Il degrado della perversione II cap
di
Rot43
genere
incesti
Alle 8 del mattino saluto i miei colleghi baristi e mi incammino finalmente verso l’auto. La serata, nella discoteca in cui lavoro, è andata bene ed è passata molto tranquillamente senza tante difficoltà. Monto in auto e guido in direzione del mio solito bar in centro città dove ordino il solito cappuccino e croissant e mi siedo al tavolo fuori godendomi la tranquillità della domenica mattina. Penso a lei, sarà già sveglia? Le mando un messaggio per scoprirlo e dopo 10 minuti sul mio cell appare una notifica: è lei! Mi ha risposto mandandomi una sua foto con scritto ti aspetto….
Poso con un ghigno compiaciuto il cell sul tavolo, bevo l’ultimo sorso e torno all’auto.
Al mio rientro a casa sento dei rumori provenire dalla cucina mi affaccio rimanendo sulla porta, la mia Regina è lì, la osservo intenta a sistemare le stoviglie, lei non si è accorta della mia presenza la guardo in tutto il suo splendore mattutino, scalza con ancora addosso la sua corta camicia da notte bianca che non copre nulla del suo intimo nero mentre i suoi lunghi capelli neri cadono sulla sua minuta spalla. I suoi 39 anni sono forse un po’ troppo per lei, nonostante tutte le peripezie che le sono accadute nella vita sembra molto più giovane. La osservo mentre si alza sulle punte per sistemare le tazze nello scaffale e davanti mi si para il suo bel culetto tondo. Osservo senza parlare i suoi movimenti, poi finalmente si volta e le prende quasi un colpo nel vedermi, ma subito il suo spavento si placa e in pochi secondi mi sorride contenta ed esclama:
:-Ti preparo la colazione?
La guardo contento e con un cenno del capo le dico di no, si avvicina e mi saluta abbracciandomi amorevolmente, non mi scompongo ma sento le sue braccia stringersi forte attorno al mio collo, di colpo le prendo il viso tra le mani e guardandola negli occhi la invito delicatamente, ma con decisione, contro la porta. La bacio con passione per diversi minuti senza staccarmi dal suo abbraccio.
E’ leggermente più bassa di me e il suo fisico magro non le permette molte reazioni.
Mentre la mia lingua scivola dentro la sua bocca le abbasso le spalline della sua camicia da notte che cade in pochi secondi per terra lasciandole scoperte le sue sode tette che ora sento premere sul mio petto, non perdo tempo, la prendo in braccia e con rapidità la porto in salotto, mi avvicino al sofà e la lascio cadere su di esso, mi slaccio la camicia e mi butto tra le sue braccia e subito le sue nutrite tette mi avvolgono, non resisto gliele palpo con forza tanto da farla frignare, ma lei non se ne cura più di tanto, mi bacia vuole la mia lingua incollata alla sua, ma sono in erezione e ho voglia solo di fotterla. Ci avvinghiamo sul divano e la sua mano si deposita sulla mia patta, mi massaggia invocando il cazzo, non riesco a resisterle quando fa così, mi sbottono i pantaloni e li lancio alle mie spalle, lei mi toglie i boxer, lo cerca, lo vuole vedere e tastare, finalmente lo prende tra le mani e inizia a segarmi con veemenza, mentre lo fa, la libero del suo perizoma nero e lo avvicino al mio naso, annusandolo esaurientemente. Il suo odore è talmente buono che mentre annuso chiudo gli occhi inebriato, senza accorgermi che la sua mano impegnata nella masturbazione si appresta al lasciare il posto alla bocca che con destrezza avvicina al cazzo e con naturalezza lo ingurgita. Lo succhia tutto e a fondo gustandosi tutti miei liquidi e sapori, poi ritorna con le labbra sulla cappella e la succhia con foga provocandomi un piacere immenso. Di pompini ne ho subiti abbastanza nella mia vita, ma le sue doti non sono in discussione e credo sia una vera maestra nel campo. Le fermo la mano e la spingo all’indietro sul divano, mentre lei casca , alza e apre volutamente le gambe scoprendo il suo folto e fantastico pelo. Mi fiondo sul suo viso per baciarla, ma nella foga il mio cazzo in erezione sfiora la sua fica bagnata, le sfioro il viso con le dita fino ad avvicinarmi alle labbra su cui faccio scivolare su di esse il suo slip umido, per farle sentire i suoi umori, Regina ha capito e apre le labbra e accoglie il perizoma nella sua cavità orale, non dice nulla ma lo accetta. Eccitato faccio un passo indietro e le divarico le gambe scomparendo rapido tra le sue cosce, qui la mia saliva rimane tra i suoi peli pregni ormai anche dei suoi liquidi che sbavo ovunque. I suoi gemiti mi fanno impazzire, mentre la lecco alzo la testa e la guardo dimenarsi sulla schiena in preda ai suoi orgasmi, la mia bocca è pervasa dai suoi odori e devo ingoiare il liquido accumulato per continuare a leccare. Lei spinge la mia testa sui suoi genitali e ora il mio viso striscia sulle sue labbra umide mentre il sofà si insozza del suo fluido. L’eccitazione è troppa e mi spinge via, capisco che lo vuole, riemergo dalle sue profondità, si alza sulla schiena e si avvicina a me e ora le sue mani si muovono velocemente, afferrano la mia asta marmorea e mi implora con gli occhi di fotterla, non le do il tempo di fiatare e mi fiondo nuovamente sul suo corpo, in un attimo sono dentro di lei, mi aggrappo ai suoi seni e le pompo dentro tutta la mia virilità, dopo qualche minuto arriviamo più o meno assieme, e subito dopo ci ritroviamo a pochi centimetri dai nostri volti, afferro con i denti gli slip ancora tra le sue labbra e gli faccio cadere a terra soffiandoli via. Ci guardiamo negli occhi paghi e soddisfatti, sento di averle riversato considerevoli quantità di sborra, e quindi cado in un sonno profondo sprofondando sul suo corpo nudo…
Poso con un ghigno compiaciuto il cell sul tavolo, bevo l’ultimo sorso e torno all’auto.
Al mio rientro a casa sento dei rumori provenire dalla cucina mi affaccio rimanendo sulla porta, la mia Regina è lì, la osservo intenta a sistemare le stoviglie, lei non si è accorta della mia presenza la guardo in tutto il suo splendore mattutino, scalza con ancora addosso la sua corta camicia da notte bianca che non copre nulla del suo intimo nero mentre i suoi lunghi capelli neri cadono sulla sua minuta spalla. I suoi 39 anni sono forse un po’ troppo per lei, nonostante tutte le peripezie che le sono accadute nella vita sembra molto più giovane. La osservo mentre si alza sulle punte per sistemare le tazze nello scaffale e davanti mi si para il suo bel culetto tondo. Osservo senza parlare i suoi movimenti, poi finalmente si volta e le prende quasi un colpo nel vedermi, ma subito il suo spavento si placa e in pochi secondi mi sorride contenta ed esclama:
:-Ti preparo la colazione?
La guardo contento e con un cenno del capo le dico di no, si avvicina e mi saluta abbracciandomi amorevolmente, non mi scompongo ma sento le sue braccia stringersi forte attorno al mio collo, di colpo le prendo il viso tra le mani e guardandola negli occhi la invito delicatamente, ma con decisione, contro la porta. La bacio con passione per diversi minuti senza staccarmi dal suo abbraccio.
E’ leggermente più bassa di me e il suo fisico magro non le permette molte reazioni.
Mentre la mia lingua scivola dentro la sua bocca le abbasso le spalline della sua camicia da notte che cade in pochi secondi per terra lasciandole scoperte le sue sode tette che ora sento premere sul mio petto, non perdo tempo, la prendo in braccia e con rapidità la porto in salotto, mi avvicino al sofà e la lascio cadere su di esso, mi slaccio la camicia e mi butto tra le sue braccia e subito le sue nutrite tette mi avvolgono, non resisto gliele palpo con forza tanto da farla frignare, ma lei non se ne cura più di tanto, mi bacia vuole la mia lingua incollata alla sua, ma sono in erezione e ho voglia solo di fotterla. Ci avvinghiamo sul divano e la sua mano si deposita sulla mia patta, mi massaggia invocando il cazzo, non riesco a resisterle quando fa così, mi sbottono i pantaloni e li lancio alle mie spalle, lei mi toglie i boxer, lo cerca, lo vuole vedere e tastare, finalmente lo prende tra le mani e inizia a segarmi con veemenza, mentre lo fa, la libero del suo perizoma nero e lo avvicino al mio naso, annusandolo esaurientemente. Il suo odore è talmente buono che mentre annuso chiudo gli occhi inebriato, senza accorgermi che la sua mano impegnata nella masturbazione si appresta al lasciare il posto alla bocca che con destrezza avvicina al cazzo e con naturalezza lo ingurgita. Lo succhia tutto e a fondo gustandosi tutti miei liquidi e sapori, poi ritorna con le labbra sulla cappella e la succhia con foga provocandomi un piacere immenso. Di pompini ne ho subiti abbastanza nella mia vita, ma le sue doti non sono in discussione e credo sia una vera maestra nel campo. Le fermo la mano e la spingo all’indietro sul divano, mentre lei casca , alza e apre volutamente le gambe scoprendo il suo folto e fantastico pelo. Mi fiondo sul suo viso per baciarla, ma nella foga il mio cazzo in erezione sfiora la sua fica bagnata, le sfioro il viso con le dita fino ad avvicinarmi alle labbra su cui faccio scivolare su di esse il suo slip umido, per farle sentire i suoi umori, Regina ha capito e apre le labbra e accoglie il perizoma nella sua cavità orale, non dice nulla ma lo accetta. Eccitato faccio un passo indietro e le divarico le gambe scomparendo rapido tra le sue cosce, qui la mia saliva rimane tra i suoi peli pregni ormai anche dei suoi liquidi che sbavo ovunque. I suoi gemiti mi fanno impazzire, mentre la lecco alzo la testa e la guardo dimenarsi sulla schiena in preda ai suoi orgasmi, la mia bocca è pervasa dai suoi odori e devo ingoiare il liquido accumulato per continuare a leccare. Lei spinge la mia testa sui suoi genitali e ora il mio viso striscia sulle sue labbra umide mentre il sofà si insozza del suo fluido. L’eccitazione è troppa e mi spinge via, capisco che lo vuole, riemergo dalle sue profondità, si alza sulla schiena e si avvicina a me e ora le sue mani si muovono velocemente, afferrano la mia asta marmorea e mi implora con gli occhi di fotterla, non le do il tempo di fiatare e mi fiondo nuovamente sul suo corpo, in un attimo sono dentro di lei, mi aggrappo ai suoi seni e le pompo dentro tutta la mia virilità, dopo qualche minuto arriviamo più o meno assieme, e subito dopo ci ritroviamo a pochi centimetri dai nostri volti, afferro con i denti gli slip ancora tra le sue labbra e gli faccio cadere a terra soffiandoli via. Ci guardiamo negli occhi paghi e soddisfatti, sento di averle riversato considerevoli quantità di sborra, e quindi cado in un sonno profondo sprofondando sul suo corpo nudo…
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