In vendita (quarta parte)
di
masoc
genere
prime esperienze
Ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare. Marco si fa coraggio e smonta dal motorino, Sara fa altrettanto
- Aspettami qui.
E si dirige verso i due. Li vede confabulare, poi il grosso mette una mano in tasca e le porge qualcosa, Sara annuisce e torna da Marco.
- Tutto ok, è arrivato il momento, mi raccomando, non li fare incazzare.
Poi, gli slaccia i pantaloni e glieli abbassa quel tanto da consentire alla sua mano di intrufolarsi tra le sue natiche. Marco sente una sensazione di freddo e capisce che Sara gli sta spalmando la vasellina. Poi lo spinge leggermente
-Vai…
Marco avanza verso i due che, nel frattempo, hanno tirato fuori dalla panda un vecchio plaid e lo hanno steso sul terreno ricoperto di aghi di pino. I fari delle due auto illuminano la scena a giorno,
i due si stanno togliendo i pantaloni, tenendo indosso magliette, scarpe e calzini, e nota che gesticolano in modo strano, poi capisce, stanno facendo pari e dispari, si stanno giocando a pari e dispari il diritto di incularlo per primi.
Giunge a contatto con i due, è il grosso che si fa avanti, evidentemente ha vinto lui.
Si gira verso Sara, vede che è appoggiata al motorino e osserva la scena.
Torna a guardare davanti a se, nota che il grosso ha un cazzo minuscolo, spunta a malapena da sotto la pancia. Risente quell’odore che lo aveva colpito in precedenza, più che odore tanfo, è pesce, si è proprio pesce.
- Ma sei timido? Non avere paura, ma che bell’odore che hai…
E ride. Si rivolge al compare
- Profuma come una puttana.
A differenza di te che puzzi di pesce, pensa Marco, ma non ha il coraggio di dirlo.
Ridono entrambi. Poi lo afferra per un braccio e lo costringe carponi sul plaid, gli abbassa pantaloni e mutande, gli appoggia la punta del cazzo al buco del culo e comincia a spingere. Il cazzo penetra con qualche difficoltà ma senza procurare a Marco eccessivo dolore, solo una sensazione di fastidio.
Poi comincia a muoversi avanti e indietro, scopandolo velocemente, ora il fastidio si sta tramutando in un bruciore che aumenta ad ogni spinta, teme di non poter resistere ma, improvvisamente, il suo inculatore emette un grugnito di soddisfazione e lui sente un fiotto caldo scorrergli nel retto.
Un pensiero terrificante lo gela, il preservativo, non ha usato
- Il preservativoooo!!!
Il grosso che è già in piedi di fianco a lui lo guarda strano
- Ma che preservativo, non mi piace è meglio senza.
- Ma avevamo fatto un patto
- Ma quale patto, con la tua ragazza non si è mai parlato di preservativi.
Marco è sconvolto e impaurito, cerca di alzarsi ma una mano lo afferra per il collo e lo tiene giù con una presa ferrea, allo stesso tempo sente che qualcos’altro sta facendosi strada tra le sue natiche.
E’ lo smilzo, lui tenta di divincolarsi ma il grosso gli molla uno schiaffone
- Fermo o ti spacco la faccia
Crolla sui gomiti e lascia che anche l’altro faccia i propri comodi sul suo culo.
La strada è già aperta, ma lo smilzo, a differenza del compare, è ben dotato e l’introduzione è laboriosa. Riesce al inserire il glande e comincia a spingere, a Marco sembra di essere infilzato da un palo, sente dolore ma, a differenza della prima inculata, questa volta il cazzo gli sfrega contro la prostata procurandogli anche una sensazione piacevole. Lo smilzo lo afferra per i fianchi e comincia a cavalcarlo e lui, inseguendo quel piacere nuovo, lo asseconda con movimenti del bacino.
Lo smilzo è più resistente del suo compare e va avanti per un bel po’, Marco prova dolore ma anche piacere, un piacere strano, mai provato prima, che continua ad aumentare, a farsi sempre più intenso, come un’onda di marea che monta, monta…e, incredibilmente, prova un orgasmo, senza essersi toccato e senza aver avuto una vera erezione, eiacula come se stesse pisciando, il suo liquido prostatico inzuppa il plaid.
Anche lo smilzo raggiunge il suo piacere e riversa nel retto di Marco un fiume di sperma.
Estrae quella specie di serpentone che ha tra le gambe e si allontana per pisciare.
Sara si avvicina e cerca di aiutare Marco a rialzarsi, ma il grosso la ferma con un braccio
- Aspetta, ho di nuovo voglia
- No, no si era detto una a testa.
- Ti abbiamo pagato profumatamente, non è che sia sto granchè il tuo fidanzatino, ho diritto ad un extra
- Ok, ma ti costerà altri cinquanta
- Va bene, ma ora spostati
E l’allontana in malo modo
Marco ha assistito incredulo al mercanteggiamento, tutto è avvenuto senza minimamente preoccuparsi del suo parere, come se lui non esistesse, senza che nessuno si preoccupasse di come si sente.
Fa appena in tempo a formulare questi pensieri che il grosso lo penetra facendogli più male che non la prima volta e prende a scoparlo brutalmente. Questa volta non c’è piacere, solo bruciore all’ano già duramente provato dal cazzone dello smilzo. Fortunatamente per lui il grosso è un eiaculatore precoce e sborra in fretta. Il suo retto è pieno di sperma che tracima e comincia a scolargli lungo una coscia, non sa come fare per alzarsi senza sporcarsi ulteriormente
Viene in suo soccorso Sara porgendogli dei fazzolettini di carta, ha pensato proprio a tutto quella cara ragazza.
Nel frattempo i due si sono rivestiti e Sara chiede al grosso i cinquanta suppletivi
- Te li darò, ma non ora. Se li vuoi dovremo rivederci. Ma non qui. Qui è scomodo e c’è il rischio che qualcuno possa vederci. Conosco un tizio, un tunisino che abita in una casupola qui vicino.
Andremo da lui, tanto anche se il tuo fidanzatino si prende un po’ di sborra in più che problema c’è?
E tu prendi i soldi da tre anziché da due.
Sara non risponde, ma Marco che la osserva capisce, con orrore, che sta prendendo in considerazione la cosa.
- Vedremo, in ogni caso cinquanta a testa sono troppo pochi. Mi farò sentire io.
- Va bene, allora restiamo intesi
E senza aggiungere altro sale in macchina, mette in moto e parte. Lo smilzo lo segue a ruota, lasciando i due ragazzi nell’oscurità più totale.
Senza dire una parola si avviano verso il motorino, Marco ha difficoltà a camminare, ogni passo gli procura una piccola fitta di dolore all’ano, Sara lo aiuta sorreggendolo. Ha anche difficoltà a sedersi, il ritorno a casa è una via crucis, soffre ogni sobbalzo, ogni buca.
Sara lo deposita sotto casa, quando Marco sta per aprire il portone, lei lo chiama, lo raggiunge, lo abbraccia e lo bacia appassionatamente.
- Buonanotte amore, a domani.
Continua? Per me può anche finire qua, chi volesse un’altra puntata me lo faccia sapere.
- Aspettami qui.
E si dirige verso i due. Li vede confabulare, poi il grosso mette una mano in tasca e le porge qualcosa, Sara annuisce e torna da Marco.
- Tutto ok, è arrivato il momento, mi raccomando, non li fare incazzare.
Poi, gli slaccia i pantaloni e glieli abbassa quel tanto da consentire alla sua mano di intrufolarsi tra le sue natiche. Marco sente una sensazione di freddo e capisce che Sara gli sta spalmando la vasellina. Poi lo spinge leggermente
-Vai…
Marco avanza verso i due che, nel frattempo, hanno tirato fuori dalla panda un vecchio plaid e lo hanno steso sul terreno ricoperto di aghi di pino. I fari delle due auto illuminano la scena a giorno,
i due si stanno togliendo i pantaloni, tenendo indosso magliette, scarpe e calzini, e nota che gesticolano in modo strano, poi capisce, stanno facendo pari e dispari, si stanno giocando a pari e dispari il diritto di incularlo per primi.
Giunge a contatto con i due, è il grosso che si fa avanti, evidentemente ha vinto lui.
Si gira verso Sara, vede che è appoggiata al motorino e osserva la scena.
Torna a guardare davanti a se, nota che il grosso ha un cazzo minuscolo, spunta a malapena da sotto la pancia. Risente quell’odore che lo aveva colpito in precedenza, più che odore tanfo, è pesce, si è proprio pesce.
- Ma sei timido? Non avere paura, ma che bell’odore che hai…
E ride. Si rivolge al compare
- Profuma come una puttana.
A differenza di te che puzzi di pesce, pensa Marco, ma non ha il coraggio di dirlo.
Ridono entrambi. Poi lo afferra per un braccio e lo costringe carponi sul plaid, gli abbassa pantaloni e mutande, gli appoggia la punta del cazzo al buco del culo e comincia a spingere. Il cazzo penetra con qualche difficoltà ma senza procurare a Marco eccessivo dolore, solo una sensazione di fastidio.
Poi comincia a muoversi avanti e indietro, scopandolo velocemente, ora il fastidio si sta tramutando in un bruciore che aumenta ad ogni spinta, teme di non poter resistere ma, improvvisamente, il suo inculatore emette un grugnito di soddisfazione e lui sente un fiotto caldo scorrergli nel retto.
Un pensiero terrificante lo gela, il preservativo, non ha usato
- Il preservativoooo!!!
Il grosso che è già in piedi di fianco a lui lo guarda strano
- Ma che preservativo, non mi piace è meglio senza.
- Ma avevamo fatto un patto
- Ma quale patto, con la tua ragazza non si è mai parlato di preservativi.
Marco è sconvolto e impaurito, cerca di alzarsi ma una mano lo afferra per il collo e lo tiene giù con una presa ferrea, allo stesso tempo sente che qualcos’altro sta facendosi strada tra le sue natiche.
E’ lo smilzo, lui tenta di divincolarsi ma il grosso gli molla uno schiaffone
- Fermo o ti spacco la faccia
Crolla sui gomiti e lascia che anche l’altro faccia i propri comodi sul suo culo.
La strada è già aperta, ma lo smilzo, a differenza del compare, è ben dotato e l’introduzione è laboriosa. Riesce al inserire il glande e comincia a spingere, a Marco sembra di essere infilzato da un palo, sente dolore ma, a differenza della prima inculata, questa volta il cazzo gli sfrega contro la prostata procurandogli anche una sensazione piacevole. Lo smilzo lo afferra per i fianchi e comincia a cavalcarlo e lui, inseguendo quel piacere nuovo, lo asseconda con movimenti del bacino.
Lo smilzo è più resistente del suo compare e va avanti per un bel po’, Marco prova dolore ma anche piacere, un piacere strano, mai provato prima, che continua ad aumentare, a farsi sempre più intenso, come un’onda di marea che monta, monta…e, incredibilmente, prova un orgasmo, senza essersi toccato e senza aver avuto una vera erezione, eiacula come se stesse pisciando, il suo liquido prostatico inzuppa il plaid.
Anche lo smilzo raggiunge il suo piacere e riversa nel retto di Marco un fiume di sperma.
Estrae quella specie di serpentone che ha tra le gambe e si allontana per pisciare.
Sara si avvicina e cerca di aiutare Marco a rialzarsi, ma il grosso la ferma con un braccio
- Aspetta, ho di nuovo voglia
- No, no si era detto una a testa.
- Ti abbiamo pagato profumatamente, non è che sia sto granchè il tuo fidanzatino, ho diritto ad un extra
- Ok, ma ti costerà altri cinquanta
- Va bene, ma ora spostati
E l’allontana in malo modo
Marco ha assistito incredulo al mercanteggiamento, tutto è avvenuto senza minimamente preoccuparsi del suo parere, come se lui non esistesse, senza che nessuno si preoccupasse di come si sente.
Fa appena in tempo a formulare questi pensieri che il grosso lo penetra facendogli più male che non la prima volta e prende a scoparlo brutalmente. Questa volta non c’è piacere, solo bruciore all’ano già duramente provato dal cazzone dello smilzo. Fortunatamente per lui il grosso è un eiaculatore precoce e sborra in fretta. Il suo retto è pieno di sperma che tracima e comincia a scolargli lungo una coscia, non sa come fare per alzarsi senza sporcarsi ulteriormente
Viene in suo soccorso Sara porgendogli dei fazzolettini di carta, ha pensato proprio a tutto quella cara ragazza.
Nel frattempo i due si sono rivestiti e Sara chiede al grosso i cinquanta suppletivi
- Te li darò, ma non ora. Se li vuoi dovremo rivederci. Ma non qui. Qui è scomodo e c’è il rischio che qualcuno possa vederci. Conosco un tizio, un tunisino che abita in una casupola qui vicino.
Andremo da lui, tanto anche se il tuo fidanzatino si prende un po’ di sborra in più che problema c’è?
E tu prendi i soldi da tre anziché da due.
Sara non risponde, ma Marco che la osserva capisce, con orrore, che sta prendendo in considerazione la cosa.
- Vedremo, in ogni caso cinquanta a testa sono troppo pochi. Mi farò sentire io.
- Va bene, allora restiamo intesi
E senza aggiungere altro sale in macchina, mette in moto e parte. Lo smilzo lo segue a ruota, lasciando i due ragazzi nell’oscurità più totale.
Senza dire una parola si avviano verso il motorino, Marco ha difficoltà a camminare, ogni passo gli procura una piccola fitta di dolore all’ano, Sara lo aiuta sorreggendolo. Ha anche difficoltà a sedersi, il ritorno a casa è una via crucis, soffre ogni sobbalzo, ogni buca.
Sara lo deposita sotto casa, quando Marco sta per aprire il portone, lei lo chiama, lo raggiunge, lo abbraccia e lo bacia appassionatamente.
- Buonanotte amore, a domani.
Continua? Per me può anche finire qua, chi volesse un’altra puntata me lo faccia sapere.
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