Racconto 5 “La doccia”
di
Efabilandia
genere
etero
Capitolo 1
Il lavoro proseguiva molto bene. La casa di Sofia e Carlotta rendeva molto bene e presto prendemmo in gestione altri 5 appartamenti nella stessa zona. Alina era bravissima nel creare arredi veramente affascianti ed al tempo stesso intriganti.
“pronto ? B&B Passion ??” Alina risponde prontamente “stiamo cercando un B&B che abbia una sexy room”, “Certo abbiamo un B&B con una red room perfetta per voi “, la voce con pacatezza insiste “vogliamo una sexy room completa ed attrezzata adeguatamente”; purtroppo non eravamo pronti a questo tipo di richiesta ed Alina costernata rispose che al momento non potevamo soddisfare la loro richiesta ma che entro un mese avremmo avuto modo di ospitarli in una struttura adeguata.
Quando la mattina alle 8.30 mi incontrai con Alina era tutta eccitata dall’idea di realizzare una Dark Room. “sono felice che il progetto ti entusiasmi oggi andremo a vedere una villetta a Castel Gandolfo magari è indicata per lo scopo “. Alina mi abbracciò e mi diede un bacio passionale come solo lei sa fare. Entrati in macchina le consegnai un piccolo pacco regalo, i suoi occhi si illuminarono e volle scartarlo subito “Cosa mi hai regalato ? c’è qualche cosa che festeggiamo che non ricordo ? “, aprì il regalo e restò profondamente sorpresa dalla scoperta. La scatola conteneva un ovetto speciale nero con degli inserti in oro sulla superficie ed una piccola codina, un oggetto molto elegante. “Scusa cosa è questo ?”, le sorrisi guardandola negli occhi “Un oggetto da indossare”. Lei fece finta di non capire con una faccia stupita “su andiamo al bar difronte così avrai modo di indossarlo e ne approfittiamo anche per prendere due caffe. Nella scatola ci sono le istruzioni”. Uscita dal bagno aveva un volto con una espressione interrogativa
“Allora ti piace il regalo comodo ?”, “Direi che mi ci sto abituando”, le sorrisi in modo malizioso “vedrai il bello della sorpresa deve ancora venire”.
Il regalo che aveva “indossato” Alina nella sua vagina era un ovetto radiocomandato molto evoluto in grado di misurare la sua temperatura, la sua umidità, il suo livello di piacere e persino il suo battito cardiaco. L’ovetto era in grado di vibrare in 15 modalità differenti grazie ai due motorini interni, di riscaldarsi grazie ad una piccola resistenza interna e di dare piccole scosse elettriche grazie agli inserti in oro. Un vero gioiello della tecnologia e del piacere femminile che avevo fatto arrivare appositamente dagli Stati Uniti ed avevo già abbinato con la sua APP al mio cellulare.
Mentre facevamo colazione ne approfittati per aprire l’app e controllare a sua insaputa i parametri: temperatura 37,1 gradi, battiti 73, umidità 78%, eccitazione 55%. Il giocattolo funzionava alla grande e l’app proponeva dei programmi specifici da attivare ma non era ancora il momento e non volevo scoprire le mie carte. Alle 9.00 avevamo finito di fare colazione e ripartimmo per il nostro sopralluogo.
Ci mettemmo in macchina destinazione Castel Gandolfo per fortuna essendo di mattina il traffico era in direzione opposta e quindi non tardammo a raggiungere la villetta. Si trattava di una villetta a schiera. Anno di costruzione 1990 circa, un piccolo giardino antistante, un vialetto di mattoni di cotto che portava all’ingresso, portico con ampia veranda, rivestimento in cortina. Ci accoglie sotto la veranda il signor Mario che ci aveva contatto, dopo i saluti ed i convenevoli delle presentazioni facciamo un sopralluogo, la casa si presentava internamente un po’ trascurata ma era ampia con due camere da letto a piano terra, con cucina e salone e bagno, al piano superiore una sola camera da letto con bagno interno, e nel semi interrato raggiungibile dalla rampa del garage c’era il posto auto, ed all’interno c’era l’accesso al vano caldaia ed impianti, mentre da una porta esterna si accedeva ad un locale di circa 30 metri quadri con un tavolo da ping pong e le classiche finestre in alto che illuminavano l’ambiente. Alina mi sorrise e con uno sguardo di intesa ci capimmo a volo, era il posto perfetto per realizzare una dark room da poter abilitare solo su richiesta inoltre il locale con gli impianti vicino ci avrebbe consentito di realizzare anche un bagno di servizio. Mentre tornavamo in salone chiesi al signor Mario se potevo fare dei rilievi tridimensionali degli ambienti della casa per poter valutare i lavori di ristrutturazione da farsi, avuta la sua disponibilità mi allontanai per andare a prendere in macchina la mio Leica BLK360 mentre Alina rimase a controllare la parte documentale dell’appartamento. Arrivato in macchina diedi una controllata ai valori dell’app temperatura 37,2 gradi, battiti 70, umidità 40%, eccitazione 22%, serviva certamente un po’ di adrenalina. L’app consentiva sia programmi predefiniti che un utilizzo manuale con una sorta di pad che consentiva di gestire tutte le funzionalità e l’intensità. Optai per un programma di warm up che prevedeva una serie di azioni per la durata di 3 minuti. START !
Alina mentre parlava con il sig. Mario si senti scuotere da una prima vibrazione interna di 5 secondi, restò per un po’ senza parlare poi strinse le gambe e ripreso contegno si concentrò nuovamente sulle carte, iniziò a sentire uno strano calore interno ma cercava di restare concentrata. Il signor Mario la invita ad alzarsi per farle rivedere i mobili dei bagni in modo che possa fare le foto, ma proprio mentre si alza altri 15 secondi interminabili di vibrazioni intermittenti. Fa fatica a camminare e teme che Mario se ne possa accorgere quindi si ferma e ne approfitta per fare delle foto al salone quelle vibrazioni le arrivano fino al cervello. Quel giorno Alina era vestita con dei bellissimi pantaloni Levis aderenti e si vedevano perfettamente tutte le sue bellissime forme. A fatica arriva in bagno cercando di non crociare lo sguardo del sig. Mario. Nuovamente il caldo e poi immediatamente altri 20 secondi di vibrazioni “Signora tutto bene ? vuole un bicchiere d’acqua ?” Alina fa un cenno di assenso con la testa e mentre Mario si allontana mette la mano sui jeans in mezzo alle gambe per contenere le vibrazioni ma di li a poco sente un leggero pizzico interno molto stimolante come una piccola scossa elettrica; di li a poco torna i Mario con l’acqua mentre l’ovulo riprese a vibrare ma questa volta con molta più forza sembrava avere una potenza doppia. Montai l’attrezzo per la scannerizzazione nel garage per iniziare la scannerizzazione e diedi un’occhiata all’app per controllare i parametri: temperatura 37,2 gradi, battiti 85, umidità 80%, eccitazione 79%, il programma stava decisamente funzionando, avviai il sistema di scansione 3D e decisi di salire in casa per godermi l’ultimo minuto rimasto. Alina era tornata in salone e si era seduta sul divano. La trovai con le gambe accavallate e strette mentre il sig. Mario cercava di convincerla che i mobili erano buoni e non serviva cambiarli. Quando entrai Alina mi guardo con uno sguardo di fuoco io le sorrisi e mi sedetti difronte accanto al sig. Mario fissandola mentre godeva in silenzio. L’ultimo minuto fu veramente incredibile le vibrazioni si alternavano e la resistenza riscaldava al contempo il punto G. Alina si contorceva lentamente ma non proferiva parola. “Alina allora che ne pensi dell’arredo “, il suo sguardo d’odio le consentì solo di pronunciare un “mmm si valuto”. Quel minuto sembra interminabile do uno sguardo rapido all’app : temperatura 37,5 gradi, battiti 88, umidità 92%, eccitazione 89%, sorrido al sig. Mario “Le faremo sapere a stretto giro, ci sono un po’ di lavori da fare, ora finisco la scannerizzazione e venerdì le faremo avere un proposta di presa in carico della casa per farne un B&B”. Finalmente l’ovetto si fermò ed Alina tirò un sospiro e cerco di ricomporsi, io mi allontanai per completare il lavoro. Alina approfittando della distrazione del sig. Mario controllò se si vedesse un alone in mezzo alle gambe rassicurata torno a sorridere e chiese se era possibile avere un caffè. Terminata la scannerizzazione alle 11.00 salutammo il padrone di casa e tornammo in macchina “Sei uno stronzo. E’ stato terribile stavo quasi per venire davanti al proprietario di casa. Stronzo”, io sorrisi “ammettilo che ti è piaciuto l’app dice che ti è piaciuto tanto “. Alina mi guardò con odio poi ci avvicinammo e ci perdemmo in un bacio passionale e le nostre lingue non smettevano di cercarsi. “Si mi sono eccitata molto ma la prossima volta …..”, “si tesoro la prossima volta te la succhio tutta e ti faccio arrivare sulla mia bocca”. Alina sorrise e riprendemmo a baciarci.
Tornati in ufficio riportai tutti i dati della scannerizzazione sul CAD ed iniziai a lavorare ad un computo metrico dei lavori da farsi poi rividi il locale da destinare alla dark room ed inizia a ridisegnare l’ambiente. “Alina che ne dici ti piace la disposizione cosi degli spazi ?”, Alina diede uno sguardo e poi chiese delle modifiche degli impianti per poter disporre l’arredamento in modo diverso. “Ci siamo mi piace, ora mi accompagni a vedere per l’arredamento ?”, alla domanda si poteva solo rispondere affermativamente. Prima di partire nuovamente diedi un’occhiata all’app: temperatura 37,1 gradi, battiti 78, umidità 50%, eccitazione 44%. La prima destinazione fu l’IKEA per farsi un’idea su come realizzare il tutto pur se non era certamente verticale sulla ‘tematica’. Alle 13.00 arrivammo al parcheggio di Ikea. Prima di scende dalla macchina avviai il programma “long pleasure”, appena ad Alina arrivò la prima vibrazione disse “mmm stronzo dopo me la paghi”. Il programma prevedeva 20 minuti di stimolazione. Mentre camminavamo tra l’esposizione ogni tanto Alina si fermava e tratteneva il fiato quando l’ovetto le scaricava 20 secondi di vibrazioni forti nella vagina, poi riprendeva fiato e continuavamo. Nel reparto salotti trovammo un bellissimo divano in pelle nera che sarebbe stato perfetto, ecco un’altra scarica questa colta con aumento di temperatura Alina si poggia al muro e si trattiene è convinta che sta bagnando tutto il pantalone e mi sta odiando. L’ovetto vibra in doppio modo e stimola proprio il punto G sembra che lo vada a cercare. Tutti questi colpi sul punto G fanno impazzire Alina di desiderio quasi non resiste e decido di aiutarla cosi la prendo per mano ed andiamo in un ambiente bagno di un allestimento limitrofo e le infilo la mano nei pantaloni e comincio a toccarla. Alina è molto bagnata e la mano si impregna dei suoi succhi e comincio a toccarla sempre più velocemente mentre con la lingua esploro il suo orecchio per farla arrivare. Alina vorrebbe fermarmi ma ha troppo bisogno di arrivare, sa che si sarebbe sporcata sotto ma non riesce a fermarmi e la mano si muove sempre più velocemente sul suo clito mentre l’ovetto continua a vibrare dentro. Morde forte la mia spalla sinistra per non urlare mentre si scioglie in un forte orgasmo, con la mano contengo i suoi umori e cerco di raccoglierli tutti per poi assaporarli come nettare. Restiamo fermi un attimo per riprenderci e torniamo a fare il giro. Curioso controllo l’app: temperatura 37,5 gradi, battiti 95, umidità 95%, eccitazione 97% e verifico che al programma mancano ancora 10 minuti. Riprendiamo il nostro giro e nella zona notte troviamo un bellissimo letto a baldacchino di ferro battuto con il giusto tendaggio sarebbe stato perfetto; Alina osserva i particolari e si annota le misure mentre l’ovetto ha ripreso a vibrare con scariche di 3 secondi in modo ritmato ogni 5 secondi, lei sopporta la stimolazione e riesce a controllare molto meglio di prima la situazione quasi non facendo cenno. Si siede sul letto per verificare la resistenza e la consistenza e mentre si siede vedo una chiara chiazza di umido tra le gambe ma non le dico nulla per non metterla in imbarazzo. Si alza con naturalezza ormai abituata a quella piacevole vibrazione interna ritmata ma non forte e mi dice di andare al reparto accessori che vuol vedere un tappeto ed gli altri accessori per il bagno. Attraversiamo l’ultimo reparto delle camerette dei bambini e ci avviamo verso il piano terra, ma all’altezza della mensa Alina si ferma, l’ovetto aveva cominciato a vibrare in modo molto forte nuovamente era quasi a fine programma mancavano 3 minuti. Cerco di aiutare Alina e ci sediamo ad uno dei tavoli della mensa in fondo alla sala. La mensa era abbastanza affollata vista l’ora. Una volta seduti prendo la mano di Alina e la tengo stretta ed apro l’app e la mostro anche a lei: temperatura 37,5 gradi, battiti 96, umidità 97%, eccitazione 96%. Alina sorride e stringe i denti per trattenere la voce. L’ovetto smette di vibrare e comincia a dare solo scariche elettriche ritmate al punto G, sono una continua stimolazione che fa salire il piacere fino all’ultimo neurone nel cervello. Le scariche continuano, Alina sente il clito esploderle da dentro, stringe le gambe e stringe la mia mano socchiudendo gli occhi l’app indica: temperatura 37,5 gradi, battiti 110, umidità 99%, eccitazione 99%. Era questione di poco, l’ovetto comincia a riscaldarsi per eccitare di più la vagina dall’interno e gli ultimi 20 secondi riprende a vibrare e a colpire preciso il punto G super eccitato dalle precedenti scosse elettriche. Alina sta per esplodere stringe i denti e tendo stretta la mia mano esplode in un profondo e violento orgasmo che lei soffoca con piccoli movimenti sulla sedia. Il soffocare l’orgasmo la porta a sua insaputa a prolungarlo e le ultime scosse elettriche degli ultimi 5 secondi le regalano un secondo orgasmo che in realtà è sempre lo stesso che non si è mai interrotto. temperatura 37,5 gradi, battiti 128, umidità 100%, eccitazione 100%. Finalmente l’ovetto si ferma. Alina resta immobile sulla sedia per riprendersi, poi abbassa lo sguardo e si accorge di essere vistosamente bagnata tra le gambe. Abbottona il giaccone che aveva in modo da coprirsi e guardandomi dice “è il caso di andare guarderemo le cose uscendo”. Alle 14.00 il nostro giro all’Ikea si era concluso con grandi risultati. Per la fame prendemmo un panino a volo uscendo dal chiosco lungo la strada mentre riaccompagnavo Alina a casa.
Capitolo 2
“dai sali a casa che mi devo fare una doccia e cambiare”, non mi aveva mai invitato a casa sua. Parcheggio la macchina nel garage ad ore di zona ed andiamo a casa sua. La casa era molto carina, arredata veramente con gusto con pezzi veramente pregiati nel salone una poltrona LC2 di Le Corbusier ed un divano Frau, sul lato una libreria contenitore Frau, completa il salone un tavolino di cristallo Kartel, in cucina arredamento minimal e sedie di Arne Jacobsen, all’ingresso valorizzata da un faretto una scultura di Rabarama in bronzo. Alle pareti una stampa numerata di Andy Warhol molto rara. Mi accomodo sul divano mentre Alina sparisce nella camera da letto “versati qualche cosa da bere se ti va nel mobile trovi tutto”.
Mi alzo apro il mobile ma non mi vanno super alcolici e richiudo scorgendo la sagoma semi nuda di Alina che in camera da letto si muove veloce verso il bagno per farsi la doccia.
“Ma non dovevo baciarti tutta come promesso ?”. Alina si affaccia dalla camera con indosso solo le mutandine di pizzo nere coprendosi con le mani il seno “vero me la devi pagare che aspetti ?”. Mi avvicino ed entro in camera, Alina mi accoglie con un dolce bacio mentre il mio sguardo si ferma su un bellissimo letto Cassina che arreda la camera, stavo per parlare quando le parole mi si strozzano in gola. Alina con la sua mano afferra i mie testicoli e stringe forte “ti sei divertito oggi vero ? ora tocca a me”. Non molla la presa e stringe sempre con maggior vigore e quando vede che prendo fiato fa un movimento di torsione con la mano. Mi piego per cercare di allontanarmi dalla presa e mi ritrovo con in volto nel seno di Alina. Mi riprendo dalla stretta e comincio a leccarle e succhiare i capezzoli avendo cura di dedicare lo stesso tempo al suo capezzoli sinistro e destro. Nel frattempo abbiamo tirato via la coperta e ci siamo sdraiati sul letto. Mentre succhio avidamente i sui capezzoli infilo la mia mano dentro le sue mutandine ed infilando due dita nella sua vagina scopro che ancora non aveva tolto l’ovetto. “Allora ti è proprio piaciuto se ancora lo indossi?” non finisco di dire la frase che Alina aveva già sbottonato i miei pantaloni abbassato le mie mutande ed afferrato nuovamente con le mani i miei testicoli “zitto che te li strappo e fammi godere come mi hai promesso”. Con i baci scendo lungo il suo petto, soffermo la lingua nel suo ombelico e la spingo in fondo e poi scendo sulle sue grandi labbra e comincio ad assaporare quel caldo ventre ancora eccitato “perché no lo accendi ora l’ovetto?”. Senza smettere di baciarla prendo il cellulare ed avvio il primo programma che trovo. L’ovetto inizia a vibrare in modo casuale e sento le vibrazioni attraverso il suo ventre arrivare sulla mia lingua. Il suo dolce nettare inizia a colore caldo nella mia bocca ed mi abbandono al piacere. Il mio pene è gonfio e grosso ed i testicoli, forte delle strette di prima sono pieni di desiderio. Mi giro continuando a baciarla in modo che Alina possa accogliere il mio sesso nella sua bocca e bagnarlo tutto. Questa volta lo succhio forte come se volesse fargli un succhiotto ed lo lascia pulsare nella sua bocca e poi con la lingua prende ad accarezzare i testicoli. Stavo letteralmente impazzendo di piacere. Continuavo a darmi da fare con la lingua spingendola dentro la vagina di Alina fino a toccare l’ovetto e poi nuovamente fuori per leccare la rosellina del suo culetto desideroso. Alina comincia a succhiare in modo ritmato il mio pene sempre più veloce sembra che voglia farselo esplodere in bocca. Io faccio fatica a trattenermi e per farla calmare un po’ decido che è il caso di metterle due dita dietro. Era talmente bagnata ed eccitata che le dita entrano senza fatica, ah un sussulto di piacere e rallenta il ritmo sul pene. Con le dita posso sentire dall’interno l’ovetto vibrare e scaldarsi è una sensazione troppo bella. Scosto il pene dalla bocca di Alina ormai concentrata a sentirsi aperta ed infilo 3 dita nel suo sedere. La dilatazione ulteriore le fa avere subito un inaspettato orgasmo e con la sua mano spinge la mia mano più infondo possibile mentre lascio che il suo squirt finisca tutto nella mia bocca e lo bevo senza farne cadere una sola goccia. Adoro il suo squirt ed adoro quando spinge la mia testa sul suo ventre per farsi pulire tutta. Le vibrazioni dell’ovetto interno non si fermano e dopo poco Alina è nuovamente all’apice per un nuovo orgasmo afferra con la mano il mio pene e comincia a massaggiarlo su e giù velocemente dicendo “lo voglio, lo voglio, lo voglio”. Spingo ancora la mano nel suo sedere dilatato ed accogliente e forzo ad entrare anche il pollice, ogni volta che la dilatazione anale aumenta Alina non riesce a controllare il suo piacere. “lo voglio LO VOGLIOOO ORAAA”. La sua voce decisa non lasciava adito a dubbi. Tolgo la mano dal suo ano e mi giro in modo che il mio pene fosse all’altezza della sua vagina, le alzo le gambe sopra le mie spalle ed attendo un suo gesto. Alina spinse subito il ventre verso il pene, era il segnale che cercavo, spinsi dentro i lei il pene gonfio e grosso che quasi subito si dovette bloccare perché trovò a bloccargli il cammino l’ovetto. Alina non fece una piega e continuò a spingere il suo ventre verso il mio pene. Iniziai a spingere con più forza mentre Alina era in un mare di emozioni ed orgasmi che le continuavano. Spingo forte fino a che il pene non si fa spazio e spinge l’ovetto e si fa strada nella vagina arrivando fino all’utero. Alina ha dentro sia il mio pene gonfio che l’ovetto che continua a vibrare. Si sente letterlmente piena ed aperta oltre modo e non riesci a smettere di avere orgasmi. La sua vagina cosi dilatata la sta facendo impazzire e quelle vibrazioni dell’ovetto insieme al pene che le spinge sull’utero sono devastanti. Le vibrazioni dell’ovetto fanno un effetto incredibile anche a me e le dico “non resisterò molto sto per arrivarti dentro”, “Non ti permettere “ urlò Alina e cosi dicendo afferrò i miei testicoli con la mano per bloccare il mio orgasmo. Passato quel momento di apice per me potei riprendere con movimenti veloci e con affondi sempre più forti a spingere nella vagina di Alina. “che bello non ti fermare che sto avendo un altro orgasmo” sentivo la sua vagina aperta oltre modo dal pene e dall’ovetto e sentivo colare il suo piacere lungo tutto il mio sesso. Poi mi fece sdraiare sul letto e si è seduta con la sua vagina sul mio pene ed ha cominciato a muoversi in modo velocissimo sempre con l’ovetto dentro. Pensai che si sarebbe sfondata per come si muoveva veloce, ma di li a poco sentii la sua vagina contrarsi in modo molto forte quasi cercasse di espellere l’ovetto stava per avere un orgasmo incredibile ed anche io non riuscivo più a trattenermi. Fu un attimo ed esplosi il mio sperma dentro di lei e mentre anche li godeva io continuavo a schizzarle dentro l’utero.
Restammo per un attimo immobili in quella posizione, poi mi tolsi da lei e su sua richiesta le estrassi l’ovetto dalla vagina. Le chiesi di aprire la bocca e le feci leccare l’ovetto e poi ci baciammo come sempre. Anche quella volta facemmo la doccia insieme prima di scendere per andare al sexy shop che apriva alle 16.00 per vedere quali fornitori potevamo contattare per l’arredamento specifico della dark room.
Capitolo 3
A causa del traffico arrivammo al Sexy Shop alle 16.30, Alina si era rivestita sempre in modo sportivo e comodo con una gonna di zara e sotto scarpe da ginnastica perché sapeva che avremmo dovuto camminare tanto. Al sexy shop ci accoglie un ragazzotto sui 30 anni con una faccia da poco raccomandabile gli chiedo subito “Salve avremo bisogno di sapere se può aiutarci, stiamo cercando degli articoli specifici per arredare una Dark Room “. Il tipo mi guarda un po’ stupito poi mi dice che non hanno quel tipo di arredamento, ci mostra un sito dove sono presenti le croci ad X da parete, le cavalline, le gogne, i letti con le manette, le attrezzature per la sospensione, la gabbia, i ganci anali, etc. Ci fece una spiegazione accurata di cosa servisse ogni articolo senza mai staccare lo sguardo dalla scollatura di Alina, ma aggiunse che certi prodotti andavano ordinati on line e non era possibile prenderne visione. Alina incuriosita indicò un oggetto che aveva visto sullo schermo “mi scusi questo a cosa serve ?”, il ragazzotto con un sorriso malizioso rispose “Questa è una macchina del sesso automatica che si monta come accessorio al letto ma può essere usata anche a pavimento, come vede ha diversi accessori per penetrazione anale o vaginale. Questo modello ha ben 15 velocità ma difficilmente si arriva a 15. Comunque questo è l’unico articolo che abbiamo in negozio volete vederlo ?”. Ci recammo nel retro bottega dove vedemmo la macchina montata in un angolo, il tipo la tira al centro della stanza e montato un didlo da 25 viola fluorescente fa vedere come con il telecomando sia possibile regolare inclinazione e velocità, ci invita a provare a fermare il meccanismo per far vedere quanto fosse resistente il motore. Alina afferra il didlo di gomma e prova a bloccarlo ma effettivamente non ci riesce, poi il tipo mostra come va a velocità 15 ed effettivamente è tipo un frullatore impazzito. Ringrazio per la dimostrazione “grazie per la dimostrazione certamente questo accessorio farà parte dell’arredamento ma ci serve vedere gli altri elementi di arredamento dal vivo per decidere”, lui ci da un indirizzo di un altro sexy shop specifico per quel settore e davanti a noi ne approfitta per chiamarlo ed avvisare della nostra visita. Alina mi sorprese come sempre “Allora questo lo prendiamo cosi abbiamo già un pezzo dell’arredamento”, io sgrano gli occhi mentre il tipo lo incarta e mentre pago mi sussurra all’orecchio “lo dovremo provare ti pare ?”. Messo il pesante scatolo in macchina partiamo per l’indirizzo che ci aveva dato il ragazzotto. Arrivati sul posto trovammo ad attenderci una ragazza di colore di nome Ada. Aveva una voce strana ma un profumo di lavanda che era bellissimo. Ci fece accomodare in un salottino e ci chiese di attendere che c’erano altri clienti e per privacy si entrava uno alla volta. Il locale aveva una porta anche sul retro utilizzata proprio per far uscire i clienti in modo da non incrociare chi fosse appena arrivato. Dopo un po’ vediamo tornare Ada che ci fa accomodare nello shoroom. Era veramente il paese dei ‘balocchi’, c’era ogni attrezzatura possibile, ogni cosa che avevamo visto su internet era presente in quella sala di oltre 200 metri quadri. In fondo alla sala c’era anche una sezione dedicata all’abbigliamento sia maschile che femminile ed a tutta una serie di sexy toy. Ada ci lascia un po’ liberi di osservare, io ne approfitto per discutere con Alina dei pezzi che ha senso mettere, certamente il letto a baldacchino che tengono esposto è più ‘attrezzato’ di quello di ikea e decisamente migliore ma ha anche ingombri più importanti, anche la cavallina vista da vicino occupa più spazio di una semplice sedia, e l’attrezzatura per le sospensioni è decisamente troppo ingombrante per tanto decidiamo che non l’avremmo messa, mentre la croce ad X era veramente carina e ne avevano anche una versione pieghevole che tutto sommato era più di arredamento. Alina con carta e penna iniziò a tracciare sul suo blocknotes la disposizione dei pezzi e la nostra Dark Room cominciava a prendere forma. Ada si avvicinò e visti i disegna di Alina disse “secondo me se volete fare qualche cosa di originale dove mettere anche la parete attrezzata con i frustini di vario tipo, venite che vi mostro “ ci portò in un angolo dello show room dove alla parete erano appesi frustini di ogni tipo, paddle, fatti a nove code, corde di ogni spessore, frustini da cavaliere, bacchette di vari spessore. Alina restò un po’ perplessa “ma come possono piacere queste cose ?? sembra una pratica veramente crudele e non penso che sia nel nostro stile vero caro ?”, io restai in silenzio, effettivamente era una parete di oggetti per la tortura. Ada guardò Alina ed in tono provocatorio le disse “le faccio provare come funziona” cosi dicendo si posizionò sulla cavallina esponendo il suo sedere all’aria “su prendi quello che vi piace e colpiscimi sul culo“. Alina istigata dallo sguardo di sfida prese il gatto a nove code, lo agitò in aria e lo scaglio sul sedere di Ada. Un vero flop il frustino arrivo tutto mollo sul sedere di Ada che scoppiò a ridere. In effetti Alina si rese conto che quegli strumenti erano progettati per non recare solo dolore. Ada le disse subito continuando darle del tu “riprovaci”; questa volta la rincorsa fu più grande e mise tutta la sua forza e quando la frusta scese sul sedere si sentì un bel rumore. “molto meglio disse Ada” rialzandosi dalla sua posizione “ma ora devi provare anche tu o hai paura?”. Ad Alina si può dire tutto tranne che ha paura figurati se poi se lo fa dire da una così, si posizionò sulla cavallina come aveva visto fare ad Ada con la gonna che le ricopriva il sedere. Ada subito le sferrò un primo colpo molto dolce che quasi non senti, poi un secondo più forte e poi con la mano andò ad accarezzarle il sedere per capire se le facesse male. Alina non muoveva un muscolo. Ada sferrò un altro colpo delicato e poi massaggiò nuovamente il culo di Alina, questa volta infilò una mano sotto la gonna per raggiungere bene il posto dei colpi “non si sentono neppure i segni sei proprio brava”. Quella situazione stava facendo eccitare Alina ed Ada lo capì al volo, infatti le sollevò la gonna e la lascio con il sedere all’aria e scoglio subito un altro colpo ma molto più forte che la fece sobbalzare stava per alzarsi. Ada prontamente le massaggiò il sedere dove c’era il segno e mentre massaggiava le sfiorò l’interno cosce ed il suo ventre che si stava eccitando tolta la mano scagliò un altro colpo e subito un massaggio questa volta la mano si spinse ben oltre le mutandine infilando due dita nella vagina di Alina. Era bagnatissima e quella donna la stava facendo eccitare “vieni assaggia” e mi porse le sue dita da succhiare “vedi che effetto fa ?” . “Si hai ragione ma ora penso che basti Alina ha ben compreso “. “no caro” rispose Alina “voglio provare il paddle”. Ada prese dalla parete il paddle e sferro subito due colpi violenti sul sedere di Alina che subito si fece rosso al che mi avvicinai prontamente per interrompere il gioco che era andato troppo oltre ma quando mi avvicinai e toccai il sedere caldo di Alina mi accorsi che era effettivamente molto eccitata eppure solo qualche ora prima aveva avuto il suo orgasmo. Le tiro giù la gonna tenendo ferma la mia mano tra le gambe. “Bene Ada credo che ordineremo il letto, la croce, la gabbia, la parete attrezzata, la cavallina, la gogna che è esposta li dietro se ci puoi fare il totale “. Ada mi guarda quasi seccata perché le avevo interrotto il gioco “se prendete tutte queste cose ho un regalo da farvi” e ci indicò in fondo alla sala l’abbigliamento donna. “Alina prendi pure un vestito che ti piace te lo sei meritata per aver resistito alle sculacciate”. Alina si recò in fondo alla stanza e vide un bellissimo completo di pelle nera, minigonna vertiginosa fatta di striscioline di pelle, corsetto di pelle nera con fibie laterali che lasciava il seno scoperto e stivali di pelle nera con tacchi alti. Ada guardandola disse “vai a provarlo cosi ci fai vedere come ti sta”. Alina si recò nel camerino di lato e cominciò a vestirsi ma ad un certo punto si dovette fermare perché temeva si rompesse e chiamò Ada per farsi aiutare con il corsetto. Quando Ada entrò la trovò semi nuda con solo la gonna ed il reggiseno e le disse “questo capo va indossato senza reggiseno” e nel mentre le slacciò l’indumento lasciandola con i capezzoli al vento poi le mise il corsetto e strinse forte fino a farle tenere su il seno. Quando vide che era bello stretto le strizzo entrambi i capezzoli con le mani e disse “Ti piace?”, Alina non potete mentire e fece un cenno con la testa ed Ada strinse ancora di più i capezzoli, ormai Alina aveva perso ogni forma di inibizione e continuava a farsi toccare da Ada che di li a poco le infilò nuovamente due dita nella vagina. Alina era presa da un turbine di sensazione quando Ada la fa uscire dal camerino. Quello che vidi fu uno spettacolo stupendo Alina era una dea bellissima ed eccitata e si parava davanti a noi con tutta la sua statuaria bellezza. Quel vestito esaltava ogni sua forma, Ada prese un rossetto dal banco e le sistemò le labbra e poi la portò davanti allo specchio. Alina si vide sexy ed eccitata non potè resistere dall’aprire le gambe quasi a chiedere la mano di Ada che non tardò ad arrivare. Io mi godevo lo spettacolo mentre l’erezione nei miei pantaloni era fin troppo evidente. Ada portò Alina a sedersi su una sedia ginecologica ed una volta sistemate le gambe sugli appositi alloggi riprese a penetrarla con le dita, poi si posizionò sopra di lei salendo sulle rampe laterali e si tolse le mutante. Alina rimase sorpresa nello scoprire che Ada aveva un pene bello grosso e doppio di oltre 22 cm che le pendolava in faccia. Non sapeva cosa fare non le restava altro che aprire la bocca ed accoglierlo tutto dentro. Selo fece scivolare fino in gola, io mi avvicinai ed approfittando della situazione, tolsi le mutandine di Alina e comincia a leccarle tutto il caldo ventre infilando la lingua fino a dentro. Poi mi scosto e le infilo il mio pene caldo e duro nella vagina e comincio a pomparle dentro forte. Alina è confusa ha un pene in bocca ed uno nella vagina e sta nuovamente godendo come mai prima. Dalla brava ragazza timida di qualche mese prima si rende conto che si è proprio trasformata. Quando Ada è pronta per arrivare mi fa scostare ed inizia a penetrare la vagina di Alina. Il suo pene è più lungo quindi arriva fino all’utero e fa fatica ad entrare tutto, Alina cerca di aiutarla e dopo un colpo secco di Ada sente tutto il pene al suo interno come se si fosse rotta. Di li a poco comincia a godere ed ad avere un squirt io vista la scena molto eccitante mi avvicino ad Ada e la prendo da dietro ed insieme allo stesso ritmo cominciamo a muoverci. Di li a poco Alina ha il suo secondo orgasmo, Ada inonda di sperma Alina ed io inondo di sperma Ada. Poi vado subito da Alina per baciarla ed accarezzarla per avermi regalato un momento bellissimo e lei subito dice “Ricordi il nostro patto ora devi pulirla tutta” cosi dicendo spinge la mia testa verso il suo sesso per farsi pulire tutta da quello sperma che l’aveva inondata. Poi ci siamo tutti e tre ricomposti ed abbiamo formalizzato l’ordine di tutto. Ada è stata veramente brava e sono certo che in futuro la incontreremo ancora.
Capitolo 4
La proposta che facemmo per l’appartamento del sig. Mario era veramente ottima e subito accetto e nel giro di un mese finimmo di fare i lavori e di attrezzare anche la Dark Room con accesso separato e la mettemmo subito sul sito per fittarla agli interessati che non tardarono ad fare le loro prenotazioni. Il business andava veramente bene, e non solo quello. L’intesa sessuale con Alina era cresciuta in modo esponenziale. Aveva voglia di sperimentare e scoprire sempre cose nuove. Quella famosa macchina del sesso regolabile non è mai finita nella dark room ma bensì a casa di Alina e l’ha provata con il mio aiuto molte volte sia per penetrazioni vaginali che anali e vi confesso che siamo riusciti in entrambi i casi a farla andare a velocità 15 e nei nostri giochi abbiamo introdotto anche un paddle. Era sabato mattina ore 9.00 inoltrate quando ci chiama Carlotta la figlia di Sofia. “Ciao sono Carlotta, volevo dirvi che non abbiamo ricevuto l’accredito del mese di Dicembre e volevo capire cosa è successo ?”. Prontamente guardo sul pc e mi accorgo che effettivamente il bonifico non era stato fatto. “mi scuso Carlotta è un mio errore, in giornata viene Alina e ti porta i 2.000 euro contanti. Chiamo Alina e le dico dell’episodio e le chiedo se può passare a ritirare i soldi e portarli a Carlotta nel pomeriggio. Alina mi risponde che ci prova ma è veramente tirata con i tempi. Mi propone di di accompagnarla per far prima e siccome il bancomat dell’azienda lo tiene lei sarebbe passata a prendere i soldi alla banca sotto casa e poi l’avrei velocemente accompagnata all’appartamento di Carlotta a Roma centro e poi saremmo tornati. Alle 16.00 passo a prendere. Alina, aveva appena finito di fare la spesa e ritirare i soldi. Quel giorno era vestita con una tuta da ginnastica dell’Adidas, un paio di scarpe della stessa marca ed una felpa sempre dell’Adidas. Salita in macchina mi dirigo ad andatura sostenuta a casa di Carlotta. Arrivati sul posto io aspetto in macchina, il parcheggio in quella zona è impossibile, mentre Alina bussa per consegnarle i soldi. “Sali la porta è aperta non posso scendere che sono sotto la doccia”. Alina entra e si ferma nel salone aspettando che Carlotta esca dal bagno per consegnarle i soldi e farsi firmare la ricevuta.
“Vieni vieni che ho una sorpresa per te”. Alina si affaccia davanti alla camera da letto ma non vede nessuno allora entra timidamente ma da dietro la porta esce Carlotta semi nuda che la scaraventa con forza a terra poi si siede sul suo petto e le tappa la bocca con un fazzoletto con del cloroformio. Alina perde un po’ i sensi e quando si sveglia si ritrova completamente nuda ammanettata al letto con una sbarra di ferro legata alle caviglie che le tiene le gambe oscenamente divaricate ed un cavo che tiene su la sbarra e le sue gambe. Ha ogni parte sensibile del suo corpo esposta. “Cosi impari a fare ritardo nei pagamenti. Ho dovuto vendere il mio corpo agli strozzini perché non avevo pagato ed ora tu pagherai per questo. Alina non ci voleva andare realmente da Carlotta ricordava bene la prima esperienza e si era ritrovata nuovamente in una situazione a dir poco imbarazzante, stava provando a parlare quando Carlotta sale sul letto e si posiziona con il suo sesso aperto sulla sua bocca “comincia a leccarla invece di parlare”. Ad Alina non piaceva leccare il sesso di un’altra donna ma non aveva alternative e Carlotta era decisa ad arrivarle in bocca quindi si diede subito molto da fare in modo che il tutto finisse velocemente. Con la lingua esplorava tutta il sesso di Carlotta e per farla eccitare rapidamente infilava la lingua dentro la su vagina quanto più in fondo possibile “Lo vedi che ti piace sei diventata un vera ninfomane, ora fammi vedere come bevi tutto”. Muoveva il suo bacino sempre più velocemente sulla bocca di Alina mentre continuava a colare i suoi umori sulla sua bocca. Non le dava tregua mentre con la mano si toccava il clito “dai dai non ti fermare che voglio arrivare dai”. Alina aveva la lingua indolenzita ma non si poteva fermare e quella situazione con Carlotta sulla sua bocca le sue gambe appese e divaricate la stavano eccitando non poco. Di li a poco Carlotta esplode in un violento orgasmo ed inonda la bocca di Alina con i suoi umori, poi non contenta scende e le stampa un bacio in bocca mentre con le mani le strizza i capezzoli. “ed ora telefona al tuo socio che mi devo vendicare anche di lui il bastardo si è dimenticato di pagarmi” mentre dice questo compone il mio numero dal suo telefono “sii gentile e digli di venire su “. “Alina che succede?”, lei con voce tremolante mi dice “dovresti salire un attimo che ci sono dei problemi con Carlotta”. “Va bene” le rispondo “il tempo di trovare parcheggio”.
Carlotta pensa ben che quel tempo di attesa non vada sprecato e preso il suo fallo di gomma gigante lo cosparge di vasellina e lo punta sullo sfintere di Alina. Inizia a premere sempre con maggiore forza e man mano la rosellina si allarga sempre di più fino a che non cede di schianto e quel palo gigante di gomma si pianta nel sedere di Alina che urla dal dolore si è sentita veramente lacerare per come lo ha inserito con violenza. Carlotta non si ferma ai convenevoli e nonostante le urla di Alina comincia a muoverlo dentro sempre più velocemente avanti ed indietro avanti ed indietro fino a che Alina non smette di urlare e comincia a gemere di piacere muovendo e spingendo il suo sedere su quel gigante di gomma. Carlotta si allontana un animo lasciando il gigante a dilatare il sedere della mia socia e quando torna indossa il suo strapon che Alina già conosceva e salita sul letto pensa bene di fare una doppia penetrazione. Alina è molto elastica ed accoglie quel pene di gomma dentro di se mentre i muscoli del sedere sono tutti tesi. E’ una situazione in cui ogni muscolo del corpo sembra voler raggiungere un orgasmo. Si sente oscenamente aperta e violata ma al tempo stesso oscenamente eccitata. Bastano pochi affondi di Carlotta con il suo strapon che Alina è già sul punto di raggiungere l’orgasmo. Carlotta aumenta il ritmo della sua azione con forza e senza alcun rispetto urtando con forza il fondo della vagina. Di li a poco Alina esplode in un violento quanto desiderato orgasmo e sqirta ovunque come una piccola fontana. Suonano al campanello ero io che cercavo di salire a casa allora Carlotta si stacca da Alina e viene ad aprire al citofono. Giunto su sento la voce di Carlotta che mi chiama dalla camera. Appena entro la scena che vedo mi resta impressa Alina distesa sul letto ammanettata con le gambe sollevate e divaricate da una sbarra di metallo che pendolava dal soffitto ed un mostro di gomma che era ben piantato nel suo sedere per quasi tutta la sua lunghezza. Alle mi spalle sento Carlotta che mi dice “vedi come te l’ho sistemata per le feste ? Ora se vuoi le chiavi per liberarla e per andartene mi dovrai ubbidire altrimenti non le troverai mai e dovrai chiamare i vigili del fuoco che scopriranno bene che persone per bene siete”, “Va bene dimmi che vuoi che faccia” le dissi guardandola con sguardo di sfida, infondo era una ragazzina viziata e prepotente. “spogliati ora “, “devi togliere anche i pantaloni”, “non mi sono spiegata devi togliere anche le mutante “, “ecco bravo ora Sali sul letto e vai a leccare quel palo che esce dal sedere della tua socia “. Purtroppo non potevo fare diversamente cosi mi misi a 4 zampe con il sesso di Alina difronte al mio volto e cominciai a leccare il palo che aveva nel sedere ed ogni tanto ne approfittavo per leccarle anche il ventre. “Bene ora togli il didlo dal suo culo, leccalo e rimettilo dentro”. Anche questa volta obbedii senza discutere ma quando lo rimisi dentro vidi una piccola smorfia di dolore di Alina. “Fallo nuovamente “, “bravo fallo ancora “. La rosellina di Alina era del tutto dilatata allora per lenirle il dolore quando toglievo il mostro mi soffermavo sulla rosellina con la lingua per alleviare il suo fastidio. Era una situazione paradossale con una ragazzina di 27 anni che ci comandava a bacchetta. “bene Carlotta ho fatto quanto mi hai chiesto ora possiamo andare ?” e mentre lo dico sfilo il didlo dal sedere di Alina, si ode una risata “non hai capito proprio niente visto che hai cosi a cuore la tua socia pagherai tu. Su affonda la tua faccia nel suo sesso e restaci fino a che lei non decide di fare pipi ahahhah. Ricordati che non ti potrai muovere “. Obbedii e pregavo che Alina avesse un po’ di pipi da fare cosi chiudevamo velocemente la questione. Ma mentre i miei pensieri si trasformavano in preghiere sotto voce “ti prego cara falla “, Carlotta che indossava sempre il suo straon si posizionò dietro di me e dopo averlo unto con la vasellina lo infilò tutto nel mio sedere in un sol colpo. Il dolore fu talmente forte e violento che mi sentii svenire, mi ressi alle gambe appese di Alina e continuavo a pregare che la facesse presto. Carlotta dopo qualche istante comincia a pomparmi a ritmo incalzante quasi mi volesse spaccare in due, continuavo a soffrire ma non potevo far molto ero incastrato. Più Carlotta spingeva da dietro più io succhiavo Alina e speravo che si sbrigasse. Dopo circa 5 minuti ero completamente devastato, Carlotta mi aveva completamente violato ed aperto e quando Alina si accorse che stavo cominciando ad eccitarmi ed il mio pene pulsava gonfio e mentre i primi schizzi di sperma colavano sul materasso mi inondo la bocca con la sua pipi. Carlotta immediatamente smise di muoversi e si ritrasse, abbasso le gambe di Alina e con la chiave la liberò dalle manette ai polsi e poi liberò le gambe. Poi ci lasciò soli andando nella stanza accanto. Io mi rivestii velocemente ed aiutai Alina a ricomporsi e recuperare tutte le sue cose. Presi Alina per mano e cercai di uscire senza farci sentire. Dopo pochi passi nel corridoio incontriamo Carlotta che si era appena rivestita e sorridendo mi fa “Allora ti è piaciuta la sorpresa che ti abbiamo fatto ??”, io non comprendo e guardo Alina “si caro abbiamo organizzato tutto a tua insaputa per farti questo bel regalo. Come vedi sappiamo divertirci anche noi”. Resto senza parole mentre vedo Alina e Carlotta scambiarsi un dolce bacio poi Alina aggiunge “non ti preoccupare ho comprato lo stesso strapon di Carlotta quindi ti terrò bello allenato in futuro” e si mette a ridere insieme a Carlotta.
Epilogo
Da quel giorno la nostra vita sessuale prese un piega diversa. Ci concedevamo tempo per noi e per viverci nelle nostre fantasie con sempre meno remore e paure. Esploravamo ogni giorno le nostre frontiere con la costante attenzione all’altro. Era il 4 marzo alle 20.30 da una cena insieme “Alina che ne dici di andare a vivere insieme ? sono ormai mesi che ci frequentiamo che lavoriamo insieme e che facciamo l’amore”. Alina mi guarda “mi stavo chiedendo cosa aspettassi a chiedermelo”. Ci baciammo dolcemente e da quella sera Alina si trasferì a casa nostra. I giorni seguenti organizzammo il trasloco delle sue cose. Era bellissimo dormire con Alina ogni notte facendo l’amore per prendere sonno e svegliarsi ogni giorno facendo l’amore con lei. Era veramente una favola e come tutte le cose importanti la vera sfida è farle durare nel tempo. Ma entrambi avevamo tanta voglia di viverci che eravamo disposti ad inventare sempre nuovi giochi e ci promettemmo che non avremmo mai fatto annegare la nostra passione nella routine di tutti i giorni.
Il lavoro proseguiva molto bene. La casa di Sofia e Carlotta rendeva molto bene e presto prendemmo in gestione altri 5 appartamenti nella stessa zona. Alina era bravissima nel creare arredi veramente affascianti ed al tempo stesso intriganti.
“pronto ? B&B Passion ??” Alina risponde prontamente “stiamo cercando un B&B che abbia una sexy room”, “Certo abbiamo un B&B con una red room perfetta per voi “, la voce con pacatezza insiste “vogliamo una sexy room completa ed attrezzata adeguatamente”; purtroppo non eravamo pronti a questo tipo di richiesta ed Alina costernata rispose che al momento non potevamo soddisfare la loro richiesta ma che entro un mese avremmo avuto modo di ospitarli in una struttura adeguata.
Quando la mattina alle 8.30 mi incontrai con Alina era tutta eccitata dall’idea di realizzare una Dark Room. “sono felice che il progetto ti entusiasmi oggi andremo a vedere una villetta a Castel Gandolfo magari è indicata per lo scopo “. Alina mi abbracciò e mi diede un bacio passionale come solo lei sa fare. Entrati in macchina le consegnai un piccolo pacco regalo, i suoi occhi si illuminarono e volle scartarlo subito “Cosa mi hai regalato ? c’è qualche cosa che festeggiamo che non ricordo ? “, aprì il regalo e restò profondamente sorpresa dalla scoperta. La scatola conteneva un ovetto speciale nero con degli inserti in oro sulla superficie ed una piccola codina, un oggetto molto elegante. “Scusa cosa è questo ?”, le sorrisi guardandola negli occhi “Un oggetto da indossare”. Lei fece finta di non capire con una faccia stupita “su andiamo al bar difronte così avrai modo di indossarlo e ne approfittiamo anche per prendere due caffe. Nella scatola ci sono le istruzioni”. Uscita dal bagno aveva un volto con una espressione interrogativa
“Allora ti piace il regalo comodo ?”, “Direi che mi ci sto abituando”, le sorrisi in modo malizioso “vedrai il bello della sorpresa deve ancora venire”.
Il regalo che aveva “indossato” Alina nella sua vagina era un ovetto radiocomandato molto evoluto in grado di misurare la sua temperatura, la sua umidità, il suo livello di piacere e persino il suo battito cardiaco. L’ovetto era in grado di vibrare in 15 modalità differenti grazie ai due motorini interni, di riscaldarsi grazie ad una piccola resistenza interna e di dare piccole scosse elettriche grazie agli inserti in oro. Un vero gioiello della tecnologia e del piacere femminile che avevo fatto arrivare appositamente dagli Stati Uniti ed avevo già abbinato con la sua APP al mio cellulare.
Mentre facevamo colazione ne approfittati per aprire l’app e controllare a sua insaputa i parametri: temperatura 37,1 gradi, battiti 73, umidità 78%, eccitazione 55%. Il giocattolo funzionava alla grande e l’app proponeva dei programmi specifici da attivare ma non era ancora il momento e non volevo scoprire le mie carte. Alle 9.00 avevamo finito di fare colazione e ripartimmo per il nostro sopralluogo.
Ci mettemmo in macchina destinazione Castel Gandolfo per fortuna essendo di mattina il traffico era in direzione opposta e quindi non tardammo a raggiungere la villetta. Si trattava di una villetta a schiera. Anno di costruzione 1990 circa, un piccolo giardino antistante, un vialetto di mattoni di cotto che portava all’ingresso, portico con ampia veranda, rivestimento in cortina. Ci accoglie sotto la veranda il signor Mario che ci aveva contatto, dopo i saluti ed i convenevoli delle presentazioni facciamo un sopralluogo, la casa si presentava internamente un po’ trascurata ma era ampia con due camere da letto a piano terra, con cucina e salone e bagno, al piano superiore una sola camera da letto con bagno interno, e nel semi interrato raggiungibile dalla rampa del garage c’era il posto auto, ed all’interno c’era l’accesso al vano caldaia ed impianti, mentre da una porta esterna si accedeva ad un locale di circa 30 metri quadri con un tavolo da ping pong e le classiche finestre in alto che illuminavano l’ambiente. Alina mi sorrise e con uno sguardo di intesa ci capimmo a volo, era il posto perfetto per realizzare una dark room da poter abilitare solo su richiesta inoltre il locale con gli impianti vicino ci avrebbe consentito di realizzare anche un bagno di servizio. Mentre tornavamo in salone chiesi al signor Mario se potevo fare dei rilievi tridimensionali degli ambienti della casa per poter valutare i lavori di ristrutturazione da farsi, avuta la sua disponibilità mi allontanai per andare a prendere in macchina la mio Leica BLK360 mentre Alina rimase a controllare la parte documentale dell’appartamento. Arrivato in macchina diedi una controllata ai valori dell’app temperatura 37,2 gradi, battiti 70, umidità 40%, eccitazione 22%, serviva certamente un po’ di adrenalina. L’app consentiva sia programmi predefiniti che un utilizzo manuale con una sorta di pad che consentiva di gestire tutte le funzionalità e l’intensità. Optai per un programma di warm up che prevedeva una serie di azioni per la durata di 3 minuti. START !
Alina mentre parlava con il sig. Mario si senti scuotere da una prima vibrazione interna di 5 secondi, restò per un po’ senza parlare poi strinse le gambe e ripreso contegno si concentrò nuovamente sulle carte, iniziò a sentire uno strano calore interno ma cercava di restare concentrata. Il signor Mario la invita ad alzarsi per farle rivedere i mobili dei bagni in modo che possa fare le foto, ma proprio mentre si alza altri 15 secondi interminabili di vibrazioni intermittenti. Fa fatica a camminare e teme che Mario se ne possa accorgere quindi si ferma e ne approfitta per fare delle foto al salone quelle vibrazioni le arrivano fino al cervello. Quel giorno Alina era vestita con dei bellissimi pantaloni Levis aderenti e si vedevano perfettamente tutte le sue bellissime forme. A fatica arriva in bagno cercando di non crociare lo sguardo del sig. Mario. Nuovamente il caldo e poi immediatamente altri 20 secondi di vibrazioni “Signora tutto bene ? vuole un bicchiere d’acqua ?” Alina fa un cenno di assenso con la testa e mentre Mario si allontana mette la mano sui jeans in mezzo alle gambe per contenere le vibrazioni ma di li a poco sente un leggero pizzico interno molto stimolante come una piccola scossa elettrica; di li a poco torna i Mario con l’acqua mentre l’ovulo riprese a vibrare ma questa volta con molta più forza sembrava avere una potenza doppia. Montai l’attrezzo per la scannerizzazione nel garage per iniziare la scannerizzazione e diedi un’occhiata all’app per controllare i parametri: temperatura 37,2 gradi, battiti 85, umidità 80%, eccitazione 79%, il programma stava decisamente funzionando, avviai il sistema di scansione 3D e decisi di salire in casa per godermi l’ultimo minuto rimasto. Alina era tornata in salone e si era seduta sul divano. La trovai con le gambe accavallate e strette mentre il sig. Mario cercava di convincerla che i mobili erano buoni e non serviva cambiarli. Quando entrai Alina mi guardo con uno sguardo di fuoco io le sorrisi e mi sedetti difronte accanto al sig. Mario fissandola mentre godeva in silenzio. L’ultimo minuto fu veramente incredibile le vibrazioni si alternavano e la resistenza riscaldava al contempo il punto G. Alina si contorceva lentamente ma non proferiva parola. “Alina allora che ne pensi dell’arredo “, il suo sguardo d’odio le consentì solo di pronunciare un “mmm si valuto”. Quel minuto sembra interminabile do uno sguardo rapido all’app : temperatura 37,5 gradi, battiti 88, umidità 92%, eccitazione 89%, sorrido al sig. Mario “Le faremo sapere a stretto giro, ci sono un po’ di lavori da fare, ora finisco la scannerizzazione e venerdì le faremo avere un proposta di presa in carico della casa per farne un B&B”. Finalmente l’ovetto si fermò ed Alina tirò un sospiro e cerco di ricomporsi, io mi allontanai per completare il lavoro. Alina approfittando della distrazione del sig. Mario controllò se si vedesse un alone in mezzo alle gambe rassicurata torno a sorridere e chiese se era possibile avere un caffè. Terminata la scannerizzazione alle 11.00 salutammo il padrone di casa e tornammo in macchina “Sei uno stronzo. E’ stato terribile stavo quasi per venire davanti al proprietario di casa. Stronzo”, io sorrisi “ammettilo che ti è piaciuto l’app dice che ti è piaciuto tanto “. Alina mi guardò con odio poi ci avvicinammo e ci perdemmo in un bacio passionale e le nostre lingue non smettevano di cercarsi. “Si mi sono eccitata molto ma la prossima volta …..”, “si tesoro la prossima volta te la succhio tutta e ti faccio arrivare sulla mia bocca”. Alina sorrise e riprendemmo a baciarci.
Tornati in ufficio riportai tutti i dati della scannerizzazione sul CAD ed iniziai a lavorare ad un computo metrico dei lavori da farsi poi rividi il locale da destinare alla dark room ed inizia a ridisegnare l’ambiente. “Alina che ne dici ti piace la disposizione cosi degli spazi ?”, Alina diede uno sguardo e poi chiese delle modifiche degli impianti per poter disporre l’arredamento in modo diverso. “Ci siamo mi piace, ora mi accompagni a vedere per l’arredamento ?”, alla domanda si poteva solo rispondere affermativamente. Prima di partire nuovamente diedi un’occhiata all’app: temperatura 37,1 gradi, battiti 78, umidità 50%, eccitazione 44%. La prima destinazione fu l’IKEA per farsi un’idea su come realizzare il tutto pur se non era certamente verticale sulla ‘tematica’. Alle 13.00 arrivammo al parcheggio di Ikea. Prima di scende dalla macchina avviai il programma “long pleasure”, appena ad Alina arrivò la prima vibrazione disse “mmm stronzo dopo me la paghi”. Il programma prevedeva 20 minuti di stimolazione. Mentre camminavamo tra l’esposizione ogni tanto Alina si fermava e tratteneva il fiato quando l’ovetto le scaricava 20 secondi di vibrazioni forti nella vagina, poi riprendeva fiato e continuavamo. Nel reparto salotti trovammo un bellissimo divano in pelle nera che sarebbe stato perfetto, ecco un’altra scarica questa colta con aumento di temperatura Alina si poggia al muro e si trattiene è convinta che sta bagnando tutto il pantalone e mi sta odiando. L’ovetto vibra in doppio modo e stimola proprio il punto G sembra che lo vada a cercare. Tutti questi colpi sul punto G fanno impazzire Alina di desiderio quasi non resiste e decido di aiutarla cosi la prendo per mano ed andiamo in un ambiente bagno di un allestimento limitrofo e le infilo la mano nei pantaloni e comincio a toccarla. Alina è molto bagnata e la mano si impregna dei suoi succhi e comincio a toccarla sempre più velocemente mentre con la lingua esploro il suo orecchio per farla arrivare. Alina vorrebbe fermarmi ma ha troppo bisogno di arrivare, sa che si sarebbe sporcata sotto ma non riesce a fermarmi e la mano si muove sempre più velocemente sul suo clito mentre l’ovetto continua a vibrare dentro. Morde forte la mia spalla sinistra per non urlare mentre si scioglie in un forte orgasmo, con la mano contengo i suoi umori e cerco di raccoglierli tutti per poi assaporarli come nettare. Restiamo fermi un attimo per riprenderci e torniamo a fare il giro. Curioso controllo l’app: temperatura 37,5 gradi, battiti 95, umidità 95%, eccitazione 97% e verifico che al programma mancano ancora 10 minuti. Riprendiamo il nostro giro e nella zona notte troviamo un bellissimo letto a baldacchino di ferro battuto con il giusto tendaggio sarebbe stato perfetto; Alina osserva i particolari e si annota le misure mentre l’ovetto ha ripreso a vibrare con scariche di 3 secondi in modo ritmato ogni 5 secondi, lei sopporta la stimolazione e riesce a controllare molto meglio di prima la situazione quasi non facendo cenno. Si siede sul letto per verificare la resistenza e la consistenza e mentre si siede vedo una chiara chiazza di umido tra le gambe ma non le dico nulla per non metterla in imbarazzo. Si alza con naturalezza ormai abituata a quella piacevole vibrazione interna ritmata ma non forte e mi dice di andare al reparto accessori che vuol vedere un tappeto ed gli altri accessori per il bagno. Attraversiamo l’ultimo reparto delle camerette dei bambini e ci avviamo verso il piano terra, ma all’altezza della mensa Alina si ferma, l’ovetto aveva cominciato a vibrare in modo molto forte nuovamente era quasi a fine programma mancavano 3 minuti. Cerco di aiutare Alina e ci sediamo ad uno dei tavoli della mensa in fondo alla sala. La mensa era abbastanza affollata vista l’ora. Una volta seduti prendo la mano di Alina e la tengo stretta ed apro l’app e la mostro anche a lei: temperatura 37,5 gradi, battiti 96, umidità 97%, eccitazione 96%. Alina sorride e stringe i denti per trattenere la voce. L’ovetto smette di vibrare e comincia a dare solo scariche elettriche ritmate al punto G, sono una continua stimolazione che fa salire il piacere fino all’ultimo neurone nel cervello. Le scariche continuano, Alina sente il clito esploderle da dentro, stringe le gambe e stringe la mia mano socchiudendo gli occhi l’app indica: temperatura 37,5 gradi, battiti 110, umidità 99%, eccitazione 99%. Era questione di poco, l’ovetto comincia a riscaldarsi per eccitare di più la vagina dall’interno e gli ultimi 20 secondi riprende a vibrare e a colpire preciso il punto G super eccitato dalle precedenti scosse elettriche. Alina sta per esplodere stringe i denti e tendo stretta la mia mano esplode in un profondo e violento orgasmo che lei soffoca con piccoli movimenti sulla sedia. Il soffocare l’orgasmo la porta a sua insaputa a prolungarlo e le ultime scosse elettriche degli ultimi 5 secondi le regalano un secondo orgasmo che in realtà è sempre lo stesso che non si è mai interrotto. temperatura 37,5 gradi, battiti 128, umidità 100%, eccitazione 100%. Finalmente l’ovetto si ferma. Alina resta immobile sulla sedia per riprendersi, poi abbassa lo sguardo e si accorge di essere vistosamente bagnata tra le gambe. Abbottona il giaccone che aveva in modo da coprirsi e guardandomi dice “è il caso di andare guarderemo le cose uscendo”. Alle 14.00 il nostro giro all’Ikea si era concluso con grandi risultati. Per la fame prendemmo un panino a volo uscendo dal chiosco lungo la strada mentre riaccompagnavo Alina a casa.
Capitolo 2
“dai sali a casa che mi devo fare una doccia e cambiare”, non mi aveva mai invitato a casa sua. Parcheggio la macchina nel garage ad ore di zona ed andiamo a casa sua. La casa era molto carina, arredata veramente con gusto con pezzi veramente pregiati nel salone una poltrona LC2 di Le Corbusier ed un divano Frau, sul lato una libreria contenitore Frau, completa il salone un tavolino di cristallo Kartel, in cucina arredamento minimal e sedie di Arne Jacobsen, all’ingresso valorizzata da un faretto una scultura di Rabarama in bronzo. Alle pareti una stampa numerata di Andy Warhol molto rara. Mi accomodo sul divano mentre Alina sparisce nella camera da letto “versati qualche cosa da bere se ti va nel mobile trovi tutto”.
Mi alzo apro il mobile ma non mi vanno super alcolici e richiudo scorgendo la sagoma semi nuda di Alina che in camera da letto si muove veloce verso il bagno per farsi la doccia.
“Ma non dovevo baciarti tutta come promesso ?”. Alina si affaccia dalla camera con indosso solo le mutandine di pizzo nere coprendosi con le mani il seno “vero me la devi pagare che aspetti ?”. Mi avvicino ed entro in camera, Alina mi accoglie con un dolce bacio mentre il mio sguardo si ferma su un bellissimo letto Cassina che arreda la camera, stavo per parlare quando le parole mi si strozzano in gola. Alina con la sua mano afferra i mie testicoli e stringe forte “ti sei divertito oggi vero ? ora tocca a me”. Non molla la presa e stringe sempre con maggior vigore e quando vede che prendo fiato fa un movimento di torsione con la mano. Mi piego per cercare di allontanarmi dalla presa e mi ritrovo con in volto nel seno di Alina. Mi riprendo dalla stretta e comincio a leccarle e succhiare i capezzoli avendo cura di dedicare lo stesso tempo al suo capezzoli sinistro e destro. Nel frattempo abbiamo tirato via la coperta e ci siamo sdraiati sul letto. Mentre succhio avidamente i sui capezzoli infilo la mia mano dentro le sue mutandine ed infilando due dita nella sua vagina scopro che ancora non aveva tolto l’ovetto. “Allora ti è proprio piaciuto se ancora lo indossi?” non finisco di dire la frase che Alina aveva già sbottonato i miei pantaloni abbassato le mie mutande ed afferrato nuovamente con le mani i miei testicoli “zitto che te li strappo e fammi godere come mi hai promesso”. Con i baci scendo lungo il suo petto, soffermo la lingua nel suo ombelico e la spingo in fondo e poi scendo sulle sue grandi labbra e comincio ad assaporare quel caldo ventre ancora eccitato “perché no lo accendi ora l’ovetto?”. Senza smettere di baciarla prendo il cellulare ed avvio il primo programma che trovo. L’ovetto inizia a vibrare in modo casuale e sento le vibrazioni attraverso il suo ventre arrivare sulla mia lingua. Il suo dolce nettare inizia a colore caldo nella mia bocca ed mi abbandono al piacere. Il mio pene è gonfio e grosso ed i testicoli, forte delle strette di prima sono pieni di desiderio. Mi giro continuando a baciarla in modo che Alina possa accogliere il mio sesso nella sua bocca e bagnarlo tutto. Questa volta lo succhio forte come se volesse fargli un succhiotto ed lo lascia pulsare nella sua bocca e poi con la lingua prende ad accarezzare i testicoli. Stavo letteralmente impazzendo di piacere. Continuavo a darmi da fare con la lingua spingendola dentro la vagina di Alina fino a toccare l’ovetto e poi nuovamente fuori per leccare la rosellina del suo culetto desideroso. Alina comincia a succhiare in modo ritmato il mio pene sempre più veloce sembra che voglia farselo esplodere in bocca. Io faccio fatica a trattenermi e per farla calmare un po’ decido che è il caso di metterle due dita dietro. Era talmente bagnata ed eccitata che le dita entrano senza fatica, ah un sussulto di piacere e rallenta il ritmo sul pene. Con le dita posso sentire dall’interno l’ovetto vibrare e scaldarsi è una sensazione troppo bella. Scosto il pene dalla bocca di Alina ormai concentrata a sentirsi aperta ed infilo 3 dita nel suo sedere. La dilatazione ulteriore le fa avere subito un inaspettato orgasmo e con la sua mano spinge la mia mano più infondo possibile mentre lascio che il suo squirt finisca tutto nella mia bocca e lo bevo senza farne cadere una sola goccia. Adoro il suo squirt ed adoro quando spinge la mia testa sul suo ventre per farsi pulire tutta. Le vibrazioni dell’ovetto interno non si fermano e dopo poco Alina è nuovamente all’apice per un nuovo orgasmo afferra con la mano il mio pene e comincia a massaggiarlo su e giù velocemente dicendo “lo voglio, lo voglio, lo voglio”. Spingo ancora la mano nel suo sedere dilatato ed accogliente e forzo ad entrare anche il pollice, ogni volta che la dilatazione anale aumenta Alina non riesce a controllare il suo piacere. “lo voglio LO VOGLIOOO ORAAA”. La sua voce decisa non lasciava adito a dubbi. Tolgo la mano dal suo ano e mi giro in modo che il mio pene fosse all’altezza della sua vagina, le alzo le gambe sopra le mie spalle ed attendo un suo gesto. Alina spinse subito il ventre verso il pene, era il segnale che cercavo, spinsi dentro i lei il pene gonfio e grosso che quasi subito si dovette bloccare perché trovò a bloccargli il cammino l’ovetto. Alina non fece una piega e continuò a spingere il suo ventre verso il mio pene. Iniziai a spingere con più forza mentre Alina era in un mare di emozioni ed orgasmi che le continuavano. Spingo forte fino a che il pene non si fa spazio e spinge l’ovetto e si fa strada nella vagina arrivando fino all’utero. Alina ha dentro sia il mio pene gonfio che l’ovetto che continua a vibrare. Si sente letterlmente piena ed aperta oltre modo e non riesci a smettere di avere orgasmi. La sua vagina cosi dilatata la sta facendo impazzire e quelle vibrazioni dell’ovetto insieme al pene che le spinge sull’utero sono devastanti. Le vibrazioni dell’ovetto fanno un effetto incredibile anche a me e le dico “non resisterò molto sto per arrivarti dentro”, “Non ti permettere “ urlò Alina e cosi dicendo afferrò i miei testicoli con la mano per bloccare il mio orgasmo. Passato quel momento di apice per me potei riprendere con movimenti veloci e con affondi sempre più forti a spingere nella vagina di Alina. “che bello non ti fermare che sto avendo un altro orgasmo” sentivo la sua vagina aperta oltre modo dal pene e dall’ovetto e sentivo colare il suo piacere lungo tutto il mio sesso. Poi mi fece sdraiare sul letto e si è seduta con la sua vagina sul mio pene ed ha cominciato a muoversi in modo velocissimo sempre con l’ovetto dentro. Pensai che si sarebbe sfondata per come si muoveva veloce, ma di li a poco sentii la sua vagina contrarsi in modo molto forte quasi cercasse di espellere l’ovetto stava per avere un orgasmo incredibile ed anche io non riuscivo più a trattenermi. Fu un attimo ed esplosi il mio sperma dentro di lei e mentre anche li godeva io continuavo a schizzarle dentro l’utero.
Restammo per un attimo immobili in quella posizione, poi mi tolsi da lei e su sua richiesta le estrassi l’ovetto dalla vagina. Le chiesi di aprire la bocca e le feci leccare l’ovetto e poi ci baciammo come sempre. Anche quella volta facemmo la doccia insieme prima di scendere per andare al sexy shop che apriva alle 16.00 per vedere quali fornitori potevamo contattare per l’arredamento specifico della dark room.
Capitolo 3
A causa del traffico arrivammo al Sexy Shop alle 16.30, Alina si era rivestita sempre in modo sportivo e comodo con una gonna di zara e sotto scarpe da ginnastica perché sapeva che avremmo dovuto camminare tanto. Al sexy shop ci accoglie un ragazzotto sui 30 anni con una faccia da poco raccomandabile gli chiedo subito “Salve avremo bisogno di sapere se può aiutarci, stiamo cercando degli articoli specifici per arredare una Dark Room “. Il tipo mi guarda un po’ stupito poi mi dice che non hanno quel tipo di arredamento, ci mostra un sito dove sono presenti le croci ad X da parete, le cavalline, le gogne, i letti con le manette, le attrezzature per la sospensione, la gabbia, i ganci anali, etc. Ci fece una spiegazione accurata di cosa servisse ogni articolo senza mai staccare lo sguardo dalla scollatura di Alina, ma aggiunse che certi prodotti andavano ordinati on line e non era possibile prenderne visione. Alina incuriosita indicò un oggetto che aveva visto sullo schermo “mi scusi questo a cosa serve ?”, il ragazzotto con un sorriso malizioso rispose “Questa è una macchina del sesso automatica che si monta come accessorio al letto ma può essere usata anche a pavimento, come vede ha diversi accessori per penetrazione anale o vaginale. Questo modello ha ben 15 velocità ma difficilmente si arriva a 15. Comunque questo è l’unico articolo che abbiamo in negozio volete vederlo ?”. Ci recammo nel retro bottega dove vedemmo la macchina montata in un angolo, il tipo la tira al centro della stanza e montato un didlo da 25 viola fluorescente fa vedere come con il telecomando sia possibile regolare inclinazione e velocità, ci invita a provare a fermare il meccanismo per far vedere quanto fosse resistente il motore. Alina afferra il didlo di gomma e prova a bloccarlo ma effettivamente non ci riesce, poi il tipo mostra come va a velocità 15 ed effettivamente è tipo un frullatore impazzito. Ringrazio per la dimostrazione “grazie per la dimostrazione certamente questo accessorio farà parte dell’arredamento ma ci serve vedere gli altri elementi di arredamento dal vivo per decidere”, lui ci da un indirizzo di un altro sexy shop specifico per quel settore e davanti a noi ne approfitta per chiamarlo ed avvisare della nostra visita. Alina mi sorprese come sempre “Allora questo lo prendiamo cosi abbiamo già un pezzo dell’arredamento”, io sgrano gli occhi mentre il tipo lo incarta e mentre pago mi sussurra all’orecchio “lo dovremo provare ti pare ?”. Messo il pesante scatolo in macchina partiamo per l’indirizzo che ci aveva dato il ragazzotto. Arrivati sul posto trovammo ad attenderci una ragazza di colore di nome Ada. Aveva una voce strana ma un profumo di lavanda che era bellissimo. Ci fece accomodare in un salottino e ci chiese di attendere che c’erano altri clienti e per privacy si entrava uno alla volta. Il locale aveva una porta anche sul retro utilizzata proprio per far uscire i clienti in modo da non incrociare chi fosse appena arrivato. Dopo un po’ vediamo tornare Ada che ci fa accomodare nello shoroom. Era veramente il paese dei ‘balocchi’, c’era ogni attrezzatura possibile, ogni cosa che avevamo visto su internet era presente in quella sala di oltre 200 metri quadri. In fondo alla sala c’era anche una sezione dedicata all’abbigliamento sia maschile che femminile ed a tutta una serie di sexy toy. Ada ci lascia un po’ liberi di osservare, io ne approfitto per discutere con Alina dei pezzi che ha senso mettere, certamente il letto a baldacchino che tengono esposto è più ‘attrezzato’ di quello di ikea e decisamente migliore ma ha anche ingombri più importanti, anche la cavallina vista da vicino occupa più spazio di una semplice sedia, e l’attrezzatura per le sospensioni è decisamente troppo ingombrante per tanto decidiamo che non l’avremmo messa, mentre la croce ad X era veramente carina e ne avevano anche una versione pieghevole che tutto sommato era più di arredamento. Alina con carta e penna iniziò a tracciare sul suo blocknotes la disposizione dei pezzi e la nostra Dark Room cominciava a prendere forma. Ada si avvicinò e visti i disegna di Alina disse “secondo me se volete fare qualche cosa di originale dove mettere anche la parete attrezzata con i frustini di vario tipo, venite che vi mostro “ ci portò in un angolo dello show room dove alla parete erano appesi frustini di ogni tipo, paddle, fatti a nove code, corde di ogni spessore, frustini da cavaliere, bacchette di vari spessore. Alina restò un po’ perplessa “ma come possono piacere queste cose ?? sembra una pratica veramente crudele e non penso che sia nel nostro stile vero caro ?”, io restai in silenzio, effettivamente era una parete di oggetti per la tortura. Ada guardò Alina ed in tono provocatorio le disse “le faccio provare come funziona” cosi dicendo si posizionò sulla cavallina esponendo il suo sedere all’aria “su prendi quello che vi piace e colpiscimi sul culo“. Alina istigata dallo sguardo di sfida prese il gatto a nove code, lo agitò in aria e lo scaglio sul sedere di Ada. Un vero flop il frustino arrivo tutto mollo sul sedere di Ada che scoppiò a ridere. In effetti Alina si rese conto che quegli strumenti erano progettati per non recare solo dolore. Ada le disse subito continuando darle del tu “riprovaci”; questa volta la rincorsa fu più grande e mise tutta la sua forza e quando la frusta scese sul sedere si sentì un bel rumore. “molto meglio disse Ada” rialzandosi dalla sua posizione “ma ora devi provare anche tu o hai paura?”. Ad Alina si può dire tutto tranne che ha paura figurati se poi se lo fa dire da una così, si posizionò sulla cavallina come aveva visto fare ad Ada con la gonna che le ricopriva il sedere. Ada subito le sferrò un primo colpo molto dolce che quasi non senti, poi un secondo più forte e poi con la mano andò ad accarezzarle il sedere per capire se le facesse male. Alina non muoveva un muscolo. Ada sferrò un altro colpo delicato e poi massaggiò nuovamente il culo di Alina, questa volta infilò una mano sotto la gonna per raggiungere bene il posto dei colpi “non si sentono neppure i segni sei proprio brava”. Quella situazione stava facendo eccitare Alina ed Ada lo capì al volo, infatti le sollevò la gonna e la lascio con il sedere all’aria e scoglio subito un altro colpo ma molto più forte che la fece sobbalzare stava per alzarsi. Ada prontamente le massaggiò il sedere dove c’era il segno e mentre massaggiava le sfiorò l’interno cosce ed il suo ventre che si stava eccitando tolta la mano scagliò un altro colpo e subito un massaggio questa volta la mano si spinse ben oltre le mutandine infilando due dita nella vagina di Alina. Era bagnatissima e quella donna la stava facendo eccitare “vieni assaggia” e mi porse le sue dita da succhiare “vedi che effetto fa ?” . “Si hai ragione ma ora penso che basti Alina ha ben compreso “. “no caro” rispose Alina “voglio provare il paddle”. Ada prese dalla parete il paddle e sferro subito due colpi violenti sul sedere di Alina che subito si fece rosso al che mi avvicinai prontamente per interrompere il gioco che era andato troppo oltre ma quando mi avvicinai e toccai il sedere caldo di Alina mi accorsi che era effettivamente molto eccitata eppure solo qualche ora prima aveva avuto il suo orgasmo. Le tiro giù la gonna tenendo ferma la mia mano tra le gambe. “Bene Ada credo che ordineremo il letto, la croce, la gabbia, la parete attrezzata, la cavallina, la gogna che è esposta li dietro se ci puoi fare il totale “. Ada mi guarda quasi seccata perché le avevo interrotto il gioco “se prendete tutte queste cose ho un regalo da farvi” e ci indicò in fondo alla sala l’abbigliamento donna. “Alina prendi pure un vestito che ti piace te lo sei meritata per aver resistito alle sculacciate”. Alina si recò in fondo alla stanza e vide un bellissimo completo di pelle nera, minigonna vertiginosa fatta di striscioline di pelle, corsetto di pelle nera con fibie laterali che lasciava il seno scoperto e stivali di pelle nera con tacchi alti. Ada guardandola disse “vai a provarlo cosi ci fai vedere come ti sta”. Alina si recò nel camerino di lato e cominciò a vestirsi ma ad un certo punto si dovette fermare perché temeva si rompesse e chiamò Ada per farsi aiutare con il corsetto. Quando Ada entrò la trovò semi nuda con solo la gonna ed il reggiseno e le disse “questo capo va indossato senza reggiseno” e nel mentre le slacciò l’indumento lasciandola con i capezzoli al vento poi le mise il corsetto e strinse forte fino a farle tenere su il seno. Quando vide che era bello stretto le strizzo entrambi i capezzoli con le mani e disse “Ti piace?”, Alina non potete mentire e fece un cenno con la testa ed Ada strinse ancora di più i capezzoli, ormai Alina aveva perso ogni forma di inibizione e continuava a farsi toccare da Ada che di li a poco le infilò nuovamente due dita nella vagina. Alina era presa da un turbine di sensazione quando Ada la fa uscire dal camerino. Quello che vidi fu uno spettacolo stupendo Alina era una dea bellissima ed eccitata e si parava davanti a noi con tutta la sua statuaria bellezza. Quel vestito esaltava ogni sua forma, Ada prese un rossetto dal banco e le sistemò le labbra e poi la portò davanti allo specchio. Alina si vide sexy ed eccitata non potè resistere dall’aprire le gambe quasi a chiedere la mano di Ada che non tardò ad arrivare. Io mi godevo lo spettacolo mentre l’erezione nei miei pantaloni era fin troppo evidente. Ada portò Alina a sedersi su una sedia ginecologica ed una volta sistemate le gambe sugli appositi alloggi riprese a penetrarla con le dita, poi si posizionò sopra di lei salendo sulle rampe laterali e si tolse le mutante. Alina rimase sorpresa nello scoprire che Ada aveva un pene bello grosso e doppio di oltre 22 cm che le pendolava in faccia. Non sapeva cosa fare non le restava altro che aprire la bocca ed accoglierlo tutto dentro. Selo fece scivolare fino in gola, io mi avvicinai ed approfittando della situazione, tolsi le mutandine di Alina e comincia a leccarle tutto il caldo ventre infilando la lingua fino a dentro. Poi mi scosto e le infilo il mio pene caldo e duro nella vagina e comincio a pomparle dentro forte. Alina è confusa ha un pene in bocca ed uno nella vagina e sta nuovamente godendo come mai prima. Dalla brava ragazza timida di qualche mese prima si rende conto che si è proprio trasformata. Quando Ada è pronta per arrivare mi fa scostare ed inizia a penetrare la vagina di Alina. Il suo pene è più lungo quindi arriva fino all’utero e fa fatica ad entrare tutto, Alina cerca di aiutarla e dopo un colpo secco di Ada sente tutto il pene al suo interno come se si fosse rotta. Di li a poco comincia a godere ed ad avere un squirt io vista la scena molto eccitante mi avvicino ad Ada e la prendo da dietro ed insieme allo stesso ritmo cominciamo a muoverci. Di li a poco Alina ha il suo secondo orgasmo, Ada inonda di sperma Alina ed io inondo di sperma Ada. Poi vado subito da Alina per baciarla ed accarezzarla per avermi regalato un momento bellissimo e lei subito dice “Ricordi il nostro patto ora devi pulirla tutta” cosi dicendo spinge la mia testa verso il suo sesso per farsi pulire tutta da quello sperma che l’aveva inondata. Poi ci siamo tutti e tre ricomposti ed abbiamo formalizzato l’ordine di tutto. Ada è stata veramente brava e sono certo che in futuro la incontreremo ancora.
Capitolo 4
La proposta che facemmo per l’appartamento del sig. Mario era veramente ottima e subito accetto e nel giro di un mese finimmo di fare i lavori e di attrezzare anche la Dark Room con accesso separato e la mettemmo subito sul sito per fittarla agli interessati che non tardarono ad fare le loro prenotazioni. Il business andava veramente bene, e non solo quello. L’intesa sessuale con Alina era cresciuta in modo esponenziale. Aveva voglia di sperimentare e scoprire sempre cose nuove. Quella famosa macchina del sesso regolabile non è mai finita nella dark room ma bensì a casa di Alina e l’ha provata con il mio aiuto molte volte sia per penetrazioni vaginali che anali e vi confesso che siamo riusciti in entrambi i casi a farla andare a velocità 15 e nei nostri giochi abbiamo introdotto anche un paddle. Era sabato mattina ore 9.00 inoltrate quando ci chiama Carlotta la figlia di Sofia. “Ciao sono Carlotta, volevo dirvi che non abbiamo ricevuto l’accredito del mese di Dicembre e volevo capire cosa è successo ?”. Prontamente guardo sul pc e mi accorgo che effettivamente il bonifico non era stato fatto. “mi scuso Carlotta è un mio errore, in giornata viene Alina e ti porta i 2.000 euro contanti. Chiamo Alina e le dico dell’episodio e le chiedo se può passare a ritirare i soldi e portarli a Carlotta nel pomeriggio. Alina mi risponde che ci prova ma è veramente tirata con i tempi. Mi propone di di accompagnarla per far prima e siccome il bancomat dell’azienda lo tiene lei sarebbe passata a prendere i soldi alla banca sotto casa e poi l’avrei velocemente accompagnata all’appartamento di Carlotta a Roma centro e poi saremmo tornati. Alle 16.00 passo a prendere. Alina, aveva appena finito di fare la spesa e ritirare i soldi. Quel giorno era vestita con una tuta da ginnastica dell’Adidas, un paio di scarpe della stessa marca ed una felpa sempre dell’Adidas. Salita in macchina mi dirigo ad andatura sostenuta a casa di Carlotta. Arrivati sul posto io aspetto in macchina, il parcheggio in quella zona è impossibile, mentre Alina bussa per consegnarle i soldi. “Sali la porta è aperta non posso scendere che sono sotto la doccia”. Alina entra e si ferma nel salone aspettando che Carlotta esca dal bagno per consegnarle i soldi e farsi firmare la ricevuta.
“Vieni vieni che ho una sorpresa per te”. Alina si affaccia davanti alla camera da letto ma non vede nessuno allora entra timidamente ma da dietro la porta esce Carlotta semi nuda che la scaraventa con forza a terra poi si siede sul suo petto e le tappa la bocca con un fazzoletto con del cloroformio. Alina perde un po’ i sensi e quando si sveglia si ritrova completamente nuda ammanettata al letto con una sbarra di ferro legata alle caviglie che le tiene le gambe oscenamente divaricate ed un cavo che tiene su la sbarra e le sue gambe. Ha ogni parte sensibile del suo corpo esposta. “Cosi impari a fare ritardo nei pagamenti. Ho dovuto vendere il mio corpo agli strozzini perché non avevo pagato ed ora tu pagherai per questo. Alina non ci voleva andare realmente da Carlotta ricordava bene la prima esperienza e si era ritrovata nuovamente in una situazione a dir poco imbarazzante, stava provando a parlare quando Carlotta sale sul letto e si posiziona con il suo sesso aperto sulla sua bocca “comincia a leccarla invece di parlare”. Ad Alina non piaceva leccare il sesso di un’altra donna ma non aveva alternative e Carlotta era decisa ad arrivarle in bocca quindi si diede subito molto da fare in modo che il tutto finisse velocemente. Con la lingua esplorava tutta il sesso di Carlotta e per farla eccitare rapidamente infilava la lingua dentro la su vagina quanto più in fondo possibile “Lo vedi che ti piace sei diventata un vera ninfomane, ora fammi vedere come bevi tutto”. Muoveva il suo bacino sempre più velocemente sulla bocca di Alina mentre continuava a colare i suoi umori sulla sua bocca. Non le dava tregua mentre con la mano si toccava il clito “dai dai non ti fermare che voglio arrivare dai”. Alina aveva la lingua indolenzita ma non si poteva fermare e quella situazione con Carlotta sulla sua bocca le sue gambe appese e divaricate la stavano eccitando non poco. Di li a poco Carlotta esplode in un violento orgasmo ed inonda la bocca di Alina con i suoi umori, poi non contenta scende e le stampa un bacio in bocca mentre con le mani le strizza i capezzoli. “ed ora telefona al tuo socio che mi devo vendicare anche di lui il bastardo si è dimenticato di pagarmi” mentre dice questo compone il mio numero dal suo telefono “sii gentile e digli di venire su “. “Alina che succede?”, lei con voce tremolante mi dice “dovresti salire un attimo che ci sono dei problemi con Carlotta”. “Va bene” le rispondo “il tempo di trovare parcheggio”.
Carlotta pensa ben che quel tempo di attesa non vada sprecato e preso il suo fallo di gomma gigante lo cosparge di vasellina e lo punta sullo sfintere di Alina. Inizia a premere sempre con maggiore forza e man mano la rosellina si allarga sempre di più fino a che non cede di schianto e quel palo gigante di gomma si pianta nel sedere di Alina che urla dal dolore si è sentita veramente lacerare per come lo ha inserito con violenza. Carlotta non si ferma ai convenevoli e nonostante le urla di Alina comincia a muoverlo dentro sempre più velocemente avanti ed indietro avanti ed indietro fino a che Alina non smette di urlare e comincia a gemere di piacere muovendo e spingendo il suo sedere su quel gigante di gomma. Carlotta si allontana un animo lasciando il gigante a dilatare il sedere della mia socia e quando torna indossa il suo strapon che Alina già conosceva e salita sul letto pensa bene di fare una doppia penetrazione. Alina è molto elastica ed accoglie quel pene di gomma dentro di se mentre i muscoli del sedere sono tutti tesi. E’ una situazione in cui ogni muscolo del corpo sembra voler raggiungere un orgasmo. Si sente oscenamente aperta e violata ma al tempo stesso oscenamente eccitata. Bastano pochi affondi di Carlotta con il suo strapon che Alina è già sul punto di raggiungere l’orgasmo. Carlotta aumenta il ritmo della sua azione con forza e senza alcun rispetto urtando con forza il fondo della vagina. Di li a poco Alina esplode in un violento quanto desiderato orgasmo e sqirta ovunque come una piccola fontana. Suonano al campanello ero io che cercavo di salire a casa allora Carlotta si stacca da Alina e viene ad aprire al citofono. Giunto su sento la voce di Carlotta che mi chiama dalla camera. Appena entro la scena che vedo mi resta impressa Alina distesa sul letto ammanettata con le gambe sollevate e divaricate da una sbarra di metallo che pendolava dal soffitto ed un mostro di gomma che era ben piantato nel suo sedere per quasi tutta la sua lunghezza. Alle mi spalle sento Carlotta che mi dice “vedi come te l’ho sistemata per le feste ? Ora se vuoi le chiavi per liberarla e per andartene mi dovrai ubbidire altrimenti non le troverai mai e dovrai chiamare i vigili del fuoco che scopriranno bene che persone per bene siete”, “Va bene dimmi che vuoi che faccia” le dissi guardandola con sguardo di sfida, infondo era una ragazzina viziata e prepotente. “spogliati ora “, “devi togliere anche i pantaloni”, “non mi sono spiegata devi togliere anche le mutante “, “ecco bravo ora Sali sul letto e vai a leccare quel palo che esce dal sedere della tua socia “. Purtroppo non potevo fare diversamente cosi mi misi a 4 zampe con il sesso di Alina difronte al mio volto e cominciai a leccare il palo che aveva nel sedere ed ogni tanto ne approfittavo per leccarle anche il ventre. “Bene ora togli il didlo dal suo culo, leccalo e rimettilo dentro”. Anche questa volta obbedii senza discutere ma quando lo rimisi dentro vidi una piccola smorfia di dolore di Alina. “Fallo nuovamente “, “bravo fallo ancora “. La rosellina di Alina era del tutto dilatata allora per lenirle il dolore quando toglievo il mostro mi soffermavo sulla rosellina con la lingua per alleviare il suo fastidio. Era una situazione paradossale con una ragazzina di 27 anni che ci comandava a bacchetta. “bene Carlotta ho fatto quanto mi hai chiesto ora possiamo andare ?” e mentre lo dico sfilo il didlo dal sedere di Alina, si ode una risata “non hai capito proprio niente visto che hai cosi a cuore la tua socia pagherai tu. Su affonda la tua faccia nel suo sesso e restaci fino a che lei non decide di fare pipi ahahhah. Ricordati che non ti potrai muovere “. Obbedii e pregavo che Alina avesse un po’ di pipi da fare cosi chiudevamo velocemente la questione. Ma mentre i miei pensieri si trasformavano in preghiere sotto voce “ti prego cara falla “, Carlotta che indossava sempre il suo straon si posizionò dietro di me e dopo averlo unto con la vasellina lo infilò tutto nel mio sedere in un sol colpo. Il dolore fu talmente forte e violento che mi sentii svenire, mi ressi alle gambe appese di Alina e continuavo a pregare che la facesse presto. Carlotta dopo qualche istante comincia a pomparmi a ritmo incalzante quasi mi volesse spaccare in due, continuavo a soffrire ma non potevo far molto ero incastrato. Più Carlotta spingeva da dietro più io succhiavo Alina e speravo che si sbrigasse. Dopo circa 5 minuti ero completamente devastato, Carlotta mi aveva completamente violato ed aperto e quando Alina si accorse che stavo cominciando ad eccitarmi ed il mio pene pulsava gonfio e mentre i primi schizzi di sperma colavano sul materasso mi inondo la bocca con la sua pipi. Carlotta immediatamente smise di muoversi e si ritrasse, abbasso le gambe di Alina e con la chiave la liberò dalle manette ai polsi e poi liberò le gambe. Poi ci lasciò soli andando nella stanza accanto. Io mi rivestii velocemente ed aiutai Alina a ricomporsi e recuperare tutte le sue cose. Presi Alina per mano e cercai di uscire senza farci sentire. Dopo pochi passi nel corridoio incontriamo Carlotta che si era appena rivestita e sorridendo mi fa “Allora ti è piaciuta la sorpresa che ti abbiamo fatto ??”, io non comprendo e guardo Alina “si caro abbiamo organizzato tutto a tua insaputa per farti questo bel regalo. Come vedi sappiamo divertirci anche noi”. Resto senza parole mentre vedo Alina e Carlotta scambiarsi un dolce bacio poi Alina aggiunge “non ti preoccupare ho comprato lo stesso strapon di Carlotta quindi ti terrò bello allenato in futuro” e si mette a ridere insieme a Carlotta.
Epilogo
Da quel giorno la nostra vita sessuale prese un piega diversa. Ci concedevamo tempo per noi e per viverci nelle nostre fantasie con sempre meno remore e paure. Esploravamo ogni giorno le nostre frontiere con la costante attenzione all’altro. Era il 4 marzo alle 20.30 da una cena insieme “Alina che ne dici di andare a vivere insieme ? sono ormai mesi che ci frequentiamo che lavoriamo insieme e che facciamo l’amore”. Alina mi guarda “mi stavo chiedendo cosa aspettassi a chiedermelo”. Ci baciammo dolcemente e da quella sera Alina si trasferì a casa nostra. I giorni seguenti organizzammo il trasloco delle sue cose. Era bellissimo dormire con Alina ogni notte facendo l’amore per prendere sonno e svegliarsi ogni giorno facendo l’amore con lei. Era veramente una favola e come tutte le cose importanti la vera sfida è farle durare nel tempo. Ma entrambi avevamo tanta voglia di viverci che eravamo disposti ad inventare sempre nuovi giochi e ci promettemmo che non avremmo mai fatto annegare la nostra passione nella routine di tutti i giorni.
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