Preda di guerra 3: Il primo stupro di gruppo continua
di
Prick
genere
dominazione
IL PRIMO STUPRO DI GRUPPO CONTINUA
Diana era a malapena cosciente ora. Sentiva solo una sensazione di pienezza bruciante nel suo culo che si univa al dolore dei muscoli delle braccia e dei capezzoli torturati, non riusciva a pensare; lei poteva solo sentire il dolore e l'umiliazione consumarla.
Quando i primi uomini l'avevano sodomizzata la sua mente non poteva accettare quello che le stavano facendo e li aveva combattuti come un animale avrebbe combattuto contro una trappola, lottando selvaggiamente anche se sapeva che non aveva alcuna speranza di fuga. Ora non aveva più forza per combattere doveva rimanere appesa lì impotente mentre la abusavano e la umiliavano.
Ormai tutte e dieci le guardie avevano lasciato il loro sperma nel suo buco del culo.
Yazeed voleva vedere questa donna arrogante essere abusata ulteriormente fino a quando non fosse diventata solo il guscio di se stessa. Per la sua esperienza passata, era sicuro che lo stupro di gruppo aveva distrutto la sua armatura fisiologica e l'aveva lasciata vulnerabile. Continuare, ragionò, l'avrebbe resa ancora più conforme alle sue richieste. Ordinò alle guardie di stare lontano da lei. Yazeed camminava dietro Diana e fissava i risultati dello stupro delle guardie. Il buco del culo era ancora aperto, i bordi sporgevano verso l'esterno, un flusso di sperma biancastro scorreva fuori dal suo culo e sulle sue cosce. Lo sperma si stava asciugando in uno spesso strato appiccicoso che le macchiava le cosce a metà strada fino alle ginocchia. Diana gemeva sommessamente nel suo bavaglio, con la testa appoggiata sul suo petto. I suoi seni erano ansanti come se avesse percorso una lunga distanza; il suo corpo muscoloso era immerso nel suo stesso sudore e in quello delle guardie. Yazeed si inginocchiò davanti a lei mentre la accarezzava distrattamente. Fissò la fica esposta del pilota in cattività. Le passò una mano sulla gamba e poi sulle labbra della sua fica. La pelle nuda attorno alla sua fica gli permise di vedere chiaramente le delicate labbra interne, leggermente sporgenti. Passò le dita su di loro e nella fica stessa. Bene, pensò, è asciutta. Aveva temuto che potesse essere effettivamente eccitata dal suo stupro anale.
Questo era molto soddisfacente, Yazeed ordinò alle guardie di sciogliere i suoi piedi in preparazione allo stupro della fica ancora intatta di Diana. Adesso Diana penzolava dalla sbarra mentre due guardie le tenevano le cosce divaricate. Dal momento che era solo parzialmente cosciente un altro uomo ruppe due capsule di ammoniaca sotto il suo naso, Yazeed la voleva sveglia. Quando Diana iniziò a muoversi la prima guardia, quella che le aveva sverginato il culo e che aveva un cazzo gigante, adesso nuovamente e totalmente eretto, si posizionò tra le sue gambe mentre altre due le divaricavano ancor più oscenamente le cosce e le penetrò brutalmente la fica. Le pareti asciutte della sua vagina davano un disagio stimolante per lui e un forte dolore per la donna. L'uomo si costrinse a entrare in lei finché il suo cazzo fu sepolto fino ai suoi peli pubici, poi lo tenne lì assaporando il calore della fica stretta dell'ufficiale una volta arrogante. Yazeed voleva che la donna americana vedesse il volto del suo stupratore e avvicinò la sigaretta al capezzolo sinistro finché la punta luminosa non toccò la protuberanza. Quando i suoi occhi si aprirono e lei lo guardò direttamente negli occhi, Yazeed fece segno alla guardia di iniziare a fotterla. L’uomo cominciò allora a scoparla brutalmente così come aveva fatto con il suo culo ancora vergine generando a Diana un dolore sconvolgente mentre con le sue spinte brutali le percorreva tutta la vagina quasi estraendo il membro ogni volta. A Diana sembrava che stesse colpendo la sua cervice uterina con ogni spinta e che le lacerasse la figa ad ogni colpo ma non c'era nulla che potesse fare se non restare appesa lì e sottomettersi al suo stupro. La guardia si aggrappò alle natiche della donna per farsi leva mentre brutalmente la scopava. Si librava su di lei con la sua faccia a pochi centimetri da quella di lei. Poteva vedere le lacrime che le rigavano le guance mentre la violentava. Queste lacrime di umiliazione che scendevano sul viso di questa donna muscolosa ma molto femminile lo eccitavano ancora di più della presa stretta che la sua fica aveva sul suo cazzo. Un basso lamento cominciò a venire dalla bocca imbavagliata della donna questo lo spinse oltre il limite ed eiaculò con un ruggito riempiendo la sua fica secca con un abbondante fiotto di sperma caldo e appiccicoso. Saziato si ritirò lasciando che il prossimo la prendesse.
La seconda guardia la usò con una brutalità anche maggiore, appena il primo cazzo uscì dalla figa di Diana seguito da un rivolo di sperma lui le fu dentro come un cinghiale in calore ancora prima che lo sperma gocciolante dalla figa potesse accumularsi sul pavimento. Diana era nauseata dalla vista del suo viso ghignante, ma quando chiuse gli occhi, Yazeed si servì di nuovo la sigaretta sul capezzolo. Il dolore fu travolgente con Yazeed che le teneva la testa alta Diana era costretta a guardare i volti degli uomini che uno dopo l’altro ghignando usavano la sua fica, come già avevano usato il suo buco del culo, come un deposito per il loro sperma. Anche se non così doloroso come quando era stata sodomizzata il modo in cui fu costretta a guardare gli uomini gongolanti che la violentavano fu ancora più umiliante. Si sentiva una troia ed anche se questa era stata una sua ricorrente e mai confessata fantasia sessuale mai avrebbe pensato che si sarebbe potuta realizzare, specie con dieci uomini infoiati che la possedevano con brutalità. Diana fu sopraffatta dalla repulsione, ma subì un ultimo (per ora) affronto : mentre le ultime due guardie le stupravano la figa, oramai fradicia e piena dello sperma delle altre otto, il suo primo violentatore quello che le aveva sverginato il culo e che aveva il cazzo più grosso di tutti gli altri (per questo, per volere di Yazeed, era stato scelto per essere il primo a sodomizzarla sverginandole il culo e poi a stuprarle la figa) si posizionò dietro di lei e la inculò nuovamente costringendola a subire (al di fuori delle sue più perverse fantasie sessuali di stupro) la prima doppia penetrazione della sua vita, Diana sentiva i due cazzi che la stantuffavano contemporaneamente e si facevano strada nel suo ventre e, stranamente, a questo (su cui in passato aveva fantasticato masturbandosi) non riuscì a restare insensibile e suo malgrado fu scossa da un lungo brivido che si trasformò in un lungo e travolgente quanto inaspettato ed indesiderato orgasmo “MMMMMMMHHHHHH!!!!”, i mugolii di godimento furono chiaramente percepiti dai due stupratori che si affannavano sulla sua figa e nel suo culo e che aumentarono la potenza delle loro spinte e con un grido di soddisfazione eiacularono contemporaneamente mentre Diana ancora era scossa dagli ultimi spasimi di godimento.
Diana era a malapena cosciente ora. Sentiva solo una sensazione di pienezza bruciante nel suo culo che si univa al dolore dei muscoli delle braccia e dei capezzoli torturati, non riusciva a pensare; lei poteva solo sentire il dolore e l'umiliazione consumarla.
Quando i primi uomini l'avevano sodomizzata la sua mente non poteva accettare quello che le stavano facendo e li aveva combattuti come un animale avrebbe combattuto contro una trappola, lottando selvaggiamente anche se sapeva che non aveva alcuna speranza di fuga. Ora non aveva più forza per combattere doveva rimanere appesa lì impotente mentre la abusavano e la umiliavano.
Ormai tutte e dieci le guardie avevano lasciato il loro sperma nel suo buco del culo.
Yazeed voleva vedere questa donna arrogante essere abusata ulteriormente fino a quando non fosse diventata solo il guscio di se stessa. Per la sua esperienza passata, era sicuro che lo stupro di gruppo aveva distrutto la sua armatura fisiologica e l'aveva lasciata vulnerabile. Continuare, ragionò, l'avrebbe resa ancora più conforme alle sue richieste. Ordinò alle guardie di stare lontano da lei. Yazeed camminava dietro Diana e fissava i risultati dello stupro delle guardie. Il buco del culo era ancora aperto, i bordi sporgevano verso l'esterno, un flusso di sperma biancastro scorreva fuori dal suo culo e sulle sue cosce. Lo sperma si stava asciugando in uno spesso strato appiccicoso che le macchiava le cosce a metà strada fino alle ginocchia. Diana gemeva sommessamente nel suo bavaglio, con la testa appoggiata sul suo petto. I suoi seni erano ansanti come se avesse percorso una lunga distanza; il suo corpo muscoloso era immerso nel suo stesso sudore e in quello delle guardie. Yazeed si inginocchiò davanti a lei mentre la accarezzava distrattamente. Fissò la fica esposta del pilota in cattività. Le passò una mano sulla gamba e poi sulle labbra della sua fica. La pelle nuda attorno alla sua fica gli permise di vedere chiaramente le delicate labbra interne, leggermente sporgenti. Passò le dita su di loro e nella fica stessa. Bene, pensò, è asciutta. Aveva temuto che potesse essere effettivamente eccitata dal suo stupro anale.
Questo era molto soddisfacente, Yazeed ordinò alle guardie di sciogliere i suoi piedi in preparazione allo stupro della fica ancora intatta di Diana. Adesso Diana penzolava dalla sbarra mentre due guardie le tenevano le cosce divaricate. Dal momento che era solo parzialmente cosciente un altro uomo ruppe due capsule di ammoniaca sotto il suo naso, Yazeed la voleva sveglia. Quando Diana iniziò a muoversi la prima guardia, quella che le aveva sverginato il culo e che aveva un cazzo gigante, adesso nuovamente e totalmente eretto, si posizionò tra le sue gambe mentre altre due le divaricavano ancor più oscenamente le cosce e le penetrò brutalmente la fica. Le pareti asciutte della sua vagina davano un disagio stimolante per lui e un forte dolore per la donna. L'uomo si costrinse a entrare in lei finché il suo cazzo fu sepolto fino ai suoi peli pubici, poi lo tenne lì assaporando il calore della fica stretta dell'ufficiale una volta arrogante. Yazeed voleva che la donna americana vedesse il volto del suo stupratore e avvicinò la sigaretta al capezzolo sinistro finché la punta luminosa non toccò la protuberanza. Quando i suoi occhi si aprirono e lei lo guardò direttamente negli occhi, Yazeed fece segno alla guardia di iniziare a fotterla. L’uomo cominciò allora a scoparla brutalmente così come aveva fatto con il suo culo ancora vergine generando a Diana un dolore sconvolgente mentre con le sue spinte brutali le percorreva tutta la vagina quasi estraendo il membro ogni volta. A Diana sembrava che stesse colpendo la sua cervice uterina con ogni spinta e che le lacerasse la figa ad ogni colpo ma non c'era nulla che potesse fare se non restare appesa lì e sottomettersi al suo stupro. La guardia si aggrappò alle natiche della donna per farsi leva mentre brutalmente la scopava. Si librava su di lei con la sua faccia a pochi centimetri da quella di lei. Poteva vedere le lacrime che le rigavano le guance mentre la violentava. Queste lacrime di umiliazione che scendevano sul viso di questa donna muscolosa ma molto femminile lo eccitavano ancora di più della presa stretta che la sua fica aveva sul suo cazzo. Un basso lamento cominciò a venire dalla bocca imbavagliata della donna questo lo spinse oltre il limite ed eiaculò con un ruggito riempiendo la sua fica secca con un abbondante fiotto di sperma caldo e appiccicoso. Saziato si ritirò lasciando che il prossimo la prendesse.
La seconda guardia la usò con una brutalità anche maggiore, appena il primo cazzo uscì dalla figa di Diana seguito da un rivolo di sperma lui le fu dentro come un cinghiale in calore ancora prima che lo sperma gocciolante dalla figa potesse accumularsi sul pavimento. Diana era nauseata dalla vista del suo viso ghignante, ma quando chiuse gli occhi, Yazeed si servì di nuovo la sigaretta sul capezzolo. Il dolore fu travolgente con Yazeed che le teneva la testa alta Diana era costretta a guardare i volti degli uomini che uno dopo l’altro ghignando usavano la sua fica, come già avevano usato il suo buco del culo, come un deposito per il loro sperma. Anche se non così doloroso come quando era stata sodomizzata il modo in cui fu costretta a guardare gli uomini gongolanti che la violentavano fu ancora più umiliante. Si sentiva una troia ed anche se questa era stata una sua ricorrente e mai confessata fantasia sessuale mai avrebbe pensato che si sarebbe potuta realizzare, specie con dieci uomini infoiati che la possedevano con brutalità. Diana fu sopraffatta dalla repulsione, ma subì un ultimo (per ora) affronto : mentre le ultime due guardie le stupravano la figa, oramai fradicia e piena dello sperma delle altre otto, il suo primo violentatore quello che le aveva sverginato il culo e che aveva il cazzo più grosso di tutti gli altri (per questo, per volere di Yazeed, era stato scelto per essere il primo a sodomizzarla sverginandole il culo e poi a stuprarle la figa) si posizionò dietro di lei e la inculò nuovamente costringendola a subire (al di fuori delle sue più perverse fantasie sessuali di stupro) la prima doppia penetrazione della sua vita, Diana sentiva i due cazzi che la stantuffavano contemporaneamente e si facevano strada nel suo ventre e, stranamente, a questo (su cui in passato aveva fantasticato masturbandosi) non riuscì a restare insensibile e suo malgrado fu scossa da un lungo brivido che si trasformò in un lungo e travolgente quanto inaspettato ed indesiderato orgasmo “MMMMMMMHHHHHH!!!!”, i mugolii di godimento furono chiaramente percepiti dai due stupratori che si affannavano sulla sua figa e nel suo culo e che aumentarono la potenza delle loro spinte e con un grido di soddisfazione eiacularono contemporaneamente mentre Diana ancora era scossa dagli ultimi spasimi di godimento.
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