Io e mia madre 6°
di
AASD43
genere
incesti
Aprii la porta. Mia madre era in bagno, di fronte al grande specchio in mutandine e reggiseno e si stava pettinando. Entrai, le misi le mani sul culo e la lingua sul collo e le dissi: "Sei la solita grandissima figa". "Cos'hai - mi rispose - Hai già voglia di prima mattina?". "Lo sai che che mi basta guardarti per farmi tirare subito il cazzo, no?". "Sei il solito porco, mi rispose, dai... sì... così... accarezzami un po'...": La feci sedere su uno sgabello alto del bagno, mi inginocchiai sul pavimento, le feci divaricare le gambe e iniziai a leccarle la figa, prima tutt'attorno poi il clitoride, poi le infilai avanti e indietro la lingua per un po' di tempo. Lei era bagnatissima. A un certo punto mi disse: "Ma non è giusto che io goda e tu no. Alzati in piedi che voglio prendertelo in bocca".
Mi alzai in piedi ma invece di ficcarle il cazzo in bocca girai dietro di lei, glielo appoggiai sulla schiena, le presi le tette con le due mani e iniziai a leccarle il collo. "Sai - mi disse - mi fai godere anche così. Sei proprio uno sporcaccione". "Vieni, andiamo a metterci comodi - le dissi - la presi in braccio, lingua in bocca e la portai a letto. La stesi sul letto e le chiesi: "Da dove inizio?". "Inizia a leccarmi bene la figa e per un bel po' di tempo". "Perché - le dissi di rimando - non sono bravo abbastanza?". "No, no - mi rispose - sei bravissimo anzi ti confesserò una cosa: quando penso a cosa mi fai con quella porca di una lingua che ti ritrovi, la mano mi scende sulla figa perchè ho bisogno di sgrillettarmi subito e se tu non ci sei meglio perchè ci metto tutto il tempo che voglio. La guardai e le dissi: "Sei proprio troia, chissà cosa faresti se ci fosse un altro al mio posto". Mi guardò in modo strano e mi chiese: "Perchè, ti piacerebbe?". "No - assolutamente no" - le risposi - ma magari con un'altra troia come te insieme a noi, magari sì. Tu cosa ne dici?". "Ci devo pensare". Mi rispose e mi sdraiai con la faccia a due centimetri dalla sua figa. "Dai, sbattimela in bocca che te la voglio succhiare tutta, mio bel figone che non sei altro": Non mi rispose, si girò al contrario sopra di me e me lo prese in bocca. Sempre con il cazzo in bocca iniziò a farmi una grande sega. La sua lingua era come impazzita: girava in tondo sulla cappella, andava in su e giù per tutto il cazzo, mi prendeva le palle in bocca leccandomele e succhiandole. Era scatenata e molto troia e a me andava bene così. Dopo pochissimo tempo sborrammo tutti e due. Le riempii la bocca di sborra che lei ingoiò fino all'ultima goccia. Poi mi baciò a lungo appassionatamente. Io aggiunsi: “Mi piacerebbe vederti alle prese con cinque cazzi contemporaneamente: uno in bocca, due nelle mani, uno nella figa e uno nel culo”. Mi guardò e mi rispose: “Sto godendo al solo pensiero”. "Devo ammettere che avere cinque cazzi in una sola volota deve essere bellissimo". "Dai, dammelo. Ho voglia di godere ancora pensando ai cinque cazzi".
Mi alzai in piedi ma invece di ficcarle il cazzo in bocca girai dietro di lei, glielo appoggiai sulla schiena, le presi le tette con le due mani e iniziai a leccarle il collo. "Sai - mi disse - mi fai godere anche così. Sei proprio uno sporcaccione". "Vieni, andiamo a metterci comodi - le dissi - la presi in braccio, lingua in bocca e la portai a letto. La stesi sul letto e le chiesi: "Da dove inizio?". "Inizia a leccarmi bene la figa e per un bel po' di tempo". "Perché - le dissi di rimando - non sono bravo abbastanza?". "No, no - mi rispose - sei bravissimo anzi ti confesserò una cosa: quando penso a cosa mi fai con quella porca di una lingua che ti ritrovi, la mano mi scende sulla figa perchè ho bisogno di sgrillettarmi subito e se tu non ci sei meglio perchè ci metto tutto il tempo che voglio. La guardai e le dissi: "Sei proprio troia, chissà cosa faresti se ci fosse un altro al mio posto". Mi guardò in modo strano e mi chiese: "Perchè, ti piacerebbe?". "No - assolutamente no" - le risposi - ma magari con un'altra troia come te insieme a noi, magari sì. Tu cosa ne dici?". "Ci devo pensare". Mi rispose e mi sdraiai con la faccia a due centimetri dalla sua figa. "Dai, sbattimela in bocca che te la voglio succhiare tutta, mio bel figone che non sei altro": Non mi rispose, si girò al contrario sopra di me e me lo prese in bocca. Sempre con il cazzo in bocca iniziò a farmi una grande sega. La sua lingua era come impazzita: girava in tondo sulla cappella, andava in su e giù per tutto il cazzo, mi prendeva le palle in bocca leccandomele e succhiandole. Era scatenata e molto troia e a me andava bene così. Dopo pochissimo tempo sborrammo tutti e due. Le riempii la bocca di sborra che lei ingoiò fino all'ultima goccia. Poi mi baciò a lungo appassionatamente. Io aggiunsi: “Mi piacerebbe vederti alle prese con cinque cazzi contemporaneamente: uno in bocca, due nelle mani, uno nella figa e uno nel culo”. Mi guardò e mi rispose: “Sto godendo al solo pensiero”. "Devo ammettere che avere cinque cazzi in una sola volota deve essere bellissimo". "Dai, dammelo. Ho voglia di godere ancora pensando ai cinque cazzi".
7
voti
voti
valutazione
3
3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Tina, l'amica di mia madre 4°racconto sucessivo
Mamma voglio leccarti
Commenti dei lettori al racconto erotico