Nadia e Fiorella 3° - Pompino, la prima lezione.
di
Andrea inc
genere
incesti
Mentre Pamela stringeva con entrambe le mani il membro che nel frattempo era tornato turgido, con la cappella gonfia e livida per offrirla alla boccuccia della figlia, Nadia che pure aveva voglia di leccarlo, aveva avuto un momento di esitazione subito colto dall'attento e tremulo sguardo della mamma la quale, mollando la presa, aveva sollevato il volto della ragazza e guardandola negli occhi le aveva chiesto:
- Nadia bambina mia, ma tu hai già giocato col sesso di qualche tuo amico?-
-Si!-
Aveva risposto laconica la figlia.
-E cosa avete fatto.. avete già fatto l'amore? Ti ha sverginata?-
-No.. No! Non ho mai fatto l'amore con nessuno.
Ho solo fatto vedere le mie mutandine a qualche ragazzo e poi, gli ho fatto una sega.
-Li hai segati sino a farli godere? e Tu?-
-Si li ho fatti godere mentre mi toccavo da sopra lo slip.-
-E ti hanno bagnato le mani con la loro cremina?-
-No..no, dei miei amici nessuno spruzza, solo qualche lacrima dal buchino.
Mi accorgo che godono dal loro respiro pesante e dal fatto che dopo, non vogliono più essere toccati.
Solo uno più grande di un altro gruppo un giorno, nel bagno della scuola, me lo aveva persino messo in bocca ed al momento di godere, si era sfilato sporcandomi la maglietta.
Una goccia mi era spruzzata sulle labbra e per un po' non vomitavo dallo schifo.
Poi, mentre io sputavo, lui se lo era rimesso dentro le mutande ancora gocciolante e mentre se ne andava mi aveva detto:" Non c'è proprio gusto con te.. sei ancora una mocciosa!"
In quel momento mi sono sentita davvero una stupida al punto che non ho voluto raccontare il fatto nemmeno a Fiore alla quale racconto sempre quello che faccio coi ragazzi.
Le racconto come li faccio godere e mentre parlo, ci tocchiamo e ci diamo piacere senza però, andare oltre.
Lei è troppo puritana ed aspetta il principe azzurro e se avesse saputo che ne avevo preso uno in bocca e che per di più, ho rischiato di farmi sborrare sulla lingua, chissà cosa avrebbe pensato di me!-
-Piccola, povera la mia bambina!
Certo è difficile esplorare il mondo del sesso da sole soprattutto con una amica così che frena ogni tentativo di scoprirne di più!
In un certo senso mi sento in colpa perché forse, avrei dovuto essere io la tua maestra.
Comunque, non preoccuparti piccola, da oggi sarò io la tua confidente e nume protettrice e ti accompagnerò nella scoperta del fantastico mondo dell'amore, del piacere e della lussuria.
Certo, passare dai piccoli uccellini ancora imberbi dei tuoi amici a quello maturo e impressionante dello zio non è il modo migliore per fare scuola.
Comunque, col mio aiuto ed i miei consigli, vedrai che farai grossi passi avanti nella tua emancipazione.
Tanto per cominciare, guarda come faccio il con lo zio Luca.-
A quel punto, dopo aver fatto sedere la figlia sul letto, si era inginocchiata davanti all'amante e tenendogli il cazzo stretto con una mano, aveva cominciato a leccarlo dalle palle per risalire poi con la lingua a mo di pennello sull'asta dura e solcata da gonfie vene bluastre.
Alla fine della corsa, gli aveva leccato il glande raccogliendo anche con la punta della lingua le prime goccioline pre-spermatiche.
Poi, alternando lo sguardo sugli occhi dell'amante a quelli della figlia, lo aveva scappellato lavorando con la punta della lingua sul frenulo teso e sensibile come la corda di un violino.
Lo imboccava, pompava, leccava e titillava con la punta aguzza della lingua.
Quel trattamento accompagnato dal massaggio dei testicoli, faceva vibrare il corpo dell'uomo come fosse in preda a brividi di freddo mentre dalla bocca, il suo respiro sempre più corto si trasformava in ansimi rochi per terminare in una specie di grugnito nel momento in cui, tirandole la testa a se, aveva cominciato s caricarle in gola i suoi interminabili, fiotti di sperma.
La ragazza, mentre osservava con occhi incantati quell'incredibile spettacolo, senza neanche rendersene conto, di era toccata raggiungendo l'orgasmo quasi in contemporanea con la sborrata nella bocca della mamma.
A quel punto la mamma, dopo aver strizzato ben bene il cazzo per raccoglierne gli ultimi residui di sperma, si era sollevata e col viso davanti a quello della figlia, aveva aperto la bocca per mostrarle il contenuto prima di ingoiarlo.
Poi, dopo aver fatto un complice occhiolino alla figlia, le aveva stretto il viso tra le mani e con la lingua ancora umida di sborra, le aveva pennellato la labbra.
-Buono.. buonissimo!
Se vuoi bambina, puoi assaggiare anche tu senza sputarmi addosso però!-
La ragazza senza distogliere gli occhi da quelli della mamma, aveva dischiuso le labbra facendovi scorrere sopra la lingua e, dopo alcuni attimi, aveva esibito un sorriso radioso e, accompagnata da un luccicore degli occhi, si era gettata tra le braccia della mamma in un abbraccio strettissimo: "Buono!" Le aveva bisbigliato accentuando la stretta.
segue
- Nadia bambina mia, ma tu hai già giocato col sesso di qualche tuo amico?-
-Si!-
Aveva risposto laconica la figlia.
-E cosa avete fatto.. avete già fatto l'amore? Ti ha sverginata?-
-No.. No! Non ho mai fatto l'amore con nessuno.
Ho solo fatto vedere le mie mutandine a qualche ragazzo e poi, gli ho fatto una sega.
-Li hai segati sino a farli godere? e Tu?-
-Si li ho fatti godere mentre mi toccavo da sopra lo slip.-
-E ti hanno bagnato le mani con la loro cremina?-
-No..no, dei miei amici nessuno spruzza, solo qualche lacrima dal buchino.
Mi accorgo che godono dal loro respiro pesante e dal fatto che dopo, non vogliono più essere toccati.
Solo uno più grande di un altro gruppo un giorno, nel bagno della scuola, me lo aveva persino messo in bocca ed al momento di godere, si era sfilato sporcandomi la maglietta.
Una goccia mi era spruzzata sulle labbra e per un po' non vomitavo dallo schifo.
Poi, mentre io sputavo, lui se lo era rimesso dentro le mutande ancora gocciolante e mentre se ne andava mi aveva detto:" Non c'è proprio gusto con te.. sei ancora una mocciosa!"
In quel momento mi sono sentita davvero una stupida al punto che non ho voluto raccontare il fatto nemmeno a Fiore alla quale racconto sempre quello che faccio coi ragazzi.
Le racconto come li faccio godere e mentre parlo, ci tocchiamo e ci diamo piacere senza però, andare oltre.
Lei è troppo puritana ed aspetta il principe azzurro e se avesse saputo che ne avevo preso uno in bocca e che per di più, ho rischiato di farmi sborrare sulla lingua, chissà cosa avrebbe pensato di me!-
-Piccola, povera la mia bambina!
Certo è difficile esplorare il mondo del sesso da sole soprattutto con una amica così che frena ogni tentativo di scoprirne di più!
In un certo senso mi sento in colpa perché forse, avrei dovuto essere io la tua maestra.
Comunque, non preoccuparti piccola, da oggi sarò io la tua confidente e nume protettrice e ti accompagnerò nella scoperta del fantastico mondo dell'amore, del piacere e della lussuria.
Certo, passare dai piccoli uccellini ancora imberbi dei tuoi amici a quello maturo e impressionante dello zio non è il modo migliore per fare scuola.
Comunque, col mio aiuto ed i miei consigli, vedrai che farai grossi passi avanti nella tua emancipazione.
Tanto per cominciare, guarda come faccio il con lo zio Luca.-
A quel punto, dopo aver fatto sedere la figlia sul letto, si era inginocchiata davanti all'amante e tenendogli il cazzo stretto con una mano, aveva cominciato a leccarlo dalle palle per risalire poi con la lingua a mo di pennello sull'asta dura e solcata da gonfie vene bluastre.
Alla fine della corsa, gli aveva leccato il glande raccogliendo anche con la punta della lingua le prime goccioline pre-spermatiche.
Poi, alternando lo sguardo sugli occhi dell'amante a quelli della figlia, lo aveva scappellato lavorando con la punta della lingua sul frenulo teso e sensibile come la corda di un violino.
Lo imboccava, pompava, leccava e titillava con la punta aguzza della lingua.
Quel trattamento accompagnato dal massaggio dei testicoli, faceva vibrare il corpo dell'uomo come fosse in preda a brividi di freddo mentre dalla bocca, il suo respiro sempre più corto si trasformava in ansimi rochi per terminare in una specie di grugnito nel momento in cui, tirandole la testa a se, aveva cominciato s caricarle in gola i suoi interminabili, fiotti di sperma.
La ragazza, mentre osservava con occhi incantati quell'incredibile spettacolo, senza neanche rendersene conto, di era toccata raggiungendo l'orgasmo quasi in contemporanea con la sborrata nella bocca della mamma.
A quel punto la mamma, dopo aver strizzato ben bene il cazzo per raccoglierne gli ultimi residui di sperma, si era sollevata e col viso davanti a quello della figlia, aveva aperto la bocca per mostrarle il contenuto prima di ingoiarlo.
Poi, dopo aver fatto un complice occhiolino alla figlia, le aveva stretto il viso tra le mani e con la lingua ancora umida di sborra, le aveva pennellato la labbra.
-Buono.. buonissimo!
Se vuoi bambina, puoi assaggiare anche tu senza sputarmi addosso però!-
La ragazza senza distogliere gli occhi da quelli della mamma, aveva dischiuso le labbra facendovi scorrere sopra la lingua e, dopo alcuni attimi, aveva esibito un sorriso radioso e, accompagnata da un luccicore degli occhi, si era gettata tra le braccia della mamma in un abbraccio strettissimo: "Buono!" Le aveva bisbigliato accentuando la stretta.
segue
4
6
voti
voti
valutazione
6.5
6.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Nadia e Fiorella 2° - Scoprire la mamma e l'amante che fanno l'amoreracconto sucessivo
Nadia e Fiorella 4° - Pompino: Lezione 2°
Commenti dei lettori al racconto erotico