In vendita (terza parte)
di
masoc
genere
prime esperienze
Paradossalmente si sentì meglio. Le parole di Sara, l’aver compiuto il passo decisivo, l’aver preso, sia pure in maniera forzata, la ferale decisione, lo resero più tranquillo. Sapeva di non poter più tornare indietro e questa consapevolezza gli diede la forza di affrontare la prova che lo attendeva.
Sara gli aveva detto di prepararsi, si chiese cosa avesse voluto dire. Incerto sul da farsi, decise di farsi una doccia, si lavò accuratamente, si profumò come una ragazzina che, al primo appuntamento, vuol fare una buona impressione.
Poi un pensiero lo turbò. Un lubrificante, ci voleva un lubrificante, un qualcosa che potesse in qualche modo alleviare le sofferenze che, ne era certo, ci sarebbero state.
Ma dove trovarlo? Si dovrebbe trovare una farmacia lungo il tragitto, decise che ne avrebbe parlato con Sara.
Già Sara, era già passata un’ora dalla telefonata, e se avesse cambiato idea? Se le fosse accaduto qualcosa? Il dubbio ricominciò ad insinuarsi nella sua mente ma il suono del campanello lo riportò bruscamente alla realtà.
Corse a rispondere al citofono
- Pronto
- Dai scendi, sbrigati che rischiamo di far tardi.
Scese in fretta, Sara lo aspettava col motorino acceso
Appena le si accostò sul suo viso si disegnò un sorriso ironico
- Ma quanto profumo ti sei messo? Mica ti devi fidanzare sai…
- Sara ci occorre un lubrificante
- Ci ho già pensato io, ho preso un tubetto di vasellina in farmacia.
Partirono.
L’incontro, disse Sara, sarebbe avvenuto al Parco, il grande polmone verde della città, non distante da casa di Marco.
Ben presto furono a destinazione, era già buio e Sara procedeva lentamente alla ricerca del punto preciso dell’appuntamento. Andò avanti e indietro un paio di volte finchè il faro del motorino illuminò una figura umana che faceva segno di avvicinarsi.
Sara accostò e agli occhi di Marco si palesò un uomo corpulento, gambe tozze, ventre prominente,
faccia larga dai lineamenti volgari, occhi piccoli, vestito con un jeans che gli parve lercio e una maglietta tarocca, decisamente non un bell’uomo. Marco giudicò avesse intorno ai cinquantacinque/sessant’anni e quando si avvicinò percepì un olezzo indefinibile, come di pesce, ma non ne fu sicuro.
- Buonasera, finalmente siete arrivati, è da un po’ che aspetto.
- Ci scusi, ho impiegato un po’ di tempo a trovare il posto…
- Sbrighiamoci, ho la macchina, voi venitemi dietro
Detto questo, salì su una Panda che aveva conosciuto tempi migliori e partì, Sara dietro
faceva un po’ di fatica a non perderlo di vista ma, ad un certo punto lo videro abbandonare la strada asfaltata e imboccare un sentiero sterrato che si inoltrava tra gli alberi.
Dopo qualche centinaio di metri arrivarono ad una sorta di slargo dove un’altra auto stava aspettando con i fari accesi. Appoggiata al cofano una figura lunga e smilza che, vedendoli arrivare, si staccò dall’auto e venne avanti. Magrissimo, capelli lunghi biondastri, anche lui jeans e maglietta.
Un pensiero strampalato si fece strada nella mente di Marco.
Stanlio e Ollio. Sarà inculato da Stanlio e Ollio. Ma la cosa non lo fece ridere.
Continua…
Sara gli aveva detto di prepararsi, si chiese cosa avesse voluto dire. Incerto sul da farsi, decise di farsi una doccia, si lavò accuratamente, si profumò come una ragazzina che, al primo appuntamento, vuol fare una buona impressione.
Poi un pensiero lo turbò. Un lubrificante, ci voleva un lubrificante, un qualcosa che potesse in qualche modo alleviare le sofferenze che, ne era certo, ci sarebbero state.
Ma dove trovarlo? Si dovrebbe trovare una farmacia lungo il tragitto, decise che ne avrebbe parlato con Sara.
Già Sara, era già passata un’ora dalla telefonata, e se avesse cambiato idea? Se le fosse accaduto qualcosa? Il dubbio ricominciò ad insinuarsi nella sua mente ma il suono del campanello lo riportò bruscamente alla realtà.
Corse a rispondere al citofono
- Pronto
- Dai scendi, sbrigati che rischiamo di far tardi.
Scese in fretta, Sara lo aspettava col motorino acceso
Appena le si accostò sul suo viso si disegnò un sorriso ironico
- Ma quanto profumo ti sei messo? Mica ti devi fidanzare sai…
- Sara ci occorre un lubrificante
- Ci ho già pensato io, ho preso un tubetto di vasellina in farmacia.
Partirono.
L’incontro, disse Sara, sarebbe avvenuto al Parco, il grande polmone verde della città, non distante da casa di Marco.
Ben presto furono a destinazione, era già buio e Sara procedeva lentamente alla ricerca del punto preciso dell’appuntamento. Andò avanti e indietro un paio di volte finchè il faro del motorino illuminò una figura umana che faceva segno di avvicinarsi.
Sara accostò e agli occhi di Marco si palesò un uomo corpulento, gambe tozze, ventre prominente,
faccia larga dai lineamenti volgari, occhi piccoli, vestito con un jeans che gli parve lercio e una maglietta tarocca, decisamente non un bell’uomo. Marco giudicò avesse intorno ai cinquantacinque/sessant’anni e quando si avvicinò percepì un olezzo indefinibile, come di pesce, ma non ne fu sicuro.
- Buonasera, finalmente siete arrivati, è da un po’ che aspetto.
- Ci scusi, ho impiegato un po’ di tempo a trovare il posto…
- Sbrighiamoci, ho la macchina, voi venitemi dietro
Detto questo, salì su una Panda che aveva conosciuto tempi migliori e partì, Sara dietro
faceva un po’ di fatica a non perderlo di vista ma, ad un certo punto lo videro abbandonare la strada asfaltata e imboccare un sentiero sterrato che si inoltrava tra gli alberi.
Dopo qualche centinaio di metri arrivarono ad una sorta di slargo dove un’altra auto stava aspettando con i fari accesi. Appoggiata al cofano una figura lunga e smilza che, vedendoli arrivare, si staccò dall’auto e venne avanti. Magrissimo, capelli lunghi biondastri, anche lui jeans e maglietta.
Un pensiero strampalato si fece strada nella mente di Marco.
Stanlio e Ollio. Sarà inculato da Stanlio e Ollio. Ma la cosa non lo fece ridere.
Continua…
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