Il coinquilino 2
di
Deadpool80
genere
gay
Il capitolo 1 è nella sezione "prime esperienze"
La mattina dopo il mio coinquilino uscì presto per andare a lezione e tornare a casa per il weekend andando in stazione direttamente dall'università.
Io passai quei due giorni a casa da solo ripensando a cosa avevo fatto. Mi saliva sempre l'eccitazione e mi feci diversi ditalini per capire meglio le sensazioni e le posizioni.
Morale della favola: alla domenica pomeriggio avevo una voglia di cazzo pazzesca.
Sapevo per ora rientrava di solito la domenica prima di sera, mi preparai senza le mutande sotto i pantaloni della tuta pronto ad offrirmi, arrivava sempre bello carico da due giorni di astinenza.
Quando arrivó, sentii un'altra voce: era rientrato con un suo amico.
Mi presentai, con una punta di delusione.
Si sedettero sul divano, con due birre in mano. Andai anche io in salotto.
L'amico disse "allora, questo aperitivo prima di cena che mi avevi promesso?" "ma certo facciamo subito!"
Si rivolse a me "allora, ho raccontato al mio amico qui la tua passione che abbiamo scoperto insieme, ci starebbe bene un bel pompino prima di cena!"
Ero imbarazzato e raggelato.
"ma no ma che cosa dici... Io... cosa..."
Si era alzato e lo aveva tirato fuori dai pantaloni, mezzo duro, puntandomelo in faccia. Me lo trovai là davanti e senza fare più resistenza presi la cappella tra le labbra, lo afferrai con la mano e mi gustai come mi diventava duro in bocca.
Guardai il suo amico e mi resi conto che mi piaceva essere guardato mentre succhiavo il cazzo. Il ragazzo, più robusto e alto del mio coinquilino si alzò e tirò fuori il cazzo pure lui, era già duro. Era più grosso e pareva più scuro e venoso.
Il mio amico si tolse e fu sostituito dal suo amico. Aveva un sapore un po' più aspro e provai a capire che differenze c'erano con l'unico altro cazzo che avevo succhiato.
"oh ma avevo ragione, succhia davvero da dio, come una troia..."
Mi prese la testa tra le mani e lo spinse in fondo fino in gola, provocandomi un piccolo conato. Continuò ad accompagnare il movimento.
"ma la beve tutta la sborra? Non è che si sposta all'ultimo?"
"no tranquillo, beve tutto."
Sentire come parlavano di me mi fece caricare ancora di più e mi impegnai come non mai "dai che è da una settimana che non faccio niente, ho i coglioni pieni..."
Lo avevo capito che stava per venire e infatti dopo poco fui inondato dalla sua sborrata densa e copiosa. Mi riempì totalmente la bocca e dovetti deglutire più volte.
Mi tirai su, tentando di ricompormi, quando vidi che c'era il mio coinquilino che si stava segando piano per mantenere l'erezione. Senza che nessuno dicesse nulla mi avvicinai e glielo presi in bocca di nuovo in bocca.
Mentre glielo succhiavo, stavolta in ginocchio, sentii una mano sul sedere, poi scendere dentro i pantaloni.
"oh ma questo non ha le mutande!" "te lo avevo detto io!"
La mano dell'amico si intrufoló in mezzo alle chiappe fino a toccarmi il buco del culo, senza penetrarlo.
"dai lascialo stare, fallo finire in pace che sto per venire..."
Me ne ero accorto, lo feci venire e mi presi la seconda dose per quella sera.
Ci rivestimmo e quasi come se nulla fosse il mio coinquilino preparó una cena con quello che c'era in casa, alla buona. Ovviamente tutti sapevamo cosa sarebbe successo dopo.
Finito di cenare, mi alzai e l'amico mi bloccò prendendomi per un braccio "dove vai?" "di là, ho da fare..."
Con una mano mi tirò giù i pantaloni, già quando mi aveva esplorato prima si era accorto che non avevo messo le mutande.
Restai là vicino al tavolo in piedi.
Prese l'olio e se lo versò su un dito, poi allungò la mano verso il mio culo e puntó il dito dritto sul buco.
"allora, dopo che hai scoperto che ti piace succhiare il cazzo, lo hai preso nel culo, giusto?"
"sì una voltaaaa" il suo dito mi era entrato dentro.
"e ti è piaciuto?"
"sì..." ero in piedi, seminudo, con quel dito che mi stava già mandando su di giri.
"quindi stasera ti scopiamo tutti e due il culo."
"sì fate quello che volete..."
"ma prima mi diverto un po' con te..."
Con l'altra mano prese a segarmi, diventò duro e aumentò il ritmo.
Allargai le gambe, appoggiai le mani sul tavolo.
Si fermò un attimo poi piantó dentro un secondo dito. Mi fece male, mi lamentai ma mi intimó di stare zitto.
Prese un piatto inutilizzato, lo avvicinò al mio cazzo e mi fece venire sborrando là dentro.
Restai così appoggiato al tavolo, lui si alzò sfoderando il cazzo già duro.
"ti conviene piegarti in avanti" così feci.
Sentii subito la cappella contro il buco, e cominciò subito a spingere. Non ero abituato, mi stava facendo male, alla fine il mio buco si spalancò lasciando entrare la cappella e l'asta fino a metà. Stavo piagnucolando per il dolore ma gli dissi di continuare. A piccoli colpi entrò tutto. Era decisamente più grosso di quello del mio coinquilino e più brutale. Giusto il tempo di abituarsi e prese a sbattermi con foga.
Prese a insultarmi e io lo incitai a continuare, a dire di peggio. Tra insulti e gemiti annunciò che doveva venire, prese il piatto con la mia sborrata di prima e me lo mise davanti alla faccia ordinandomi "e adesso lecca!"
Travolto dalla monta non ci pensai due volte e con la lingua raccolsi il mio sperma freddo mentre mi riempiva il culo del suo sperma caldo.
Uscì fuori svuotandomi e facendo colare tutto fuori.
Andai in bagno con una certa vergogna e mi pulii e mi lavai. I miei pantaloni erano rimasti di là, passai in camera a mettere mutande e un paio di jeans, poi tornai in salotto.
L'amico se la presa subito "ehi ma che fai, ma ti sei rivestito! Qua non abbiamo ancora finito... Su, spogliati." per qualche ragione non ero mai rimasto nudo del tutto. Quando mi dedicavo solo al sesso orale non c'era bisogno, e nelle due occasioni in cui ero stato sodomizzato mi ero solo calato i pantaloni.
Mi spogliai con vergogna, restai nudo.
Si mise di fronte a me, mi fece togliere le mani da davanti il pacco.
"sei carino, hai un discreto pisello. Succhi veramente bene e anche il culo è bello accogliente, soffri in silenzio e continui a prenderlo. Avrai un sacco di successo... Ora direi che dobbiamo dare soddisfazione anche al tuo coinquilino, no?"
Si era nel frattempo seduto e lo aveva tirato fuori.
"tu fallo diventare bene duro che intanto io mi occupo di te."
Mi inginocchiai e glielo presi in bocca, ci volle davvero poco. Nel frattempo l'amico si aveva recuperato il lubrificante e me lo stava spalmando abbondantemente sul buco.
"bravo, ora alzati e girati. Voglio vedere come sei bravo a prenderlo da solo."
Mi fece girare e allargai le gambe andando indietro per sedermi sul cazzo eretto del mio coinquilino.
Scesi giù piano fino ad appoggiare la cappella al buco. Poi cercai bene l'equilibrio e mi sforzai di farlo entrare. Ero così lubrificato e già allargato da prima che entrò senza problemi. Mi spinsi un po' più in basso e fui contento di come sentivo il buco che si allargava così andai fino in fondo, finché non mi sedetti sulle sue gambe. Non lo avevo mai sentito così a fondo.
Iniziai a sollevarmi e a riscendere di nuovo, cercavo di capire il ritmo migliore e come gestire la penetrazione, salivo e scendevo, poi mi calai giù e mossi solo il bacino avanti e indietro.
Mi presi il cazzo in mano e cominciai a segarmi, a questo punto mi sollevai di poco e lasciai che fosse l'altro a stantuffarmi velocemente. Venni schizzando ovunque, poi venne subito anche lui.
Mi alzai, colando dappertutto.
L'amico era rimasto in silenzio a gustarsi la scena "brava troietta, ti ho detto che avrai un gran successo."
La mattina dopo il mio coinquilino uscì presto per andare a lezione e tornare a casa per il weekend andando in stazione direttamente dall'università.
Io passai quei due giorni a casa da solo ripensando a cosa avevo fatto. Mi saliva sempre l'eccitazione e mi feci diversi ditalini per capire meglio le sensazioni e le posizioni.
Morale della favola: alla domenica pomeriggio avevo una voglia di cazzo pazzesca.
Sapevo per ora rientrava di solito la domenica prima di sera, mi preparai senza le mutande sotto i pantaloni della tuta pronto ad offrirmi, arrivava sempre bello carico da due giorni di astinenza.
Quando arrivó, sentii un'altra voce: era rientrato con un suo amico.
Mi presentai, con una punta di delusione.
Si sedettero sul divano, con due birre in mano. Andai anche io in salotto.
L'amico disse "allora, questo aperitivo prima di cena che mi avevi promesso?" "ma certo facciamo subito!"
Si rivolse a me "allora, ho raccontato al mio amico qui la tua passione che abbiamo scoperto insieme, ci starebbe bene un bel pompino prima di cena!"
Ero imbarazzato e raggelato.
"ma no ma che cosa dici... Io... cosa..."
Si era alzato e lo aveva tirato fuori dai pantaloni, mezzo duro, puntandomelo in faccia. Me lo trovai là davanti e senza fare più resistenza presi la cappella tra le labbra, lo afferrai con la mano e mi gustai come mi diventava duro in bocca.
Guardai il suo amico e mi resi conto che mi piaceva essere guardato mentre succhiavo il cazzo. Il ragazzo, più robusto e alto del mio coinquilino si alzò e tirò fuori il cazzo pure lui, era già duro. Era più grosso e pareva più scuro e venoso.
Il mio amico si tolse e fu sostituito dal suo amico. Aveva un sapore un po' più aspro e provai a capire che differenze c'erano con l'unico altro cazzo che avevo succhiato.
"oh ma avevo ragione, succhia davvero da dio, come una troia..."
Mi prese la testa tra le mani e lo spinse in fondo fino in gola, provocandomi un piccolo conato. Continuò ad accompagnare il movimento.
"ma la beve tutta la sborra? Non è che si sposta all'ultimo?"
"no tranquillo, beve tutto."
Sentire come parlavano di me mi fece caricare ancora di più e mi impegnai come non mai "dai che è da una settimana che non faccio niente, ho i coglioni pieni..."
Lo avevo capito che stava per venire e infatti dopo poco fui inondato dalla sua sborrata densa e copiosa. Mi riempì totalmente la bocca e dovetti deglutire più volte.
Mi tirai su, tentando di ricompormi, quando vidi che c'era il mio coinquilino che si stava segando piano per mantenere l'erezione. Senza che nessuno dicesse nulla mi avvicinai e glielo presi in bocca di nuovo in bocca.
Mentre glielo succhiavo, stavolta in ginocchio, sentii una mano sul sedere, poi scendere dentro i pantaloni.
"oh ma questo non ha le mutande!" "te lo avevo detto io!"
La mano dell'amico si intrufoló in mezzo alle chiappe fino a toccarmi il buco del culo, senza penetrarlo.
"dai lascialo stare, fallo finire in pace che sto per venire..."
Me ne ero accorto, lo feci venire e mi presi la seconda dose per quella sera.
Ci rivestimmo e quasi come se nulla fosse il mio coinquilino preparó una cena con quello che c'era in casa, alla buona. Ovviamente tutti sapevamo cosa sarebbe successo dopo.
Finito di cenare, mi alzai e l'amico mi bloccò prendendomi per un braccio "dove vai?" "di là, ho da fare..."
Con una mano mi tirò giù i pantaloni, già quando mi aveva esplorato prima si era accorto che non avevo messo le mutande.
Restai là vicino al tavolo in piedi.
Prese l'olio e se lo versò su un dito, poi allungò la mano verso il mio culo e puntó il dito dritto sul buco.
"allora, dopo che hai scoperto che ti piace succhiare il cazzo, lo hai preso nel culo, giusto?"
"sì una voltaaaa" il suo dito mi era entrato dentro.
"e ti è piaciuto?"
"sì..." ero in piedi, seminudo, con quel dito che mi stava già mandando su di giri.
"quindi stasera ti scopiamo tutti e due il culo."
"sì fate quello che volete..."
"ma prima mi diverto un po' con te..."
Con l'altra mano prese a segarmi, diventò duro e aumentò il ritmo.
Allargai le gambe, appoggiai le mani sul tavolo.
Si fermò un attimo poi piantó dentro un secondo dito. Mi fece male, mi lamentai ma mi intimó di stare zitto.
Prese un piatto inutilizzato, lo avvicinò al mio cazzo e mi fece venire sborrando là dentro.
Restai così appoggiato al tavolo, lui si alzò sfoderando il cazzo già duro.
"ti conviene piegarti in avanti" così feci.
Sentii subito la cappella contro il buco, e cominciò subito a spingere. Non ero abituato, mi stava facendo male, alla fine il mio buco si spalancò lasciando entrare la cappella e l'asta fino a metà. Stavo piagnucolando per il dolore ma gli dissi di continuare. A piccoli colpi entrò tutto. Era decisamente più grosso di quello del mio coinquilino e più brutale. Giusto il tempo di abituarsi e prese a sbattermi con foga.
Prese a insultarmi e io lo incitai a continuare, a dire di peggio. Tra insulti e gemiti annunciò che doveva venire, prese il piatto con la mia sborrata di prima e me lo mise davanti alla faccia ordinandomi "e adesso lecca!"
Travolto dalla monta non ci pensai due volte e con la lingua raccolsi il mio sperma freddo mentre mi riempiva il culo del suo sperma caldo.
Uscì fuori svuotandomi e facendo colare tutto fuori.
Andai in bagno con una certa vergogna e mi pulii e mi lavai. I miei pantaloni erano rimasti di là, passai in camera a mettere mutande e un paio di jeans, poi tornai in salotto.
L'amico se la presa subito "ehi ma che fai, ma ti sei rivestito! Qua non abbiamo ancora finito... Su, spogliati." per qualche ragione non ero mai rimasto nudo del tutto. Quando mi dedicavo solo al sesso orale non c'era bisogno, e nelle due occasioni in cui ero stato sodomizzato mi ero solo calato i pantaloni.
Mi spogliai con vergogna, restai nudo.
Si mise di fronte a me, mi fece togliere le mani da davanti il pacco.
"sei carino, hai un discreto pisello. Succhi veramente bene e anche il culo è bello accogliente, soffri in silenzio e continui a prenderlo. Avrai un sacco di successo... Ora direi che dobbiamo dare soddisfazione anche al tuo coinquilino, no?"
Si era nel frattempo seduto e lo aveva tirato fuori.
"tu fallo diventare bene duro che intanto io mi occupo di te."
Mi inginocchiai e glielo presi in bocca, ci volle davvero poco. Nel frattempo l'amico si aveva recuperato il lubrificante e me lo stava spalmando abbondantemente sul buco.
"bravo, ora alzati e girati. Voglio vedere come sei bravo a prenderlo da solo."
Mi fece girare e allargai le gambe andando indietro per sedermi sul cazzo eretto del mio coinquilino.
Scesi giù piano fino ad appoggiare la cappella al buco. Poi cercai bene l'equilibrio e mi sforzai di farlo entrare. Ero così lubrificato e già allargato da prima che entrò senza problemi. Mi spinsi un po' più in basso e fui contento di come sentivo il buco che si allargava così andai fino in fondo, finché non mi sedetti sulle sue gambe. Non lo avevo mai sentito così a fondo.
Iniziai a sollevarmi e a riscendere di nuovo, cercavo di capire il ritmo migliore e come gestire la penetrazione, salivo e scendevo, poi mi calai giù e mossi solo il bacino avanti e indietro.
Mi presi il cazzo in mano e cominciai a segarmi, a questo punto mi sollevai di poco e lasciai che fosse l'altro a stantuffarmi velocemente. Venni schizzando ovunque, poi venne subito anche lui.
Mi alzai, colando dappertutto.
L'amico era rimasto in silenzio a gustarsi la scena "brava troietta, ti ho detto che avrai un gran successo."
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