Lei è Marijuana
di
Inchiostro&Miele
genere
etero
Baciai quella negra sui labbroni mentre le amiche erano girate, proprio nel momento in cui il Dj passò "Nobody" dei The Jackson 5.
Cazzo, forse avevo osato un po' troppo, cioè, io e lei non c'eravamo neanche mai parlati. La conoscevo di vista, sapevo che frequentava la mia stessa scuola e che amava l'hiphop; nient'altro. Beh, in realtà, un'altra cosa ci sarebbe: girava voce facesse uso di sostanze stupefacenti.
Alla mia età, però, questa notizia più che spaventarmi me la fece apparire ancora più bella ed irraggiungibile, tanto che quando ricambiò il bacio, subito dopo il mio, tenni gli occhi ben aperti come per assicurarmi che fosse realmente lei. Era lei!
Prendemmo a frequentarci, capite? Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei messo con una ragazza vera, in carne ed ossa? Avevo scopato, certo, ma cosette occasionali, cosette tra una bevuta e l'altra nei locali, niente di più. Ora invece mi ero impelagato in una vera e propria relazione con una vera e propria ragazza! Noi andavamo al cinema qualche volta, ma per lo più fumavamo canne e giravamo per le serate hip-hop. Lei mi presentò certi amici, gente forte, ma io non volli mai presentarle i miei. Cioè, non li ritenevo all'altezza. Carletto, il più sballato di loro, non ha mai fumato una canna d'erba vera, soltanto quella robaccia del fumo; questi invece hanno le pasticche e la coca, capite? Che figura ci farei?
Già, non v'ho detto come si chiama la ragazza: Alessia. È un nome che m'ha lasciato un po' stranito, mi aspettavo un nome straniero, tipo esotico, che mi avrebbe fatto inorgoglire ogniqualvolta qualcuno m'avesse chiesto "come si chiama la tua tipa?"
Ora che potevo rispondere? Alessia era un nome come tanti, come molti, non avrebbe fatto effetto su nessuno.
Il primo rapporto sessuale lo avemmo in un locale di periferia, subito dopo la fine del concerto, quando ormai c'era soltanto il Dj che girava classici stranieri come "Ms. fat Booty" di Mos Def o "Juicy" di Notorius BIG.
Fu lei ad afferrarmi la mano e spingermi a seguirla; ci imboscammo in uno dei pochi bagni liberi, negli altri c'erano tossici ed amanti, e mi tirò fuori il cazzo ed inginocchiandosi, facendo ben attenzione che il vestito le evitasse il contatto della pelle con il pavimento sporco del cesso, prese a succhiarmelo.
Cristo, certe volte guardavo lei e certe volte alzavo lo sguardo al cielo, non vedendo però altro che il soffitto del bagno... ma quel soffitto, quell'odore d'erba che ci impregnava le narici, mi spinsero a farla alzare e girarla contro la parete e fotterla da dietro, per la nostra prima volta!
Poi lei mi spinse all'indietro e mi saltò addosso avvinghiandomi le gambe intorno alla vita, facendomi sbattere con la schiena alla parete in mattonelle azzurrine del cesso, che era troppo piccolo per contenere i nostri desideri perversi.
Sborrai poco dopo, mentre ci baciavamo con passione, ed in quell'attimo i nostri occhi si guardarono in modo nuovo, diverso, come degli occhi che non torneranno mai a guardarsi come prima.
Cazzo, forse avevo osato un po' troppo, cioè, io e lei non c'eravamo neanche mai parlati. La conoscevo di vista, sapevo che frequentava la mia stessa scuola e che amava l'hiphop; nient'altro. Beh, in realtà, un'altra cosa ci sarebbe: girava voce facesse uso di sostanze stupefacenti.
Alla mia età, però, questa notizia più che spaventarmi me la fece apparire ancora più bella ed irraggiungibile, tanto che quando ricambiò il bacio, subito dopo il mio, tenni gli occhi ben aperti come per assicurarmi che fosse realmente lei. Era lei!
Prendemmo a frequentarci, capite? Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei messo con una ragazza vera, in carne ed ossa? Avevo scopato, certo, ma cosette occasionali, cosette tra una bevuta e l'altra nei locali, niente di più. Ora invece mi ero impelagato in una vera e propria relazione con una vera e propria ragazza! Noi andavamo al cinema qualche volta, ma per lo più fumavamo canne e giravamo per le serate hip-hop. Lei mi presentò certi amici, gente forte, ma io non volli mai presentarle i miei. Cioè, non li ritenevo all'altezza. Carletto, il più sballato di loro, non ha mai fumato una canna d'erba vera, soltanto quella robaccia del fumo; questi invece hanno le pasticche e la coca, capite? Che figura ci farei?
Già, non v'ho detto come si chiama la ragazza: Alessia. È un nome che m'ha lasciato un po' stranito, mi aspettavo un nome straniero, tipo esotico, che mi avrebbe fatto inorgoglire ogniqualvolta qualcuno m'avesse chiesto "come si chiama la tua tipa?"
Ora che potevo rispondere? Alessia era un nome come tanti, come molti, non avrebbe fatto effetto su nessuno.
Il primo rapporto sessuale lo avemmo in un locale di periferia, subito dopo la fine del concerto, quando ormai c'era soltanto il Dj che girava classici stranieri come "Ms. fat Booty" di Mos Def o "Juicy" di Notorius BIG.
Fu lei ad afferrarmi la mano e spingermi a seguirla; ci imboscammo in uno dei pochi bagni liberi, negli altri c'erano tossici ed amanti, e mi tirò fuori il cazzo ed inginocchiandosi, facendo ben attenzione che il vestito le evitasse il contatto della pelle con il pavimento sporco del cesso, prese a succhiarmelo.
Cristo, certe volte guardavo lei e certe volte alzavo lo sguardo al cielo, non vedendo però altro che il soffitto del bagno... ma quel soffitto, quell'odore d'erba che ci impregnava le narici, mi spinsero a farla alzare e girarla contro la parete e fotterla da dietro, per la nostra prima volta!
Poi lei mi spinse all'indietro e mi saltò addosso avvinghiandomi le gambe intorno alla vita, facendomi sbattere con la schiena alla parete in mattonelle azzurrine del cesso, che era troppo piccolo per contenere i nostri desideri perversi.
Sborrai poco dopo, mentre ci baciavamo con passione, ed in quell'attimo i nostri occhi si guardarono in modo nuovo, diverso, come degli occhi che non torneranno mai a guardarsi come prima.
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