La moglie schiava - La nuova compagna del marito (parte 9)
di
Kugher
genere
sadomaso
Nell’ascoltare il racconto, le si affacciò anche la fantasia, che espresse a Diego, di urinarle in bocca.
“Amore, da tempo uso quasi solo la sua bocca per urinare e mi godo il suo ingoio. Anche mia madre lo fa. Se vorrai anche tu potrai usarla come urinatoio e carta igienica dopo che avrai svuotato la vescica dentro di lei”.
“Quindi, come la usa tua madre, potrò anche invitare mio padre e farci servire dalla nostra schiava?”
Cominciava ormai a considerarla di proprietà.
“Certo amore. Non possiamo non avere più rapporti con i nostri famigliari solo perchè abbiamo una schiava. Nemmeno dobbiamo limitare i contatti con i nostri amici. Possiamo anche invitare questi ultimi e farci servire da lei dicendo a tutti che è la nostra serva, mentre davanti ai famigliari è schiava”.
Questa cosa intrigava Edith.
“Che differenza c’è?”
Diego guardò la sua amata e le sorrise.
“Allora ti piace questa situazione.”
Edith gli strinse i testicoli.
“Se non vai avanti a raccontare non te lo lecco più”
Mise lentamente il suo membro in bocca fino alla gola e mosse la lingua.
Diego si godette quell’operazione che lo faceva letteralmente impazzire di piacere.
Tenendolo in bocca, la donna gli diede un buffetto sulla gamba per invitarlo a continuare.
“Se inviteremo amici a cena lei avrà il ruolo di cameriera. Sarà vestita come tale e dovrà essere servile e umile. Potremo anche divertirci umiliandola davanti a coloro che fino a qualche anno fa erano anche suoi amici ed ordinarle, ad esempio, di inginocchiarsi davanti a tutti e fare da tavolino per l'aperitivo, ma riceverà ordini solo da noi”
“Quindi posso anche invitare le mie amiche di colore e farla strisciare ai miei piedi davanti a loro?”
“Sarebbe eccitante farti vedere con lei accucciata a terra accanto a te come un cane, non trovi?”
“Da morire. E la storia della schiava di famiglia?”
“Bhe’, alla presenza di persone strette di famiglia lei sarà schiava. Quindi se a te va e se pensi che tuo padre sia pronto per questa cosa, la presenterai come una di famiglia, ma col ruolo di schiava. Davanti ai famigliari stretti lei starà nuda e loro potranno darle ordini per farsi servire. Tuo padre, come mia madre, la potrà usare come urinatoio ogni volta che vorrà, oppure sedercisi sopra o frustarla per divertimento o punizione”.
“La potrà usare anche sessualmente?”
“Se lui vorrà, certo. Così come usa il bagno ed il divano. Se avessimo un cane, lo potrebbe accarezzare e portare a spasso. Siccome abbiamo una schiava, la usa come tale”.
Edith gli si mise cavalcioni facendosi penetrare, eccitatissima.
Si muoveva sensualmente sopra di lui, giocando col suo membro durissimo dentro di lei.
Più che parlargli, gli sussurrava sulle labbra intervallando i colpi con la lingua.
Faceva domande ormai più per eccitarsi che per sapere effettivamente la risposta, avendo ormai ben capito cosa fosse Anna.
“Sarà eccitante essere a tavola con mio padre e vederla sottomessa a servire umilmente due persone di colore”.
Erano eccitatissimi entrambi e si alimentavano a vicenda.
“Se vi fa piacere, prima di cena potremmo incatenarla e voi la frusterete a piacimento. Così quando ci servirà la cena potremo ammirare il suo corpo tutto segnato”.
Edith infilò la lingua in bocca cercando di avvolgere la sua, muovendosi sul membro duro e contraendo la vagina per eccitarlo maggiormente.
“Come accadeva con le schiave nere, la potremmo prestare a mio padre per divertirsi sessualmente durante la notte”.
“Mentre tuo padre la usa noi faremo l'amore pensando che la schiava prestata ed usata è mia moglie”.
“Amore, da tempo uso quasi solo la sua bocca per urinare e mi godo il suo ingoio. Anche mia madre lo fa. Se vorrai anche tu potrai usarla come urinatoio e carta igienica dopo che avrai svuotato la vescica dentro di lei”.
“Quindi, come la usa tua madre, potrò anche invitare mio padre e farci servire dalla nostra schiava?”
Cominciava ormai a considerarla di proprietà.
“Certo amore. Non possiamo non avere più rapporti con i nostri famigliari solo perchè abbiamo una schiava. Nemmeno dobbiamo limitare i contatti con i nostri amici. Possiamo anche invitare questi ultimi e farci servire da lei dicendo a tutti che è la nostra serva, mentre davanti ai famigliari è schiava”.
Questa cosa intrigava Edith.
“Che differenza c’è?”
Diego guardò la sua amata e le sorrise.
“Allora ti piace questa situazione.”
Edith gli strinse i testicoli.
“Se non vai avanti a raccontare non te lo lecco più”
Mise lentamente il suo membro in bocca fino alla gola e mosse la lingua.
Diego si godette quell’operazione che lo faceva letteralmente impazzire di piacere.
Tenendolo in bocca, la donna gli diede un buffetto sulla gamba per invitarlo a continuare.
“Se inviteremo amici a cena lei avrà il ruolo di cameriera. Sarà vestita come tale e dovrà essere servile e umile. Potremo anche divertirci umiliandola davanti a coloro che fino a qualche anno fa erano anche suoi amici ed ordinarle, ad esempio, di inginocchiarsi davanti a tutti e fare da tavolino per l'aperitivo, ma riceverà ordini solo da noi”
“Quindi posso anche invitare le mie amiche di colore e farla strisciare ai miei piedi davanti a loro?”
“Sarebbe eccitante farti vedere con lei accucciata a terra accanto a te come un cane, non trovi?”
“Da morire. E la storia della schiava di famiglia?”
“Bhe’, alla presenza di persone strette di famiglia lei sarà schiava. Quindi se a te va e se pensi che tuo padre sia pronto per questa cosa, la presenterai come una di famiglia, ma col ruolo di schiava. Davanti ai famigliari stretti lei starà nuda e loro potranno darle ordini per farsi servire. Tuo padre, come mia madre, la potrà usare come urinatoio ogni volta che vorrà, oppure sedercisi sopra o frustarla per divertimento o punizione”.
“La potrà usare anche sessualmente?”
“Se lui vorrà, certo. Così come usa il bagno ed il divano. Se avessimo un cane, lo potrebbe accarezzare e portare a spasso. Siccome abbiamo una schiava, la usa come tale”.
Edith gli si mise cavalcioni facendosi penetrare, eccitatissima.
Si muoveva sensualmente sopra di lui, giocando col suo membro durissimo dentro di lei.
Più che parlargli, gli sussurrava sulle labbra intervallando i colpi con la lingua.
Faceva domande ormai più per eccitarsi che per sapere effettivamente la risposta, avendo ormai ben capito cosa fosse Anna.
“Sarà eccitante essere a tavola con mio padre e vederla sottomessa a servire umilmente due persone di colore”.
Erano eccitatissimi entrambi e si alimentavano a vicenda.
“Se vi fa piacere, prima di cena potremmo incatenarla e voi la frusterete a piacimento. Così quando ci servirà la cena potremo ammirare il suo corpo tutto segnato”.
Edith infilò la lingua in bocca cercando di avvolgere la sua, muovendosi sul membro duro e contraendo la vagina per eccitarlo maggiormente.
“Come accadeva con le schiave nere, la potremmo prestare a mio padre per divertirsi sessualmente durante la notte”.
“Mentre tuo padre la usa noi faremo l'amore pensando che la schiava prestata ed usata è mia moglie”.
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