Io e mia madre 7
di
AASD43
genere
incesti
Eravamo seduti al tavolo, uno di fronte all’altra e avevamo appena finito di pranzare. Era Luglio e faceva piuttosto caldo. Come al solito mia madre era mezza nuda e probabilmente lo faceva per eccitarmi. Le sue grandi e sode tette, una quinta misura, erano puntate su di me. A un tratto sentii il suo piede destro sulle mie gambe che saliva piano piano verso l'inguine e, come fa una troia, divaricai le gambe. Il piede, arrivato al cazzo, ora andava su e giù come una mano che faceva una sega e la sensazione era molto gradevole. La guardai e le chiesi: "Hai voglia?". E lei, di rimando: "E tu?" Mi alzai di scatto dalla sedia, la feci alzare, la feci girare e le appoggiai il cazzo sulle sue natiche bollenti facendoglielo sentire per bene. Si girò e mi ficcò la lingua in bocca che iniziò a muoversi vorticosamente. "Portami a letto, dai. Ficcamelo dentro tutto che sono già bagnata. Dai rompimi la figa! E spaccami anche il culo! Hai capito che sono la tua troia e che ti voglio.....". Non me lo feci ripetere. Con la mano sinistra le accarezzavo le tette e i capezzoli e con la destra le avevo messo indice e medio nella figa e facevo andare le dita dentro e fuori come fossero un uccello. Nella foga le dissi: "Mi piacerebbe avere due cazzi così uno te lo metterei nella figa e l'altro nel culo. Ti farei sborrare due volte. Ti farei avere due orgasmi: uno uterino e l'altro del culo... Ti piacerebbe amore mio? "Sì....sì - mi rispose - ma adesso chiavami tutta e bene, come sai fare tu". Puntai il cazzo sulla sua figa, lo appoggiai appena appena e lui trovò subito la strada. Iniziai a muovermi avanti e indietro. Aumentai il ritmo della chiavata e, pompandola forte, sborrai come una fontana. La figa era un lago di umori. Anche mia madre sborrò e mi disse che quella era una delle migliori chiavate che aveva fatto con me e, strizzandomi l'occhio, mi disse: "Adesso dormi un po' che stassera voglio spremerti ancora...". Le diedi una palpata al culo e le risposi: "Ok, per me va bene". E le misi la lingua in bocca che lei iniziò a succhiare.
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