La Novizia pt2

di
genere
bondage

E’ lunedì, chiamo a lavoro per dire che non mi sento tanto bene, ho bisogno di un paio di giorni per riprendermi.
Le mie natiche sono segnate dai colpi di frusta, sedermi m’è impossibile, si sono formati tanti lividi con la forma delle frustate, sono così precisi che riesco quasi a distinguere ogni singola frustata, il problema sono le croste, ogni volta che mi siedo se ne rompe una e ho piccole perdite di sangue.
Non riesco a trovare pace, seduta è impossibile stare e nello stesso momento non posso stare sempre sdraiata, credo che questa sia la parte peggiore della punizione.
Ripenso a Domenica come un sogno, vorrei non fosse finito così presto, inizio a toccarmi e a masturbarmi, arrivo all’orgasmo in poco tempo, desidero tornare il prima possibile per poter servire ancora il mio padrone, vivo di ricordi stupendi...
Passo la mattinata così, tra ricordi e pensieri e decido di provare a chiamare il mio padrone, forse sono fortunata e vuole anticipare la sessione di domenica.
Cerco il suo numero in rubrica e chiamo, sento il cellulare squillare a vuoto poi la sua voce autoritaria “SPERO CHE SIA IMPORTANTE NOVIZIA”…resto allibita dalla risposta, forse ho fatto un errore a chiamare ma non posso tornare indietro “SIG. PADRONE, SPERAVO DI POTERLA INCONTRARE PRIMA”…lui rimane qualche attimo in silenzio poi mi dice “NO, DOVRAI ASPETTARE E IMPARARE A ESEGUIRE I MIEI ORDINI, SARAI PUNITA PER QUESTA RICHIESTA” finita la frase cade la linea, capisco di aver fatto un errore, inizio a piangere per il dispiacere però poi penso che sarò nuovamente punita e mi eccito, con una mano stimolo le ferite sulle natiche e con l’atra mi tocco la vulva, inizio a bagnarmi, sono un fiume in piena, raggiungo nuovamente l’orgasmo, sono esausta dormo, aspettando che arrivi Domenica.

Il resto della settimana è una lenta agonia, nulla ha importanza sono mentalmente proiettata alla sessione con il mio padrone, finalmente arriva il giorno aspettato, come la sessione precedente punto la sveglia presto, mi faccio la doccia e mi rado alla perfezione la vagina, esco di casa e imposto il navigatore, guido frettolosamente, il viaggio sembra infinito.
Arrivo d’avanti al cancello e come la volta precedente si apre, parcheggio l’auto e con la chiave che m’è stata data apro la porta di casa, lo trovo seduto sul divano al aspettarmi, lo guardo e gli dico “BUONGIORNO PADRONE” lui non risponde al buon giorno, al contrario mi dice subito di spogliarmi completamente.
Eseguo gli ordini lo guardo ansiosa mentre s’avvicina, lega un collare al mio collo e lo serra con un lucchetto poi lega un guinzaglio, lo seguo fuori casa, andiamo in giardino, c’è una catena legata a un albero, ovviamente ci attacca il mio collare…non dice nulla lo vedo andare via.
La catena sarà lunga poco meno di mezzo metro, sono costretta a stare a 4 zampe, non posso slegarla perché è fissata con un lucchetto al mio collare, non posso muovermi ne alzarmi, devo nuovamente attendere…
scritto il
2019-07-06
7 . 4 K
visite
2
voti
valutazione
6.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La Novizia pt1

racconto sucessivo

La Novizia pt3
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.