Preda di guerra 1: Stupro di gruppo ed umiliazione di una pilota americana
di
Prick
genere
dominazione
Sebbene avesse torturato donne irachene e curde, Diana sarebbe stata la sua prima femmina occidentale, il capitano Yazeed trovava l'idea di avere una donna occidentale in suo potere molto eccitante.
"Spogliatela", ordinò Yazeed mentre si appoggiava allo schienale della sedia e guardava. Le guardie slegarono le mani di Diana e rudemente, le tolsero la sua tuta di volo, poi la strapparono la maglietta, il reggiseno e le mutandine, lasciandola nuda tranne che per il cappuccio che le copriva la testa. Diana non cercò di resistergli, invece si concentrò a respirare lentamente e con calma. Le era stato detto di aspettarselo nella scuola di sopravvivenza. Spogliare una persona dei suoi vestiti aveva lo scopo di spogliarla della sua fiducia, le avevano detto i suoi istruttori.
Yazeed esaminò il suo corpo a lungo trovando affascinanti i suoi bei seni sodi con piccoli capezzoli. Yazeed sapeva bene che i seni e in particolare i capezzoli sono una zona molto sensibile per una donna e concluse che gli sarebbe molto piaciuto lavorare su una donna così bella e ben dotata.
Diana era giovane per essere già capitano dell’Airforce USA a soli 27 anni, ma le sue abilità di pilota e la sua bellezza prorompente (l’USAF ne aveva usato l’immagine per le campagne di arruolamento e ciò aveva indubbiamente giovato alla sua carriera) le avevano guadagnato il grado.
Il suo corpo muscoloso ma flessuoso e sodo e la sua statura elevata erano estranee a un arabo ma erano, comunque, molto attraenti anzi addirittura arrapanti (Yazeed non sapeva che Diana prima di abbracciare la carriera militare aveva fatto la modella per la pubblicità di biancheria intima). La struttura corporea di Diana non solo lo eccitava, ma sarebbe stata utile ai suoi scopi poiché avrebbe potuto soffrire più a lungo prima che di raggiungere il suo limite fisico. Solo i suoi peli pubici ben curati lo respinsero, a differenza di questa troia occidentale le rispettabili donne arabe si rasavano i peli pubici. Yazeed non vedeva l'ora di vederla in viso ed ordinò che il cappuccio fosse rimosso dalla sua testa e fu contento di trovare un viso bello e giovane incorniciato da capelli di colore bruno-rossastro.
Diana rimase sull'attenti quando la guardia tolse il cappuccio, non abituata alle luci brillanti non riusciva a vedere nulla finché i suoi occhi non si fossero abituati. Poi vide due uomini davanti a lei. Uno era seduto, era un uomo rasato di circa 30-35 an-ni che indossava un'uniforme da ufficiale ben stirata, in piedi dietro di lui c'era un uomo più giovane con una uniforme in disordine. Diana lo ignorò e si concentrò sull'ufficiale. Poteva percepire la presenza delle guardie dietro di lei ma li ignorò pure.
Yazeed parlò brevemente. L'uomo più giovane dietro di lui tradusse: "Sei sotto la custodia del servizio di sicurezza, non sei un prigioniero di guerra ma un criminale colpevole di crimini contro lo stato iracheno e sarai trattato di conseguenza. La tua unica speranza di clemenza è di collaborare pienamente ".
"Sono il capitano Diana Barker, numero di serie 309-48-8221, Air Force degli Stati Uniti. Chiedo di essere trattato come un prigio-niero di guerra. Quello che stai facendo è contrario alla Conven-zione di Ginevra potresti essere processato come criminale di guerra per aver maltrattato un prigioniero".
Sembrava un po’ pomposo, ma Diana era contenta di averlo superato senza che la sua voce si spezzasse. Doveva far capire a quest'uomo che era una persona che non poteva prendere in giro.
A un cenno della testa di Yazeed, la guardia alla sua destra la colpì forte sul fianco destro con una corta mazza di legno mandandola a terra piegata in due dal dolore; mentre giaceva sentì vagamente il traduttore che le diceva che al Capitano non piacevano i discorsi che non fossero i suoi. Un altro ordine di Yazeed fece in modo che la guardia la tirasse in piedi per i suoi capelli. Yazeed parlò a lungo prima che il traduttore si rivolgesse a lei e disse: "Il Capitano dice che il tuo paese è sciocco nell'usare le donne nella sua aviazione e per di più in una guerra, e che sarai tu a pagare il prezzo per le azioni criminali del tuo paese, essere una donna non ti proteggerà, né la Convenzione di Ginevra ti proteggerà qui. Qual è la tua unità, la tua posizione di base e qual è stata la tua missione? "
Diana guardò l'ufficiale seduto mentre rispondeva: "Barker, Diana, Capitano, USAF, numero di serie 309-48-8221. Chiedo di parlare con un alto funzionario." Mentre finiva la sua risposta l'ufficiale iracheno lasciò la sua sedia e si fermò di fronte a lei e con suo disgusto, cominciò a passarle le mani sui suoi bei seni esposti tastandoli e godendo della loro turgidità. Dopo qualche minuto Ya-zeed parlò al traduttore, dando enfasi alle sue parole torcendo i capezzoli di Diana.
"Il Capitano dice che sei una donna sciocca che pensa che lei andrà a un tea-party e non a una guerra. Dice che non sarai così poco collaborativa dopo che le guardie avranno finito con te. Dice che alle guardie piacerà molto stuprarti. Non hanno mai avuto una donna occidentale prima e sono curiosi di sapere se quello che hanno sentito dell'insaziabile appetito sessuale delle donne occidentali è vero".
Mentre continuava, l'espressione ansiosa del giovane lasciò il posto a una di vera paura. "Ricorda che sei totalmente nelle sue mani e può fare ciò che desidera, nessuno può aiutarti qui. Se non gli obbedisci e non rispondi a tutte le sue domande Ti farà cose terribili. Per favore, qual è la tua unità, la tua base e la tua missione? "
Diana esitò. Non era preparata per il crudo approccio diretto del capitano iracheno. Si era aspettata che la prigionia fosse per lo più giochi mentali proprio come nel suo corso di formazione. Ma la sua formazione non era il mondo reale del Medio Oriente. Ora le cose si stavano muovendo troppo velocemente per lei. Sentiva di dover rallentare le cose, fingere di arrendersi per guadagnare tempo. Questo genere di informazioni era comunque di scarso valore certamente non valeva uno stupro di gruppo. Lei rispose: "Vengo dal 417th Tactical Fighter Squadron, 250th Tactical Fighter Wing che ha sede a Dhahran, stavo facendo un volo di pattuglia quando il missile mi ha colpito". La faccia di Diana bruciava mentre parlava. Si vergognava di essersi arresa così presto, ma, dal momento che l'informazione era tutta bugie, sapeva che non avrebbe fatto nulla di male.
Yazeed ascoltò la traduzione, consultò un quaderno nero e poi si rivolse a Diana con un sorriso agghiacciante. Il traduttore lo ascoltò e disse: "Il Capitano dice che sei una povera bugiarda, non siamo stupidi, abbiamo qui anche la CNN, abbiamo visto il giorna-lista raccontare del tuo abbattimento, alcuni dei nostri piloti hanno passato molto tempo in Arabia Saudita, quando stavamo combattendo contro gli iraniani accusati, ci hanno detto che la base da cui trasmetteva era Al Mindhat non Dhahran, gli edifici sono piuttosto diversi e lì non c'è nessun 417th squadrone da caccia. Il Capitano ora intende insegnarti una lezione su cosa succede quando gli menti".
"Spogliatela", ordinò Yazeed mentre si appoggiava allo schienale della sedia e guardava. Le guardie slegarono le mani di Diana e rudemente, le tolsero la sua tuta di volo, poi la strapparono la maglietta, il reggiseno e le mutandine, lasciandola nuda tranne che per il cappuccio che le copriva la testa. Diana non cercò di resistergli, invece si concentrò a respirare lentamente e con calma. Le era stato detto di aspettarselo nella scuola di sopravvivenza. Spogliare una persona dei suoi vestiti aveva lo scopo di spogliarla della sua fiducia, le avevano detto i suoi istruttori.
Yazeed esaminò il suo corpo a lungo trovando affascinanti i suoi bei seni sodi con piccoli capezzoli. Yazeed sapeva bene che i seni e in particolare i capezzoli sono una zona molto sensibile per una donna e concluse che gli sarebbe molto piaciuto lavorare su una donna così bella e ben dotata.
Diana era giovane per essere già capitano dell’Airforce USA a soli 27 anni, ma le sue abilità di pilota e la sua bellezza prorompente (l’USAF ne aveva usato l’immagine per le campagne di arruolamento e ciò aveva indubbiamente giovato alla sua carriera) le avevano guadagnato il grado.
Il suo corpo muscoloso ma flessuoso e sodo e la sua statura elevata erano estranee a un arabo ma erano, comunque, molto attraenti anzi addirittura arrapanti (Yazeed non sapeva che Diana prima di abbracciare la carriera militare aveva fatto la modella per la pubblicità di biancheria intima). La struttura corporea di Diana non solo lo eccitava, ma sarebbe stata utile ai suoi scopi poiché avrebbe potuto soffrire più a lungo prima che di raggiungere il suo limite fisico. Solo i suoi peli pubici ben curati lo respinsero, a differenza di questa troia occidentale le rispettabili donne arabe si rasavano i peli pubici. Yazeed non vedeva l'ora di vederla in viso ed ordinò che il cappuccio fosse rimosso dalla sua testa e fu contento di trovare un viso bello e giovane incorniciato da capelli di colore bruno-rossastro.
Diana rimase sull'attenti quando la guardia tolse il cappuccio, non abituata alle luci brillanti non riusciva a vedere nulla finché i suoi occhi non si fossero abituati. Poi vide due uomini davanti a lei. Uno era seduto, era un uomo rasato di circa 30-35 an-ni che indossava un'uniforme da ufficiale ben stirata, in piedi dietro di lui c'era un uomo più giovane con una uniforme in disordine. Diana lo ignorò e si concentrò sull'ufficiale. Poteva percepire la presenza delle guardie dietro di lei ma li ignorò pure.
Yazeed parlò brevemente. L'uomo più giovane dietro di lui tradusse: "Sei sotto la custodia del servizio di sicurezza, non sei un prigioniero di guerra ma un criminale colpevole di crimini contro lo stato iracheno e sarai trattato di conseguenza. La tua unica speranza di clemenza è di collaborare pienamente ".
"Sono il capitano Diana Barker, numero di serie 309-48-8221, Air Force degli Stati Uniti. Chiedo di essere trattato come un prigio-niero di guerra. Quello che stai facendo è contrario alla Conven-zione di Ginevra potresti essere processato come criminale di guerra per aver maltrattato un prigioniero".
Sembrava un po’ pomposo, ma Diana era contenta di averlo superato senza che la sua voce si spezzasse. Doveva far capire a quest'uomo che era una persona che non poteva prendere in giro.
A un cenno della testa di Yazeed, la guardia alla sua destra la colpì forte sul fianco destro con una corta mazza di legno mandandola a terra piegata in due dal dolore; mentre giaceva sentì vagamente il traduttore che le diceva che al Capitano non piacevano i discorsi che non fossero i suoi. Un altro ordine di Yazeed fece in modo che la guardia la tirasse in piedi per i suoi capelli. Yazeed parlò a lungo prima che il traduttore si rivolgesse a lei e disse: "Il Capitano dice che il tuo paese è sciocco nell'usare le donne nella sua aviazione e per di più in una guerra, e che sarai tu a pagare il prezzo per le azioni criminali del tuo paese, essere una donna non ti proteggerà, né la Convenzione di Ginevra ti proteggerà qui. Qual è la tua unità, la tua posizione di base e qual è stata la tua missione? "
Diana guardò l'ufficiale seduto mentre rispondeva: "Barker, Diana, Capitano, USAF, numero di serie 309-48-8221. Chiedo di parlare con un alto funzionario." Mentre finiva la sua risposta l'ufficiale iracheno lasciò la sua sedia e si fermò di fronte a lei e con suo disgusto, cominciò a passarle le mani sui suoi bei seni esposti tastandoli e godendo della loro turgidità. Dopo qualche minuto Ya-zeed parlò al traduttore, dando enfasi alle sue parole torcendo i capezzoli di Diana.
"Il Capitano dice che sei una donna sciocca che pensa che lei andrà a un tea-party e non a una guerra. Dice che non sarai così poco collaborativa dopo che le guardie avranno finito con te. Dice che alle guardie piacerà molto stuprarti. Non hanno mai avuto una donna occidentale prima e sono curiosi di sapere se quello che hanno sentito dell'insaziabile appetito sessuale delle donne occidentali è vero".
Mentre continuava, l'espressione ansiosa del giovane lasciò il posto a una di vera paura. "Ricorda che sei totalmente nelle sue mani e può fare ciò che desidera, nessuno può aiutarti qui. Se non gli obbedisci e non rispondi a tutte le sue domande Ti farà cose terribili. Per favore, qual è la tua unità, la tua base e la tua missione? "
Diana esitò. Non era preparata per il crudo approccio diretto del capitano iracheno. Si era aspettata che la prigionia fosse per lo più giochi mentali proprio come nel suo corso di formazione. Ma la sua formazione non era il mondo reale del Medio Oriente. Ora le cose si stavano muovendo troppo velocemente per lei. Sentiva di dover rallentare le cose, fingere di arrendersi per guadagnare tempo. Questo genere di informazioni era comunque di scarso valore certamente non valeva uno stupro di gruppo. Lei rispose: "Vengo dal 417th Tactical Fighter Squadron, 250th Tactical Fighter Wing che ha sede a Dhahran, stavo facendo un volo di pattuglia quando il missile mi ha colpito". La faccia di Diana bruciava mentre parlava. Si vergognava di essersi arresa così presto, ma, dal momento che l'informazione era tutta bugie, sapeva che non avrebbe fatto nulla di male.
Yazeed ascoltò la traduzione, consultò un quaderno nero e poi si rivolse a Diana con un sorriso agghiacciante. Il traduttore lo ascoltò e disse: "Il Capitano dice che sei una povera bugiarda, non siamo stupidi, abbiamo qui anche la CNN, abbiamo visto il giorna-lista raccontare del tuo abbattimento, alcuni dei nostri piloti hanno passato molto tempo in Arabia Saudita, quando stavamo combattendo contro gli iraniani accusati, ci hanno detto che la base da cui trasmetteva era Al Mindhat non Dhahran, gli edifici sono piuttosto diversi e lì non c'è nessun 417th squadrone da caccia. Il Capitano ora intende insegnarti una lezione su cosa succede quando gli menti".
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