Fuoco inestinguibile

di
genere
etero

Da solo, steso sulla sabbia. Nella scintillante mattina di primavera, la luce si diffonde radente: i miei occhi ridotti a fessura, ammirano, spinti dalla brezza in direzione del mare, piatto e argenteo, pollini di pioppo soffici, impalpabili, bianchi come fiocchi di neve: sfilano nell’aria azzurra, luminosa, davanti a me e, disposti su più piani, offrono un suggestivo spettacolo in 3D. Come sempre quando la bellezza è straripante, la malinconia si fa strada. Discreta, ma pervasiva, si impone.
Cosa cerco? Non mi basta un sesso che si riduca a un “gocciolar di cazzo”, oppure un sentimento, ma desidero molto di più. Amore non ridotto a mia misura. Non posseduto, non mio, regalato come l’incanto gratuito di una bella mattina. Indomabile, appassionato, che mi sorprenda ogni giorno e che non finisca mai. Bello e infinito come la via Lattea che si specchia sul mare. Così vorrei amarti, S.

Dove collocare questo piccolo scritto? Mi piacerebbe una sezione “Pensieri Improvvisi”.
(Senza offendere quel grand’uomo di Andrej Siniavskij.)




di
scritto il
2018-09-07
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