Due fratelli - Parte 2

di
genere
trio

La porta dell'ascensore si apre infilo la mano nel vano tentativo di far aprire subito le porte… esco quasi di corsa raggiungendo il portone di uscita.
Voglio scappare, questa storia è pesante e mi divide dentro come mai nessun’altra: sarà che sono fratelli, sarà che ne conosco il padre non so.
Non è la prima volta che provo un trio, ma questa situazione mi ha davvero messo in difficoltà e pensare che loro hanno reagito come pensavo, facendosi trovare entrambi in casa per iniziare una cosa a tre.
Il padre lo aveva detto che da piccoli li aveva trovati a masturbarsi insieme, toccandosi anche reciprocamente e la cosa devo dire mi ha più che eccitato e con quel pensiero me li ero scopati entrambi.
Ed ora, cosa sto facendo sto scappando da qualcosa che avevo bramato da tempo, che volevo da sempre due fratelli stesso dna che sarebbero stati la stessa testa mentalità con due cazzi che rispondevano agli stessi stimoli.
Mi giro sui tacchi e salgo le scale, nonostante i tacchi per fortuna le rampe sono corte e i piani sono solo due.
Arrivo alla porta che mi sembra non essere un ostacolo e comincio a battere a mano aperta sul portone ripetutamente.
Da dentro la tua voce risuona:
"Arrivo.. un attimo..”
si apre la porta ed esclami:
“Ah sei tu!”
“Dai non fare così!”
“Come dovrei fare?”
“Non lo so ma fammi spiegare. Anzi fatemi spiegare.”
Entro in casa siete entrambi scalzi con la camicia aperta e i pantaloni e mi guardate un pó insospettiti. Uno di voi mi dice:
“Ha chiamato nostro padre. Credo tu ci debba spiegare qualcosa.”
"Credo anch’io.”
Vi prendo per mano e vi faccio accomodare sul divano. Mi metto davanti a voi in ginocchio sul tappeto e le parole fluiscono, non so neanche io quale altra menzogna sto inventando pur di avere la vostra totale attenzione. Sicuramente ho un ottima visuale su di voi da quella posizione, mi alzo continuando a parlare, vi osservo mentre tra le parole, scivola una spallina del vestito e subito dopo, scende anche l’altra, tutto estremamente naturale o cosi sto facendo in modo che sembri. Mi avvicino e mi abbasso tenendo l'equilibrio su quei tacchi che amate tanto come li indosso e che ora su quel tappeto sono esattamente in mezzo a voi. Poso le mani sulle vostre ginocchia, mentre continuo a narrare qualcosa che neanche voi ascoltate più, perché si vede la vostra erezione reagire alle mie mani che risalgono sulla cosce e poi alzandomi in piedi passano sui miei seni strizzandoli.
Credo che nessuna parola sia tanto futile come quelle che aleggiano sospirate in quel momento. Con le mani vi invito a me presentandovi i palmi che fanno per accogliervi e avvicinarvi.
Sembra un richiamo ancestrale, una risposta istintiva di entrambi che con gli stessi movimenti e negli stessi tempi, vi alzate dal divano e vi affiancate a me.
Mi giro, mi siedo sul divano e vi apro la lampo dei pantaloni siete senza intimo forse aspettavate questo mio ripensamento, mi conoscete anche voi molto bene: sapete che non avrei mai voluto perdermela questa occasione. Le erezioni escono dalla patta dei pantaloni quasi senza neanche armeggiare troppo e vi avvicinate mentre riprendiamo da dove avevamo cominciato; io che mi abbevero alla fonte del vostro piacere e con le mani percorro le vostre aste ritmicamente.
Mi fate alzare e mi accarezzate tutto il corpo. Mi tenete in mezzo, forse temete un altro ripensamento e mi state vicino mentre continui a percorrere con le mani le vostre erezioni.
Ormai siamo eccitati al punto che in un attimo ci finiamo di togliere tutto quello che abbiamo indosso e io resto con autoreggenti e tacchi a spillo.
Faccio sedere uno di voi sul divano e mi siedo sopra cercando la penetrazione ed accompagno l’altro più vicino per farmi penetrare il buchetto stretto.
La naturalità e la cura di quel momento è qualcosa che ci fa salire ad un livello di eccitazione mai provato, ce lo leggiamo negli sguardi e lo notiamo nei gesti che all’unisono ci rivolgiamo.
Lentamente arriva il mio orgasmo che trema con entrambi i membri che spingono dentro me. Mi accascio sul petto di chi ho davanti, mentre l’altro mi prende i fianchi per accompagnare i miei fremiti. Siete pronti ad esplodere. Riprendo il movimento ondulatorio e le contrazioni dentro di me si fanno sempre più frequenti.
Ci sganciamo con un cenno condiviso in completa sintonia. Mi accomodate sul divano all’altezza dei vostri membri e vi mettete ai miei lati come due colonne. Vi massaggio i testicoli mentre vi masturbate allo stesso ritmo. Insieme mi inondate sulla bocca e sul seno del vostro seme caldo. Tra i gemiti di tutti e tre si suggella la nascita di una sintonia fisica e mentale del tutto particolare, nella quale voi siete mentalmente sullo stesso piano e io completo un triangolo nel quale i nostri corpi in simbiosi con i vostri membri virili e le menti all’unisono pensano solo al piacere condiviso.
Non so più scegliere, non so come continuerà, so solo che entrambi siete miei e io sono vostra, come mai mi era successo prima, come una famiglia in cui l’incesto sia l’unica strada possibile per raggiungere il massimo della lussuria.
scritto il
2025-02-16
1 . 5 K
visite
6
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Due fratelli Parte1
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.