Mamma voglio leccarti
di
AASD43
genere
incesti
"Mamma, voglio leccarti tutta: dalla testa ai piedi". Iniziai così il discorso con mia madre quel pomeriggio ai primi giorni di luglio. Avevo 14 anni e gli ormoni scatenati: mi facevo un sacco di seghe pensando a lei e ora volevo farla finita iniziando qualcosa di più piacevole. Mia madre mi piaceva molto. Era proprio la classica bella figa che faceva girare la testa e tirare l'uccello a quanti avevano la fortuna di incontrarla per strada. Era alta quanto me, 1 metro e 79 con due bellissime gambe, due tette quinta misura, capelli biondi corti, occhi azzurri, belle mani che mi immaginavo spesso mi stringessero il cazzo e una bella bocca carnosa da pompini.
"Ma sei impazzito?" - mi rispose -"Il caldo ti ha dato alla testa?". "Vorrei ricordarti che sono tua madre. O te lo sei dimenticato?". "Il fatto è - ribadii - che mi sto innamorando di te e che ti desidero da morire". "Non dire sciocchezze - mi rispose - Sai bene che quello che mi chiedi è una cosa impossibile". Le chiesi di spiegarmi i motivi perchè quello sarebbe stato il nostro segreto. Nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza: sarebbe stata solo una cosa fra lei e me. Non ci fu verso ci convincerla. Mia madre tagliò corto e mi disse che non voleva sentire più discorsi di quel genere perchè la disturbavano molto.Decisi allora di passare alla seconda fase. Le avrei fatto venire la voglia, almeno di provare. Mia madre non mi aveva mai visto masturbarmi. Per me quello doveva essere il primo passaggio. Due giorni dopo capitò l'occasione. Mia madre era uscita a fare la spesa. Le scuole erano finite e io ero in vacanza. Avevo le orecchie in allerta. Aspettavo che rincasasse. All'improvviso sentii che la chiave era entrata nella toppa. Mia madre, accaldata per il caldo entrò in casa, appoggiò le borse sul tavolo e andò in bagno a rinfrescarsi. Io la seguii e lei, troppo educata per chiudermi la porta in faccia, la lasciò aperta a metà. Mentre si lavava la faccia il suo culo si muoveva a destra e a sinistra seguendo il movimento delle mani. Il cazzo cominciò a diventare duro. Mi sbottonai i pantaloni, abbassai le mutande, lo estrassi e, in piedi, guardano il culo di mia madre, iniziai a menarmelo.
Mia madre si girò e mi disse: "Ma cosa diavolo stai facendo?" Le risposi: "Non lo vedi? Considerato che non vuoi far l'amore con me, mi sto facendo una sega guardando il tuo culo". "Sei pazzo" - mi rispose. Sbattè la porta del bagno e se ne andò sul divano in soggiorno. La raggiunsi e mi sedetti anch'io vicino a lei. "Cosa stai cercando di fare? - mi chiese - "Una cosa semplicissima - le risposi - fare l'amore con te". "Non possiamo" mi rispose perentoriamente. "Perchè?" - le chiesi - "Perchè sei mio figlio". "Se il problema è tutto qui, basta che tu pensi che io sia un estraneo, magari il figlio dell'ortolano che ti porta la spesa". Domani ti faccio trovare una mia lettera in cui ti spiego cosa voglio fare con te.
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"Ma sei impazzito?" - mi rispose -"Il caldo ti ha dato alla testa?". "Vorrei ricordarti che sono tua madre. O te lo sei dimenticato?". "Il fatto è - ribadii - che mi sto innamorando di te e che ti desidero da morire". "Non dire sciocchezze - mi rispose - Sai bene che quello che mi chiedi è una cosa impossibile". Le chiesi di spiegarmi i motivi perchè quello sarebbe stato il nostro segreto. Nessuno ne sarebbe mai venuto a conoscenza: sarebbe stata solo una cosa fra lei e me. Non ci fu verso ci convincerla. Mia madre tagliò corto e mi disse che non voleva sentire più discorsi di quel genere perchè la disturbavano molto.Decisi allora di passare alla seconda fase. Le avrei fatto venire la voglia, almeno di provare. Mia madre non mi aveva mai visto masturbarmi. Per me quello doveva essere il primo passaggio. Due giorni dopo capitò l'occasione. Mia madre era uscita a fare la spesa. Le scuole erano finite e io ero in vacanza. Avevo le orecchie in allerta. Aspettavo che rincasasse. All'improvviso sentii che la chiave era entrata nella toppa. Mia madre, accaldata per il caldo entrò in casa, appoggiò le borse sul tavolo e andò in bagno a rinfrescarsi. Io la seguii e lei, troppo educata per chiudermi la porta in faccia, la lasciò aperta a metà. Mentre si lavava la faccia il suo culo si muoveva a destra e a sinistra seguendo il movimento delle mani. Il cazzo cominciò a diventare duro. Mi sbottonai i pantaloni, abbassai le mutande, lo estrassi e, in piedi, guardano il culo di mia madre, iniziai a menarmelo.
Mia madre si girò e mi disse: "Ma cosa diavolo stai facendo?" Le risposi: "Non lo vedi? Considerato che non vuoi far l'amore con me, mi sto facendo una sega guardando il tuo culo". "Sei pazzo" - mi rispose. Sbattè la porta del bagno e se ne andò sul divano in soggiorno. La raggiunsi e mi sedetti anch'io vicino a lei. "Cosa stai cercando di fare? - mi chiese - "Una cosa semplicissima - le risposi - fare l'amore con te". "Non possiamo" mi rispose perentoriamente. "Perchè?" - le chiesi - "Perchè sei mio figlio". "Se il problema è tutto qui, basta che tu pensi che io sia un estraneo, magari il figlio dell'ortolano che ti porta la spesa". Domani ti faccio trovare una mia lettera in cui ti spiego cosa voglio fare con te.
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