La vicina casalinga
di
Deadpool80
genere
tradimenti
Mi avevano obbligato a prendere dei giorni di ferie per smaltire tutto l'arretrato. Fuori da qualsiasi periodo di ferie, tempo incerto e nulla da fare. Restai a casa a cazzeggiare tra serie TV e playstation.
Decisi di uscire per fare colazione al bar, rientrando trovai per strada una vicina del piano di sopra con il cane. Sposata, tre figli con la più grande adolescente, la vedevo sempre portarli e riprenderli da scuola, sport, ecc. Di solito si vestiva sportiva e anche oggi aveva un paio di pantaloni da corsa.
Era magra, con poco seno e capelli di solito raccolti. Le ho sempre guardato il culo salendo le scale, le aprivo la porta così saliva davanti a me.
Cominciammo a parlare lungo la strada e mentre il cane le girava attorno si spostó davanti a me e le guardai di nuovo il culo. Giró la testa di scatto e se ne accorse e si mise a ridere.
"guarda che lo so sai..."
"cosa?"
"beh che mi guardi il sedere!"
"ma io..."
"no tranquillo mi fa piacere, lo fai sempre quando salgo le scale."
"ah... Beh... Scusa sai..."
"ti ho detto che mi fa piacere se mi guardi, mi dispiace che sono sempre vestita così."
"e come dovresti essere vestita? Stai facendo le commissioni di casa... Comunque stai benissimo..."
"ma non scherzare, è che non ho più occasioni per vestirmi da figa da un po'."
La guardai tra lo stupito e il divertito per quella sua affermazione e la parolaccia.
"adesso che me lo hai detto mi piacerebbe vedere..."
Eravamo arrivati a casa.
"va bene, se hai un po' di pazienza, sali tra mezz'ora, il tempo che mi prepari."
Che via stava succedendo? Era quello che mi immaginavo?
Attesi paziente, poi salii.
Aprì la porta con una camicetta bianca semitrasparente che mostrava un reggiseno nero, minigonna chiara, attillatissima e corta, calze bianche e scarpe col tacco. Si era pettinata e truccata.
Entrai, la feci i complimenti. Poi mi sedetti sul divano e le chiesi di sfilare.
Si mise a ridere e mi camminó davanti, girando come una modella e ancheggiando.
Poi si fermó davanti a me, di spalle. Allargò un po' le gambe, poi sollevó la gonna.
"era questo che ti interessava?"
Indossava un perizoma, le calze erano autoreggenti. Era un gran bel culo magro per l'età che aveva.
"sai era proprio così che me lo immaginavo."
Allungai le mani per palparla.
Si sedette sulle mie gambe muovendo il culo sul mio cazzo che mi stava diventando duro.
"chissà se anche questo è come me lo immaginavo..."
Nel frattempo le aprii la camicetta e infilai le mani sotto il reggiseno, prendendo in mano le sue tette, piccole e coi capezzoli duri.
Scese giù in ginocchio tra le mie gambe, mi aprì i pantaloni e tirò fuori il cazzo.
"sì era proprio così che lo volevo." prese a baciarlo sulla cappella, poi lo prese tra le labbra.
"mi spiace mollarlo così ma ora ho voglia di altro."
Si alzò e si abbassò le mutandine, mostrando un pube col pelo ben curato, mi prese una mano e se la mise sulla figa. Era già tutta bagnata, ci giocai giusto un pochino per allargarle bene le labbra.
Salì a cavalcioni, si puntó il cazzo sulla figa e se lo infiló dentro.
Prese a fare un deciso su e giù, si tolse la camicetta e il reggiseno e mi disse di leccarle i capezzoli.
Le afferrai il culo e la aiutai nel movimento. Con un dito le stimolai il buchetto. Sorrise.
Smise la cavalcata e cominciò a lavorare solo di bacino. Mi fece venire così e subito dopo venne anche lei.
Si prese giusto il tempo per goderselo poi si alzó e corse in bagno tenendosi una mano per non sporcare in giro.
Tornó di qua, e mi disse "ora devi andare, ti prego. Se resti troppo magari la gente si insospettisce, mi dispiace..."
"no no tranquilla, capisco... Almeno dammi il tuo numero..."
"sì certo, mi è piaciuto un casino, non sai da quanto avevo voglia... Da quanto non mi scopa mio marito... Facevo certi pensieri su di te..."
"ah sì davvero?"
"sì però ora vai, dai ti prego..."
Scesi giù a casa mia a fare una doccia, aspettando ulteriori sviluppi
Decisi di uscire per fare colazione al bar, rientrando trovai per strada una vicina del piano di sopra con il cane. Sposata, tre figli con la più grande adolescente, la vedevo sempre portarli e riprenderli da scuola, sport, ecc. Di solito si vestiva sportiva e anche oggi aveva un paio di pantaloni da corsa.
Era magra, con poco seno e capelli di solito raccolti. Le ho sempre guardato il culo salendo le scale, le aprivo la porta così saliva davanti a me.
Cominciammo a parlare lungo la strada e mentre il cane le girava attorno si spostó davanti a me e le guardai di nuovo il culo. Giró la testa di scatto e se ne accorse e si mise a ridere.
"guarda che lo so sai..."
"cosa?"
"beh che mi guardi il sedere!"
"ma io..."
"no tranquillo mi fa piacere, lo fai sempre quando salgo le scale."
"ah... Beh... Scusa sai..."
"ti ho detto che mi fa piacere se mi guardi, mi dispiace che sono sempre vestita così."
"e come dovresti essere vestita? Stai facendo le commissioni di casa... Comunque stai benissimo..."
"ma non scherzare, è che non ho più occasioni per vestirmi da figa da un po'."
La guardai tra lo stupito e il divertito per quella sua affermazione e la parolaccia.
"adesso che me lo hai detto mi piacerebbe vedere..."
Eravamo arrivati a casa.
"va bene, se hai un po' di pazienza, sali tra mezz'ora, il tempo che mi prepari."
Che via stava succedendo? Era quello che mi immaginavo?
Attesi paziente, poi salii.
Aprì la porta con una camicetta bianca semitrasparente che mostrava un reggiseno nero, minigonna chiara, attillatissima e corta, calze bianche e scarpe col tacco. Si era pettinata e truccata.
Entrai, la feci i complimenti. Poi mi sedetti sul divano e le chiesi di sfilare.
Si mise a ridere e mi camminó davanti, girando come una modella e ancheggiando.
Poi si fermó davanti a me, di spalle. Allargò un po' le gambe, poi sollevó la gonna.
"era questo che ti interessava?"
Indossava un perizoma, le calze erano autoreggenti. Era un gran bel culo magro per l'età che aveva.
"sai era proprio così che me lo immaginavo."
Allungai le mani per palparla.
Si sedette sulle mie gambe muovendo il culo sul mio cazzo che mi stava diventando duro.
"chissà se anche questo è come me lo immaginavo..."
Nel frattempo le aprii la camicetta e infilai le mani sotto il reggiseno, prendendo in mano le sue tette, piccole e coi capezzoli duri.
Scese giù in ginocchio tra le mie gambe, mi aprì i pantaloni e tirò fuori il cazzo.
"sì era proprio così che lo volevo." prese a baciarlo sulla cappella, poi lo prese tra le labbra.
"mi spiace mollarlo così ma ora ho voglia di altro."
Si alzò e si abbassò le mutandine, mostrando un pube col pelo ben curato, mi prese una mano e se la mise sulla figa. Era già tutta bagnata, ci giocai giusto un pochino per allargarle bene le labbra.
Salì a cavalcioni, si puntó il cazzo sulla figa e se lo infiló dentro.
Prese a fare un deciso su e giù, si tolse la camicetta e il reggiseno e mi disse di leccarle i capezzoli.
Le afferrai il culo e la aiutai nel movimento. Con un dito le stimolai il buchetto. Sorrise.
Smise la cavalcata e cominciò a lavorare solo di bacino. Mi fece venire così e subito dopo venne anche lei.
Si prese giusto il tempo per goderselo poi si alzó e corse in bagno tenendosi una mano per non sporcare in giro.
Tornó di qua, e mi disse "ora devi andare, ti prego. Se resti troppo magari la gente si insospettisce, mi dispiace..."
"no no tranquilla, capisco... Almeno dammi il tuo numero..."
"sì certo, mi è piaciuto un casino, non sai da quanto avevo voglia... Da quanto non mi scopa mio marito... Facevo certi pensieri su di te..."
"ah sì davvero?"
"sì però ora vai, dai ti prego..."
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