Natale provocatorio
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao a tutti.
Premetto che, è un racconto molto simile ad uno pubblicato prima dell’estate.
Il luogo è sempre la taverna a casa della nonna , dove trascorriamo sempre le feste.
Arrivò il Natale e venne organizzatoil solito pranzo con persone che vedi solo in quell’occasione.
Ero in procinto di partire quando mi chiamò zia per chiedermi se potessi portarla io. Accettai e andai da lei.
Arrivai dalla zia ,si stava ancora truccando. Non volli salire, rifiutando il suo invito ben sapendo che , se fossi salito non saremmo mai arrivati dalla nonna.
La zia scese con un vestito blu elettrico fino a metà polpaccio, scarpe nere con il tacco e una buffa cintura gialla che le avvolgeva la pancia, si copriva con un chiodo in pelle nero.
M” Sei uno schianto zietta”
Mi diede un forte abbraccio e partimmo.
Ci sedemmo ad un capo della tavola, quasi in disparte.
Z”Possiamo parlare delle nostre cavolate stando qui“
M”Meglio così”
Più parlavamo e più mi accorgevo che la zia era senza reggiseno.
M” Zia ma, il reggiseno?
Z”non lo ho messo, si vedeva troppo ed ero di fretta”
C’è sempre molta confusione e non ci calcolarono molto.
Verso metà pranzo, precisamente durante il classico bollito sentii i piedi della zia toccarmi le gambe e si posizionarono sopra le ginocchia. Guardai zia, e capii che voleva provocarmi. Misi le mani sulle mie gambe, le toccai i piedi.
M”Non penso sia il momento giusto ?”
Z”Che ti frega? Nessuno ci vede “
Mi appoggiai alla sedia e allargai le gambe. Tirai fuori il cazzo e cercai di coprirlo dalla lunga tovaglia. Presi i piedi della zia e li massaggiai per alcuni minuti.
Z” Dai lasciami fare “
M”Ok”
Mollai i suoi piedini e lei iniziò a massaggiarmi il cazzo con i piedi.
Non era una sega vera e propria ma il tasso di eccitazione che ebbi in quel momento era alla stelle. Dopo poco spostai i suoi piedi, ero troppo eccitato. M”Non ce la facevo più “ le dissi.
Passò circa un’ora e ancora ero eccitato. Si stava per iniziare la classica e ormai noiosa tombola natalizia.
Mi alzai e andai in bagno per sciacquarmi la faccia e provare a calmare la mia eccitazione. Entrai nel bagno della nonna, non quello della taverna e mi diedi una rinfrescata.
Uscito dal bagno mi incamminai verso le scale. Dal corridoio comparve zia.
La abbracciai forte. M” Zia non resisto più con tutte quelle provocazioni “
Z”Che saranno due piedi”. Le diedi una bella palpata.
Z:” Sei eccitato eh? Seguimi”. Seguii zia ed entrammo nella sua camerata di quando viveva da nonna. Lettino piccolo piccolo, tante scatole, alcuni vecchi giochi e la scrivania.
Entrammo e chiudemmo la porta a chiave.
Le levai il vestito e rimase nuda. Volle tenere i tacchi.
Z”Mi sono scordata il rossetto e i trucchi. Non posso succhiartelo”
Si mise a 90 appoggiata alla scrivania e iniziai a leccare il buco del suo culetto. Misi qualche dito nella figa così da lubrificarli e li infilai nel culo. M” zia! Sei pronta!”
Lo infilai piano, con delicatezza ma la zia tiro un urletto tutt’altro che sottovoce. Prese un cuscinio lì vicino per soffocare il rumore. M”Mi fermo? Mi fermo?”
Z” No no. Continua. Sai come sono fatta ormai “
M”Ma possono scoprirci “
Z” Sono tutti presi dal vino lasciali perdere”
In un momento di silenzio sentimmo passi. Era nonna che cercava zia. Pensava fosse in bagno.
Dissi a zia di stare in silenzio ma comunque continuai a scoparla. Mi diede un pizzicotto per dirmi di fermarmi.
Dopo circa 2 minuti nonna se ne andò.
Z:” ma non è possibile ogni volta che scopiamo tua nonna quasi ci becchi. Tu sei uno stronzo a darmi quei colpi in situazioni simili”, e scoppiammo a ridere.
Continuai a pompare tra le chiappe della zia per qualche minuto.
Levai il cazzo e zia si girò. Le baciai le tette e la feci stendere sul suo lettino. Le levai le scarpe e lei iniziò un fantastico footjob come solo lei sa fare. Ero ancora sul punto di venire ma mi trattenni. Presi i piedi e li leccai. Me li misi in faccia entrambi e li annusai per bene.
La zia spalancò le gambe. Strusciai la cappella sulla sua figa per inumidirla. Iniziai a pompare con regolarità. Lei gemeva e lo faceva sempre più forte. Non ci importava di chi ci potesse sentire.
Z”Levati che vengooo”
Levai il cazzo e mi squirtò sulla pancia. Rimisi il cazzo dentro.
M” Zia sono al limite. “
Z”Non sarebbe il caso ma vieni dentro, non posso sporcarmi“.
Pompai ancora. Misi le mie mani intorno ai suoi fianchi e venni dentro di lei. 4/5 fiotti potenti.
Crollai vicino a lei. Zia cercò di far uscire quanta più sborra possibile asciugandosi con un fazzoletto. Ci rivestimmo. Stavamo per uscire e andare giù quando mi ricordai delle mutande di zia lasciate in camera. Le presi e le misi nella sua borsetta.
Ci rivestimmo in velocità. Sistemammo il bagno e tornammo dai parenti. Nessuno si era accorto di nulla.
Vidi la zia parlare con le sue sorelle e le cugine come nulla fosse accaduto. Consapevole che perdeva la mia sborra dalla figa.
Ci scambiammo cenni d’intesa per tutta la giornata.
Finimmo il pranzo e portai zia casa.
Salimmo in macchina, zia cercava le chiavi nella borsa, la aprì e trovando le mutande le attaccò al
cambio della mia macchina. Molto eccitante.
Z:” Speriamo non accada nulla, sono stata irregolare, molto irregolare con la pillola”
M: “Speriamo vada tutto bene”
Z:” Si, ma devo dire che essere riempita nella cambretta dove sono cresciuta mi ha eccitata molto”
M:” Ho notato zia”
Arrivammo a casa. Salimmo in camera e ci denudammo subito.
M: “Doccetta?”, proposi, Z:” Volevo proportelo”.
Entrammo in doccia, non facemmo qualcosa di particolare, leccai zia e la baciai in tutto il corpo.
Lei mi spompinò, venni sulla sua faccia copiosamente. Adoro vederla con la sborra in faccia.
Ci lavammo e me ne tornai a casa.
Grazie
Premetto che, è un racconto molto simile ad uno pubblicato prima dell’estate.
Il luogo è sempre la taverna a casa della nonna , dove trascorriamo sempre le feste.
Arrivò il Natale e venne organizzatoil solito pranzo con persone che vedi solo in quell’occasione.
Ero in procinto di partire quando mi chiamò zia per chiedermi se potessi portarla io. Accettai e andai da lei.
Arrivai dalla zia ,si stava ancora truccando. Non volli salire, rifiutando il suo invito ben sapendo che , se fossi salito non saremmo mai arrivati dalla nonna.
La zia scese con un vestito blu elettrico fino a metà polpaccio, scarpe nere con il tacco e una buffa cintura gialla che le avvolgeva la pancia, si copriva con un chiodo in pelle nero.
M” Sei uno schianto zietta”
Mi diede un forte abbraccio e partimmo.
Ci sedemmo ad un capo della tavola, quasi in disparte.
Z”Possiamo parlare delle nostre cavolate stando qui“
M”Meglio così”
Più parlavamo e più mi accorgevo che la zia era senza reggiseno.
M” Zia ma, il reggiseno?
Z”non lo ho messo, si vedeva troppo ed ero di fretta”
C’è sempre molta confusione e non ci calcolarono molto.
Verso metà pranzo, precisamente durante il classico bollito sentii i piedi della zia toccarmi le gambe e si posizionarono sopra le ginocchia. Guardai zia, e capii che voleva provocarmi. Misi le mani sulle mie gambe, le toccai i piedi.
M”Non penso sia il momento giusto ?”
Z”Che ti frega? Nessuno ci vede “
Mi appoggiai alla sedia e allargai le gambe. Tirai fuori il cazzo e cercai di coprirlo dalla lunga tovaglia. Presi i piedi della zia e li massaggiai per alcuni minuti.
Z” Dai lasciami fare “
M”Ok”
Mollai i suoi piedini e lei iniziò a massaggiarmi il cazzo con i piedi.
Non era una sega vera e propria ma il tasso di eccitazione che ebbi in quel momento era alla stelle. Dopo poco spostai i suoi piedi, ero troppo eccitato. M”Non ce la facevo più “ le dissi.
Passò circa un’ora e ancora ero eccitato. Si stava per iniziare la classica e ormai noiosa tombola natalizia.
Mi alzai e andai in bagno per sciacquarmi la faccia e provare a calmare la mia eccitazione. Entrai nel bagno della nonna, non quello della taverna e mi diedi una rinfrescata.
Uscito dal bagno mi incamminai verso le scale. Dal corridoio comparve zia.
La abbracciai forte. M” Zia non resisto più con tutte quelle provocazioni “
Z”Che saranno due piedi”. Le diedi una bella palpata.
Z:” Sei eccitato eh? Seguimi”. Seguii zia ed entrammo nella sua camerata di quando viveva da nonna. Lettino piccolo piccolo, tante scatole, alcuni vecchi giochi e la scrivania.
Entrammo e chiudemmo la porta a chiave.
Le levai il vestito e rimase nuda. Volle tenere i tacchi.
Z”Mi sono scordata il rossetto e i trucchi. Non posso succhiartelo”
Si mise a 90 appoggiata alla scrivania e iniziai a leccare il buco del suo culetto. Misi qualche dito nella figa così da lubrificarli e li infilai nel culo. M” zia! Sei pronta!”
Lo infilai piano, con delicatezza ma la zia tiro un urletto tutt’altro che sottovoce. Prese un cuscinio lì vicino per soffocare il rumore. M”Mi fermo? Mi fermo?”
Z” No no. Continua. Sai come sono fatta ormai “
M”Ma possono scoprirci “
Z” Sono tutti presi dal vino lasciali perdere”
In un momento di silenzio sentimmo passi. Era nonna che cercava zia. Pensava fosse in bagno.
Dissi a zia di stare in silenzio ma comunque continuai a scoparla. Mi diede un pizzicotto per dirmi di fermarmi.
Dopo circa 2 minuti nonna se ne andò.
Z:” ma non è possibile ogni volta che scopiamo tua nonna quasi ci becchi. Tu sei uno stronzo a darmi quei colpi in situazioni simili”, e scoppiammo a ridere.
Continuai a pompare tra le chiappe della zia per qualche minuto.
Levai il cazzo e zia si girò. Le baciai le tette e la feci stendere sul suo lettino. Le levai le scarpe e lei iniziò un fantastico footjob come solo lei sa fare. Ero ancora sul punto di venire ma mi trattenni. Presi i piedi e li leccai. Me li misi in faccia entrambi e li annusai per bene.
La zia spalancò le gambe. Strusciai la cappella sulla sua figa per inumidirla. Iniziai a pompare con regolarità. Lei gemeva e lo faceva sempre più forte. Non ci importava di chi ci potesse sentire.
Z”Levati che vengooo”
Levai il cazzo e mi squirtò sulla pancia. Rimisi il cazzo dentro.
M” Zia sono al limite. “
Z”Non sarebbe il caso ma vieni dentro, non posso sporcarmi“.
Pompai ancora. Misi le mie mani intorno ai suoi fianchi e venni dentro di lei. 4/5 fiotti potenti.
Crollai vicino a lei. Zia cercò di far uscire quanta più sborra possibile asciugandosi con un fazzoletto. Ci rivestimmo. Stavamo per uscire e andare giù quando mi ricordai delle mutande di zia lasciate in camera. Le presi e le misi nella sua borsetta.
Ci rivestimmo in velocità. Sistemammo il bagno e tornammo dai parenti. Nessuno si era accorto di nulla.
Vidi la zia parlare con le sue sorelle e le cugine come nulla fosse accaduto. Consapevole che perdeva la mia sborra dalla figa.
Ci scambiammo cenni d’intesa per tutta la giornata.
Finimmo il pranzo e portai zia casa.
Salimmo in macchina, zia cercava le chiavi nella borsa, la aprì e trovando le mutande le attaccò al
cambio della mia macchina. Molto eccitante.
Z:” Speriamo non accada nulla, sono stata irregolare, molto irregolare con la pillola”
M: “Speriamo vada tutto bene”
Z:” Si, ma devo dire che essere riempita nella cambretta dove sono cresciuta mi ha eccitata molto”
M:” Ho notato zia”
Arrivammo a casa. Salimmo in camera e ci denudammo subito.
M: “Doccetta?”, proposi, Z:” Volevo proportelo”.
Entrammo in doccia, non facemmo qualcosa di particolare, leccai zia e la baciai in tutto il corpo.
Lei mi spompinò, venni sulla sua faccia copiosamente. Adoro vederla con la sborra in faccia.
Ci lavammo e me ne tornai a casa.
Grazie
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