Io e zia, la festa dopo la festa
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti.
Il 14 di febbraio per tutti i comuni mortali è il giorno di S. Valentino, ma nella mia famiglia significa “compleanno della nonna” per cui si festeggia visto che quest’anno arriviamo a 75 anni. Eravamo come sempre circa in 30 a celebrare il compleanno della nonna in modo molto informale, per cui non vestiti in modo elegante, era più una cosa da tutti i giorni, anche perché non si usciva ma si sta a casa. Come sempre l’occhio sulla zia. Arrivò con un cappotto lungo leopardato che , una volta aperto mostrava una maglietta a maniche lunghe rossa, dei bellissimi leggings in pelle nera iper aderenti, che delineavano le sue bellissime gambe, calzini bianchi e delle nuove scarpe da ginnastica. Era come sempre bellissima e mi faceva già arrapare. Essendo in poche persone non potemmo ripetere quanto fatto a Natale per cui parlammo ma non facemmo nulla di troppo azzardato.
La serata passò molto bene e fu molto godibile.
Piano piano, tutti tornarono a casa mentre io e zia ci fermammo per mettere a posto, dicendo che mi avrebbe portato a casa lei. A mezzanotte poco più partimmo per tornare a casa.
Arrivati davanti al portone di casa di zia ci fermammo per aspettare la sua apertura.
Z” Hai fretta ?”
M”No perchè?”
Z”Vieni su un’oretta?”
M”Speravo lo dicessi ahahah”
Z”Immaginavo ahaha”.
A mezzanotte e mezza entrammo in casa di zia e ci precipitammo in camera. Rimasi in mutande e vidi stendere la zia sul letto. Le levai quelle graziose scarpe e inizia a toccarle i piedi fino a levarle i calzini.
Iniziai a leccarle i piedi. Mi levai i vestiti rimanendo nudo e pronto all’opera. Mi alzai e zia mi prese il cazzo tra i piedi iniziando una bellissima sega. Si era fatta la pedicure il giorno, erano dei piedi morbidissimi.
La fermai, cercai di levarle i leggings a fatica per la troppa aderenza. Zia era ancora sdraiai con maglietta, maglione e cappotto.
Non se li tolse ma inizia a penetrarla lo stesso.
Eravamo eccitatissimi, gemevamo e mugugnavamo come pazzi.
Davo qualche colpo e poi uscivo per picchiettare il cazzo sulla su figa fradicia.
Z:” Mi levo il cappotto senno muoio”, si levò il cappotto.
Ritornò a sdraiarsi e iniziai a leccarla di nuovo.
Alzò le gambe tenendole unite e la penetrai nel culo.
Emise un gemito di dolore che tramutò in godimento in una manciata di secondi.
Avevo le gambe di zia sulle mie spalle. Con una mani le tiravo la maglietta mentre davo colpi molto forti.
Z:” Basta, basta. Mi stai distruggendo”
Levai il cazzo e le diedi qualche secondo. Forse sono stato un pò troppo rude.
Lo misi nella sua figa e scopammo fin quando non venni dentro di lei.
Non volli abbandonare la sua figa. Rimasi dentro aspettando che il mio cazzo torni duro.
Mi muovevo lentamente per stimolare il cazzo e anche lei.
Zia sentiva il mio cazzo indurirsi dentro di lei.
Toccai un pò zia per stimolarla, la sentii irrigidirsi, mi spostai e gemendo un sacco fece uno squirt potentissimo e un lungo orgasmo.
Una volta ripreso fiato, si alzò, si levò la maglietta e mi prese il cazzo tra le sue labbra. Leccava la cappella con la sua lingua mentre mi fissava. Leccava le palle, per passare all’asta e infine tornare sulla cappella, ripetendo il tutto per un sostanzioso numero di volte.
Mi fece una meravigliosa spagnola che duro poco.
Rimasi seduto sul bordo mentre zia mi cavalcava come sa fare.
Si rimise seduta e con i piedi riprese il mio cazzo e dovetti veramente tenere duro per non venire.
Appena raggiunsi il limite le tirai via i piedi e mi rimisi a leccare la figa della zia per un’altra manciata di minuti finché non riuscii a controllare la sborrata.
Misi ancora il cazzo nella figa della zia. Cominciai ancora con ritmo a muovermi dentro di lei. Non passarono più di 5 minuti. Ero al limite e dovevo venire.
Si girò e si mise a pecora. Diedi appena due pompate, tirai fuori e venni sulle sue piante dei piedi ributtando subito il cazzo dentro per far entrare l’ultimo fiotto dentro di lei.
M” Grazie zia. Sei fantastica “
Z”Grazie a te.Sono stanchissima però, mi hai distrutta“
Intanto il mio cazzo si era afflosciato ed ero uscito dalla zia. Mi rivestii, la salutai mente era ancora sul letto ricoperta della mia sborra e tornai a casa.
Grazie
Il 14 di febbraio per tutti i comuni mortali è il giorno di S. Valentino, ma nella mia famiglia significa “compleanno della nonna” per cui si festeggia visto che quest’anno arriviamo a 75 anni. Eravamo come sempre circa in 30 a celebrare il compleanno della nonna in modo molto informale, per cui non vestiti in modo elegante, era più una cosa da tutti i giorni, anche perché non si usciva ma si sta a casa. Come sempre l’occhio sulla zia. Arrivò con un cappotto lungo leopardato che , una volta aperto mostrava una maglietta a maniche lunghe rossa, dei bellissimi leggings in pelle nera iper aderenti, che delineavano le sue bellissime gambe, calzini bianchi e delle nuove scarpe da ginnastica. Era come sempre bellissima e mi faceva già arrapare. Essendo in poche persone non potemmo ripetere quanto fatto a Natale per cui parlammo ma non facemmo nulla di troppo azzardato.
La serata passò molto bene e fu molto godibile.
Piano piano, tutti tornarono a casa mentre io e zia ci fermammo per mettere a posto, dicendo che mi avrebbe portato a casa lei. A mezzanotte poco più partimmo per tornare a casa.
Arrivati davanti al portone di casa di zia ci fermammo per aspettare la sua apertura.
Z” Hai fretta ?”
M”No perchè?”
Z”Vieni su un’oretta?”
M”Speravo lo dicessi ahahah”
Z”Immaginavo ahaha”.
A mezzanotte e mezza entrammo in casa di zia e ci precipitammo in camera. Rimasi in mutande e vidi stendere la zia sul letto. Le levai quelle graziose scarpe e inizia a toccarle i piedi fino a levarle i calzini.
Iniziai a leccarle i piedi. Mi levai i vestiti rimanendo nudo e pronto all’opera. Mi alzai e zia mi prese il cazzo tra i piedi iniziando una bellissima sega. Si era fatta la pedicure il giorno, erano dei piedi morbidissimi.
La fermai, cercai di levarle i leggings a fatica per la troppa aderenza. Zia era ancora sdraiai con maglietta, maglione e cappotto.
Non se li tolse ma inizia a penetrarla lo stesso.
Eravamo eccitatissimi, gemevamo e mugugnavamo come pazzi.
Davo qualche colpo e poi uscivo per picchiettare il cazzo sulla su figa fradicia.
Z:” Mi levo il cappotto senno muoio”, si levò il cappotto.
Ritornò a sdraiarsi e iniziai a leccarla di nuovo.
Alzò le gambe tenendole unite e la penetrai nel culo.
Emise un gemito di dolore che tramutò in godimento in una manciata di secondi.
Avevo le gambe di zia sulle mie spalle. Con una mani le tiravo la maglietta mentre davo colpi molto forti.
Z:” Basta, basta. Mi stai distruggendo”
Levai il cazzo e le diedi qualche secondo. Forse sono stato un pò troppo rude.
Lo misi nella sua figa e scopammo fin quando non venni dentro di lei.
Non volli abbandonare la sua figa. Rimasi dentro aspettando che il mio cazzo torni duro.
Mi muovevo lentamente per stimolare il cazzo e anche lei.
Zia sentiva il mio cazzo indurirsi dentro di lei.
Toccai un pò zia per stimolarla, la sentii irrigidirsi, mi spostai e gemendo un sacco fece uno squirt potentissimo e un lungo orgasmo.
Una volta ripreso fiato, si alzò, si levò la maglietta e mi prese il cazzo tra le sue labbra. Leccava la cappella con la sua lingua mentre mi fissava. Leccava le palle, per passare all’asta e infine tornare sulla cappella, ripetendo il tutto per un sostanzioso numero di volte.
Mi fece una meravigliosa spagnola che duro poco.
Rimasi seduto sul bordo mentre zia mi cavalcava come sa fare.
Si rimise seduta e con i piedi riprese il mio cazzo e dovetti veramente tenere duro per non venire.
Appena raggiunsi il limite le tirai via i piedi e mi rimisi a leccare la figa della zia per un’altra manciata di minuti finché non riuscii a controllare la sborrata.
Misi ancora il cazzo nella figa della zia. Cominciai ancora con ritmo a muovermi dentro di lei. Non passarono più di 5 minuti. Ero al limite e dovevo venire.
Si girò e si mise a pecora. Diedi appena due pompate, tirai fuori e venni sulle sue piante dei piedi ributtando subito il cazzo dentro per far entrare l’ultimo fiotto dentro di lei.
M” Grazie zia. Sei fantastica “
Z”Grazie a te.Sono stanchissima però, mi hai distrutta“
Intanto il mio cazzo si era afflosciato ed ero uscito dalla zia. Mi rivestii, la salutai mente era ancora sul letto ricoperta della mia sborra e tornai a casa.
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