La mia mamma è una troia 5 - Sodomizzarla prima di volare con le nel paradiso dei sensi.

di
genere
incesti

Giunti in camera, mentre il ragazzo era subito salito sul letto occupando il posto del padre, la mamma, aveva raccomandato al ragazzo di aspettarla senza lavarsi:

-Mi piace l'afrore di maschio che quel cocktail di sudore, sperma e succhi della mia vagina hai addosso e che per nulla al mondo vorrei perdere nella magia di questa notte.

Alla fine di quella raccomandazione, gli aveva sfiorato la bocca con le labbra ed era andata in bagno e lasciando la porta aperta, aveva cominciato a fare un clistere.

Il ragazzo giaceva supino e il pensiero di quanto gli fosse accaduto quel giorno, l'eccitante scroscio dell'acqua proveniente dal bagno accompagnato dai suoi emessi dalla mamma, l'attesa di ciò che sarebbe accaduto quella notte e gli ormoni in subbuglio, gli avevano provocato una nuova potente erezione.

Mentre così disteso col cazzo appoggiato sulla pancia come fosse l'arma di un guerriero pronto ad essere sguainato, si era aperta la porta e senza bussare era entrato il padre completamente nudo e col pisello inguainato dalla sua gabbietta metallica lucida ai riflessi dell'abajour.

Non vedendo la moglie sul letto ed attratto dallo scroscio d'acqua proveniente dalla porta aperta del bagno, vi si era diretto senza esitazione.

La donna che aveva finito di scaricarsi, era seduta sul bidet per gli ultimi sciacqui quando, trovandosi davanti agli occhi il sesso ingabbiato del marito, aveva alzato gli occhi e con un cenno di approvazione, aveva allungato la mano per prendere la chiavetta che lui le stava restituendo.

Poi, prima che lui si congedasse per tornare nella sua cameretta, lo aveva fatto abbassare e gli aveva pennellato le labbra con la lingua mentre con una mano umida ed un gesto tenero, gli aveva accarezzato i capelli:

-Buona notte.-

-Buona notte a te ed al nostro bambino.-

Aveva risposto l'uomo prima di congedarsi.

La mamma aveva tardato un po' a rientrare in camere giacché, dopo l'enteroclisma col quale si era ripulita il retto, aveva voluto fare anche la doccia per poi truccarsi e profumarsi per rendersi più desiderabile agli occhi di suo figlio:

-Che meraviglia cucciolo!-

Aveva esclamato la mamma notando l'erezione del figlio e la sua espressione eccitata.

-Che meraviglia tu mamma, sei bellissima, la mamma più bella del mondo...la mia mamma!-

La donna salendo sul letto aveva subito sfiorato le labbra del figlio con la bocca per scendere subito dopo, verso quello scettro che pareva averla stregata.

Nel suo lento discendere con movenze da gatta verso il basso. lasciava una scia lucida di saliva e dopo una breve sosta sui capezzoli induriti del ragazzo che aveva strizzato e morso sino a strappargli un gemito di dolore, aveva ripreso a scendere.

Al primo contatto con la verga del figlio, aveva cominciato a leccargli la cappella sulla quale aveva sputato per umettarla girando poi con la lingua intorno al prepuzio inumidito per soffermarsi a lungo a pennellare il frenulo sino a sentire tra le dita ben serrate, le contrazioni del gambo teso, caldo, gonfio e duro come marmo.

Era scesa poi lentamente con la lingua sull'asta rilasciando una scia di saliva e giunta al contatto dello scroto, l'aveva strizzato con le dita per saggiarne la consistenza dei testicoli e dopo averlo leccato e ben umettato, era risalita sino al glande per poi ridiscendere mentre con una mano scappellava la capocchia masturbandolo con movimenti lievi.

Aveva ripetuto quel percorso più volte stimolata anche dal fatto che il respiro del ragazzo diveniva sempre più corto e accelerato a riprova che gradiva lo speciale trattamento "materno".

Trovare poi, ad ogni risalita la gustosa gocciolina che faceva capolino dal forellino sul glande come una lacrima cremosa e leccarla con gusto prima di ridiscendere, era una vera libidine.

E poi spingersi con quel sapore dolce sulla lingua oltre le palle sino al perineo, le procurava una libidine doppia!

Alla fine di quel trattamento che aveva lasciato il figlio senza fiato ma con una voglia pazzesca di sborrare, la mamma aveva cambiato postura e girandosi si era messa a 69 offrendo alle labbra del figlio la fica grondante di umori e il buco del culo da leccare.

-Hai visto amore come faceva tuo padre? Ecco! Cerca di fare come lui e fammi godere mentre io continuo a succhiarti l'uccello e ti lecco il buco del culo.-

Stando attenta a non farlo venire, lei aveva avuto quasi subito un orgasmo grazie all'abilità del figlio che aveva messo a frutto la lezione ricevuta dal padre quella sera dopo cena.

Con la fica gocciolante umori e lo sfintere anale ben lubrificato la donna si era alzata e posizionandosi col bacino sulla verga del figlio, tenendo il busto ben eretto coi seni spavaldamente messi in mostra si era calata lasciandosi impalare nel buco del culo.

Poi aveva cominciato a cavalcarlo con la cadenza di una vera amazzone e quando il ragazzo oramai al limite della sua capacità di trattenersi, lei, con uno scatto ben misurato, aveva cambiato buco ed aumentando il ritmo, si era abbassata a baciare il figlio sulla bocca nel momento stesso in cui lui aveva cominciato a sborrarle direttamente sulla cervice uterina mentre lei stessa veniva colta da un orgasmo che le scuoteva tutto il corpo facendole fremere ogni lembo di pelle e soffocare i suoi gemiti nei rantoli sordi del figli incollato alla sua bocca.

Mentre un godimento lussurioso si impossessava dei loro corpi, le loro menti venivano inebriate dai profumi e dai mille sapori che si fondavano nelle loro bocche sature di saliva e vari umori dei loro sessi eccitati che avevano leccato con famelico amore sino a pochi momenti prima.

-Dio mio com'è stato bello cucciolo...e tu?-

-Mamma, ti prego, dimmi che è tutto vero e che non è un sogno dal quale domattina mi risveglierò frustrato e più deluso che mai!-

-Amore, è un sogno!

Ma non di quelli di quando dormi, è un sogno d'amore tenuto ben desto nel cassetto di una vita intera e che d'improvviso ti si para davanti agli occhi luminoso come il sole che col bagliore dei suoi raggi spazza via il buio della stanza aprendo la finestra alla luce del giorno.

Tu sei il mio giorno amore ed io sono il tuo sole!-

-Mamma, così mi fai impazzire, le tue parole sono più accecanti e sensuali degli orgasmi stessi che mi hai regalato.-

-Tesoro tu non immagini cosa ha significato per me, averti dentro e sentire il calore del tuo seme direttamente su quella parte di me che era stata fecondata dando origine alla tua vita.

Amore, tu non sai quanto ho dovuto combattere contro i pregiudizi dell'incesto che relega l'amore tra persone che si amano più di ogni altra cosa, negli inferi dei peggiori peccatori.

"Genesi 3-Dio disse alla donna: Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze e con dolore partorirai i tuoi figli."

Così è scritto nelle sacre scritture e doloroso era stato davvero il tuo parto cucciolo di mamma.

Ma io oramai ero diventata una donna che attraverso la propria esperienza esistenziale aveva rifiutato certi dogmi bigotti e certi pregiudizi maschilisti.

Volevo essere una donna libera da ogni tipo di tabù ed in questo la fortuna mi aveva aiutata facendomi incontrare mio zio in una fase delicata della mia vita e facendomi conoscere tuo padre che è diventato una parte stessa di me, del mio essere intimo e della mia libertà fisica ed esistenziale.

Ti rendi conto amore con quanta forza avevo desiderato in tutti questi anni che tu, mio figlio partorito nel dolore, ti riscattassi donandomi l'impagabile piacere che mi hai dato scaldandomi l'utero col tuo seme e facendomi godere insieme a te?!-

Aveva bisbigliato la donna strettamente legata al figlio in uno stato di dormiveglia dominato solo dal desiderio di essere l'uno nel corpo e nello spirito dell'altro come unica indissolubile unità nella certezza che al loro risveglio fosse tutto vero.

segue







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scritto il
2021-12-28
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