La prima volta da uomo
di
Inchiostro&Miele
genere
incesti
< Inizio a perdere il conto dei giorni passati dal nostro ultimo incontro. 34...35? Lo devo aver scritto da qualche parte, per forza. Forse... si infatti, deve essere proprio lì >
Aprì il cassetto, tra libri e cartelline, trovò in una busta bianca, una di quelle dell'ufficio postale, un figlio piegato; prese a leggere.
"23 Gennaio. Ho passeggiato al parco, per ore. Il sole era chiaro, anche se timido, si perdeva di vista nascosto dietro le nuvole. Ogni tanto mi fermavo, così da riposarmi, e sedevo intorno al laghetto, dove alcuni bambini, sorvegliati a distanza dai genitori, giocavano con la palla. Uno di loro, talvolta mi guardava; mi faceva ridere. Sembrava come preoccupato, come se non si fidasse di me. Tuttavia non ci conoscevamo affatto, mai visti prima. D'aspetto, non credo d'aver niente di minaccioso; esile e vestito sobrio, un uomo che non dà nell'occhio. Provai a sorridergli, forse per allontanare la sua diffidenza, non so neanche io perché lo feci, ma lui ogni volta che incrociava il mio sguardo si voltava di lato. Non poté quindi vedermi sorridere.
Sul viale lungo, ricoperto d'un terreno fastidioso, di quelli che alzano la polvere, vidi Marco venirmi incontro. Mi passai subito una mano sulla guancia, come per spostarmi una lunga ciocca di capelli, che però non avevo, portando io i capelli corti. Credo proprio che m'abbia guardato".
Infilò il foglio nella busta e richiuse il cassetto. Steso sul letto, con la mente altrove, giaceva immobile finché bussò la porta.
< Alma >
< Ho portato del vino > ed alzò una bottiglia di rosso, allargando un ingenuo sorriso biondo.
< Hai fatto bene, ho tanti di quei dispiaceri da bere che non ne è mai abbastanza >
< Cos'è successo? >
< Guarda, non finirei più, quindi ti elenco solo le cose importanti. Marco credo mi abbia guardato, ma era uno sguardo rapido, capisci?, di chi non è interessato; ho voglia di sesso e nessuno con cui farlo, tanto che mi pare di perder tempo, ogni volta, a depilarmi culo, gambe... ma chi me lo fa fare, penso certe volte >
< Ma dai, sono tutte cose risolvibili. A Marco piaci, ne sono sicura; e con questo pure il sesso è risolto >
< Comunque entra, siediti >.
Alma posò il giubbino sullo schienale della sedia, incrociò le gambe, poi fece < Hai pensato a quella cosa? >
< Qual... oh si certo. Assolutamente no. Non ho la minima intenzione di farlo con una donna, tanto meno con te che sei mia sorella >
< Andiamo, che ne sai com'è che non c'hai mai provato? E poi, che fa che sono tua sorella, mica è illegale... poi non devi mettermi incinta... non è mica tanto diverso da quello che fai solitamente, invece di farti scopare da un uomo ti fai scopare da me >
< Aspetta... cosa? Cioè, tu intendi... >
< Si, intendo essere io a scoparti. Che pensavi? , se volevo essere scopata andavo da un altro qualsiasi, mica stavo a pregarti per tutto questo tempo >
< Se è così... forse va bene. In fin dei conti non è come se stessimo scopando; vuoi usare una di quelle cinture? >
< Ovvio, il cazzo non lo tengo > e scoppiò a ridere.
Scolarono vari bicchieri di vino, presero a scambiarsi baci, e si infilarono nella stanza da letto, privi ormai d'ogni inibizione.
Alma, spogliandosi, fece girare il fratello, affinché non la vedesse nuda, e si fece guardare solo quando aveva già indosso la cintura. Lui la guardò, lei gli stampò un bacio sulle labbra e fece per girarlo, per farsi dare la schiena; assecondò.
Alma spalmò del lubrificante sul suo nuovo cazzo nero, poi sull'orifizio del fratello, ed entrò. Lui chiuse gli occhi, immaginando Marco, e si face trasportare dalle sensazioni. Alma lo guardava con attenzione, facendo scivolare lo sguardo lungo tutto il suo corpo piegato; lo colpì con degli schiaffi, forti e poi ancora più forti. Gli si aggrappò alle natiche con violenza, con le unghie, e rossa in viso continuò a fotterlo, fino a gridare per l'orgasmo.
Si gettò subito di fianco, sul letto, e guardò il soffitto pietrificata. Aveva goduto, ma allo stesso tempo era spaventata, di sé e di quello che aveva provato.
< Ti è piaciuta la tua prima volta da uomo? >, le domandò lui, facendosi vicino.
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