A Natale arrivano i parenti.
di
Batacchione.
genere
etero
Il 23 Dicembre ero con mia moglie Diana ad attendere l'arrivo del parentame: mio fratello Fausto, mia cognata Marianna, la mia nipotina Luana con una sua amica Giovanna. Erano le dieci quando sentiamo arrivare un'auto ed io m'affaccio alla finestra riconoscendo il pulmino di mio fratello da dove scende mia cognata, una gran figa di quarant'anni che si trova con le sue cosce da sogno interamente scoperte dalla gonna che risale tutta su ed allora mi godo lo spettacolo, poi altro paio di cosce appena coperte da minigonna all'inguine di mia nipote Luana ed infine un bel culo pantalonato della sua amica Giovanna, insomma un bel trio di fighe Scendo ad abbracciare mio fratello poi tocca a Marianna che, sapendo delle mie generose dimensioni del cazzo, da lì, appunto, il mio soprannome di Batacchione, noto subito che neanche mi guarda in faccia e mi abbraccia stringendomi assai, proprio per potere verificare se ero eccitato dalle sue cosce e dal resto in genere ed infatti non la deludei perchè le feci sentire il malloppo sulle gambe e non finiva di farmi complimenti sul mio aspetto di cinquantenne che però ne dimostrava quasi quaranta e tutta quella manfrina per rimanere a lungo a contatto col cazzone super eretto e gonfio. Poi toccò a Luana che sapeva bene del mio gioiello e mi abbracciò palpèandomi il culo per spingere il mio corpo contro il suo e disse a Giovanna la sua amica, che era felice di avere uno zio così bello, poi si staccò da me e Giovanna venne a darmi un casto bacio sulla guancia ma dicendomi all'orecchio che mia moglie era molto fortunata a farsi scopare da me e lì io arrossii. Poi entrammo in casa e mia moglie accompagnò i suoi cognati alla camera assegnatagli ed allora io feci altrettanto con la nipotina e quando fummo giunti alla loro camera, mi sedetti sul matrimoniale e sempre Giovanna mi disse se appena possibile venivo di notte a fare una visita a lei e a Luana poi si slanciò ad abbracciarmi ed infilarmi la lingua in bocca, poi si rivolse a Luana sentendo se anche lei voleva giocare con me ed anche lei venne a leccarmi un orecchio facendo risvegliare il semi dormiente cazzo che lei subito liberò dalla patta e se lo mise in bocca ciucciandomelo ed io non mi opposi affatto ma sentendo poi sulle scale il tacchettio di Marianna, mi ricomposi velocemente e mi diedi un atteggiamento paternale. Lasciai sole poi le tre donne e raggiunsi mio fratello che invitai a vedere con me la mia campagna. Dopo due ore rientrammo a casa e trovammo le mogli impegnate in cucina per il pranzo e all'una precisa eravamo a tavola dove fui preso di mira sia da mia cognata facendomi "piedino" sotto il tavolo e sia da Luana che infilò il piede tra le mie gambe stuzzicandomi il cazzo. Presi tutti poi da una sonnolenza causata dalla ottima cucina di casa mie dal mio vino schietto m forte, dopo il caffè mio fratello andò a farsi il pisolino e marianna e Diana se ne andarono sotto una quercia a dormicchiare ma io non avevo voglia di dormire ma solo di scoparmi la nipotina con l'amichetta che, ambedue ventenni, mi davano l'impressione di avere molta pratica dell'uso del cazzo. Salii di sopra e le trovai che erano mezze nude e si stavano baciando in bocca palpandosi dapertutto. Loro si accorsero della mia presenza ed ambedue mi saltarono letteralmente addosso iniziandomi a spogliarmi e Giovanna, senza preamboli si mise a succhiarmi il cazzo ma io temevo di essere scoperti da Diana ma Luana mi confermò che sua mamma era un ghiro e potevamo fare anche rumore ma io non mi sentii sicuro e, dopo avere dato una slinguata alle loro fighette pelosissime, me ne andai via da lì e, uscendo fuori casa, trovai la cognatina sveglissima che osservava proprio Diana che quasi russava ed allora mi venne incontro chiedendomi se le facevo vedere gli animali che allevavo, La presi per mano e la guidai alle stalle dove ci sdraiammo sul fieno e con lentezza, delicatezza, le slacciai la camicetta scoprendole così un seno che le palpai a lungo per poi slinguare e mordicchiare delicatamente, sentendola così gemere animosamente così l scoprii anche l'altro seno e le misi tra l'uno e l'altro il batacchio che lei ammirò pregandomi così di penetrarla in figa senza neanche lubrificargliela con la saliva ed io lo feci sentendola però lamentarsi che la penetrazione le fu un pò dolorosa ma non voleva perdere tempo e sentirselo profondamente tutto dentro. Dopo la lunga scopata le chiesi di rigirarsi a pancia sotto per poterla penetrare in culo ma subito si oppose perchè aveva paura di sentire tanto dolore ma la tranquillizzai dicendole che avevo una pomata che usavo per le mammelle delle mie mucche e così non avrebbe sentito gran dolore. Lei, dopo tentennamenti cedette e mi supplicò di innondarla di pomata all'ano ma le spalancai le cosce e, dopo spalmato mezzo tubetto, ed anche sul glande, mi accostai al forellino che subito lo strinse per paura ma io le spinsi dentro il cazzo con decisione e lei urlò per il gran dolore che stava provando ma non mi fermai affatto e le fui tutto dentro dilatandole il culo tanto che dopo che le avevo sborrato dentro tutto, estraetti il cazzo ed il buchino le rimase assai dilatato, affatto chiuso. La rigirai e lei si mise a piangere chiedendomi come avrebbe potuto nascondere a mio fratello il culo sfondato ma subito la tranquillizzai assicurandole che in poco tempo le si sarebbe normalmente richiuso il buchino e lei stava continuamente sentendo col dito se il forellino si stava sigillando normalmente. Intanto sentimmo il passo di Diana che cercava appunto Marianna, e, trovatoci alla stalla, la invitò a vedere i pulcini appena nati in mattinata. Me ne andai così a vedere le ragazze se stavano dormendo e le trovai intente a formare un "sessantanove" gemendo morbosamente e lì me ne andai via per evitare di farci scoprire in tre e ripiegai a fumarmi un sigaro sotto un albero. Venne l'ora di cena dove a tavola mi prodigai a versare molto vino nei bicchieri di mio fratello, mia cognata e mia moglie, facendo l'occhiolino alle ragazze che capirono subito stavo cercando di fare dormire a lungo i tre bevendo a tavola e poi aggiunsi anche la grappa fatta da me e già potei notare con molta soddisfazione che dopo cena crollarono quasi russando e così li risvegliai proponendo di andare a dormire tutti e le ragazze salirono in camera loro che poi trovai agghindate con mini reggiseni e slippini ed ancora poi reggicalze e calze a rete, insomma, da fare addrizzare il cazzo anche ad un moribondo e, dopo che mi assicurai che i tre ronfavano pofondamente, tornai dalle ragazze ed in pochi secondi ero nudo e col batacchio pronto a sfondare anche un muro. Mi fecero sdraiare in mezzo a loro e Giovanna mi chiese di scoparla senza preamboli perchè aveva gran voglia di cazzo ed allora le leccai la fighina e lei ciucciò il cazzo a fatica tanto da sforzarsi nello spalancare la bocca per riceverlo fino in gola ma dopo le spalancai le cosce e la penetrai lentamente facendola solo godere scopandola poi con più impeto, più foga e quando sborrai la sentii gemere soffocando con la mano la bocca perchè altrimenti avrebbe gridato di gioia dato che quella fu per lei la prima volta che godeva scopando. Dopo mi abbracciò e mi disse che dovevo avere molta più attenzione a scopare Luana che ancora era vergine stando isolata in campagna dove non ci sono ragazzi ed i genitori poi erano come guardiani armati alla sua virtù: la verginità! Abbracciai mia nipote, baciandola dietro le orecchie, ciucciandole poi il collo, i seni, afferrandole una mammella ed intanto le stuzzicavo il clitoride con un dito poi la facevo girare a mezzo fianco per morderle le natiche magre e piccole da eccitare anche le pietre e le appoggiavo alll'ano il cazzone ben duro e pronto da sfondare un muro. Girandola di nuovo a pancia sopra, le leccai la fighina e mi posizionai stendendomi sopra di lei appoggiandole il cazzo alla figa che si dilatò un poco ed io la penetrai solo pochi centimetri e rimasi immobile dentro; ripresi poi a spingere dentro e solo quando sentii l'imene mi bloccai e chiesi a Luana se voleva veramente essere sverginata e lei dise sì, così non ci pensai due volte e la penetrai facendola però urlare per il dolore e, quando me ne venni sborrandole dentro, fu Giovanna ad abbracciarla e la baciò consolandola per il dolore provato. Dopo che mi ripulii in bagno mi sdraiai e subito giovanna suggerì a Luana di farsi nuovamente scopare senza preamboli per passare dal dolore al grande piacere ed io lo feci subito sentendola poi implorarmi di scoparla di nuovo e lo ripetei altre due volte, poi dovetti fare contenta anche Giovanna. Lo feci e ne fui profondamente felice, soddisfatto!
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