Mirabilia - La "donna" con qualcosa in più
di
Handrea
genere
trans
"Mirabilia.... che nome", pensai tra me e me.
Avevo letto per caso l'annuncio nelle pagine dei trans e un particolare colpì la mia attenzione. L'annuncio diceva: "Mirabilia, giovane trans brasiliana di 28 anni, attiva/passiva, con grosso cannolo offresi per pomeriggi e serate di pura felicità. Maxima pulizia, maxima riservatezza, maximo godimento. Zona Stazione Centrale. Non mi dimenticherai...". Seguiva un numero di cellulare e un indirizzo web. La curiosità mi spinse segnarmelo per poi, una volta arrivato a casa, andarlo a richiamare sul pc. Si apriva una pagina, anch'essa legata a una bakeca di annunci di trans, nella quale spiccavano le foto di Mirabilia,che ritraevano una splendida donna dai polsi un po' troppo grossi e dai seni artificialmente pompati. E in basso, al di sotto di uno slippino nero molto ridotto, un rigonfiamento sospetto.
Mi ritrovai un po' a scorrere le altre foto, alcune molto esplicite di trans che mostravano uccelli incredibile in corpi perfetti di donna e, mio malgrado, comincia a provare il classico calore alle palle di chi sta per avere un'erezione. Eppure non ero mai stato attratto da un uomo, quindi la cosa era doppiamente sorprendente!
Non ci pensai più e spensi il pc.
Due giorni dopo ritrovai lo stesso annuncio su un altro quotidiano e, quasi senza pensarci, nonostante una parte di me mi desse dello stupido, mi annotai il numero di cellulare. Per il resto della mattinata non pensai più al trans e al suo numero. Almeno finché non arrivò la telefonata di mia moglie che mi comunicava la sua assenza per tutto il pomeriggio causa lavoro imprevisto a scuola.
Mi ritrovai così con almeno 5 ore da riempire, dibattuto se tornare a casa dove avrei pranzato da solo davanti alla televisione o rimanere in ufficio a fare un po' di straordinario.
Mentre ci pensavo, il mio sguardo cadde sul foglietto in cui spiccava il numero di Mirabilia e, combattuto tra la curiosità e la preoccupazione per un'azione insolita, impiegai alcuni minuti in riflessioni molto confuse. Infine mi decisi, presi il telefono e composi quel numero.
Il telefono squillò a vuoto per 4-5 volte e, proprio mentre mi stavo decidendo a chiudere la chiamata, sentii una strana voce cantilenante rispondermi.
"Prontooo.... Chi sei?"
Annaspai un po' impacciato, poi mi decisi a rispondere al suo secondo "Prontooooo....?" ed esordii con un:
"Ciao, ho letto il tuo annuncio, mi ha incuriosito, volevo sapere se...."
"Amoreeeee, cosa vuoi sapere?"
".... se magari sei libero, ops libera oggi pomeriggio..."
"Certo caro.... A che ora vuoi venire?"
"Non so.... Facciamo per le 15.00? Mi dai l'indirizzo?"
"Va bene, caro. Me chiami mezz'ora prima che arrivi alla Estazione Centrale che te dico dove devi suonare."
Chiusi la telefonata sconvolto, combattuto tra il desiderio di dare buca e l'impazienza di buttarmi in una nuova, strana, sconvolgente avventura.
Guardai l'orologio: le 14:05. Avevo meno di 30 minuti per decidermi.
Andai in bagno a far pipì e mi scoprii con il cazzo mezzo eretto, leggermente indolenzito alla base per la tensione accumulata durante la telefonata, che non si decideva a fare il suo dovere di orinatore ufficiale.
"Ma guarda dove dovevo cacciarmi...!" mi dissi guardandomi allo specchio del lavabo.
Quindi, prendendo una decisione improvvisa, appoggiai il mio pene semirigido al lavandino e, insaponandolo col dispenser del sapone e aprendo il rubinetto dell'acqua, me lo lavai ben bene. Poi, come colpito all'improvviso da una realtà impensata, ritornai sui mie passi e approfittai della presenza del bidet per provvedere a una lavata generale.
Venti minuti dopo ero in auto, intento a dirigermi verso la Stazione Centrale, guidando nel traffico dei ritardatari di casa mentre digitavo, affannosamente, il cellulare.
"Sìììì?" mi rispose la voce cantilenante della trans.
"Sono io, ho chiamato poco fa, sto venendo da te" proferii velocemente come chi, per la paura di venir meno a un proposito, si affretta nell'eseguirlo.
"Va bene caro, me chiami quando arrivi."
Alle 14:50 ero nella piazza della Stazione Centrale, fermo in precaria sosta davanti a un distributore di bibite automatico.
Rifeci il numero e la voce ormai nota mi chiese: "Sei arrivato? Prendi via De Rossi, la estrada tuta alberi, lascia auto e vieni a piede al numero 56. Poi suona il campanelo senza nome e Sali al terzo piano."
Seguii le istruzioni e, circa 10 minuti dopo, come suonai il campanello indicatomi sentii lo sblocco del portone. Salii al terzo piano di un caseggiato anonimo, silenzioso e, apparentemente, disabitato. Quando giunsi al pianerottolo guardai le due porte, indeciso su quale fosse quella che doveva aprirsi per me. Mentre giravo lo sguardo una delle due si aprì, e nell'oscurità dell'appartamento scorsi una figura alta che mi faceva cenno di entrare.
Mi precipitai come un attentatore intento a sparire nel covo dei dinamitardi e mi ritrovai in un ambiente poco illuminato pervaso da un profumo d'incenso, guardando in viso una splendida mora alta quanto me che, in vestaglietta nera trasparente e perizoma dello stesso colore, mi diceva: "Ciao, sono Mirabilia. Vieni di là...."
Seguii questa strana donna lungo un piccolo corridoio fino ad arrivare in una stanza ben arredata, occupata quasi interamente da un grande letto matrimoniale ricoperto da lenzuola chiare e da un comò su cui troneggiava una lampada stile "liberty" che diffondeva ovunque una calda luce dorata.
"Tesoro, tu stai tranquilo, con me stai bene. Dai 80 euro prima...."
Consegnai impacciato i soldi sulla mano affusolata rivolta verso di me col palmo all'insù, vedendoli poi sparire rapidamente all'interno di uno dei tiretti del comò.
"Puoi lasciare le tu cose su quela sedia" mi disse la bella creatura. Poi aggiunse: "Scusami, vado un attimo in bagno."
Io cominciai a spogliarmi, togliendomi camicia e pantaloni, e rimanendo in mutande. Poi ci ripensai e, visto che non serviva tenersele addosso, le tolsi. Mi tolsi anche le calze (non si rimane nudi davanti a una bella donna.... E dovrebbe valere anche con un trans!) e mi sedetti sul bordo del letto.
Qualche minuto dopo Mirabilia rientrò in stanza: indossava solo il perizoma e i suoi seni, perfettamente tondi dai capezzoli nerissimi e decisamente grossi, puntavano verso di me in maniera sfacciatamente provocante.
"Allora amore, cosa vuoi fare?". Mi alzai sentendomi goffo e inadeguato e, in parte, vergognosamente nudo. Per mascherare quel momento, mi avvicinai a Mirabilia e la attirai a me. Il trans si fece abbracciare e, con fare sfacciato, mi cercò la bocca, mettendomi una lingua tra le labbra che sembrava dotata di vita propria! Poi si stacco e, ridendo, mi disse: "Primo e uno bacio: io do baci solo per amore!".
Ripresi a baciarla, questa volta sul collo, scendendo verso le sue tette così invitanti che, dopo averne baciate tante normali, sentivo differenti per la loro innaturale solidità. Notai anche il sottile segno dell'operazione, abilmente mascherato alla base delle stesse, visibile solo se le sollevavo verso l'altro, cosa del resto che feci spingendomi un po' ovunque con i miei baci. Intano lei, impugnato il mio cazzo alquanto timido, provvedeva a menarlo con una certa professionale insistenza.
Dopo alcuni minuti, forse desiderosa di andare oltre, si sdraiò sul letto e mi fece cenno di seguirla. Quando fui disteso accanto a lei, Mirabilia si girò col busto fino a trovarsi di bocca sul mio uccellino spaventato, prendendolo decisamente tra le labbra e cominciando un lavoro di pompaggio da vera intenditrice. Nel contempo girò la sua parte inferiore portandola verso il mio viso: capii che dovevo agire anch'io!
Con strana delicatezza le scostai il perizoma e, subito, come quei pupazzetti a molla chiusi nelle scatole di cartone, il suo pene flaccido balzò fuori appoggiandosi delicatamente alla gamba.
Sentii Mirabilia fermare il pompaggio e guardarmi, poi sentii la sua mano sul mio capo che mi spingeva verso il suo cazzo e, chiudendo gli occhi, me lo ritrovai di colpo in bocca.
Ero impacciato, non sapevo da dove iniziare!
Comincia a pompare anch'io, fermandomi per leccare la punta, meravigliandomi delle sue dimensioni che, a riposo, mi costringeva ad allargare al massimo le mascelle per poterlo prendere tutto.
E mentre facevo questo lavorio di lingua e di labbra, il pene di Mirabilia cominciò a gonfiarsi, allungandosi molto di più delle dimensioni iniziali e aumentando, a vista d'occhio, anche in circonferenza e in consistenza. Mi ritrovai così, dopo qualche secondo, a maneggiare un cazzo di tutto rispetto, degno di un attore di film porno, che calcolai più o meno grosso come il mio, ma decisamente più lungo di almeno 5-6 centimetri!
Nel frattempo Mirabilia mi lappava con fare professionale, scendendo a leccare e succhiare le palle per poi, con sapienza certosina, ritornare su lungo l'asta leccando nel nervature del mio membro ormai anch'esso in erezione.
"Te piace?" mi sentii domandare mentre, a bocca piena, pompavo il suo mostruoso randello.
Mugugnai qualcosa di inintelligibile, mentre ancora non riuscivo a capacitarmi di cosa stessi facendo!
"Pompami dai, ciuccia, ciuccia bene, pompa..." mi spronava Mirabilia nel frattempo, accompagnando le sue parole con le spinte ritmiche al mio capo in modo da farmelo ingoiare tutto.
Sentii che stavo per venire dall'eccitazione e dal sapiente lavorio di bocca e mano... mi fermai in tempo e, girandomi di scatto, mi misi sdraiato a pancia in su, mentre Mirabilia, con un sorriso a 32 denti, risaliva sul mio corpo leccandomi tutto. Poi la vidi girarsi e, alzando una gamba, posizionare il suo cazzo sul mio viso guidandolo verso le mie labbra. Cominciammo un 69 snervante, con lei che ondeggiava scopandomi nella bocca mentre, al contempo, mi risucchiava l'anima partendo dal buchetto del mio uccello.
Non vedevo nulla, solo queste belle chiappe tonde abbronzate , il suo buchetto del culo perfettamente tondo e le palle da toro che sfoggiava, senza neanche un pelo. E mente mi davo da fare accogliendo nella mia bocca il suo rigido arnese, non potevo fare a meno di sentire ogni cosa che faceva al mio, non ultimo afferrarlo lateralmente tra i denti e masturbarmi muovendo la testa.
Andammo avanti per non so quanto tempo.... Poi Mirabilia, sempre pompandomi, sondò il mio ano col dito e, alzando la testa, mi sentii dire: "Però, hai un buco belo... se apre da solo! Hai già fatto amore?".
Riuscii dire un no confuso mentre il suo arnese mi sondava la gola come una trivella che, ritmicamente, entrava e usciva dalle mie labbra.
Durò ancora alcuni minuti questo ineffabile piacere, poi Mirabilia si rovesciò di lato e mi ritrovai sopra di lei, questa volta scopandola io in bocca mentre, come un forsennato, mi davo da fare sul suo cazzo svettante ripassando mentalmente tutto quello che, in tante scopate, avevo visto fare da tante donne al mio uccello, senza chiedermi se era un bene o un male per la mia psiche fare quel che stavo facendo!
A un certo punto sentii le sue labbra risalire verso il mio ano e mi ritrovai invaso da una lingua che aveva molta più attitudine col mondo dei serpenti che con quella degli umani.
"Caro, vuoi scopare?" mi sentii chiedere mentre, con perizia, le succhiavo il glande affascinato dalla sua grossezza. Quindi, senza aspettare la mia risposta, mi scostò gentilmente e, alzandosi e dirigendosi verso il comò, prelevò un profilattico da una scatola aperta. Dopo averlo scartocciato, venne verso di me e, prendendomi con decisione il cazzo in mano, me lo infilò con una velocità che denotava perizia ed esperienza in questo campo.
Poi prese dal primo cassetto un contenitore di plastica pieno di gel lubrificante e, mentre con una mano ne metteva un po' sul mio pene inguainato, con l'altra vedevo che si detergeva il buco dell'amore.
"Vieni caro, mettimelo dentro" mi disse con la sua deliziosa cadenza brasiliana. E, tosto, si inginocchiò sul letto spingendo fuori quel suo culo fantastico.
Rimasi un po' imbambolato, guardando quelle due rotondità così offerte dalla quale penzolavano, inevitabilmente, due coglioni dalle notevoli dimensioni mentre l'asta, tanto rigida da far invidia a un rostro di nave fenicia, per la sua stessa erezione che lo portava a spingersi verso l'alto, restava mascherato dalle sopra menzionate palle. Poi mi spinsi verso di lei e provai a infilarglielo.
Ma forse lo stress dell'operazione, forse l'eccitazione mal indirizzata, forse la consapevolezza di avere a che fare con un culo maschile anche se presentato come deretano femminile, mi bloccò, producendo nel mio arnese una improvvisa quanto inaspettata ritirata, e a nulla valse ogni tentativo di riportarlo a una consistenza decente.
Mirabilia mi guardò voltando leggermente il capo e, viste le mie inutili macchinazioni, se ne uscì dicendomi: "Forse che te sei donna con me.... Vuoi cambiare?"
Confuso, mi ritirai un po' avvilito, mentre l'esperta "donna", con fare preciso, sfilava il cappuccio dal mio pene e mi faceva segno di inginocchiarmi.
Mi ritrovai cos' a quattro zampe seduto al bordo del letto, mentre lei armeggiava col pacchetto dei condom e con il prezioso gel lubrificante.
Mi sentii spingere la schiena verso il basso, mentre lei mi diceva: "Alza il culo, caro, te apri meglio così!"
Poi la sensazione di un grosso paletto che veniva spinto verso di me, mentre d'istinto mi irrigidivo.
"No caro, rilassa te, apri il buco se no no entro."
Provai a ubbidirle e mi rilassai.
"Ecco così caro, vede come si apre? Eh sì, è bello aperto ora... mettiamo un po' di gel"
Sentii il fresco della pomata ben spalmata dalle sue dita tutto intorno al mio anella anale, poi il dito che si spingeva dentro distribuendo il gel anche all'inizio delle pareti interne.
Quindi la sentii nuovamente spingere mentre mi diceva: "Dai belo, rilassati, spingi verso me!".
E allora successe quel che poche ore prima mai avrei pensato potesse accadere....!
Fortemente sollecitato, il mio ano si dilatò in maniera anomale, permettendo alla punta del suo cazzo durissimo di penetrare all'interno, mentre nella mia mente scoppiava tutto un insieme di fuochi d'artificio nei quali, al bruciore della penetrazione, si faceva strada la consapevolezza di un corpo estraneo che mai aveva varcato quella soglia.
Gemetti mentre Mirabilia spingeva on tutte le sue forze facendo seguire, al glande, il resto del pene e, di colpo, mi ritrovai riempito all'inverosimile!
Il trans emise un sospiro dicendomi: "Ecco, bravo, è dentro.", poi cominciò a scoparmi a una velocità incredibile.
Sussultavo sotto i suoi colpi, mentre il mio intestino, così sollecitato, minacciava un'evacuazione che a stento trattenevo. Ovunque mi sentivo bruciare, mentre quel cazzo notevole mi apriva come una sonda apre le arterie ingolfate dai grassi.
Mirabilia cominciò a parlare eccitata, mentre mi fotteva come un uomo e io soccombevo sotto di lei come una donna aperta al suo amante.
"Ti piace? Sì, ti piace?" mi diceva in continuazione. E io, meravigliandomi per primo delle mie parole, rispondevo un sì frammisto a lamenti che, di secondo in secondo, provenivano più dal godimento che dal dolore.
Mirabilia danzò dentro di me, schiaffeggiandomi i glutei con entrambe le mani, aprendomeli al massimo mentre mi pompava senza sosta. Sentivo sbattere i suoi coglioni contro il mio culo, poi percepivo i suoi seni premuti sulla mia spalla mentre si chinava verso di me per spingere il suo cazzo fino in profondità.
A un certo punto la "donna", senza smettere di muoversi, mise la mano sotto la mia pancia e mi afferrò il pene che, ora rigidissimo come un palo, puntava verso il materasso.
"Se vede che ti piace" mi disse allora, mentre mi mungeva tirandolo verso il basso. "Ora ce l'hai duro... te eccita la scopata, no? Sei una donna, mio caro...."
Confusamene capivo quel che mi stava dicendo: io, sempre stato stallone con le donne, mi scoprivo a voler essere trattato da donna con chi ritenevo fosse femmina pur essendo uomo. E il piacere che provavo era la dimostrazione di quel che pensavo, mentre l'uccello del trans si appropriava della parte più intima di me.
"Te rompo il culo, caro.... Te piace che te rompo il culo?"
Gemevo e rispondevo di sì, a ogni cosa che mi chiedeva rispondevo affermativamente, a volte emettendo un fiato, altre annuendo col capo.
Non so quanto durò la scopata. La sentii alzarsi sui piedi e martellarmi dall'alto, con quel palo che ora entrava e usciva senza trovare ostacoli. Arrivò anche a tirarlo tutto fuori per poi, sadicamente, rimettermelo di colpo fino alla radice, con le palle che producevano uno schiocco sordo ogni volta che sbattevano sul mio corpo.
Ormai i miei gemiti erano solo di piacere, e mi scoprivo a spingere la mano sotto di me per toccarmi l'ano, stupefatto per come era diventato ospitando quella colonna carnale che sfioravo mentre continuava la sua penetrazione continua.
A un certo punto Mirabilia mi schiacciò sotto di se facendomi accucciare al massimo, mentre me lo spingeva in profondità per farmelo sentire in maniera diversa. Si vedeva che era una professionista espertissima nell'arte dell'inculata!
Di colpo, però, si ritrasse da me, mentre io rotolavo di lato per l'improvviso contraccolpo. Rimasi sdraiato assaporando quel che mi era appena successo, col culo in fiamme che mi restituiva la sensazione di quando, dopo tanto tempo afflitti da stitichezza, riusciamo a svuotarci completamente.
Si tolse il profilattico gettandolo in un vicino cestino e, guardandomi con i suoi occhi esotici mi parlò: "Scusa se ho smetto, ma per me è molto faticoso e no posso venire, se no come faccio per altre scopate?"
Poi si distese su di me dicendo: "Te è piaciuto Amore? Ora te ciuccio.... Vuoi che vieni così?"
Risposi di sì, ma volevo sentire il suo cazzo in bocca, lo volevo dopo che lo avevo tenuto dentro di me per tanto tempo.... Il mio primo cazzo!!!!
Cominciammo così l'ultimo 69 della mia giornata (della sua probabilmente no), con lei che succhiava e masturbava velocemente e io che, attaccato al suo membro come un cucciolo alla tetta materna, aspiravo come un mantice sforzandomi, al contempo, di dare un ritmo giusto ai miei movimenti.
E forse ero diventato così esperto che di lì a poco la sentii gemere e dirmi, smettendo di succhiare il mio uccello: "No no, no così che me fai venire...."
Ma anziché fermarmi, queste sue parole mi spronarono ancora di più e accelerai la suzione, mentre lei cercava di indurmi a smettere o, almeno, a rallentare. E fu così che, quasi arrendendosi, la sentii gridare in portoghese e, immediatamente, fui innaffiato da un potente getto di sperma caldo che, nella convulsione del momento, mi schizzò in bocca e sul viso mentre Mirabilia si scuoteva come un toro nella corrida.
E mentre dal suo cazzo fuoriuscivano gli ultimi rivoli di sperma, mi portò all'apice del godimento facendomi eruttare l'anima, con il cazzo sussultante nella sua bocca chiusa a ventosa che non smetteva di muoversi, quasi a volermi punire prosciugandomi totalmente le forze per il mancato rispetto, da parte mia, delle sue esigenze fisiologiche legate al "lavoro".
"Tesoro, me hai venuto in bocca.... Sei un porco pieno de latte tu!" furono le prime parole pronunciate da Mirabilia appena si fu ripresa dalla rispettiva "performance". E, accarezzandomi il cazzo, continuò: "Ma non fare più così, io devo lavorare oggi e se sono spompata come faccio?"
Poi si alzò, facendomi capire che la nostra scopata era terminata. E quasi a suggellare la fine dell'evento, il suo cellulare "di servizio" prese a squillare, segno che un altro amante si affacciava alla sua porta.
Rispose brevemente con le parole che poche ore prima aveva detto a me, poi si avvicinò e mi baciò sulle guance dicendomi: "Torna presto caro, me piace fare scopata con te...." E, mentre lo diceva, la sua mano mi palpava il culo, per farmi capire quale ruolo avrebbe assunto con me anche in futuro.
Uscii alla luce del sole come un minatore che emerge dai condotti bui di una miniera posta a centinaia di metri nelle viscere della terra, ritornando alla normalità quotidiana con un segreto in più da custodire e la consapevolezza che il sesso, ormai, non aveva più segreti per me.
E anche se, subito, fui attratto dall'ondeggiante movimento delle anche di una bella donna che mi sorpassava sul marciapiede a passo sostenuto, non dimenticavo le parole di Mirabilia: "Te rompo il culo, caro.... Te piace che te rompo il culo?" sapendo che, veramente, tutto ciò era accaduto.
"No, non succederà più" dissi fra me e me. "Ormai l'esperienza è fatta, non penso che ricapiterà! E poi mi piacciono le donne...."
Mi sbagliavo? Chissà..... ma questa è un'altra storia.
Avevo letto per caso l'annuncio nelle pagine dei trans e un particolare colpì la mia attenzione. L'annuncio diceva: "Mirabilia, giovane trans brasiliana di 28 anni, attiva/passiva, con grosso cannolo offresi per pomeriggi e serate di pura felicità. Maxima pulizia, maxima riservatezza, maximo godimento. Zona Stazione Centrale. Non mi dimenticherai...". Seguiva un numero di cellulare e un indirizzo web. La curiosità mi spinse segnarmelo per poi, una volta arrivato a casa, andarlo a richiamare sul pc. Si apriva una pagina, anch'essa legata a una bakeca di annunci di trans, nella quale spiccavano le foto di Mirabilia,che ritraevano una splendida donna dai polsi un po' troppo grossi e dai seni artificialmente pompati. E in basso, al di sotto di uno slippino nero molto ridotto, un rigonfiamento sospetto.
Mi ritrovai un po' a scorrere le altre foto, alcune molto esplicite di trans che mostravano uccelli incredibile in corpi perfetti di donna e, mio malgrado, comincia a provare il classico calore alle palle di chi sta per avere un'erezione. Eppure non ero mai stato attratto da un uomo, quindi la cosa era doppiamente sorprendente!
Non ci pensai più e spensi il pc.
Due giorni dopo ritrovai lo stesso annuncio su un altro quotidiano e, quasi senza pensarci, nonostante una parte di me mi desse dello stupido, mi annotai il numero di cellulare. Per il resto della mattinata non pensai più al trans e al suo numero. Almeno finché non arrivò la telefonata di mia moglie che mi comunicava la sua assenza per tutto il pomeriggio causa lavoro imprevisto a scuola.
Mi ritrovai così con almeno 5 ore da riempire, dibattuto se tornare a casa dove avrei pranzato da solo davanti alla televisione o rimanere in ufficio a fare un po' di straordinario.
Mentre ci pensavo, il mio sguardo cadde sul foglietto in cui spiccava il numero di Mirabilia e, combattuto tra la curiosità e la preoccupazione per un'azione insolita, impiegai alcuni minuti in riflessioni molto confuse. Infine mi decisi, presi il telefono e composi quel numero.
Il telefono squillò a vuoto per 4-5 volte e, proprio mentre mi stavo decidendo a chiudere la chiamata, sentii una strana voce cantilenante rispondermi.
"Prontooo.... Chi sei?"
Annaspai un po' impacciato, poi mi decisi a rispondere al suo secondo "Prontooooo....?" ed esordii con un:
"Ciao, ho letto il tuo annuncio, mi ha incuriosito, volevo sapere se...."
"Amoreeeee, cosa vuoi sapere?"
".... se magari sei libero, ops libera oggi pomeriggio..."
"Certo caro.... A che ora vuoi venire?"
"Non so.... Facciamo per le 15.00? Mi dai l'indirizzo?"
"Va bene, caro. Me chiami mezz'ora prima che arrivi alla Estazione Centrale che te dico dove devi suonare."
Chiusi la telefonata sconvolto, combattuto tra il desiderio di dare buca e l'impazienza di buttarmi in una nuova, strana, sconvolgente avventura.
Guardai l'orologio: le 14:05. Avevo meno di 30 minuti per decidermi.
Andai in bagno a far pipì e mi scoprii con il cazzo mezzo eretto, leggermente indolenzito alla base per la tensione accumulata durante la telefonata, che non si decideva a fare il suo dovere di orinatore ufficiale.
"Ma guarda dove dovevo cacciarmi...!" mi dissi guardandomi allo specchio del lavabo.
Quindi, prendendo una decisione improvvisa, appoggiai il mio pene semirigido al lavandino e, insaponandolo col dispenser del sapone e aprendo il rubinetto dell'acqua, me lo lavai ben bene. Poi, come colpito all'improvviso da una realtà impensata, ritornai sui mie passi e approfittai della presenza del bidet per provvedere a una lavata generale.
Venti minuti dopo ero in auto, intento a dirigermi verso la Stazione Centrale, guidando nel traffico dei ritardatari di casa mentre digitavo, affannosamente, il cellulare.
"Sìììì?" mi rispose la voce cantilenante della trans.
"Sono io, ho chiamato poco fa, sto venendo da te" proferii velocemente come chi, per la paura di venir meno a un proposito, si affretta nell'eseguirlo.
"Va bene caro, me chiami quando arrivi."
Alle 14:50 ero nella piazza della Stazione Centrale, fermo in precaria sosta davanti a un distributore di bibite automatico.
Rifeci il numero e la voce ormai nota mi chiese: "Sei arrivato? Prendi via De Rossi, la estrada tuta alberi, lascia auto e vieni a piede al numero 56. Poi suona il campanelo senza nome e Sali al terzo piano."
Seguii le istruzioni e, circa 10 minuti dopo, come suonai il campanello indicatomi sentii lo sblocco del portone. Salii al terzo piano di un caseggiato anonimo, silenzioso e, apparentemente, disabitato. Quando giunsi al pianerottolo guardai le due porte, indeciso su quale fosse quella che doveva aprirsi per me. Mentre giravo lo sguardo una delle due si aprì, e nell'oscurità dell'appartamento scorsi una figura alta che mi faceva cenno di entrare.
Mi precipitai come un attentatore intento a sparire nel covo dei dinamitardi e mi ritrovai in un ambiente poco illuminato pervaso da un profumo d'incenso, guardando in viso una splendida mora alta quanto me che, in vestaglietta nera trasparente e perizoma dello stesso colore, mi diceva: "Ciao, sono Mirabilia. Vieni di là...."
Seguii questa strana donna lungo un piccolo corridoio fino ad arrivare in una stanza ben arredata, occupata quasi interamente da un grande letto matrimoniale ricoperto da lenzuola chiare e da un comò su cui troneggiava una lampada stile "liberty" che diffondeva ovunque una calda luce dorata.
"Tesoro, tu stai tranquilo, con me stai bene. Dai 80 euro prima...."
Consegnai impacciato i soldi sulla mano affusolata rivolta verso di me col palmo all'insù, vedendoli poi sparire rapidamente all'interno di uno dei tiretti del comò.
"Puoi lasciare le tu cose su quela sedia" mi disse la bella creatura. Poi aggiunse: "Scusami, vado un attimo in bagno."
Io cominciai a spogliarmi, togliendomi camicia e pantaloni, e rimanendo in mutande. Poi ci ripensai e, visto che non serviva tenersele addosso, le tolsi. Mi tolsi anche le calze (non si rimane nudi davanti a una bella donna.... E dovrebbe valere anche con un trans!) e mi sedetti sul bordo del letto.
Qualche minuto dopo Mirabilia rientrò in stanza: indossava solo il perizoma e i suoi seni, perfettamente tondi dai capezzoli nerissimi e decisamente grossi, puntavano verso di me in maniera sfacciatamente provocante.
"Allora amore, cosa vuoi fare?". Mi alzai sentendomi goffo e inadeguato e, in parte, vergognosamente nudo. Per mascherare quel momento, mi avvicinai a Mirabilia e la attirai a me. Il trans si fece abbracciare e, con fare sfacciato, mi cercò la bocca, mettendomi una lingua tra le labbra che sembrava dotata di vita propria! Poi si stacco e, ridendo, mi disse: "Primo e uno bacio: io do baci solo per amore!".
Ripresi a baciarla, questa volta sul collo, scendendo verso le sue tette così invitanti che, dopo averne baciate tante normali, sentivo differenti per la loro innaturale solidità. Notai anche il sottile segno dell'operazione, abilmente mascherato alla base delle stesse, visibile solo se le sollevavo verso l'altro, cosa del resto che feci spingendomi un po' ovunque con i miei baci. Intano lei, impugnato il mio cazzo alquanto timido, provvedeva a menarlo con una certa professionale insistenza.
Dopo alcuni minuti, forse desiderosa di andare oltre, si sdraiò sul letto e mi fece cenno di seguirla. Quando fui disteso accanto a lei, Mirabilia si girò col busto fino a trovarsi di bocca sul mio uccellino spaventato, prendendolo decisamente tra le labbra e cominciando un lavoro di pompaggio da vera intenditrice. Nel contempo girò la sua parte inferiore portandola verso il mio viso: capii che dovevo agire anch'io!
Con strana delicatezza le scostai il perizoma e, subito, come quei pupazzetti a molla chiusi nelle scatole di cartone, il suo pene flaccido balzò fuori appoggiandosi delicatamente alla gamba.
Sentii Mirabilia fermare il pompaggio e guardarmi, poi sentii la sua mano sul mio capo che mi spingeva verso il suo cazzo e, chiudendo gli occhi, me lo ritrovai di colpo in bocca.
Ero impacciato, non sapevo da dove iniziare!
Comincia a pompare anch'io, fermandomi per leccare la punta, meravigliandomi delle sue dimensioni che, a riposo, mi costringeva ad allargare al massimo le mascelle per poterlo prendere tutto.
E mentre facevo questo lavorio di lingua e di labbra, il pene di Mirabilia cominciò a gonfiarsi, allungandosi molto di più delle dimensioni iniziali e aumentando, a vista d'occhio, anche in circonferenza e in consistenza. Mi ritrovai così, dopo qualche secondo, a maneggiare un cazzo di tutto rispetto, degno di un attore di film porno, che calcolai più o meno grosso come il mio, ma decisamente più lungo di almeno 5-6 centimetri!
Nel frattempo Mirabilia mi lappava con fare professionale, scendendo a leccare e succhiare le palle per poi, con sapienza certosina, ritornare su lungo l'asta leccando nel nervature del mio membro ormai anch'esso in erezione.
"Te piace?" mi sentii domandare mentre, a bocca piena, pompavo il suo mostruoso randello.
Mugugnai qualcosa di inintelligibile, mentre ancora non riuscivo a capacitarmi di cosa stessi facendo!
"Pompami dai, ciuccia, ciuccia bene, pompa..." mi spronava Mirabilia nel frattempo, accompagnando le sue parole con le spinte ritmiche al mio capo in modo da farmelo ingoiare tutto.
Sentii che stavo per venire dall'eccitazione e dal sapiente lavorio di bocca e mano... mi fermai in tempo e, girandomi di scatto, mi misi sdraiato a pancia in su, mentre Mirabilia, con un sorriso a 32 denti, risaliva sul mio corpo leccandomi tutto. Poi la vidi girarsi e, alzando una gamba, posizionare il suo cazzo sul mio viso guidandolo verso le mie labbra. Cominciammo un 69 snervante, con lei che ondeggiava scopandomi nella bocca mentre, al contempo, mi risucchiava l'anima partendo dal buchetto del mio uccello.
Non vedevo nulla, solo queste belle chiappe tonde abbronzate , il suo buchetto del culo perfettamente tondo e le palle da toro che sfoggiava, senza neanche un pelo. E mente mi davo da fare accogliendo nella mia bocca il suo rigido arnese, non potevo fare a meno di sentire ogni cosa che faceva al mio, non ultimo afferrarlo lateralmente tra i denti e masturbarmi muovendo la testa.
Andammo avanti per non so quanto tempo.... Poi Mirabilia, sempre pompandomi, sondò il mio ano col dito e, alzando la testa, mi sentii dire: "Però, hai un buco belo... se apre da solo! Hai già fatto amore?".
Riuscii dire un no confuso mentre il suo arnese mi sondava la gola come una trivella che, ritmicamente, entrava e usciva dalle mie labbra.
Durò ancora alcuni minuti questo ineffabile piacere, poi Mirabilia si rovesciò di lato e mi ritrovai sopra di lei, questa volta scopandola io in bocca mentre, come un forsennato, mi davo da fare sul suo cazzo svettante ripassando mentalmente tutto quello che, in tante scopate, avevo visto fare da tante donne al mio uccello, senza chiedermi se era un bene o un male per la mia psiche fare quel che stavo facendo!
A un certo punto sentii le sue labbra risalire verso il mio ano e mi ritrovai invaso da una lingua che aveva molta più attitudine col mondo dei serpenti che con quella degli umani.
"Caro, vuoi scopare?" mi sentii chiedere mentre, con perizia, le succhiavo il glande affascinato dalla sua grossezza. Quindi, senza aspettare la mia risposta, mi scostò gentilmente e, alzandosi e dirigendosi verso il comò, prelevò un profilattico da una scatola aperta. Dopo averlo scartocciato, venne verso di me e, prendendomi con decisione il cazzo in mano, me lo infilò con una velocità che denotava perizia ed esperienza in questo campo.
Poi prese dal primo cassetto un contenitore di plastica pieno di gel lubrificante e, mentre con una mano ne metteva un po' sul mio pene inguainato, con l'altra vedevo che si detergeva il buco dell'amore.
"Vieni caro, mettimelo dentro" mi disse con la sua deliziosa cadenza brasiliana. E, tosto, si inginocchiò sul letto spingendo fuori quel suo culo fantastico.
Rimasi un po' imbambolato, guardando quelle due rotondità così offerte dalla quale penzolavano, inevitabilmente, due coglioni dalle notevoli dimensioni mentre l'asta, tanto rigida da far invidia a un rostro di nave fenicia, per la sua stessa erezione che lo portava a spingersi verso l'alto, restava mascherato dalle sopra menzionate palle. Poi mi spinsi verso di lei e provai a infilarglielo.
Ma forse lo stress dell'operazione, forse l'eccitazione mal indirizzata, forse la consapevolezza di avere a che fare con un culo maschile anche se presentato come deretano femminile, mi bloccò, producendo nel mio arnese una improvvisa quanto inaspettata ritirata, e a nulla valse ogni tentativo di riportarlo a una consistenza decente.
Mirabilia mi guardò voltando leggermente il capo e, viste le mie inutili macchinazioni, se ne uscì dicendomi: "Forse che te sei donna con me.... Vuoi cambiare?"
Confuso, mi ritirai un po' avvilito, mentre l'esperta "donna", con fare preciso, sfilava il cappuccio dal mio pene e mi faceva segno di inginocchiarmi.
Mi ritrovai cos' a quattro zampe seduto al bordo del letto, mentre lei armeggiava col pacchetto dei condom e con il prezioso gel lubrificante.
Mi sentii spingere la schiena verso il basso, mentre lei mi diceva: "Alza il culo, caro, te apri meglio così!"
Poi la sensazione di un grosso paletto che veniva spinto verso di me, mentre d'istinto mi irrigidivo.
"No caro, rilassa te, apri il buco se no no entro."
Provai a ubbidirle e mi rilassai.
"Ecco così caro, vede come si apre? Eh sì, è bello aperto ora... mettiamo un po' di gel"
Sentii il fresco della pomata ben spalmata dalle sue dita tutto intorno al mio anella anale, poi il dito che si spingeva dentro distribuendo il gel anche all'inizio delle pareti interne.
Quindi la sentii nuovamente spingere mentre mi diceva: "Dai belo, rilassati, spingi verso me!".
E allora successe quel che poche ore prima mai avrei pensato potesse accadere....!
Fortemente sollecitato, il mio ano si dilatò in maniera anomale, permettendo alla punta del suo cazzo durissimo di penetrare all'interno, mentre nella mia mente scoppiava tutto un insieme di fuochi d'artificio nei quali, al bruciore della penetrazione, si faceva strada la consapevolezza di un corpo estraneo che mai aveva varcato quella soglia.
Gemetti mentre Mirabilia spingeva on tutte le sue forze facendo seguire, al glande, il resto del pene e, di colpo, mi ritrovai riempito all'inverosimile!
Il trans emise un sospiro dicendomi: "Ecco, bravo, è dentro.", poi cominciò a scoparmi a una velocità incredibile.
Sussultavo sotto i suoi colpi, mentre il mio intestino, così sollecitato, minacciava un'evacuazione che a stento trattenevo. Ovunque mi sentivo bruciare, mentre quel cazzo notevole mi apriva come una sonda apre le arterie ingolfate dai grassi.
Mirabilia cominciò a parlare eccitata, mentre mi fotteva come un uomo e io soccombevo sotto di lei come una donna aperta al suo amante.
"Ti piace? Sì, ti piace?" mi diceva in continuazione. E io, meravigliandomi per primo delle mie parole, rispondevo un sì frammisto a lamenti che, di secondo in secondo, provenivano più dal godimento che dal dolore.
Mirabilia danzò dentro di me, schiaffeggiandomi i glutei con entrambe le mani, aprendomeli al massimo mentre mi pompava senza sosta. Sentivo sbattere i suoi coglioni contro il mio culo, poi percepivo i suoi seni premuti sulla mia spalla mentre si chinava verso di me per spingere il suo cazzo fino in profondità.
A un certo punto la "donna", senza smettere di muoversi, mise la mano sotto la mia pancia e mi afferrò il pene che, ora rigidissimo come un palo, puntava verso il materasso.
"Se vede che ti piace" mi disse allora, mentre mi mungeva tirandolo verso il basso. "Ora ce l'hai duro... te eccita la scopata, no? Sei una donna, mio caro...."
Confusamene capivo quel che mi stava dicendo: io, sempre stato stallone con le donne, mi scoprivo a voler essere trattato da donna con chi ritenevo fosse femmina pur essendo uomo. E il piacere che provavo era la dimostrazione di quel che pensavo, mentre l'uccello del trans si appropriava della parte più intima di me.
"Te rompo il culo, caro.... Te piace che te rompo il culo?"
Gemevo e rispondevo di sì, a ogni cosa che mi chiedeva rispondevo affermativamente, a volte emettendo un fiato, altre annuendo col capo.
Non so quanto durò la scopata. La sentii alzarsi sui piedi e martellarmi dall'alto, con quel palo che ora entrava e usciva senza trovare ostacoli. Arrivò anche a tirarlo tutto fuori per poi, sadicamente, rimettermelo di colpo fino alla radice, con le palle che producevano uno schiocco sordo ogni volta che sbattevano sul mio corpo.
Ormai i miei gemiti erano solo di piacere, e mi scoprivo a spingere la mano sotto di me per toccarmi l'ano, stupefatto per come era diventato ospitando quella colonna carnale che sfioravo mentre continuava la sua penetrazione continua.
A un certo punto Mirabilia mi schiacciò sotto di se facendomi accucciare al massimo, mentre me lo spingeva in profondità per farmelo sentire in maniera diversa. Si vedeva che era una professionista espertissima nell'arte dell'inculata!
Di colpo, però, si ritrasse da me, mentre io rotolavo di lato per l'improvviso contraccolpo. Rimasi sdraiato assaporando quel che mi era appena successo, col culo in fiamme che mi restituiva la sensazione di quando, dopo tanto tempo afflitti da stitichezza, riusciamo a svuotarci completamente.
Si tolse il profilattico gettandolo in un vicino cestino e, guardandomi con i suoi occhi esotici mi parlò: "Scusa se ho smetto, ma per me è molto faticoso e no posso venire, se no come faccio per altre scopate?"
Poi si distese su di me dicendo: "Te è piaciuto Amore? Ora te ciuccio.... Vuoi che vieni così?"
Risposi di sì, ma volevo sentire il suo cazzo in bocca, lo volevo dopo che lo avevo tenuto dentro di me per tanto tempo.... Il mio primo cazzo!!!!
Cominciammo così l'ultimo 69 della mia giornata (della sua probabilmente no), con lei che succhiava e masturbava velocemente e io che, attaccato al suo membro come un cucciolo alla tetta materna, aspiravo come un mantice sforzandomi, al contempo, di dare un ritmo giusto ai miei movimenti.
E forse ero diventato così esperto che di lì a poco la sentii gemere e dirmi, smettendo di succhiare il mio uccello: "No no, no così che me fai venire...."
Ma anziché fermarmi, queste sue parole mi spronarono ancora di più e accelerai la suzione, mentre lei cercava di indurmi a smettere o, almeno, a rallentare. E fu così che, quasi arrendendosi, la sentii gridare in portoghese e, immediatamente, fui innaffiato da un potente getto di sperma caldo che, nella convulsione del momento, mi schizzò in bocca e sul viso mentre Mirabilia si scuoteva come un toro nella corrida.
E mentre dal suo cazzo fuoriuscivano gli ultimi rivoli di sperma, mi portò all'apice del godimento facendomi eruttare l'anima, con il cazzo sussultante nella sua bocca chiusa a ventosa che non smetteva di muoversi, quasi a volermi punire prosciugandomi totalmente le forze per il mancato rispetto, da parte mia, delle sue esigenze fisiologiche legate al "lavoro".
"Tesoro, me hai venuto in bocca.... Sei un porco pieno de latte tu!" furono le prime parole pronunciate da Mirabilia appena si fu ripresa dalla rispettiva "performance". E, accarezzandomi il cazzo, continuò: "Ma non fare più così, io devo lavorare oggi e se sono spompata come faccio?"
Poi si alzò, facendomi capire che la nostra scopata era terminata. E quasi a suggellare la fine dell'evento, il suo cellulare "di servizio" prese a squillare, segno che un altro amante si affacciava alla sua porta.
Rispose brevemente con le parole che poche ore prima aveva detto a me, poi si avvicinò e mi baciò sulle guance dicendomi: "Torna presto caro, me piace fare scopata con te...." E, mentre lo diceva, la sua mano mi palpava il culo, per farmi capire quale ruolo avrebbe assunto con me anche in futuro.
Uscii alla luce del sole come un minatore che emerge dai condotti bui di una miniera posta a centinaia di metri nelle viscere della terra, ritornando alla normalità quotidiana con un segreto in più da custodire e la consapevolezza che il sesso, ormai, non aveva più segreti per me.
E anche se, subito, fui attratto dall'ondeggiante movimento delle anche di una bella donna che mi sorpassava sul marciapiede a passo sostenuto, non dimenticavo le parole di Mirabilia: "Te rompo il culo, caro.... Te piace che te rompo il culo?" sapendo che, veramente, tutto ciò era accaduto.
"No, non succederà più" dissi fra me e me. "Ormai l'esperienza è fatta, non penso che ricapiterà! E poi mi piacciono le donne...."
Mi sbagliavo? Chissà..... ma questa è un'altra storia.
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