Gianna e la marchetta mancata
di
Lucrezia
genere
gay
Gianna mi viene incontro, si e messa in tiro questa sera, autoreggenti bianche e minigonna inguinale, e cazzo, sì proprio quello.
Ha la proboscide che spunta da sotto; dovete sapere che quando eravamo a scuola, giravano storie sui suoi attributi, fin da quando si chiamava Roberto, ma a me una verifica sul campo, era preclusa in quanto donna.
Ora che si fa chiamare Gianna e tutte e due condividiamo questo marciapiede, questa preclusione d'interessi non esiste più; ora che abbiamo gli stessi interessi, fare soldi con ciò di cui la natura ci ha donato.
Mi metto davanti e gli sorrido, poi gli faccio la domanda che le faccio sempre: "quanti", riferita al numero dei clienti, e ne farla allungo un braccio sul bordo inferiore della gonna e prendo in mano la sua cappella.
Lei fa una faccia, tra il voglioso e il sorpreso, mi guarda e poi mi chiede tra il serio e il faceto: "ma che si vede?" e poi senza attendere risposta si fa una grassa risata.
A dire il vero non è che io stia conciata meglio, la microgonna che indosso mi lascia scoperta figa e culo, ma questa è la moda del momento tra le mignotte che bazzicano questi vicoli.
Quindi, sempre tenendogli la punta del bigolo nella mano, allungo la mia lingua a cercare la sua, che prontamente arriva e ci lasciamo andare ad un momento lascivo e sibaritico.
Poi mi guarda e mi dice che ha avuto solo un cliente, anch'io gli rispondo. Tanti si fermano, ma poi scappano, eppure ho tariffe popolari.
Sì infatti, mi fa, sarà per la crisi dovuta alla pandemia, e ma cazzo noi qui siamo a rischiare, hai sentito di Magda?
Quella finita in ospedale?
Sì povera, sta tra la vita e la morte.
Povera, speriamo bene, speriamo che si riprenda, dai non pensiamoci anzi facciamo una cosa per vivacizzare questa serata.
Lo faccio scendere e mettere sotto il lampione, apro la sua camicia e passo le mani sul suo corpo glabro, poi scopro anche le mie tette e mi metto dietro di lei, e mentre con una mano continuo ad accarezzare il suo petto, con l'altra accarezzo la sua erezione.
Ora siamo proprio in mezzo alla via, sotto la luce del lampione, Gianna ha un'erezione fenomenale, mi gusterei davvero quel bel pezzo di carne, lo sento sotto la mano, è umido, caldo, vivo.
Ne sento con le dita la forma, quando chiudo nella mano la cappella, sento sotto i polpastrelli la carne del glande, di un morso su una spalla a Gianna che già ansima per la bella sega che gli sto facendo.
E no, non devi venire ora che stanno arrivando clienti guarda, mantieniti per loro, se no mi facevo scopare, che pure io ho una voglia...
Guarda si fermano... Carabinieri buonasera, favorite i documenti prego...
O cazzo!
Disclaimer.
L'ho messo in gay, perché Gianna non è trans, ma forse andava anche in?
Non lo so, dopotutto è solo un racconto scritto per divertimento, non prendetevela.
Ha la proboscide che spunta da sotto; dovete sapere che quando eravamo a scuola, giravano storie sui suoi attributi, fin da quando si chiamava Roberto, ma a me una verifica sul campo, era preclusa in quanto donna.
Ora che si fa chiamare Gianna e tutte e due condividiamo questo marciapiede, questa preclusione d'interessi non esiste più; ora che abbiamo gli stessi interessi, fare soldi con ciò di cui la natura ci ha donato.
Mi metto davanti e gli sorrido, poi gli faccio la domanda che le faccio sempre: "quanti", riferita al numero dei clienti, e ne farla allungo un braccio sul bordo inferiore della gonna e prendo in mano la sua cappella.
Lei fa una faccia, tra il voglioso e il sorpreso, mi guarda e poi mi chiede tra il serio e il faceto: "ma che si vede?" e poi senza attendere risposta si fa una grassa risata.
A dire il vero non è che io stia conciata meglio, la microgonna che indosso mi lascia scoperta figa e culo, ma questa è la moda del momento tra le mignotte che bazzicano questi vicoli.
Quindi, sempre tenendogli la punta del bigolo nella mano, allungo la mia lingua a cercare la sua, che prontamente arriva e ci lasciamo andare ad un momento lascivo e sibaritico.
Poi mi guarda e mi dice che ha avuto solo un cliente, anch'io gli rispondo. Tanti si fermano, ma poi scappano, eppure ho tariffe popolari.
Sì infatti, mi fa, sarà per la crisi dovuta alla pandemia, e ma cazzo noi qui siamo a rischiare, hai sentito di Magda?
Quella finita in ospedale?
Sì povera, sta tra la vita e la morte.
Povera, speriamo bene, speriamo che si riprenda, dai non pensiamoci anzi facciamo una cosa per vivacizzare questa serata.
Lo faccio scendere e mettere sotto il lampione, apro la sua camicia e passo le mani sul suo corpo glabro, poi scopro anche le mie tette e mi metto dietro di lei, e mentre con una mano continuo ad accarezzare il suo petto, con l'altra accarezzo la sua erezione.
Ora siamo proprio in mezzo alla via, sotto la luce del lampione, Gianna ha un'erezione fenomenale, mi gusterei davvero quel bel pezzo di carne, lo sento sotto la mano, è umido, caldo, vivo.
Ne sento con le dita la forma, quando chiudo nella mano la cappella, sento sotto i polpastrelli la carne del glande, di un morso su una spalla a Gianna che già ansima per la bella sega che gli sto facendo.
E no, non devi venire ora che stanno arrivando clienti guarda, mantieniti per loro, se no mi facevo scopare, che pure io ho una voglia...
Guarda si fermano... Carabinieri buonasera, favorite i documenti prego...
O cazzo!
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L'ho messo in gay, perché Gianna non è trans, ma forse andava anche in?
Non lo so, dopotutto è solo un racconto scritto per divertimento, non prendetevela.
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