Una ragazza normale
di
Inchiostro&Miele
genere
etero
Mi fa sempre strano vedere una tipa bere una CocaCola normale, cioè, mi dà l'impressione di una che si lasci andare; la mia ex, per esempio, beveva solo CocaCola light, ed era una gran fregna!
Quella tipa, insomma, era seduta ad un tavolino con una CocaCola normale, con un'amica di fianco, una biondina insipida con una cura maniacale per le unghie, ed ogni tanto gettava un'occhiata verso di me. Facevo finta di non vederla, appena incrociavamo gli sguardi, io subito lo spostavo via, sulla prima cosa che capitasse, poteva essere un vaso o un cane o anche la sua amica biondina; dopo un po' tuttavia, era più forte di me!, dovevo tornare a guardarla. Dovevo assolutamente sapere cosa faceva e dove guardava, se mi guardava! "Perché la guardo?" pensai. No, cioè, lei non era una gran fregna, era una ragazza normale che beveva CocaCola normale, cioè, cosa c'era di interessante?
Eppure la guardavo; a volte infilava una mano tra i capelli, ma non per sistemarli o per gettarli all'indietro, non per fare queste cose normali che in genere fanno le ragazze normali; lei la infilava solo per il gusto di tenerla lì, dentro, nascosta tra i capelli.
Ammetto che ora, a ripensarci, quel gesto mi eccita parecchio, anche se ai tempi, durante i nostri primi incontri, mi stizziva in modo inimmaginabile. Cioè, mi chiedevo "ma perché mette sempre questa mano?" La interpretavo come una soggezione nei miei confronti, tipo quei minuscoli movimenti che si fanno quando si è in imbarazzo, quasi per nasconderlo, ma che poi finiscono per rivelarlo.
La prima ed unica volta in cui scopammo lo facemmo a casa sua, mi disse che non si sentiva sicura a farlo da me, aveva la fobia che qualcuno la registrasse. Del posto me ne fregavo; insomma, cosa cambiava a scopare da me oppure a farlo da lei?
Aveva una casa piccola, da studentessa, con delle tende d'un giallino disgustoso, come se le avesse comprate bianche e poi riempite pian piano, con dedizione, di caccole di naso. Durante il coito cercai di non guardare le tende, così fui per quasi tutto il tempo girato dall'altro lato, con la testa verso l'armadio e la scrivania.
Si fece trovare già svestita, quando arrivai; aveva soltano un asciugamano avvolto intorno al corpo, che le copriva dai seni in giù, fino a poco sotto il pube.
La gettai sul letto e le allargai l'asciugamano, in modo da infilare la testa fra le sue gambe, nel luogo che per giorni e giorni aveva occupato i miei pensieri. Me l'ero immaginata depilata, cioè, a vederla in faccia sembrerebbe una che se la depila; invece no, aveva un folto pelo castano e lungo. Lei mi richiuse l'asciugamano intorno alla testa, imprigionandomi tra le sue gambe, e poi mi mantenne per tutto il tempo una mano sul capo. Le stuzzicai il clitoride con piccoli colpetti veloci di lingua, simili alle pennellate rapide degli impressionisti, e poi la infilai tra le due labbra pelose, cercando di arrivare quanto più in fondo possibile. Dio, tutti avrebbero dovuto sentire come urlava!
Quando poi tornai su, si stese di schiena ed io sopra di lei. L'uccello scivolò dentro in un attimo, e dopo qualche colpettino leggero, come di avvertimento, presi a schiacciarla sul serio, con tutto il peso del mio bacino sul suo culo.
Notai un fatto strano: durante tutto il rapporto, lei ebbe la testa girata verso la tenda giallina! E non era una mia suggestione, come un impressione del momento, no, era vero! Lei non aveva girato la testa per tutto il rapporto! Aveva guardato sempre e solo quella tenda!
Tutto mi fu chiaro successivamente, quando vidi il video della nostra scopata su internet; tra l'armadio e la scrivania, non so precisamente dove, aveva piazzato una telecamera nascosta. E durante il video si vedeva soltanto la mia faccia...
Quella tipa, insomma, era seduta ad un tavolino con una CocaCola normale, con un'amica di fianco, una biondina insipida con una cura maniacale per le unghie, ed ogni tanto gettava un'occhiata verso di me. Facevo finta di non vederla, appena incrociavamo gli sguardi, io subito lo spostavo via, sulla prima cosa che capitasse, poteva essere un vaso o un cane o anche la sua amica biondina; dopo un po' tuttavia, era più forte di me!, dovevo tornare a guardarla. Dovevo assolutamente sapere cosa faceva e dove guardava, se mi guardava! "Perché la guardo?" pensai. No, cioè, lei non era una gran fregna, era una ragazza normale che beveva CocaCola normale, cioè, cosa c'era di interessante?
Eppure la guardavo; a volte infilava una mano tra i capelli, ma non per sistemarli o per gettarli all'indietro, non per fare queste cose normali che in genere fanno le ragazze normali; lei la infilava solo per il gusto di tenerla lì, dentro, nascosta tra i capelli.
Ammetto che ora, a ripensarci, quel gesto mi eccita parecchio, anche se ai tempi, durante i nostri primi incontri, mi stizziva in modo inimmaginabile. Cioè, mi chiedevo "ma perché mette sempre questa mano?" La interpretavo come una soggezione nei miei confronti, tipo quei minuscoli movimenti che si fanno quando si è in imbarazzo, quasi per nasconderlo, ma che poi finiscono per rivelarlo.
La prima ed unica volta in cui scopammo lo facemmo a casa sua, mi disse che non si sentiva sicura a farlo da me, aveva la fobia che qualcuno la registrasse. Del posto me ne fregavo; insomma, cosa cambiava a scopare da me oppure a farlo da lei?
Aveva una casa piccola, da studentessa, con delle tende d'un giallino disgustoso, come se le avesse comprate bianche e poi riempite pian piano, con dedizione, di caccole di naso. Durante il coito cercai di non guardare le tende, così fui per quasi tutto il tempo girato dall'altro lato, con la testa verso l'armadio e la scrivania.
Si fece trovare già svestita, quando arrivai; aveva soltano un asciugamano avvolto intorno al corpo, che le copriva dai seni in giù, fino a poco sotto il pube.
La gettai sul letto e le allargai l'asciugamano, in modo da infilare la testa fra le sue gambe, nel luogo che per giorni e giorni aveva occupato i miei pensieri. Me l'ero immaginata depilata, cioè, a vederla in faccia sembrerebbe una che se la depila; invece no, aveva un folto pelo castano e lungo. Lei mi richiuse l'asciugamano intorno alla testa, imprigionandomi tra le sue gambe, e poi mi mantenne per tutto il tempo una mano sul capo. Le stuzzicai il clitoride con piccoli colpetti veloci di lingua, simili alle pennellate rapide degli impressionisti, e poi la infilai tra le due labbra pelose, cercando di arrivare quanto più in fondo possibile. Dio, tutti avrebbero dovuto sentire come urlava!
Quando poi tornai su, si stese di schiena ed io sopra di lei. L'uccello scivolò dentro in un attimo, e dopo qualche colpettino leggero, come di avvertimento, presi a schiacciarla sul serio, con tutto il peso del mio bacino sul suo culo.
Notai un fatto strano: durante tutto il rapporto, lei ebbe la testa girata verso la tenda giallina! E non era una mia suggestione, come un impressione del momento, no, era vero! Lei non aveva girato la testa per tutto il rapporto! Aveva guardato sempre e solo quella tenda!
Tutto mi fu chiaro successivamente, quando vidi il video della nostra scopata su internet; tra l'armadio e la scrivania, non so precisamente dove, aveva piazzato una telecamera nascosta. E durante il video si vedeva soltanto la mia faccia...
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La storia di Luciaracconto sucessivo
Lei è Marijuana
Commenti dei lettori al racconto erotico