Dominare la direttrice 4
di
Deadpool80
genere
dominazione
Le concessi l'onore delle armi e di dormire in camera sua, ma nuda e con la porta aperta. Io andai nella stanza degli ospiti.
Mi alzai a metà mattina, lei era già in piedi, vestita con una vestaglia.
"vai subito a vestirti come devi essere in mia presenza."
Tornó dopo pochi minuti, scarpe coi tacchi, maglietta scollata senza reggiseno e minigonna. Le ordinai di farmi la colazione, poi di restare in piedi accanto al tavolo mentre mangiavo.
"ieri sera mentre godevi mi hai dato del tu, e ti avevo detto che non potevi più, devi darmi del lei"
"mi scuso Padrone... Non mi sono accorta..."
"e perché non ti sei accorta?"
"perché... Non avevo il controllo, stavo godendo..."
"allora vuol dire che ti piace quello che ti faccio."
Attese un secondo prima mi ammettere che le stava piacendo.
"ti devo punire comunque, ho deciso che non ti farò del male, ti umilieró."
Presi un pennarello indelebile che avevo con me, la feci mettere in piedi a gambe larghe. Cominciai a ricoprirla di scritte, in faccia, sul seno, sulle gambe, sul culo, facendole spostare i vestiti e il perizoma e mettendosi nella posizione più comoda.
Quando ebbi finito la portai davanti allo specchio a figura intera.
"leggi qui" le indicai la fronte.
Era semplice anche se girato allo specchio.
"ora qui" indicai due scritte sulle guance con frecce che puntavano verso la bocca.
"sbo... sborratoio."
Stava accusando il colpo.
"qui sul seno."
"vacca da mungere"
"e poi?"
"strizzare con forza" avevo messo due frecce e cerchiato i capezzoli.
Diedi una strizzata prima di tirarle di nuovo su la maglietta.
Sulla pancia avevo scritto una serie di insulti come "troia cagna puttana..." che lesse con voce rotta.
Le abbassai la gonna e le mutandine, avevo scritto "sgrillettare" sopra al pube con una freccia che scendeva dritta tra il pelo fino al clitoride.
Su un interno coscia avevo scritto "figa slabbrata" e sull'altro "inserire cazzi".
Presi uno specchio e le feci leggere quello che avevo scritto dietro. Sulla schiena "scopami a pecora" e "sono una cagna".
Sopra il fondoschiena "culo da rompere", sulle chiappe "aprire e fottere" e "spaccami il buco".
Lesse tutto, rossa in viso e umiliata per gli insulti.
"bene, questa è la tua punizione, saranno difficili da cancellare le scritte. Puoi immaginare quale sarà il programma di oggi?"
"forse sì Padrone... Il culo..."
"brava, il culo, cominciamo subito visto che siamo in camera, mettiti a pecorina sul letto."
Salì sul letto, alzai la gonna e spostai il perizoma. Allargai le chiappe e le appoggiai il dito sul buco.
Lo strinse come riflesso.
"spiegami, perché sei vergine?"
"ci avevo provato con il mio ex ma non entrava e mi faceva male quindi abbiamo lasciato stare..."
"lo avevi proposto tu o lui?"
"io..."
"brava la mia troia, vedrai che ti toglierai la voglia. Resta ferma così."
Andai a prendere il lubrificante, lo versai direttamente in mezzo alle chiappe e glielo spalmai per bene sul buco.
"ora mettiti su un fianco, e infilati un dito, voglio che fai da sola."
Si spostó e inizió a toccarsi dietro, con un po' di difficoltà fece entrare un dito.
"tutto bene?" "sì mi pare di sì..."
Le tolsi il suo dito, e avvicinai il mio. Faceva resistenza ma la forzai a farlo entrare, fece un piccolo gemito.
"ora stenditi a pancia in giù" si giró, lasciai il dito dentro. Visto così aveva proprio un bel culo ampio ma fatto bene. Continuai delicatamente a lavorare il buco con un dito, si stava rilassando. Sfilai piano il dito e gliene infilai dentro due. Stavolta senza troppa delicatezza. Si lamentó per il dolore.
Era tempo di movimentare un po' le cose.
"guarda troia che sono anche troppo buono e delicato, potevo semplicemente legarti e piantarti un palo nel culo che ti dovevi sedere su un cuscino per una settimana!"
Era spaventata e si mise a piagnucolare.
"la prego padrone mi scusi, va benissimo così, continui come sta facendo, non mi lamenteró più..."
La stantuffai con le due dita, affondandole e girandole dentro.
Le feci mettere un cuscino sotto il bacino per alzarle il culo, le feci allargare bene le gambe.
Misi ancora lubrificante. Tirai fuori il cazzo e mi avvicinai al suo viso perché mi vedesse mentre mi masturbavo per farlo venire duro del tutto.
"posso legarti e metterti un bavaglio ma se fai la brava ti apro il culo così che mi piace sentirti mugolare. Fai la brava o ti devo legare?"
"faccio la brava padrone..."
Andai dietro di lei, salii sopra e puntai la cappella sul buco. Caricai e spinsi, tenendo il cazzo con una mano. Non senza fatica entrò dentro, con lei che aveva cacciato un grido di dolore.
"fai la brava o ti devo legare e imbavagliare?"
"faccio la brava! Padrone faccio la bravaaaahhhh..." non le avevo fatto finire la frase che glielo spinto dentro ancora.
Continuava a gemere, e io senza pietà affondavo un centimetro alla volta finché non arrivai a metterlo dentro quasi tutto.
Mi appoggiai con le mani e iniziai a fare su e giù, prima piano, poi più veloce. Rallentai di nuovo fino a fermarmi.
Ero quasi steso sopra di lei.
"ora infilati una mano sotto e toccati la figa, dimmi com'è."
"bagnata, sono bagnata."
"allora ti eccita... Ti piace farti scopare il culo?"
"sì padrone mi piace... Mi ha fatto male ma mi piace"
"ora ti devi masturbare e venire mentre io ti scopo il culo."
Iniziò a toccarsi e io ripresi a sbatterle il culo.
Dai suoi gemiti e dal ritmo con cui muoveva la mano capii che stava per venire. Aumentai le spinte. Ebbe un orgasmo fortissimo con una serie di spasmi muscolari, il buco prese a contrarsi ritmicamente e mi fece venire con una sborrata epica.
Andai a farmi una doccia, cosa che vietai a lei, anzi le ordinai di andare a preparare il pranzo esattamente come si trovava.
Cucinó il pranzo e mangiammo. Io mi ero vestito e lei ovviamente era nuda e ancora ricoperta di scritte.
Alla fine del pranzo le chiesi come stava il culo. "un dolorante padrone, ma tutto sommato bene, temevo peggio"
"sono stato buono per la prima volta, ti allargheró con il tempo e la pratica. Ora vai sul tappeto, mettiti a pecorina con la faccia a terra e allargati le chiappe con le mani"
Esaminai il buco e commentai "bene, non vedo lesioni, i muscoli sono belli elastici..."
La penetrai con un dito senza lubrificante.
"vedo che hai anche smesso di fare resistenza... Resta così."
Andai in camera e presi il suo dildo.
Glielo misi a terra davanti alla faccia. "succhialo e bagnalo per bene."
Era saldo a terra grazie alla ventosa e si mise a succhiarlo mentre io la sditalinavo da dietro.
"ora voglio che ti ci siedi sopra e te lo infili nel culo."
Si alzò e si accucció puntandosi la punta sul buco, fece qualche movimento per andare su e giù e farlo entrare. Entrò la punta, poi fino a metà. Le dissi che lo volevo tutto.
Cercó di spostarsi e di cambiare posizione, allungò prima una gamba poi l'altra ma non aveva modo di sostenersi così finì col culo a terra e di conseguenza tutto il dildo dentro.
Mi avvicinai e le infilai un piede in mezzo alle gambe, lo spinsi avanti fino a infilarle le dita dentro. Tirai fuori il cazzo e glielo misi in bocca.
Le ordinai insieme di toccarsi i capezzoli.
Prese a muoversi avanti e indietro per masturbarsi sul mio piede e sul dildo, ebbe un orgasmo dopo pochissimo.
La aiutai ad alzarsi, ma solamente per metterla a pecora appoggiata al divano.
Le entrai direttamente nel culo con un unico movimento e mi misi a sbatterla senza pietà, afferrandola per le tette, poi per i fianchi. Sborrai così di nuovo dentro di lei.
Uscii e ammirai l'opera: tutta sudata, con il culo che colava sperma e le scritte volgari sul corpo.
"alzati." si alzò cercando di riprendersi.
"per oggi basta così. Io ora vado a casa, tu sistemati. C'è un'ultima cosa..." le misi una mano sul pube e strinsi in pugno i peli facendole sicuramente male.
"hai una estetista?" "sì padrone"
"bene, la devi chiamare e farti depilare completamente. La prima volta deve farlo lei, poi ti arrangerai tu. Finché non avrai la figa depilata io non farò niente con te."
"padrone di solito ci vuole qualche giorno per l'appuntamento, e domani è lunedì, è chiuso."
"non mi interessa, fai quello che vuoi, pagala di più, cambia estetista, dille che ne hai assolutamente bisogno... Fai tu. Avvisami quando sei pronta."
Mi alzai a metà mattina, lei era già in piedi, vestita con una vestaglia.
"vai subito a vestirti come devi essere in mia presenza."
Tornó dopo pochi minuti, scarpe coi tacchi, maglietta scollata senza reggiseno e minigonna. Le ordinai di farmi la colazione, poi di restare in piedi accanto al tavolo mentre mangiavo.
"ieri sera mentre godevi mi hai dato del tu, e ti avevo detto che non potevi più, devi darmi del lei"
"mi scuso Padrone... Non mi sono accorta..."
"e perché non ti sei accorta?"
"perché... Non avevo il controllo, stavo godendo..."
"allora vuol dire che ti piace quello che ti faccio."
Attese un secondo prima mi ammettere che le stava piacendo.
"ti devo punire comunque, ho deciso che non ti farò del male, ti umilieró."
Presi un pennarello indelebile che avevo con me, la feci mettere in piedi a gambe larghe. Cominciai a ricoprirla di scritte, in faccia, sul seno, sulle gambe, sul culo, facendole spostare i vestiti e il perizoma e mettendosi nella posizione più comoda.
Quando ebbi finito la portai davanti allo specchio a figura intera.
"leggi qui" le indicai la fronte.
Era semplice anche se girato allo specchio.
"ora qui" indicai due scritte sulle guance con frecce che puntavano verso la bocca.
"sbo... sborratoio."
Stava accusando il colpo.
"qui sul seno."
"vacca da mungere"
"e poi?"
"strizzare con forza" avevo messo due frecce e cerchiato i capezzoli.
Diedi una strizzata prima di tirarle di nuovo su la maglietta.
Sulla pancia avevo scritto una serie di insulti come "troia cagna puttana..." che lesse con voce rotta.
Le abbassai la gonna e le mutandine, avevo scritto "sgrillettare" sopra al pube con una freccia che scendeva dritta tra il pelo fino al clitoride.
Su un interno coscia avevo scritto "figa slabbrata" e sull'altro "inserire cazzi".
Presi uno specchio e le feci leggere quello che avevo scritto dietro. Sulla schiena "scopami a pecora" e "sono una cagna".
Sopra il fondoschiena "culo da rompere", sulle chiappe "aprire e fottere" e "spaccami il buco".
Lesse tutto, rossa in viso e umiliata per gli insulti.
"bene, questa è la tua punizione, saranno difficili da cancellare le scritte. Puoi immaginare quale sarà il programma di oggi?"
"forse sì Padrone... Il culo..."
"brava, il culo, cominciamo subito visto che siamo in camera, mettiti a pecorina sul letto."
Salì sul letto, alzai la gonna e spostai il perizoma. Allargai le chiappe e le appoggiai il dito sul buco.
Lo strinse come riflesso.
"spiegami, perché sei vergine?"
"ci avevo provato con il mio ex ma non entrava e mi faceva male quindi abbiamo lasciato stare..."
"lo avevi proposto tu o lui?"
"io..."
"brava la mia troia, vedrai che ti toglierai la voglia. Resta ferma così."
Andai a prendere il lubrificante, lo versai direttamente in mezzo alle chiappe e glielo spalmai per bene sul buco.
"ora mettiti su un fianco, e infilati un dito, voglio che fai da sola."
Si spostó e inizió a toccarsi dietro, con un po' di difficoltà fece entrare un dito.
"tutto bene?" "sì mi pare di sì..."
Le tolsi il suo dito, e avvicinai il mio. Faceva resistenza ma la forzai a farlo entrare, fece un piccolo gemito.
"ora stenditi a pancia in giù" si giró, lasciai il dito dentro. Visto così aveva proprio un bel culo ampio ma fatto bene. Continuai delicatamente a lavorare il buco con un dito, si stava rilassando. Sfilai piano il dito e gliene infilai dentro due. Stavolta senza troppa delicatezza. Si lamentó per il dolore.
Era tempo di movimentare un po' le cose.
"guarda troia che sono anche troppo buono e delicato, potevo semplicemente legarti e piantarti un palo nel culo che ti dovevi sedere su un cuscino per una settimana!"
Era spaventata e si mise a piagnucolare.
"la prego padrone mi scusi, va benissimo così, continui come sta facendo, non mi lamenteró più..."
La stantuffai con le due dita, affondandole e girandole dentro.
Le feci mettere un cuscino sotto il bacino per alzarle il culo, le feci allargare bene le gambe.
Misi ancora lubrificante. Tirai fuori il cazzo e mi avvicinai al suo viso perché mi vedesse mentre mi masturbavo per farlo venire duro del tutto.
"posso legarti e metterti un bavaglio ma se fai la brava ti apro il culo così che mi piace sentirti mugolare. Fai la brava o ti devo legare?"
"faccio la brava padrone..."
Andai dietro di lei, salii sopra e puntai la cappella sul buco. Caricai e spinsi, tenendo il cazzo con una mano. Non senza fatica entrò dentro, con lei che aveva cacciato un grido di dolore.
"fai la brava o ti devo legare e imbavagliare?"
"faccio la brava! Padrone faccio la bravaaaahhhh..." non le avevo fatto finire la frase che glielo spinto dentro ancora.
Continuava a gemere, e io senza pietà affondavo un centimetro alla volta finché non arrivai a metterlo dentro quasi tutto.
Mi appoggiai con le mani e iniziai a fare su e giù, prima piano, poi più veloce. Rallentai di nuovo fino a fermarmi.
Ero quasi steso sopra di lei.
"ora infilati una mano sotto e toccati la figa, dimmi com'è."
"bagnata, sono bagnata."
"allora ti eccita... Ti piace farti scopare il culo?"
"sì padrone mi piace... Mi ha fatto male ma mi piace"
"ora ti devi masturbare e venire mentre io ti scopo il culo."
Iniziò a toccarsi e io ripresi a sbatterle il culo.
Dai suoi gemiti e dal ritmo con cui muoveva la mano capii che stava per venire. Aumentai le spinte. Ebbe un orgasmo fortissimo con una serie di spasmi muscolari, il buco prese a contrarsi ritmicamente e mi fece venire con una sborrata epica.
Andai a farmi una doccia, cosa che vietai a lei, anzi le ordinai di andare a preparare il pranzo esattamente come si trovava.
Cucinó il pranzo e mangiammo. Io mi ero vestito e lei ovviamente era nuda e ancora ricoperta di scritte.
Alla fine del pranzo le chiesi come stava il culo. "un dolorante padrone, ma tutto sommato bene, temevo peggio"
"sono stato buono per la prima volta, ti allargheró con il tempo e la pratica. Ora vai sul tappeto, mettiti a pecorina con la faccia a terra e allargati le chiappe con le mani"
Esaminai il buco e commentai "bene, non vedo lesioni, i muscoli sono belli elastici..."
La penetrai con un dito senza lubrificante.
"vedo che hai anche smesso di fare resistenza... Resta così."
Andai in camera e presi il suo dildo.
Glielo misi a terra davanti alla faccia. "succhialo e bagnalo per bene."
Era saldo a terra grazie alla ventosa e si mise a succhiarlo mentre io la sditalinavo da dietro.
"ora voglio che ti ci siedi sopra e te lo infili nel culo."
Si alzò e si accucció puntandosi la punta sul buco, fece qualche movimento per andare su e giù e farlo entrare. Entrò la punta, poi fino a metà. Le dissi che lo volevo tutto.
Cercó di spostarsi e di cambiare posizione, allungò prima una gamba poi l'altra ma non aveva modo di sostenersi così finì col culo a terra e di conseguenza tutto il dildo dentro.
Mi avvicinai e le infilai un piede in mezzo alle gambe, lo spinsi avanti fino a infilarle le dita dentro. Tirai fuori il cazzo e glielo misi in bocca.
Le ordinai insieme di toccarsi i capezzoli.
Prese a muoversi avanti e indietro per masturbarsi sul mio piede e sul dildo, ebbe un orgasmo dopo pochissimo.
La aiutai ad alzarsi, ma solamente per metterla a pecora appoggiata al divano.
Le entrai direttamente nel culo con un unico movimento e mi misi a sbatterla senza pietà, afferrandola per le tette, poi per i fianchi. Sborrai così di nuovo dentro di lei.
Uscii e ammirai l'opera: tutta sudata, con il culo che colava sperma e le scritte volgari sul corpo.
"alzati." si alzò cercando di riprendersi.
"per oggi basta così. Io ora vado a casa, tu sistemati. C'è un'ultima cosa..." le misi una mano sul pube e strinsi in pugno i peli facendole sicuramente male.
"hai una estetista?" "sì padrone"
"bene, la devi chiamare e farti depilare completamente. La prima volta deve farlo lei, poi ti arrangerai tu. Finché non avrai la figa depilata io non farò niente con te."
"padrone di solito ci vuole qualche giorno per l'appuntamento, e domani è lunedì, è chiuso."
"non mi interessa, fai quello che vuoi, pagala di più, cambia estetista, dille che ne hai assolutamente bisogno... Fai tu. Avvisami quando sei pronta."
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