Nadia e Fiorella 2° - Scoprire la mamma e l'amante che fanno l'amore
di
Andrea inc
genere
tradimenti
Le due famiglie (Quella di Nadia e di Fiorella), benché molto legate da una 'Solida' amicizia, erano in realtà molto diverse e questo nel tempo, aveva anche influenzato i diversi comportamenti delle due ragazze.
La mamma di Fiorella, come già detto, era una cattolica praticante e questo le aveva suggerito di educare la figlia nel rispetto dei dettami della chiesa.
Il marito non condivideva certe sue scelte esistenziali e tuttavia, apprezzandone altre qualità, se ne era innamorato e dopo averla sposata, le aveva lasciato la libertà di occuparsi dell'educazione della figlia.
Dall'altro lato del pianerottolo invece (La famiglia di Nadia) gli stili di vita erano decisamente più laici anche se, la vecchia e consolidata amicizia tra i due mariti, favoriva un'apparente armonia fatta di segreti ammantati di ipocrisie.
I due infatti, prima di sposarsi, avevano avuto una vivace vita mondana e sessuale con frequenti scambi di ragazze.
Era stato proprio in occasione del matrimonio di Luca con Serena (Genitori di Fiorella) che Mario aveva presentato Pamela (Futuri genitori di Nadia).
Nonostante il fatto che per Luca fosse il giorno del suo matrimonio, l'incontro con Pamela col primo incrocio di sguardi, era stato un vero colpo di fulmine.
Si erano piaciuti subito!
Sicuramente Mario, quando le aveva detto che erano invitati al matrimonio del suo amico Luca, le aveva anche raccontato delle loro spericolate avventure amorose.
Già quella prima volta e nella particolare atmosfera del pranzo di nozze, la sposa aveva avuto la possibilità di farsi scopare dall'amico dello sposo appartandosi con lui dietro un pianoforte nascosto da un tendone di velluto che veniva usato nelle serate danzanti.
Si erano appartati in modo furtivo e con naturalezza, protetti dal vigile controllo del fidanzato fermo davanti alla tenda, lei si era seduta sul pianoforte e sollevando il vaporoso vestito di seta, si era offerta già senza mutande alla impressionante verga dell'amico senza mostrare particolare stupore conoscendone sicuramente la consistenza, dai racconti del suo fidanzato.
Anche lei d'altra parte, aveva già avuto a che fare con calibri fuori misura e dunque, lo aveva accolto dentro di se con facilità e grande gusto.
Dopo averle goduto dentro senza preservativo, lui stesso le aveva infilato le mutandine di pizzo bianco per evitare che il pieno di sperma le colasse tra le cosce.
"Che bastardo Mario!" aveva pensato Pamela nel momento in cui aveva capito il motivo per il quale il fidanzato le aveva chiesto di andare a quel matrimonio senza mutande.
Quando dopo qualche mese anche Mario e Pamela si erano sposati, il pranzo di nozze l'avevano organizzato nello stesso ristorante e li, avevano ripetuto la medesima scena della volta precedente.
Con la differenza che per l'occasione indossava un lungo abito da sposa bianco e sotto, sempre senza mutandine.
Per l'occasione inoltre Mario, dietro il tendone di velluto aveva fatto sistemare un separé dietro il quale aveva fatto mettere un divanetto "Sa, mia moglie vorrebbe fare subito l'amore dopo la presentazione degli sposi agli invitati" aveva detto al proprietario del locale mentre prendevano accordi per il pranzo di nozze.
Naturalmente il proprietario da uomo di mondo quale era, aveva acconsentito ottenendo un adeguato rimborso spese.
Dietro quel separé si erano appartati l'amico con la fresca sposina mentre lo sposo rimaneva appoggiato di guardia al pianoforte.
Naturalmente, in quella circostanza non si erano limitati alla sveltina come la prima volta.
Lui aveva subito sfoderato lo sciabolone offrendolo alle golose labbra della sposa.
Poi, col cazzo incredibilmente gonfio e duro, era sparito sotto l'abito bianco e l'aveva leccata sino a scatenarle due orgasmi di seguito prima di farla sdraiare per montarla alla missionarie e sborrarle dentro mentre le grida di lei ed i grugniti di lui venivano coperti dai suoni e dagli schiamazzi provenienti dalla sala.
Infine, mentre l'amico , dopo essersi ricomposto era ritornato da sua moglie (Già gravida di due mesi) tra i festeggianti, il maritini e la sposina avevano fatto l'amore aggiungendo infine, il seme dello sposo a quello che già saturava la fica della sposa.
Luca, come già detto, aveva una dotazione extra ed una virilità debordante e fuori dalla norma.
Mario per contro, nonostante il suo ruolo di cornuto, era anche lui maschio virile e ben dotato con l'unico handicap di essere sterile.
La moglie già da fidanzati era a conoscenza di quel problema di cui però non si preoccupava giacché, avrebbe sempre potuto cercare lei stessa qualcuno che la ingravidasse tra i suoi numerosi amanti.
A risolvere quel problema aveva provveduto il marito proponendole di diventare l'amante del suo amico e di farsi mettere incinta da lui.
Erano passati circa tredici anni di frequentazione in perfetta armonia tra le due famiglie.
Luca e serena in quel tempo avevano messo al mondo una bellissima bambina di nome Fiorella mentre la coppia dirimpettaia aveva messo al modo un ragazzo (Gianni) ed una figlia di nome Nadia (Entrambi naturalmente erano figli dell'amante di Pamela.)
Le due ragazze inseparabili amiche del cuore, condividevano ogni cosa anche se, Fiorella si teneva alla larga dai maschietti (Come le diceva la mamma) mentre Nadia all'occasione, non disdegnava di concedersi qualche scappatella coi maschi che le facevano il filo e che lei accontentava facendogli vedere le mutandine o guardandoli e toccandoli mentre si facevano le seghe.
Il menage delle due famiglie era organizzato in modo che i rapporti tra genitori e figli scorressero in modo assolutamente normale ed armonico permettendo comunque ai due amanti, di incontrarsi organizzando situazioni che non creassero sospetti.
Come tutti sanno però, a volte il diavolo fa le pentole e dimentica il coperchio.
Era da poco adolescente e non aveva ancora avuto le sue cose quando Nadia, dopo aver fatto una sega ad un ragazzo, rientrando a casa in un orario imprevisto, aveva visto la mamma e lo zio (Così i ragazzi chiamavano i rispettivi vicini) che facevano l'amore sul divano in soggiorno.
Impossibile non essere vista in quella situazione.
Ed era altrettanto impossibile non notare lo stupore della ragazza davanti a quella scena ed alla vista di quell'enorme verga scura che in confronto al cazzetto dell'amico, pareva un palo della luce.
-Ahhhhh! Aveva gridato la ragazza coprendosi gli occhi con una mano per correre poi verso la sua camera.-
Subito dopo era stata raggiunta dalla mamma che discinta, rossa in viso, coi capelli arruffati ed un rivolo lucido che le colava tra le gambe, trovandola col viso coperto di lacrime le si era seduta accanto sul letto ed appoggiandole la testa sul suo seno nudo, mentre le sussurrava parole dolci e suadenti, le accarezzava i capelli.
-Nadia amore di mamma, lo so che sei turbata da quello che hai visto ma credimi, non c'è nulla di male in tutto questo.
Io e tuo zio ci amiamo così come io amo tuo padre.
E' una cosa bella, voluta da tutti e senza togliere nulla a nessuno.
Senza far male a nessuno!
E' un peccato che sua moglie Serena non capisca tutto questo a causa della sua gelosia e del fanatico attaccamento alla sua fede cattolica.-
La ragazza che aveva smesso di lacrimare, ascoltava quelle rassicuranti parole mentre il suo viso veniva riscaldato dal morbido tepore del seno che offriva ai suoi occhi la vista di capezzoli gonfi contornati da areole scure di cui da anni non aveva più memoria.-
-Che belli mamma!
Da quanto tempo non vedevo più il tuo seno nudo ed i tuoi capezzoli così belli, gonfi e duri!-
-Davvero ti piace?-
Aveva chiesto la mamma col tono languido della voce.
-Si!-
Aveva risposto la figlia.
-Li vuoi succhiare come facevi da bambina?-
-Si!-
Il rassicurante calore di quell'abbraccio e la magia di quel ritorno sul seno materno, avevano fatto addormentare la ragazza che al suo risveglio, aveva trovato seduto davanti a se lo zio.
Come Alice nel paese delle meraviglie, Nadia aveva l'impressione di essere stata proiettata in un altro mondo, una dimensione diversa dove ogni cosa è possibile ed ogni sogno può essere realizzato.
Dopo aver guardato la mamma con occhi dolci e lo zio con le labbra dischiuse e le pupille cariche di malizia aveva bisbigliato come tra se e se:
-Me lo fai vedere zio?-
A quel punto la mamma era trasalita e mentre lo zio aveva assunto un'espressione smarrito la ragazza aveva ripetuto con tono più deciso:
-Me lo fai vedere zio?-
Sciogliendo il disappunto dell'uomo, la mamma aveva annuito.
Con movimenti leggeri e misurati l'uomo aveva slacciato i pantaloni e calando le mutando, aveva lasciato esplodere il suo randello che barzotto ed ancora lucido di umori, oscillava tra le sue gambe come una molla.
-Dio che meraviglia!.. Lo posso toccare?- "Si!"
Aveva risposto la mamma.
Poi, mentre la ragazza lo accarezzava e lo guardava con un'espressione incantata, la mamma inginocchiandosi davanti a lei le aveva chiesto:
-Lo vuoi leccare?- "Si!"
Aveva risposto Nadia.
Segue
La mamma di Fiorella, come già detto, era una cattolica praticante e questo le aveva suggerito di educare la figlia nel rispetto dei dettami della chiesa.
Il marito non condivideva certe sue scelte esistenziali e tuttavia, apprezzandone altre qualità, se ne era innamorato e dopo averla sposata, le aveva lasciato la libertà di occuparsi dell'educazione della figlia.
Dall'altro lato del pianerottolo invece (La famiglia di Nadia) gli stili di vita erano decisamente più laici anche se, la vecchia e consolidata amicizia tra i due mariti, favoriva un'apparente armonia fatta di segreti ammantati di ipocrisie.
I due infatti, prima di sposarsi, avevano avuto una vivace vita mondana e sessuale con frequenti scambi di ragazze.
Era stato proprio in occasione del matrimonio di Luca con Serena (Genitori di Fiorella) che Mario aveva presentato Pamela (Futuri genitori di Nadia).
Nonostante il fatto che per Luca fosse il giorno del suo matrimonio, l'incontro con Pamela col primo incrocio di sguardi, era stato un vero colpo di fulmine.
Si erano piaciuti subito!
Sicuramente Mario, quando le aveva detto che erano invitati al matrimonio del suo amico Luca, le aveva anche raccontato delle loro spericolate avventure amorose.
Già quella prima volta e nella particolare atmosfera del pranzo di nozze, la sposa aveva avuto la possibilità di farsi scopare dall'amico dello sposo appartandosi con lui dietro un pianoforte nascosto da un tendone di velluto che veniva usato nelle serate danzanti.
Si erano appartati in modo furtivo e con naturalezza, protetti dal vigile controllo del fidanzato fermo davanti alla tenda, lei si era seduta sul pianoforte e sollevando il vaporoso vestito di seta, si era offerta già senza mutande alla impressionante verga dell'amico senza mostrare particolare stupore conoscendone sicuramente la consistenza, dai racconti del suo fidanzato.
Anche lei d'altra parte, aveva già avuto a che fare con calibri fuori misura e dunque, lo aveva accolto dentro di se con facilità e grande gusto.
Dopo averle goduto dentro senza preservativo, lui stesso le aveva infilato le mutandine di pizzo bianco per evitare che il pieno di sperma le colasse tra le cosce.
"Che bastardo Mario!" aveva pensato Pamela nel momento in cui aveva capito il motivo per il quale il fidanzato le aveva chiesto di andare a quel matrimonio senza mutande.
Quando dopo qualche mese anche Mario e Pamela si erano sposati, il pranzo di nozze l'avevano organizzato nello stesso ristorante e li, avevano ripetuto la medesima scena della volta precedente.
Con la differenza che per l'occasione indossava un lungo abito da sposa bianco e sotto, sempre senza mutandine.
Per l'occasione inoltre Mario, dietro il tendone di velluto aveva fatto sistemare un separé dietro il quale aveva fatto mettere un divanetto "Sa, mia moglie vorrebbe fare subito l'amore dopo la presentazione degli sposi agli invitati" aveva detto al proprietario del locale mentre prendevano accordi per il pranzo di nozze.
Naturalmente il proprietario da uomo di mondo quale era, aveva acconsentito ottenendo un adeguato rimborso spese.
Dietro quel separé si erano appartati l'amico con la fresca sposina mentre lo sposo rimaneva appoggiato di guardia al pianoforte.
Naturalmente, in quella circostanza non si erano limitati alla sveltina come la prima volta.
Lui aveva subito sfoderato lo sciabolone offrendolo alle golose labbra della sposa.
Poi, col cazzo incredibilmente gonfio e duro, era sparito sotto l'abito bianco e l'aveva leccata sino a scatenarle due orgasmi di seguito prima di farla sdraiare per montarla alla missionarie e sborrarle dentro mentre le grida di lei ed i grugniti di lui venivano coperti dai suoni e dagli schiamazzi provenienti dalla sala.
Infine, mentre l'amico , dopo essersi ricomposto era ritornato da sua moglie (Già gravida di due mesi) tra i festeggianti, il maritini e la sposina avevano fatto l'amore aggiungendo infine, il seme dello sposo a quello che già saturava la fica della sposa.
Luca, come già detto, aveva una dotazione extra ed una virilità debordante e fuori dalla norma.
Mario per contro, nonostante il suo ruolo di cornuto, era anche lui maschio virile e ben dotato con l'unico handicap di essere sterile.
La moglie già da fidanzati era a conoscenza di quel problema di cui però non si preoccupava giacché, avrebbe sempre potuto cercare lei stessa qualcuno che la ingravidasse tra i suoi numerosi amanti.
A risolvere quel problema aveva provveduto il marito proponendole di diventare l'amante del suo amico e di farsi mettere incinta da lui.
Erano passati circa tredici anni di frequentazione in perfetta armonia tra le due famiglie.
Luca e serena in quel tempo avevano messo al mondo una bellissima bambina di nome Fiorella mentre la coppia dirimpettaia aveva messo al modo un ragazzo (Gianni) ed una figlia di nome Nadia (Entrambi naturalmente erano figli dell'amante di Pamela.)
Le due ragazze inseparabili amiche del cuore, condividevano ogni cosa anche se, Fiorella si teneva alla larga dai maschietti (Come le diceva la mamma) mentre Nadia all'occasione, non disdegnava di concedersi qualche scappatella coi maschi che le facevano il filo e che lei accontentava facendogli vedere le mutandine o guardandoli e toccandoli mentre si facevano le seghe.
Il menage delle due famiglie era organizzato in modo che i rapporti tra genitori e figli scorressero in modo assolutamente normale ed armonico permettendo comunque ai due amanti, di incontrarsi organizzando situazioni che non creassero sospetti.
Come tutti sanno però, a volte il diavolo fa le pentole e dimentica il coperchio.
Era da poco adolescente e non aveva ancora avuto le sue cose quando Nadia, dopo aver fatto una sega ad un ragazzo, rientrando a casa in un orario imprevisto, aveva visto la mamma e lo zio (Così i ragazzi chiamavano i rispettivi vicini) che facevano l'amore sul divano in soggiorno.
Impossibile non essere vista in quella situazione.
Ed era altrettanto impossibile non notare lo stupore della ragazza davanti a quella scena ed alla vista di quell'enorme verga scura che in confronto al cazzetto dell'amico, pareva un palo della luce.
-Ahhhhh! Aveva gridato la ragazza coprendosi gli occhi con una mano per correre poi verso la sua camera.-
Subito dopo era stata raggiunta dalla mamma che discinta, rossa in viso, coi capelli arruffati ed un rivolo lucido che le colava tra le gambe, trovandola col viso coperto di lacrime le si era seduta accanto sul letto ed appoggiandole la testa sul suo seno nudo, mentre le sussurrava parole dolci e suadenti, le accarezzava i capelli.
-Nadia amore di mamma, lo so che sei turbata da quello che hai visto ma credimi, non c'è nulla di male in tutto questo.
Io e tuo zio ci amiamo così come io amo tuo padre.
E' una cosa bella, voluta da tutti e senza togliere nulla a nessuno.
Senza far male a nessuno!
E' un peccato che sua moglie Serena non capisca tutto questo a causa della sua gelosia e del fanatico attaccamento alla sua fede cattolica.-
La ragazza che aveva smesso di lacrimare, ascoltava quelle rassicuranti parole mentre il suo viso veniva riscaldato dal morbido tepore del seno che offriva ai suoi occhi la vista di capezzoli gonfi contornati da areole scure di cui da anni non aveva più memoria.-
-Che belli mamma!
Da quanto tempo non vedevo più il tuo seno nudo ed i tuoi capezzoli così belli, gonfi e duri!-
-Davvero ti piace?-
Aveva chiesto la mamma col tono languido della voce.
-Si!-
Aveva risposto la figlia.
-Li vuoi succhiare come facevi da bambina?-
-Si!-
Il rassicurante calore di quell'abbraccio e la magia di quel ritorno sul seno materno, avevano fatto addormentare la ragazza che al suo risveglio, aveva trovato seduto davanti a se lo zio.
Come Alice nel paese delle meraviglie, Nadia aveva l'impressione di essere stata proiettata in un altro mondo, una dimensione diversa dove ogni cosa è possibile ed ogni sogno può essere realizzato.
Dopo aver guardato la mamma con occhi dolci e lo zio con le labbra dischiuse e le pupille cariche di malizia aveva bisbigliato come tra se e se:
-Me lo fai vedere zio?-
A quel punto la mamma era trasalita e mentre lo zio aveva assunto un'espressione smarrito la ragazza aveva ripetuto con tono più deciso:
-Me lo fai vedere zio?-
Sciogliendo il disappunto dell'uomo, la mamma aveva annuito.
Con movimenti leggeri e misurati l'uomo aveva slacciato i pantaloni e calando le mutando, aveva lasciato esplodere il suo randello che barzotto ed ancora lucido di umori, oscillava tra le sue gambe come una molla.
-Dio che meraviglia!.. Lo posso toccare?- "Si!"
Aveva risposto la mamma.
Poi, mentre la ragazza lo accarezzava e lo guardava con un'espressione incantata, la mamma inginocchiandosi davanti a lei le aveva chiesto:
-Lo vuoi leccare?- "Si!"
Aveva risposto Nadia.
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