Racconto 4 “Il primo incontro”

di
genere
etero

*Capitolo 1*
Era domenica mattina ore *7.00*, mi ero appena svegliato e stavo preparando il caffè. Una banale domenica mattina di inizio ottobre. Il meteo non era dei migliori quindi decisi che non sarei uscito in moto per il giro con gli amici inoltre, avendo fatto molto tardi la sera prima, preferivo di gran lunga tornare a dormire.
Diedi un rapido sguardo al cellulare e trovai una notifica nel Dating di Facebook. Impossibile, pensai, è stato un errore, non ho cercato nessuno ed è da tempo che non faccio accesso. Pensai subito alle classiche signorine +44 UK che si trovano in giro per le varie promozioni o truffe più o meno lecite. “hai un match con Alina”. Decido di accettare il match e controllare il profilo di Alina. Dalla foto non si capiva molto, certamente un bel volto ma la foto non era fatta particolarmente bene quindi pensai che non si trattasse di una +44 UK. Incuriosito controllai subito l’età 32 anni , impiego segretaria e decido quindi di scriverle “ciao piacere di conoscerti, sono curioso di sapere come mai ti sei fermata sul mio profilo o se è stato semplicemente un errore”. Conoscendo il meccanismo di Facebook non attendevo una risposta immediata e quindi chiusi il telefono e tornai a letto. Saranno state le *7.15* forse che sento il suono di una notifica sul cellulare, come si dice qui a Roma ‘sti’ ed continua a dormire. *7.16* altra notifica e poi *7.17* pensai tra me e me sono gli amici del moto giro che visto il tempo incerto staranno annullando il giro o si stanno organizzando per una meta differente. Riesco a riprendere sonno ma alle *8.05* nuova notifica e poi alle *8.06* al che decido di alzarmi e di andare in bagno per prepararmi. Sono ormai le *9.00* quando decido di prendere il cellulare per sentire un po’ di amici ed organizzare qualche cosa per la mattinata.
“Ciao sono Alina, piacere di conoscerti. Ti confermo che non è stato un errore ma mi ha incuriosito il tuo profilo ed il tuo stato scritto in latino -Non nobis solum nati sumus-. Io adoro Cicerone”,
“Vivere est Cogitare, ed io sono attratta da chi sa pensare”
“Sono cittadina Italiana e vivo in Italia da 25 anni, sono nata in Romania da genitori rumeni che si sono poi trasferiti in Italia quando io ero piccola”
“Vedo che non rispondi, hai forse dei preconcetti verso le donne di origine Rumena ?, so bene cosa si dice in giro ma è proprio distante dalla verità”.

In somma le notifiche era di Alina e per poco non si risente perché non le avevo ancora risposto. Sorrido e decido di risponderle in modo simpatico, “Ammetto che non ho mai incontrato una Donna che citasse Cicerone. Quindi deduco che l’interesse sia solo per condividere i pensieri della scuola accademica scettica?” “Ti propongo di vederci questa sera allora al caffè letterario. Ho visto che vivi anche tu a Roma, quindi, non sarà difficile trovarlo”
Chiaramente la mia era una provocazione ma dopo pochi secondi giunge la risposta di Alina “
Preferisco la libreria Caffé Bohémien ma la domenica di solito è molto affollata quindi va bene ci vediamo al caffè letterario alle *19.00*”
Rileggo due volte la risposta, mi guardo intorno pensando di essere su scherzi a parte e continuavo a ripetermi “dove sta la fregatura ?”.
Non ci eravamo scambiati neppure i numeri di telefono, non avevo indicazioni di come fosse realmente insomma era una sorta di appuntamento al buio o semplicemente una bufala. Per tutto il resto della giornata Alina non mi scrive ne io ho interesse a dar seguito ad un messaggio privo di senso, se voleva avrebbe mandato informazioni più dettagliate. Si fa sera e decido comunque di andare al bar a prendermi una birra ed ascoltare un po’ di buona musica dal vivo. Arrivo al bar qualche minuto prima dell’orario indicato da Alina mi guardo intorno e a parte due coppie non ci sono altre persone. Mi domando se l’avrei trovata come nei film cercando tra le connessioni BT del cellulare e scoprendo un device di nome ‘Alina’, sorridevo tra me e me mentre questo pensiero tecnologico balenava nella mia mente.
Vado al bar e mi prendo una birra chiara alla spina e mi siedo al tavolo nell’angolo in fondo alla sala tanto ero certo che non sarebbe venuta nessuna Alina.
Sono da poco passate le *19.00* ed io avevo preso a leggere un libro che mi intrigava “Il cigno nero”, ero completamente preso dalla lettura del primo capitolo quando sento il rumore di una tazza che si poggia sul mio tavolino. “Buonasera ma non eri un esperto di Cicerone ? “, alzo gli occhi e quello che vedo è veramente una donna bellissima. Vestita con un tubino nero che scende fino a metà gamba sopra le ginocchia, scarpe aperte nere con i tacchi, smalto viola alle unghie delle mani e dei piedi. Ha un fisico che lascia senza parole, alta oltre il metro e sessanta cinque con dei fianchi mozzafiato ed una terza di seno che sembra voler uscire dal vestito. Le sue labbra sono carnose e naturali, i suoi capelli lungi e neri scendo fino a metà delle spalle, il suo trucco è leggero ma mette bene in risalto due occhi grandi e scuri.
“Buonasera Alina piacere di fare la tua conoscenza. Vedo che preferisci le tisane alla birra”. Alina prende posto difronte a me e sorseggiando la sua tisana ai frutti di bosco mi chiede se la mia lettura è interessante. Le sorrido e senza indugiare oltre mi presento e nel frattempo ripongo nello scaffale il libro che avevo in mano.
La conversazione della serata è stata molto piacevole Alina aveva una bellissima dialettica ed una vasta conoscenza non solo della letteratura latina. Da subito si instaura tra noi una bellissima chimica, sarà forse il suo profumo o il mio aspetto elegante o i suoi tacchi; tutta la situazione si carica di erotismo ed i discori e le battute si fanno sempre più spinte e provocatorie. “dunque tu sei una donna che non si pone limiti ed accetta le sfide ?”, Alina mi guarda e sorridendo disse “vuoi sapere se verrei a casa tua adesso ?”. Era chiaro che aveva alzato l’asticella e se cercava sesso non ero certo io il tipo da tirarmi indietro. Erano le 21.00 quando lasciammo il locale per recarci a casa mia. Ho un piccolo bilocale su viale Marconi non distante dal caffè letterario Alina mi segue con la sua macchina perché non si sentiva sicura a lasciarla dove eravamo. Dopo qualche giro troviamo parcheggio e vado a prendere Alina alla macchina. Gia quando siamo in ascensore le nostre lingue si intrecciano e le mie mani si posano sul suo sedere sodo e lo spingono verso il mio ventre. Il bacio ci crea un vero e proprio vuoto intorno ma l’apertura delle porte ci riporta alla realtà, mi sbrigo ad aprire la porta dell’appartamento e ci ritroviamo sul divano con il vestito di Alina completamente sfilato e le mutandine tirate rapidamente via. Ha un fisco stupendo e quando si slaccia il reggiseno lo splendore del suo seno mi lascia per un secondo sospeso. Non fa a tempo a togliersi le scarpe e resta nuda con i tacchi, nel frattempo anche io sono completamente nudo e comincio subito a succhiarle i capezzoli. Noto subito un certo imbarazzo in Alina, sembra quasi che non gradisca certe cose ed è abbastanza timida infatti da quando è senza vestito ha le gambe strette e con le mani sembra quasi si voglia coprire. Non capivo era esattamente l’opposto di quello che mi sarei aspettato, tanta intraprendenza e sicurezza e poi un impaccio totale nel fare sesso. Sembrava quasi non avesse esperienza. Provo ad ignorare i segnali e continuo a baciarle i capezzoli, poi faccio scorrere la lingua fino all’ombelico e provo a far scendere la lingua verso la sua vagina me è decisamente restia e mi fa capire che non gradisce. “Alina tutto bene ? se vuoi ci fermiamo avevo capito che ti andava di fare sesso ma se ho sbagliato ti chiedo scusa”. “non hai capito male, voglio fare sesso ma nella mia vita ho avuto solo il mio ex marito siamo stati insieme 8 anni e non ho mai avuto altri uomini con sui abbia fatto sesso neppure al liceo”, “capisco” le rispondo in tono rassicurante “il tuo imbarazzo è naturale, è da poco che vi siete separati ?”, Alina mi guarda quasi si vergogna anche a rispondere “No sono due anni”. “vuoi che continuiamo?”, “Si lo voglio, voglio fare sesso con te “. E’ chiaro subito che Alina ha tanti limiti e che forse tante cose non le conosce o non le hai mai provate e per tanto non posso spingermi molto oltre e devo essere attento a capire tutti i segnali del suo corpo. Spengo le luci del solone e la faccio girare a pancia sotto e comincio a massaggiarle la schiena in modo da interrompere il contatto visivo e darle modo di sentirsi a suo agio. Le massaggio il collo la schiena fin giù al sedere e poi le gambe e poi ripeto tutto il percorso partendo dall’alto baciando le orecchie, il collo poi tutta la schiena e poi le gambe. Alina è più rilassata ed inizia ad accettare le carezze ed i baci, la faccio girare nuovamente e riprendo a baciarle i capezzoli e provo nuovamente a scende sull’ombelico poi le apro leggermente le gambe e do piccoli baci delicati al suo monte di venere, poi oso con la lingua sentire il suo clito e lei quasi richiude le gambe allora non insisto e torno sulla pancia e poi al suo seno. Alina collabora poco è un po’ “legata” e cerco pertanto di essere il più dolce possibile. Non mi capitava una donna tanto bella ed intraprendete quanto inesperta dai tempi del terzo liceo. Il corpo di Alina era splendido alla luce tenue che trapelava dalle finestre e la mia erezione si sentiva tutta strusciarsi sul suo ventre. Mentre bacio Alina sulla bocca mi infilo il preservativo e comincio a penetrarla facendolo entrare piano ma fino in fondo. Alina trattine il respiro, le allargo un po’ le gambe che continua a tenere socchiuse e comincio a penetrarla sempre di più, dopo i primi colpi sento la vagina bagnarsi molto, al punto che mi cola sui testicoli quando le sbatto sulla vagina. La cosa è eccitante molto ed anche a lei piace e comincia a far sentire che sta godendo pur se il suo corpo resta abbastanza fermo e poco collaborativo. Cerco di non farmi mille domande altrimenti tutto si blocca, continuo a penetrarla ed aumento il ritmo sperando che un po’ si sciogliesse. Sento che la sua eccitazione sta crescendo e sento la sua vagina contrarsi. Alina allunga la mano destra e comincia a toccarsi il clito mentre continuo a penetrarla sempre più in profondità. Finalmente riesco a piegarle le ginocchia e far si che il pene penetri ancora più dentro la vagina. Alina inizia a rumoreggiare forte il suo imminente orgasmo ed inizia a muovere il suo bacino verso di me in modo ritmano. Dopo pochi minuti Alina si scioglie in un grande orgasmo che cola tutto sul mio pene e baga il divano. Capendo la situazione, non volendo correre rischi di restare ‘asciutto’, mi concentro aumento un attimo il ritmo ed anche io ho il mio orgasmo, Mi fermo un attimo per dar modo ad entrambi di recuperare, poi mi ritraggo e vado in bagno per pulirmi e gettare il preservativo. Torno portando con me un asciugamano pulito per lei ed una confezione di salviettine umidificate. Alina apprezza il gesto e preso tutto si rega in bagno per darsi una ripulita. Nel frattempo mi rivesto e mi ricompongo. Quando Alina esce dal bagno ha nuovamente indosso il suo vestitino a tubino nero con le scarpe che non aveva mai tolto ed il suo intimo nero abbinato che si era perso nella stanza appena saliti. Alina mi guardò e disse “Allora quando riprendiamo a parlare di Cicerone ?” io le sorrisi e scherzosamente dissi “Resta a dormire qui abbiamo tutta la notte per parlare “ ma lei doveva andare erano le 23.00 ci scambiammo i numeri telefonici e ci aggiungemmo come contatti su whatsapp. All’epoca pensavo tra me e me che non avrei più rivisto Alina, va bene per una serata di sesso ma troppi limiti ed imbarazzi per uno come me a cui piace osare. Nei tre giorni successivi non scrissi nessun messaggio, non volevo alimentare aspettative o forse non volevo proprio creare i presupposti per un altro incontro. Il destino però a volte orchestra le cose meglio della trama di un film.

*Capitolo 2*
Il giovedì Alina mi scrisse chiedendomi cosa stessi facendo, le risposi che ero a lavoro e che le avrei scritto in serata. In effetti mi passo di mente e non le scrissi poi nulla.
Il venerdì mattina avevo la visita da un cliente che mi aveva contatto tramite un passa parola per fare una valutazione dei lavori di ristrutturazione del suo appartamento. Arrivato sul posto mi accoglie la signora Carmela e mi mostra l’appartamento, prendo le misure dei vari ambienti, controllo gli impianti e riporto tutti gli appunti sul mio portatile, mentre sto per congedarmi bussano alla porta io stavo uscendo e vedo Alina davanti all’uscio “Cosa fai qui “ le domando, “sono qui perché la signora ha chiesto una Interior designer e sono la più brava “, sorridendo le rispondo “non ho dubbi allora ci vediamo questa sera?”, lei guarda l’agenda “mi sembra che non abbia impegni ci sentiamo dopo per accordarci”. Confesso che non ho mai capito perché la mia mente continuasse a ripetermi che ‘non ne valeva la pena’ ed io invece l’avessi appena invita a rivederci. Alle 16.00 mi arriva il messaggio di Alina e ci accordiamo per una cena a casa mia a base di pesce, il tempo a disposizione non era troppo ma mi misi subito a lavoro per fare la spesa. Decisi che il menù della serata sarebbe stato paccheri gamberi e burrata, orata al forno e mouse di lamponi e tante bollicine italiane. Feci saltare gli appuntamenti del pomeriggio e mi misi ai fornelli per preparare la cena. Mi rilassa molto cucinare e mi piace creare piatti buoni partendo da prodotti di prima qualità. Alle 19.30 in punto Alina citofona e sale a casa. Vestito rosso lungo, scollatura posteriore che arriva fino al sedere, scarpe nere tacco 12, borsetta nera, mi lascia letteralmente senza fiato. Mi da un pacchettino con del gelato di una nota gelateria Romana. Ci accomodiamo sul divano ma questa volta per parlare e scopro che Alina oltre ad essere una Interior Designer è una madre di un bambino di 10 anni avuto da giovane ma il padre non ha mai riconosciuto suo figlio. Si è fatta strada nella vita a gomitate e mi raccontò di momenti veramente difficili che ha dovuto attraversare soprattutto quando i suoi genitori dovettero tornare in Romania. Condivide la casa con una cara amica che l’aiuta anche con il figlio quando lei è fuori o deve lavorare.
La conversazione scorre piacevole fino a quando la campanella del timer in cucina non mi avvisa che è ora terminare di cucinare e mettere in tavola le pietanze.
Avevo apparecchiato la tavola in modo meticoloso con tutte le posate ed un bellissimo centro tavola e chiaramente una bottiglia di vino Fiano fresca. Cominciamo proprio dal vino che Alina gradisce molto e ne apprezza i profumi e l’intensità. Impiattati i paccheri cominciamo a cenare siamo ormai a fine del primo ed i calici di vino sono vuoti. Mentre prendo l’orata dal forno Alina riempie nuovamente i nostri calici e ne approfittiamo per un altro brindisi ma questa volta scelgo io il tema “brindiamo alle sorprese intriganti”, Alina sorride ed accosta il bicchiere. Prima di passare al dolce è ora di riempire nuovamente il calice di Alina. Il discorso cadde sul lavoro e sul mio progetto di aprire una agenzia per la gestione dei B&B in giro per l’Italia, un sogno ambizioso di creare una sorta di catena di B&B con uno stile comune partendo da Roma ma crescendo anche in Toscana e poi Abruzzo. Alina restò colpita dal progetto e si disse disposta a collaborare ma ne avremmo riparlato in un altro momento. Finito l’ultimo calice di vino portai a tavola la mouse di lamponi. Il colore rosso del dolce si sposava perfettamente con il vestito della mia ospite. Ne approfittai per fare i complimenti alla sua bellezza ed al suo bellissimo abito. Non potevamo non concludere il pranzo con le bollicine piemontesi; Alina si propose di darmi una mano a sparecchiare ma le dissi di aspettarmi sul divano che ci avrei messo un minuto.
Fui di parola e tornai rapidamente da lei, era evidente che il vino bevuto durante la serata l’aveva resa più disinibita, la trovai con le gambe accavallate e lo spacco del vestito che si era alzato fin su agli slip di pizzo rosso. La scena era veramente eccitante. Mi siedo poggiando la mano sulle sue gambe e cominciando a baciarle il collo. Alina assecondo ogni carezza assaporando il momento, sembra quasi un’altra donna rispetto a quella fredda ed impacciata di qualche giorno prima. “mmm sei terribile con questi baci hmmm”. Le carezzo per tutta la lunghezza le gambe e poi le carezzo lentamente l’interno cosce, con le dita seguo i contorni della sua mutandina stando attento a non toccare il monte di venere. Con l’altra mano scendo lunga la lunga scollatura della schiena e con le dita le percorro la schiena fino poco sotto gli slip seguendo la linea che conduce alla sua rosellina. La bocca continua a baciarle il collo e dietro l’orecchio fino a che non si gira e le nostre bocche si unisco in un bacio di vera passione; la sento ansimare ed il suo ventre muoversi quasi a cerca il contatto della mano che però resta solo sui bordi dello slip. Il suo profumo di donna rende tutto eccitante e la mano dietro la schiena si fa sempre più ardita arrivando toccare la rosellina. Alina è accondiscendete ad ogni carezza, ed ogni singolo tocco la fa eccitare. Il suo slip porta al centro una evidente macchia di umido ma continuo a non toccarla fino a quando Alina afferra la mia mano e se la infila sotto gli slip guidando le mie dita nella sua vagina. Continuo a baciarle la bocca mentre due dita si muovevano dentro di lei spingendo sempre più in fondo. “ti prego prendimi non resisto più” e rapidamente si sfila le mutandine. Mi abbasso rapidamente i pantaloni ed il mio pene duro e gonfio si fa largo subito nella sua vagina e comincia a penetrarla mentre il suo ventre comincia a ritmo inteso a spingere per godere. Alza le gambe per sentirlo bene tutto dentro e con le mani mi trattiene il sedere. Mentre eravamo rapiti da questa alchimia di sesso intenso mi rendo conto che sono senza preservativo e che era rischioso troppo continuare cosi. Esco da Alina che era vicinissima all’orgasmo e senza chiedere nulla mi metto a leccare intensamente il suo clito e spingo la lingua dentro la sua vagina provocando il suo orgasmo. Mi inonda la bocca. Senza attendere le sfilo completamente il vestito ed il reggiseno, mi spoglio e la porto in camera da letto. Era la prima volta che vedevo il suo corpo completamente nudo ed era veramente bello. Un seno sodo, fianchi scolpiti ed un addome perfetto. L’adagio sul letto mi infilo un preservativo e scivolo nuovamente dentro di lei mentre con la bocca le succhio i capezzoli. All’inizio tutto è lento per farla riprendere ma presto il ritmo aumenta fino a che Alina non mi spinge di lato e si mette al di sopra e comincia una meravigliosa cavalcata. Si spinge con tutto il corpo sul pene e si fa penetrare fino all’utero e quando lo sente dentro geme e poi indietreggia e poi subito spinge nuovamente per averlo tutto dentro. Questa danza è incredibile io sto per scoppiare, sento i muscoli delal sua vagina contrarsi, le afferro i capezzoli e li strizzo forti ed Alina esplode in un secondo orgasmo che questa volta bagna con il suo squirt tutte le coperte. Non mi aspettavo questa sorpresa. Restiamo fermi un attimo entrambi per dar ad Alina di riprendersi poi ero troppo desideroso di leccare il suo squirt quindi la distendo e mi giro per leccarle dal vagina. Il suo sapore è dolcissimo e non mi stacco da lei, Alina sorridendo “ti piace proprio vedo “, siccome aveva il mio pene all’altezza della sua bocca mi sfila il preservativo e lo prende tutto in bocca. Inizia un 69 spettacolare e più succhiavo il suo succo di donna più il pene pulsava nella sua bocca fino a quando non le ho regalato 3 caldi schizzi dritti in gola. Lei ha provato ad aprire la bocca ma non ha avuto il tempo ed ha ingoiato tutto. Dopo qualche attimo mi sono girato verso di lei e ci siamo baciati teneramente. Quella notte abbiamo dormiti insieme nudi sotto le coperte fino alle 8.00 del mattino successivo.


*Capitolo 3*
Da quella notte la storia con Alina prende il volo. Ogni momento è buono per scriverci o per sentirci o per vederci e fare l’amore. Ogni volta che io sono a Roma non perde l’occasione per passare a cenare da me. Era passato quasi un mese e quella sera decisi di parlarle affrontando un argomento spinoso e non trovavo le parole. “Alina sto proprio bene con te ed abbiamo una bella intesa”, lei sorride e dice “si è vero sappiamo fare il vuoto intono quando siamo intimità”, un bacio sulle labbra completò la frase. “Alina forse possiamo avere una maggiore intimità”, lei mi guarda basita con aria interrogativa “mi sono documentato sulle pillole anti concezionale. Le pillole anticoncezionali moderne delle ‘leggere’ sono progettate per fornire un controllo efficace superiore al passato con pochissimi effetti collaterali. Ci sono per esempio ….”. Alina mi mette una mano sulla bocca e dice “non è il caso che tu continui. Non vorrai mica fami una lezione di biologia ?”. Abbassai lo sguardo “scusami hai ragione, magari ti mando per mail la ricerca che ho fatto ?”. Alina sorrise “se non ne puoi fare a meno mandami anche la ricerca”.
Poi si alzò ed andò in bagno. Avevo completamente fallito la missione, non aveva neppure preso in considerazione il mio discorso, sperando che leggesse la mail, mentre lei era in bagno, le inoltro tutti gli appunti che avevo scritto. “non hai perso tempo mi è già arrivata la notifica”, un po’ imbarazzato “no era solo per non dimenticarmi non certo per metterti pressione “. Qualsiasi cosa facessi su quel campo minato sembrava che sbagliassi. L’argomento non fu più ripreso e dopo cena andammo in camera da letto. Mentre ci baciavamo appassionatamente ci spogliammo a vicenda desiderosi di averci. Nudi le nostre mani cominciarono ad esplorare i nostri corpi e le nostre intimità e le nostre bocche cercavano di stimolare il piacere dell’altro cercando i posti più intimi dove baciarsi e dove la lingua potesse fare le sue calde carezze. Il petto, i capezzoli, sotto le ascelle, l’ombelico, le dita delle mani, i suoi piedi, il suo ventre, il suo culetto la mia lingua esplorò ogni parte del corpo di Alina e lei fece altrettanto indugiano negli stessi punti e non lesinando baci e carezze al pene ed ai testicoli. Era un vero tornado di emozioni in cui ciascuno cercava il piacere dell’altro. Non ci riuscivamo a fermare e ciascuno osava sempre di più. Mi ritrovai a leccare i piedi di Alina con il pene che stava scoppiando mentre Alina lo massaggiava. Quella sera eravamo veramente entrambi molto eccitati. Alina mi fa distendere sulla schiena e sale a cavalcioni sul mio pene e letteralmente si impala su una erezione poderosa. I suoi movimenti si fanno cadenzati e come sempre spinge forte. Il suo ritmo e cadenzato ed aumenta sempre di più fino a quando è talmente veloce che Alina sembra quasi in trans. Io non riuscivo a resistere, pensavo a NONNA PAPERA, ALLA VOCE RIDICOLA DI PAPERINO ma era veramente difficile. Ad un certo punto sento il calore del liquido che cola da Alina invade il mio pene e sento che è difficile mantenere l’orgasmo. Alina continua a muoversi ma il la fermo “sto per arrivare e sono senza ti prego fermati”, e lei mi guarda “non ci penso proprio a fermarmi”, e mentre dice questo aumenta il ritmo per avere il suo orgasmo. Sono rassegnato non riesco più a resistere allora penso di velocizzare la pratica cosi magari poi Alina si ferma. Le comincia a stringere forte i capezzoli e poi le toccavo il clito e poi i capezzoli. Alina inizia a contrarre i muscoli della vagina e di li a poco urla il suo orgasmo come non aveva mai fatto un lungo e prolungato “Arrivooooo”. Non potei fare nulla e le arrivai direttamente nella vagina prima con 2 poi altri 2 schizzi di sperma caldo direttamente nell’utero. Era stato fantastico ma il meo pensiero cadde subito sul punto di quanto avevamo fatto ed un preoccupazione si stampo’ sul mio viso. Alina mi guarda e sorridendo dice “E’ stato bellissimo sentire i tuoi schizzi direttamente nell’utero, è stato come avere un doppio orgasmo, ma sta tranquillo sono già due settimane che prendo la pillola. Voglio prenderti sempre tutto al naturale dentro di me”. Confesso che tirai un sospiro di sollievo e gli dissi “da oggi sarà un piacere riempirti la vagina sempre con il mio caldo sperma.


Epilogo
La nostra intesa sessuale cresceva di giorno in giorno con sempre nuove scoperte e con sempre meno inibizioni da parte di entrambi. Nel frattempo il progetto della nostra agenzia per i B&B prendeva forma. Registrammo lo statuto, versammo i contributi, poi partita iva e registrazione al registro delle imprese. Eravamo soci al 50% ciascuno della B&B Passion, volutamente avevamo scelto un nome dal doppio significato. Dopo un po’ di passa parola tra gli amici ecco i primi appuntamenti per visionare appartamenti da prendere in gestione.
Il lavoro ci appassionava tanto e creammo un nostro stile su carta per ristrutturare e poi arredare gli immobili. Facemmo un prototipo in grafica 3D di come dovesse essere un B%B Passion e definimmo oltre i servizi classici offerti da questo tipo di struttura anche servizi specifici per la Passion. Decidemmo che ogni appartamento dovesse avere un angolo dedicato alle passioni quali il calcio, il tennis, la formula 1, il sesso.
E si decidemmo che anche la più grande delle passioni dovesse trovare posto nelle nostre case B&B tematiche. Decidemmo che i particolari per gli appartamenti a tema passione ‘sesso’ dovessero avere una doccia con doppio soffione e molto larga, una poltrona tranta, un letto con anelli, quadri a tema, e delle lampade rosse a forma di scarpe da donna con i tacchi altissimi. Il progetto aveva un senso e da subito entrambi ci abbiamo creduto. Eravamo pronti per il primo sopralluogo insieme ed Alina decise per provocarmi che se fosse andato bene tutti gli altri li avrebbe fatti senza mutandina e considerando che quel giorno era in minigonna veramente corta la giornata si prospettava interessante.



scritto il
2025-03-06
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