiano? Anche la rima ti ho fatto. Non è amico di tuo padre?.
BETTY ― Chi Raju? Sì, sua madre era la governante dei miei nonni, praticamente sono cresciuti insieme lui e Filippo. Comunque sì, se lo metti a confronto con quel pancione di mio padre, i suoi quarant'anni se li porta davvero bene.
MARY ― Dai Betty, prova pensare a quelle mani scure sotto la tua gonnellina..
BETTY ― Sei proprio una stupidella, andiamo a lezione.
MARY ― Comunque tu non me la racconti giusta, cos'hai in questo periodo. Sei distante, non mi cerchi quasi più. Ti ho fatto qualcosa?. Non ti sarai mica innamorata di Tommaso, quello è un povero stronzo.
BETTY ― Ma va.. Tommaso non centra nulla. Un giorno ti racconterò, ora non ne ho proprio voglia. Andiamo.

Nella mente di BETTY:
" Cacchio però se è un gran figo, quel colore della pelle, quegli occhi.. Quei pettorali glabri che ho visto quest'estate.. dai.. lasciamo stare. ".

Nella mente di RAJU:
" Però la figlia di Filippo che ragazzina tutto pepe, mi fa ricordare Kate ventianni fa. E che corpicino. Ma che pensieri pedofili mi vengono in mente, potrebbe essere mia figlia. "

Raju insegnava Letteratura all'università, sua madre Alana, era arrivata in Italia molti anni prima, già vedova. Era incinta di Raju e aveva perso suo marito un mese dopo aver saputo della gravidanza, per una strana infezione alle vie respiratorie. I genitori di Filippo, nonni di Betty, l'avevano presa con loro e le avevano offerto un lavoro: all'inizio, come domestica; poi consolidato il rapporto di fiducia e notate le spiccate qualità di quella donna, bella come una dea indiana, era diventata la governante di casa. I genitori di Filippo erano gente aristocratica da generazioni ma ben sapevano cosa voleva dire tribolare e soffrire. Infatti la guerra non fa distinzioni tra ricchi e poveri. Avevano, anche, offerto ad Alana la possibilità di vivere in una piccola dependance adiacente alla loro villa. E così Raju e Filippo, che avevano la stessa età, erano stati compagni di mille avventure per tutta la loro giovinezza fino a quando Filippo si era trasferito a Roma per fare Economia e commercio. Il padre di quest'ultimo si era offerto di pagare gli studi a Raju e, dopo un minuzioso lavoro di convincimento da parte di Alana, aveva accettato. Raju si era impegnato anima e corpo laureandosi nei tempi giusti e con il massimo dei voti.

AL BAR:
FILIPPO ― Sei peggio della principessa d'Inghilterra, sei pieno di impegni. E' un mese che voglio bere un aperitivo con te. Come va a casa?, Kate, il piccolo come stanno?.
RAJU ― Sai, il lavoro, il bambino, il mio romanzo che non va avanti.. Neanche in bagno ho più tempo per me. Kate?, solito, avere un figlio di due anni e una moglie chirurgo in ospedale non ti da molto tempo per romanticismi vari. Altro che una volta. In pratica ci vediamo nei ritagli di tempo. Tu, come si vive da assessore?.
FILIPPO ― Due palle. Riunioni, tutti che si lamentano e da quanto Paola se n'è andata non si battono più chiodi. Sarà forse per quei venti chili di troppo che ho messo su.. se penso a com'ero in forma qualche anno fa, come fai tu a mantenerti così?.
RAJU ― Metabolismo credo.. Ho visto tua figlia a lezione l'altro giorno, come mai Lettere?.
FILIPPO ― Si è intrippata con i libri, ne legge tre a settimana, vuole fare la scrittrice. Invece quante fichette vedi?. Eh, tutta quella carne fresca, tutti quei culetti sodi.
RAJU ― Lascia stare ti rendi conto di essere vecchio proprio quando dovresti smettere di guardare le ragazzine. Il tempo per le ragazzine e passato, caro.

Nella mente di RAJU:
" Si fatto beccare da Paola in fragrante mentre se la spassava con una nella casa al mare. Cosa pretende Filippo. E se non smette di mangiare come un porco altro che pensare alle ventenni. Forse sono io che non ci devo pensare ma le cosciette di sua figlia, quel culetto alto e rotondo.. "

AL PARCO:
BETTY ― Ti devo confessare una cosa grave, sai che mi fido solo di te. Mi aiuterai?.
MARY ― Dai su, siamo amiche da sempre, certo che ti aiuterò, dimmi tutto.
BETTY ― E da quattro mesi che voglio liberarmi di questo peso, non so cosa fare. Mio padre, di notte viene in camera mia e mi scopa. Fino a venirmi dentro tanto sa che prendo la pillola. Poi si mette a piangere, per lo meno le prime volte, adesso mi fa fare di tutto come se fossi la sua bambolina gonfiabile. Cazzo Mary, so bene che si sente solo da quando mia madre se ne è andata, so anche che può finire sui giornali per storie di gossip per il ruolo che ricopre ma io cosa centro. Porca puttana, non ce la faccio più. Deve smetterla.
MARY ― Dai, non dire cazzate, tuo padre non lo farebbe mai, soprattutto non con sua figlia.
BETTY ― Ma allora perché dirtelo? Credi che mi inventerei un cosa del genere, sei scema?. E poi, l'anno scorso, quando eri al mare con noi ti ho visto quando gli facevi un pompino quella notte dei fuochi in spiaggia. Dovevate andare a prendere da bere invece gli hai succhiato il cazzo. Non me ne importa niente Mary, ma lo sai anche tu che è un gran porco.
MARY ― O cazzo, è successo una sola volta, scusami, perdonami si sentiva così solo, tua madre l'aveva appena lasciato e poi sai come sono fatta. Me lo sono trovato lì duro...
BETTY ― Lascia stare Mary, devo trovare una soluzione. Potresti una sera metterti a dormire nel mio letto, magari vedendoti potrebbe capire che è tutto sbagliato o che tu sai quello che sta facendo con me e potrebbe smetterla. Ti prego aiutami. Io così non riesco ad andare avanti. Se esco con Tommaso quando torno mi annusa tutta, per cercare di capire se mi ha toccata e poi mi fa quasi male quando mi scopa, come se volesse ribadire il concetto che sono 'roba sua'. Così divento matta.
MARY ― Che idee ti vengono in mente, dargli qualche bacino è una cosa, ma quello che mi chiedi e ben altro. E poi come fai a sapere che proprio quella notte verrà in camera tua? Un'altra cosa, ma tu non gli dici di non farlo?. Non ti ribelli?.
BETTY ―Certo Mary i primi tempi lo graffiavo, lo scacciavo con le gambe ma adesso resto paralizzata come se non ci potessi fare nulla. Lo lascio fare e poi dormo. Comunque a cena di solito mi dice «stasera mi sento troppo stanco» o cazzate del genere e oramai so che poi arriva nel mio letto. Non posso denunciarlo, lo rovinerei e pensa cosa direbbe la gente di me.

Nella mente di BETTY:
" Potrebbe essere una soluzione, se si vede davanti Mary sono sicura che si vergognerebbe e capirebbe di sbagliare. Poi Mary l'ho già mezza convinta, troietta com'è. Mi ricordo come lo succhiava di gusto il cazzone di mio padre quella volta. Altro che gli faceva pena. Oppure posso dirlo a Raju. E' proprio figo quello, lui vorrei fra le mie gambe, altro che quell'obeso di mio padre. Dai Betty smettila con questi pensieri."

Per far onore alla verità Mary, era tutta la settimana, quella trascorsa ospite di Betty al mare, che faceva la 'gatta morta' con Filippo che non disdegnava quei costumi sgambati e quelle tettine in fiore, anzi. A Mary piaceva provocare ed era molto smaliziata e quello che era successo quella notte era stata proprio lei a cercarlo; fare i pompini era una delle sue passioni, come lei stessa ammetteva. In ogni caso aveva avuto gioco facile, da sempre Filippo con i soldi del babbo pagava prostitute di tutti i colori e misure. Ma da quando si era sposato e aveva ottenuto, sempre con qualche 'buona parola' o bustarella, la posizione di Assessore Regionale alle Finanze aveva cercato di non dare troppo nell'occhio. Già aveva passato un burrascoso divorzio dal quale era trapelata solo qualche timida voce sul suo tradimento. Infatti Paola, la sua ex moglie, si era accontentata di qualche appartamento qua e la ed una consistente buona uscita avendo fotografato il marito e una cubana nel letto della loro casa al mare. Ma quelle foto erano rimaste nascoste. Solo ogni tanto Paola, donna molto bella e molto orgogliosa le riportava a galla con Filippo per qualche regalino particolare o una buona parola per qualche amico.

IN UNA PANCHINA FUORI L'UNIVERSITA':
BETTY ― Scusi prof. Volevo chiederle un grande piacere, posso disturbarla?.
RAJU ― Betty siamo fuori dall'ateneo, puoi darmi del tu, ti ho visto nascere, e posso dire che i tuoi nonni mi abbiano cresciuto insieme a mia madre ovviamente. Dimmi pure.
BETTY ― Non so se ci riesco a darle del tu, ma ci provo. So che lei.. insomma tu hai scritto tre romanzi, li ho letti e mi sono piaciuti molto. Siccome anch'io scrivo, più che altro mi piacerebbe farlo, potresti, senza impegno, dare una letta a quello che sto combinando?.
RAJU ― Va bene, ma devi sapere che ti dirò quello che penso veramente, non pensare a sconti o ad un commento di 'favore' solo perché sono amico di tuo padre. Le critiche anche quelle più distruttive servono. E se poi mi piace te lo rubo io, visto che il mio ultimo romanzo non riesco ad andare avanti.
― Grazie mille, sono felicissima, comunque se ti piace te lo regalo volentieri, o potremmo lavorarci insieme?.

Nella mente di BETTY:
" Il suo odore mi riporta al viaggio che ho fatto in India, profuma di incenso e arance. E' così attraente, madonna cosa gli farei. E quando mi ha toccato il braccio.. mi sono venuti i brividi. "

Nella mente di RAJU:
" Avere vent'anni di meno. Cazzo mi sembro quel pervertito di Filippo, però?. I suoi occhi azzurri, le sue labbra, le sue tettine. Doveva sentire freddo perché le vedevo i capezzoli sotto la maglietta. Stasera anche se è stanca, come sempre ultimamente, ci pensa Kate a farmi un po' rilassare, ho dei bisogni anch'io. Sarà tre settimane che non lo facciamo. "

Dopo qualche giorno, verso le 20.00, Betty aveva capito dalle battute di suo padre che quella notte avrebbe dovuto lasciarsi andare a lui. Ha telefonato a Mary dicendole di dire ai suoi che avrebbe dormito da lei. Mary aveva accettato anche perché quel gioco sporco la eccitava tantissimo. Betty era in giardino e la sua amica era sotto le coperte del suo letto. Era talmente elettrizzata dall'attesa e dal contatto con quelle lenzuola di seta che si era spogliata completamente nuda e sentiva quasi una dolce pulsazione tra le gambe.

BETTY ― Allora che cazzo è successo?.
MARY ― Betty lui è arrivato, non mi ha visto in faccia si è infilato dal fondo del letto sotto le lenzuola, poi ha iniziato a leccarmela... perdonami, non so cosa dire.. mi piaceva tanto.. ero tutta bagnata.
BETTY ― Tu sei una grandissima troia, dovevi dirgli di smettere, dovevi aiutarmi, non farti scopare sul mio letto da mio padre, brutta vacca.
MARY ― Ascoltami, ti prego. Si è accorto che non eri tu, ha alzato il lenzuolo mi ha guardato, ha sorriso e me lo ha messo dentro.. era troppo bello per fermarlo, non sono riuscita, perdonami.
BETTY ― Vattene da qui, schifosa.
MARY ― Sai cosa mi ha detto alla fine, che se ti va possiamo fare a turno, e sono più brava io con la bocca. E' stata tutta colpa tua, hai voluto tu fare questa stronzata!.
BETTY ― Non ti far più vedere!.

Nella mente di BETTY:
" Ma quanto puttana è Mary, e mio padre che lurido bastardo. Altro che sarebbe cambiato tutto. Io me ne vado da questa casa. Ma dove vado, con che soldi?. Vado dalla mamma?. No, lei ha già un altro. Cazzo.
Domani quando vedo al parco Raju gli racconto tutto, non vedo l'ora di vederlo. E' l'unica cosa bella che ho. "

Il giorno dopo Raju e Betty si sono incontrati per parlare delle pagine del libro che stava scrivendo la ragazza. Si erano visti altre volte in posti dove nessuno poteva notarli ed entrambi avevano capito che c'era qualcosa di particolare, un qualcosa che era difficile tenere a bada. Gli scritti di Betty piacevano veramente a Raju anche se, vista la giovane età, vivevano un po' troppo di sentimentalismi e amori tormentati. Una sera, verso le 17.00 il campanello di Raju aveva suonato.

Nella mente di BETTY:
" Comunque da quella sera mio padre non mi ha più toccata, forse scoperà quella troia di Mary, meglio. Ora vado dal mio amore, sì il mio amore Raju. Penso sempre a lui, tutto il giorno è con me, dentro di me. Io lo voglio. Stasera sua moglie e suo figlio dormono dai genitori di lei, l'ho sentito quando parlava al telefono. Speriamo mi faccia salire, mi farei fare tutto da quelle mani. Mi sono messa anche il vestitino nero corto, apposta per lui... Dai che sei arrivata. "

Dopo l'inaspettato 'drin' del campanello, Raju, infatti, non aspettava nessuno, ha capito che era Betty e l'aveva fatta salire. lei gli aveva detto che aveva delle pagine nuove del suo romanzetto e di volerne parlare con lui. Quando ha aperto la porta Raju è rimasto colpito dell'eleganza e dalla bellezza di Betty, che conosceva già bene, ma che vestita e truccata era davvero splendida. Non hanno neppure parlato e le loro labbra si sono toccate, il desiderio non poteva essere più contenuto da nessuno dei due. Si sono baciati lasciando che le lingue mescolassero la loro saliva e piano hanno iniziato a spogliarsi. Le mani scure di Raju esploravano quel candido corpo e Betty sospirava di piacere. Poi la mano di lei è scesa in mezzo alle sue gambe e dopo aver tirato fuori quel pezzo di carne color ambra, hai iniziato a toccarglielo e lo sentiva lungo, duro e caldo. L'eccitazione a fatto inginocchiare Betty che con tutta la passione ha accolto tra le sue labbra quel lungo e scuro cazzo cominciando a leccarglielo a succhiarglielo. Quando hanno raggiunto il divano nessuno avrebbe potuto fermarli, hanno fatto sesso in tutti i modi e l'orologio del microonde che si vedeva in lontananza li aveva avvertiti che erano le 5.00 del mattino, si erano addormentati. Raju ha preso per mano Betty e l'ha condotta in camera e lì si sono amati ancora finché i primi raggi del sole li ha fatti tornare nel mondo reale.

Nella mente di BETTY:
" E' stata la cosa più bella della mia vita. Adoro quell'uomo, il suo odore ti trasporta in posti esotici, mistici. Già quando ci siamo baciati sentivo un tremito lungo tutto il corpo, e la mia 'patatina' era tutta bagnata. Ti rendi conto? Poi quando mi ha leccata lì, proprio lì, con quella sua calma, in maniera delicata ed esperta. Non ci sono parole. E' anche un po' stronzetto però, lì sotto bruciavo e lui soffiava aria fredda sulle mie 'grandi labbra' e mi faceva venire i brividi sulla schiena ed i capezzolini mi sembrava potessero esplodere da un momento all'altro da quanto erano duri, e poi tornava, piano, con la sua lingua calda a leccarmela tutta. Sono venuta nella sua bocca la prima volta. Quando mi ha detto che avevo un buon sapore e bastato che le sue labbra toccassero la mia clitoride per farmi vedere un flash, come una luce fortissima tutta in un colpo ma io avevo gli occhi chiusi ed ho goduto come non mai.
Non voglio pensare al suo lungo 'coso scuro' e a quanto è paradisiaco averlo in bocca, l'avrei mangiato. Giuro, a morsi. Quando finalmente abbiamo fatto l'amore ho capito quanto può essere destabilizzante sentire una persona che vuoi dentro di te, ti senti posseduta ma allo stesso tempo possiedi e ti perdi in quell'incanto. Ora posso capire chi impazzisce per amore, ed io senza lui impazzirei. E sono venuta ancora e ancora che potrei non farlo per mesi o anni. Ma vorrei fosse qui adesso, di nuovo tutto dentro me. Ti amo Raju. "

Nella mente di RAJU:
" E' stato meraviglioso. Però, che cazzo ho fatto, ho i sensi di colpa che mi sfondano il cranio. Kate, Adam vi ho tradito. Ho tradito me stesso.. i miei principi. Non posso vederla mai più, la pregherò in ginocchio di non farne parola con nessuno, ne va della mia vita. La mia famiglia, io amo Kate, mio figlio, il mio lavoro, la mia dignità.. tutto andrebbe perso. Nessuno dovrà sapere, dovrà rimanere un segreto. "

Ma l'amore è spesso troppo grande, troppo ingestibile per seguire la ragione ed il raziocinio soprattutto a vent'anni. A quell'età quei forti sentimenti diventano totalizzanti, quegli amori, quelle passioni ti distolgono da tutto e tutti e agisci senza pensare. E così è successo. Quando Betty ha capito che per Raju quella notte era stata si splendida ma era una cosa che non sarebbe più successa è andata in depressioni. Andava all'università solo alle sue lezioni, cercava di provocarlo, maliziosamente giocava con la seduzione. Quando però si era resa conto che non c'era più nessuna carta da giocare è andata da suo padre e gli ha raccontato, per filo e per segno, tutto quello che avevano fatto. Nel suo cervello adolescenziale pensava così di punire entrambi sia Raju che suo padre. Gridando al padre presa da una crisi di nervi:
― Lui si che ha un cazzo e lo sa usare anche bene, sai che gusto avere quella cosa nera in bocca, lui non deve stuprare sua figlia perché si è fatto beccare da sua moglie mentre trombava una colombiana? o cubana?.. insomma una baldracca da 50 euro a sbattuta.

Ovviamente lo tsunami si era abbattuto devastando la vita di Raju talmente forte da sgretolarlo. Sentitosi umiliato Filippo ne aveva parlato con il Rettore universitario e con Kate mandando in frantumi il lavoro e la sua famiglia. Raju ha cominciato la sua vita da randagio sentendosi inadeguato in ogni situazione. Quando i servizi sociali avevano cercato di aiutarlo aveva, ringraziando, rifiutato non sentendosi più parte di una società. Si trascinava quella colpa tra strade e piazze con i soliti sporchi vestiti, i ponti gli facevano da tetto.. i suoi sogni erano solo incubi. Kate non lo aveva perdonato di certo, ma visto le condizioni in cui si era ridotto aveva sempre cercato di farlo tornare a casa per curarlo, per aiutare quella mente a scacciare i propri fantasmi. Dopo un anno così Raju ha prelevato i soldi, cosa che non faceva quasi mai, per comprare un biglietto aereo Roma-Mumbai di sola andata. Era proprio a Mumbai, la vecchia Bombay, da dove veniva sua madre che Raju voleva rinascere o lasciarsi morire, questo non lo sapeva neppure lui. Intanto Filippo umiliato per quanto accaduto e soprattutto per quella parole di sua figlia era tornato a farle visita in camera, più spesso del solito e Betty lasciava fare senza opporsi. A volte il padre portava anche Mary a giocare con loro ed anche in quel caso Betty si bombardava di psicofarmaci e faceva quello che non avrebbe mai fatto in vita sua. Questo era il modo per cercare di onorare il debito di aver distrutto la sua e la vita di Raju.
scritto il
2024-11-05
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