Spiaggia Mort di Jesolo
di
Chris Rondinelli
genere
trans
Sicuramente chi frequenta o frequentava le spiagge per nudisti, avra' sentito nominare il fmoso MORT di Jesolo Lido in veneto, una spiaggia dove fino a prima della pandemia, si parla del 2020, si poteva oltre che girare tranquillamente nudi, anche scopare senza problemi. Non ne so molto oggi, ma sembra abbiano messo telecamere e sorveglianti che controllano il posto. L'esperienza di cui vi parlo, mi accadde verso fine anni novanta, inizi del duemila. Quindi si tratta di ventidue, ventitre anni fa piu' o meno.
In Italia, posti dove poter fare l'amore liberamente non esistono, se non come gia' detto luoghi appartati come il Ticino, e il Mort, ma sicuramente ce ne saranno altri che non conosco. Ero in vacanza da mia madre, mia madre viveva li a Jesolo Lido, e quando potevo andavo a trovarla, dato durante l'arco dell'anno, non avevamo possibilita' di vederci molto, se non sentirci al telefono. Io abitavo a Milano, dove risiedo tutt'oggi, mamma conoscendo ormai le mie abitudini, visto ogni volta andavo a trovarla, venivo accompagnata da un'uomo diverso, e finivo per farmi scopare davanti a lei, questa volta penso' bene di evitare la solita storia, e decise di non farsi trovare al mio arrivo precedendomi.
Decise di trasferirsi da dei parenti finche' non sarei tornata a Milano, lasciandomi casa libera. Avessi voluto scopare con uno dei miei soliti uomini, avrei avuto almeno il suo monolocale libero senza di lei. Delusa da quel suo comportamento, accettai la situazione, e mi trasferii nel suo appartamento fino alla fine del mio soggiorno in veneto. Era piena estate, le spiagge li a Jesolo non mancano di certo, Io pero', avevo sentito nominare una spiaggia particolare, e fremevo per farci una visita, pur non sapendo con chi andarci e dove fosse questa benedetta spiaggia. Stavolta non mi ero presentata con nessun uomo, ero in un periodo di stasi, e dopo aver avuto un inverno pieno di amanti, preferii un'estate in solitudine.
Ero li da appena un giorno, quando il destino mi fece conoscere un ragazzo di nome Daniel, Daniel era nato in Italia, ma da genitori inglesi, era il classico ragazzo sui ven'anni, ben messo biondino, bel fisico, magro e alto, un viso simpatico, e molto aperto a livello sessuale, era Gay, e facemmo subito amicizia. Daniel abitava a un isolato da dove viveva mia madre. Forse il fatto che ero Femboy, e che il mio aspetto risultasse quello di una bella ragazza, lo fece attaccare subito a me. Fosse stato etero, credo mi avrebbe tampinata per scoparmi o perlomeno, avrebbe cercato di abbordarmi, mentre a Daniel interessava piu' un'amicizia, una confidenza che il sesso.
A quel punto gli chiesi se conoscesse la famosa spiaggia di cui avevo tanto sentito parlare, confidandogli che ero venuta a trovare mia madre proprio perche' la spiaggia era dalle sue parti. Daniel mi rivelo' di sapere a quale spiaggia mi riferissi, e che ci era gia stato parecchie volte, ma che da un po di tempo non la frequentava piu. Gli chiesi se poteva almeno accompagnarmici, lo pregai cosi' tanto, che il ragazzo si convinse, dato aveva l'auto non fece difficolta' a darmi uno strappo fino al posto. Mi confido' che il suo ragazzo era molto geloso, e se lo avesse scoperto frequentare nuovamente quella spiaggia, sarebbero nati dei grossi problemi. Assicurai Daniel che mi avrebbe fatto solo da autista, e che in spiaggia ci sarei andata da sola, poteva venirmi a riprendere verso sera in un punto che decidemmo in seguito se la cosa non lo infastidiva chiaramente. Ero cosi' eccitata, all'idea di frequentare un posto che non conoscevo completamente libera e sola, avevo sentito tante storie su quel posto, e Daniel mi confermo' che se il posto non era cambiato, ne avrei viste delle belle. Tutto questo, non fece che aumentare la mia voglia di arrivarci presto.
Dopo un viaggio che a me parve interminabile, ma che all'incirca avremmo fatto una ventina chilometri al massimo, arrivammo alla spiaggia. All'apparenza almeno, era una spiaggia come le altre, non vedevo ombrelloni ne gente, e chiesi a Daniel, se il posto fosse quello giusto. Il ragazzo mi confermo' fosse quello. Concordammo che ci saremmo rivisti verso pomeriggio tardo, e se avessi avuto bisogno di lui, potevo raggiungerlo telefonicamente, mi diede il suo numero di cellulare. Lo ringraziai con un bacio a stampo sulle labbra, e lui mi auguro' buon divertimento. Mi avviai verso la stradina che portava in spiaggia, mentre guardavo voltata indietro, la macchina di Daniel fare retromarcia, e sparire dalla mia vista.
Ora ero sola... Eccitata come una Troietta, affrettai il passo arrivando sul bordo della spiaggia, buttando l'occhio potei finalmente ammirare lo spettacolo che speravo di vedere, e non fui affatto delusa. Sparsi qua e la un po sdraiati sui vari asciugamani, o che camminavano mano nella mano, potei ammirare uomini e ragazzi completamente nudi e disinvolti, farsi i fattacci loro, anche se nessuno a prima vista stava scopando. C'erano ragazzi in coppia che si baciavano abbracciati sotto il sole, altri in acqua, altri ancora che camminavano sul bagnasciuga ascoltando musica con lo stereo anni 80.
In sostanza una spiaggia normale in apparenza, non vedevo donne, quindi dedussi fosse una spiaggia libera per coppie Gay o simila. Prima di entrare, mi denudai anch'io, con i miei lunghi capelli ad avvolgermi e null'altro, misi tutto nello zainetto che avevo in spalla, inforcai i miei occhiali da sole a specchio, e varcai la soglia dell'entrata in spiaggia scavalcando un basso muretto. Il sole picchiava forte, e dava abbastanza fastidio, la sabbia bruciava sotto i miei piedini nudi, mi trovai a saltellare qui e li prima di arrivare ad un punto meno focoso. Fui subito notata da un gruppetto di ragazzi che giocavano a pallone. Erano ragazzi piu o meno della mia stessa eta', completamente nudi, con il cazzo moscio e i berretti in testa, mi salutarono, e cercarono subito di attaccare bottone. A me i ragazzi non sono mai interessati a livello sessuale almeno, ma dal loro approccio, risultarono subito divertenti e simpatici, facemmo subito amicizia scambiando poche battute. I ragazzi, ne contai almeno otto, mi invitarono al loro asciugamano, offrendomi una birra fresca, e sedendoci sulla sabbia, parlammo del piu e del meno, frequentavano le scuole di Oderzo, e venivano li a passare le vacanze per divertirsi un po insieme.
Inevitabilmente si fini' a parlare di sesso, e mi confidarono che quel posto era pieno di occasioni per scopare e divertirsi, a vederlo risposi non mi sembrava, anzi, tutto pareva, fuorche' un posto per fare sesso. Ovviamente mi dissero i ragazzi, c'erano degli orari in cui si poteva osare di piu, dopo il tramonto ad esempio, nel tardo pomeriggio, anche la mattina presto erano orari perfetti. Dopo quelle confidenze rimasi assai delusa, io nel pomeriggio dovevo rincasare, e temetti che la mia escursione tanto attesa, si rivelasse il una bolla di sapone.
Quindi c'erano orari e modi da rispettare, ma il divertimento mi dissero, era assicurato. Non mancai di credergli. La mia Troiaggine pero' mi disse che non avrei potuto aspettare fino a sera, quindi se volevo divertirmi come avevano detto i ragazzi, dovevo fare di testa mia e alla svelta, in barba al regolamento, e magari rischiando. Per il momento decisi di restare tranquilla, prendendo un po di sole, e godendomi la compagnia di quei bravi ragazzotti, nel frattempo, avrei pensato a qualcosa per cercare di farmi sfondare da qualcuno. Mi guardai attorno, sembravano tutti accoppiati, non trovai ne un ragazzo, ne un'uomo libero su cui poter puntare. Pensai la cosa fosse piu difficile del previsto. Le sfide mi sono sempre piaciute, e non mi sarei certo tirata indietro, avevo le ore contate, ma dato sarei rimasta da mia madre almeno qualche giorno, contavo di convincere il buon Daniel, ad accompagnarmi anche nei giorni seguenti se fosse andata male la prima volta.
Il tempo passava veloce, e dopo tre ore in spiaggia, ancora non avevo combinato nulla, iniziai a credere che fossi andata li per niente, e che fosse stato meglio rilassarsi, godersi la giornata e poi rincasare all'ora definita con Daniel. Si dice sempre che se cerchi qualcuno o qualcosa, non lo troverai mai, mentre se non lo cerchi, il destino te lo porta davanti. Non so per quanti questo detto possa essere veritiero, per me lo e stato piu di una volta. Smesso di cercare ad ogni costo, fui avvicinata da una coppia di signori di una certa eta', sui cinquant'anni circa, che da un po mi teneva d'occhio da un asciugamano poco distante da quello dei ragazzi con cui mi trovavo. Stanchi di fissarmi e di scambiarsi pareri su di me, i due uomini si fecero finalmente avanti, scusandosi per il disturbo. Mi fecero i complimenti per il mio aspetto femminile e per il mio splendido visetto da bimba.
Iniziammo a parlare e fare amicizia in fretta. I ragazzi del gruppetto erano tornati a giocare a pallone in riva al mare, notai subito il cazzo in erezione che avevano entrambi, e non riuscivo a staccargli gli occhioni di dosso. I due se ne accorsero, e maliziosamente mi chiesero se mi piacesse il cazzo. Un po imbarazzata e arrossendo risposi positivamente, fu li che inizio' tutto, uno dei due mi accarezzo' le coscie e i lunghi capelli, poi prese in mano il mio di cazzo che nel frattempo si era indurito pari al loro, e inizio' a masturbarmi senza problemi in bella vista di tutti, mi misi appoggiata con i gomiti sulla sabbia che ormai col passare delle ore si era intiepidita abbastanza, buttai la testa indietro, allargai le gambe per agevolargli la masturbazione. Nessuno sembrava far caso a quello che stavamo facendo. Mi fecero venire in poco tempo, sborrai di gusto a gambe aperte sotto il sole in posizione semi sdraiata e la testa all'indietro.
Rimasi sorpresa da come nessuno avesse detto nulla, ma sopratutto dell'indifferenza totale di un fatto simile fatto sotto gli occhi di tutti. Evidentemente i pettegolezzi che avevo sentito su quella spiaggia erano veri e non semplici leggende. Sorrisi all'uomo che mi aveva appena masturbata, e cercai subito di ricambiare il favore. Ma i due mi fermarono, dicendo che era meglio non sprecare la sperma a quel modo. Replicai che avevo sentito non si poteva fare se non in orari serali, ma i due uomini sorrisero tra loro come per farsi beffe di cio' che avevo apena detto. Dici che non si puo' fare eh? fece uno, l'altro chiese se stessi insieme ai ragazzi che giocavano a pallone in riva al mare, risposi che mi avevano solo ospitata, che ero sola non stavo con nessuno. I due uomini ribatterono che era un vero peccato lasciar sola una bella signorina come me in una spiaggia cosi' affollata. Poi finalmente si decisero, uno si mise davanti a me, l'altro tra le mie gambe ancora aperte e appoggiata con i gomiti sulla sabbia. Quello tra le mie gambe, mi prese per le caviglie in ginocchio, si avvicino' puntando il suo grosso cazzo tra le natiche.
Il suo amico si mise ddavanti al lato opposto, dove tenevo la testa invlinata e il viso verso l'alto, si alzo' in piedi, e mi mise in bocca il suo cazzo duro, che accolsi fino in gola, e iniziai a succhiare avidamente. Fui penetrata dall'altro che avevo tra le gambe, che mi prese subito facendomi sobbalzare e sospirare all'istante. Con il suo cazzo in culo, e quello dell'amico in bocca, sotto lo sguardo di tutti li alla luce del sole. Nessuno almeno all'inizio ci fece caso, e passai qualche minuto a mugolare li sull'asciugamano dei ragazzi, presa da quei due uomini insieme. Fu dopo qualche minuto che finito di tirare calci al pallone,i ragazzi tornando al loro posto, si accorsero finalmente della scenetta con i due uomini, e divertiti dalla situazione, si fermarono li a godersi lo spettacolo, seduti a poca distanza da noi. Ben presto attorno si fece un bel cerchio di pubblico ad ammirarmi mentre venivo scopata dai due signori senza vergogna ne tanti pudori.
Notai che anche gli otto ragazzi dell'asciugamano, si stavano masturbando tra loro. Avevo dato il via forse a una cosa che senza di me nessuno avrebbe mai osato iniziare. I due uomini si diedero il cambio, e qualcuno li immezzo tra la folla, iniziava a prendere coraggio e mettermi le mani addosso palpandomi e toccandomi. Immaginai mia madre, avesse saputo cosa stavo facendo, gli sarebbe preso un colpo sicuramente. Non potevo chiamarla questa volta, la furbetta era andata dai parenti. Potevo solo ringraziare Daniel che mi aveva portata laggiu', mentre godevo senza ritegno sotto lo sguardo di tutti li attorno. C'era un ragazzo, che ricordo mi si era avvicinato tenendomi la mano, e continuava ad accarezzarmi i lunghi capelli, mentre venivo sfondata a sangue dal cazzo dei due uomini. Cercai di guardare chi avessi attorno, e notai parecchia gente, mentre godevo come una vaccona mugolando ansimando e sospirando di piacere. Il cazzo dell'uomo mi trivellava il culo senza sosta, e difficilmente mi trattenni, sborrai non so quante volte una dietro l'altra senza vergogna.
Dunque c'erano gli otto ragazzi che ormai conoscevo, che si masturbavano e si baciavano a vicenda, vi erano delle coppie di uomini abbracciati, altri ragazzi che si masturbavano da soli, altri che mi toccavano o mi masturbavano il cazzo libero. Nessuno sembrava vergognarsi degli altri, incredibile ma vero. Uno dei due uomini, fece una pausa liberando la mia bocca dal suo bel cazzo duro, avevo male al collo e cercai di tirare su la testa, e cambiare posizione, i gomiti iniziavano a farmi abbastanza male. Mi lasciarono cambiare posizione, mi misero sdraiata su un fianco con la gamba sollevata, e mi scoparono nuovamente. Il culetto iniziava a dolermi non poco, ma era piu' il piacere di sentirmi aperta da quelle grosse cappelle e verga che il dolore che mi pervadeva ad ogni spinta.
Prima che l'amico di chi mi scopava tornasse ad infilarmi il suo cazzo in gola, qualcun'altro ne approfitto' facendosi avanti e dandomi lui il cazzo al posto di quello precedente. La gente intorno iniziava a prendere iniziative, e anche i due uomini che mi avevano aperto bocca e culo all'inizio a quel punto, lasciarono spazio ad altri. A turno, e in varie posizioni sulla sabbia tiepida dal sole del pomeriggio, venni sfondata da tutti senza distinzioni, non opposi resistenza e cercai di godermi quel momento piu che potevo. Pure qualcuno dei ragazzi dell'asciugamano ne approfitto' ad infilarmi il cazzo in culo e in bocca. Feci il pieno quel pomeriggio, il mio desiderio era cosi' stato finalmente esaudito. Ero bella e a disposizione di tutti, un sogno che si avverava.
Non saprei per quanto tempo rimasi li a soddisfare tutti quei maschi, adulti e giovanissimi, ricordo solo che a pomeriggio fatto, ero ancora impegnata a far sbrodolare cazzi dentro di me e addosso a me. Non so quanta sperma avro' avuto addosso, ma ero abbastanza sudicia sicuramente, tra sabbia e sperma ero conciatissima. I miei splendidi capelli, erano ormai un impasto di sperma e sabbia. Si stava facendo tardi, e temetti di perdere l'appuntamento con L'amico Daniel, ma dall'altra parte non ne avevo ancora abbastanza, e volevo restare tra le mani di chi ancora abusava di me. Cercai piu volte di alzarmi, ma fui sempre respinta a terra da chi voleva anche lui avere l'onore di penetrarmi. Ormai avevo il culo a pezzi e bruciante, forse anche per la sabbia che aveva fatto attrito. Qualcuno con il cazzo bagnato dopo aver fatto un bagno rigenerante, era tornato per sbattermelo dentro. La mascella mi duoleva molto a forza di succhiare cazzi.
Ero stanca e tramortita dalla fatica, cercai di alzarmi per la milionesima volta, con le gambe tremanti e caddi, qualcuno mi aiuto' tirandomi per un braccio, chiesi di andare in acqua per stemperare il dolore e darmi una rinfrescata, due uomini mi accompagnarono, mi lavai e mi riportarono sulla spiaggia. Chiesi a dei passanti l'orario, scoprendo che ero gia in ritardo per l'appuntamento con Daniel, che presumevo mi aspettasse al posto concordato quella mattina. Cercai di scattare e prendere la mia roba, ma mi muovevo lentamente per i dolori che avevo da ogni parte. Tornai all'asciugamano dei ragazzi, ormai il pubblico si era disperso, anche i ragazzi se ne erano andati, avevano raccolto le loro cose, ed erano spariti. La mia roba fortunatamente era ancora li al suo posto. Presi il cellulare chiamando Daniel, che non trovai, il numero era continuamente irragiungibile. Pensai se ne fosse andato, lasciandomi li. Imprecando preoccupata di dover trovare uno strappo fino a casa di mia madre, cercai di rivestirmi meglio che potei, ogni mossa facessi, era un dolore continuo, mi misi in piedi, e mentre il cielo si oscurava di ora in ora, mi avviai verso l'uscita della spiaggia che ora pareva svuotata.
Arrivai al posto dell'appuntamento con circa una ventina di minuti di ritardo, pur avendo cercato di correre meglio che potevo, caddi piu volte. Ovviamente di Daniel e della sua auto non vi era alcuna traccia. Sempre piu preoccupata, mi guardai attorno, provai a richiamarlo, ma il suo numero risultava sempre non raggiungibile. Maledissi la mia Troiaggine, che mi aveva tenuta troppo a lungo impegnata. E ora che fare? a chi potevo rivolgermi per tornare a Jesolo? avevo un aspetto poco raccomandabile, ero stanca, strafatta dal dolore, e stavo in piedi appoggiata ad un muretto. Ero li a disperarmi e cercare di capire come sarei rincasata, quando un'auto dagli abbaglianti accesi, mi illumino' fermandosi davanti a me. Ci misi un po a riconoscere Daniel che mi suono' un paio di volte. Felicissima di rivederlo, mi trascinai fino alla portiera della macchina, salendo a fatica. Vedendomi cosi conciata, il ragazzo si mise a ridere sbeffeggiandomi, lo mandai a fare in culo, chiedendogli dove fosse finito, il suo cellulare era irragiungibile da molte ore. Il ragazzo fece spallucce, e rispose che mi aveva aspettata a lungo, credendo fossi andata a Jesolo con qualcun'altro. Era li per tornarsene a casa, poi nel fare manovra mi aveva notata. Il suo cellulare disse era aperto, forse mi ero per la fretta segnata male il numero, che in effetti, ricontrollando, risulto' errato in due cifre finali. Tirai un sospiro di sollievo, e mi feci riaccompagnare a casa di mia madre. In auto Daniel volle conoscere tutti i particolari, e dovetti farlo eccitare parecchio, raccontandogli tutto quello che mi era capitato dal momento che mi aveva lasciata. Daniel si eccito' parecchio, ma per rispetto e anche per credo educazione, non approfitto' di me, che gia' ero conciata a dovere. Ma indubbiamente dovette eccitarsi molto, perche' nel tragitto, ci fermammo per ben tre volte, e dovette segarsi e svuotarsi le palle a piu riprese. Fu un'esperienza davvero unica che non ho scordato facilmente. Se volete contattarmi chrisbabyface@libero.it
In Italia, posti dove poter fare l'amore liberamente non esistono, se non come gia' detto luoghi appartati come il Ticino, e il Mort, ma sicuramente ce ne saranno altri che non conosco. Ero in vacanza da mia madre, mia madre viveva li a Jesolo Lido, e quando potevo andavo a trovarla, dato durante l'arco dell'anno, non avevamo possibilita' di vederci molto, se non sentirci al telefono. Io abitavo a Milano, dove risiedo tutt'oggi, mamma conoscendo ormai le mie abitudini, visto ogni volta andavo a trovarla, venivo accompagnata da un'uomo diverso, e finivo per farmi scopare davanti a lei, questa volta penso' bene di evitare la solita storia, e decise di non farsi trovare al mio arrivo precedendomi.
Decise di trasferirsi da dei parenti finche' non sarei tornata a Milano, lasciandomi casa libera. Avessi voluto scopare con uno dei miei soliti uomini, avrei avuto almeno il suo monolocale libero senza di lei. Delusa da quel suo comportamento, accettai la situazione, e mi trasferii nel suo appartamento fino alla fine del mio soggiorno in veneto. Era piena estate, le spiagge li a Jesolo non mancano di certo, Io pero', avevo sentito nominare una spiaggia particolare, e fremevo per farci una visita, pur non sapendo con chi andarci e dove fosse questa benedetta spiaggia. Stavolta non mi ero presentata con nessun uomo, ero in un periodo di stasi, e dopo aver avuto un inverno pieno di amanti, preferii un'estate in solitudine.
Ero li da appena un giorno, quando il destino mi fece conoscere un ragazzo di nome Daniel, Daniel era nato in Italia, ma da genitori inglesi, era il classico ragazzo sui ven'anni, ben messo biondino, bel fisico, magro e alto, un viso simpatico, e molto aperto a livello sessuale, era Gay, e facemmo subito amicizia. Daniel abitava a un isolato da dove viveva mia madre. Forse il fatto che ero Femboy, e che il mio aspetto risultasse quello di una bella ragazza, lo fece attaccare subito a me. Fosse stato etero, credo mi avrebbe tampinata per scoparmi o perlomeno, avrebbe cercato di abbordarmi, mentre a Daniel interessava piu' un'amicizia, una confidenza che il sesso.
A quel punto gli chiesi se conoscesse la famosa spiaggia di cui avevo tanto sentito parlare, confidandogli che ero venuta a trovare mia madre proprio perche' la spiaggia era dalle sue parti. Daniel mi rivelo' di sapere a quale spiaggia mi riferissi, e che ci era gia stato parecchie volte, ma che da un po di tempo non la frequentava piu. Gli chiesi se poteva almeno accompagnarmici, lo pregai cosi' tanto, che il ragazzo si convinse, dato aveva l'auto non fece difficolta' a darmi uno strappo fino al posto. Mi confido' che il suo ragazzo era molto geloso, e se lo avesse scoperto frequentare nuovamente quella spiaggia, sarebbero nati dei grossi problemi. Assicurai Daniel che mi avrebbe fatto solo da autista, e che in spiaggia ci sarei andata da sola, poteva venirmi a riprendere verso sera in un punto che decidemmo in seguito se la cosa non lo infastidiva chiaramente. Ero cosi' eccitata, all'idea di frequentare un posto che non conoscevo completamente libera e sola, avevo sentito tante storie su quel posto, e Daniel mi confermo' che se il posto non era cambiato, ne avrei viste delle belle. Tutto questo, non fece che aumentare la mia voglia di arrivarci presto.
Dopo un viaggio che a me parve interminabile, ma che all'incirca avremmo fatto una ventina chilometri al massimo, arrivammo alla spiaggia. All'apparenza almeno, era una spiaggia come le altre, non vedevo ombrelloni ne gente, e chiesi a Daniel, se il posto fosse quello giusto. Il ragazzo mi confermo' fosse quello. Concordammo che ci saremmo rivisti verso pomeriggio tardo, e se avessi avuto bisogno di lui, potevo raggiungerlo telefonicamente, mi diede il suo numero di cellulare. Lo ringraziai con un bacio a stampo sulle labbra, e lui mi auguro' buon divertimento. Mi avviai verso la stradina che portava in spiaggia, mentre guardavo voltata indietro, la macchina di Daniel fare retromarcia, e sparire dalla mia vista.
Ora ero sola... Eccitata come una Troietta, affrettai il passo arrivando sul bordo della spiaggia, buttando l'occhio potei finalmente ammirare lo spettacolo che speravo di vedere, e non fui affatto delusa. Sparsi qua e la un po sdraiati sui vari asciugamani, o che camminavano mano nella mano, potei ammirare uomini e ragazzi completamente nudi e disinvolti, farsi i fattacci loro, anche se nessuno a prima vista stava scopando. C'erano ragazzi in coppia che si baciavano abbracciati sotto il sole, altri in acqua, altri ancora che camminavano sul bagnasciuga ascoltando musica con lo stereo anni 80.
In sostanza una spiaggia normale in apparenza, non vedevo donne, quindi dedussi fosse una spiaggia libera per coppie Gay o simila. Prima di entrare, mi denudai anch'io, con i miei lunghi capelli ad avvolgermi e null'altro, misi tutto nello zainetto che avevo in spalla, inforcai i miei occhiali da sole a specchio, e varcai la soglia dell'entrata in spiaggia scavalcando un basso muretto. Il sole picchiava forte, e dava abbastanza fastidio, la sabbia bruciava sotto i miei piedini nudi, mi trovai a saltellare qui e li prima di arrivare ad un punto meno focoso. Fui subito notata da un gruppetto di ragazzi che giocavano a pallone. Erano ragazzi piu o meno della mia stessa eta', completamente nudi, con il cazzo moscio e i berretti in testa, mi salutarono, e cercarono subito di attaccare bottone. A me i ragazzi non sono mai interessati a livello sessuale almeno, ma dal loro approccio, risultarono subito divertenti e simpatici, facemmo subito amicizia scambiando poche battute. I ragazzi, ne contai almeno otto, mi invitarono al loro asciugamano, offrendomi una birra fresca, e sedendoci sulla sabbia, parlammo del piu e del meno, frequentavano le scuole di Oderzo, e venivano li a passare le vacanze per divertirsi un po insieme.
Inevitabilmente si fini' a parlare di sesso, e mi confidarono che quel posto era pieno di occasioni per scopare e divertirsi, a vederlo risposi non mi sembrava, anzi, tutto pareva, fuorche' un posto per fare sesso. Ovviamente mi dissero i ragazzi, c'erano degli orari in cui si poteva osare di piu, dopo il tramonto ad esempio, nel tardo pomeriggio, anche la mattina presto erano orari perfetti. Dopo quelle confidenze rimasi assai delusa, io nel pomeriggio dovevo rincasare, e temetti che la mia escursione tanto attesa, si rivelasse il una bolla di sapone.
Quindi c'erano orari e modi da rispettare, ma il divertimento mi dissero, era assicurato. Non mancai di credergli. La mia Troiaggine pero' mi disse che non avrei potuto aspettare fino a sera, quindi se volevo divertirmi come avevano detto i ragazzi, dovevo fare di testa mia e alla svelta, in barba al regolamento, e magari rischiando. Per il momento decisi di restare tranquilla, prendendo un po di sole, e godendomi la compagnia di quei bravi ragazzotti, nel frattempo, avrei pensato a qualcosa per cercare di farmi sfondare da qualcuno. Mi guardai attorno, sembravano tutti accoppiati, non trovai ne un ragazzo, ne un'uomo libero su cui poter puntare. Pensai la cosa fosse piu difficile del previsto. Le sfide mi sono sempre piaciute, e non mi sarei certo tirata indietro, avevo le ore contate, ma dato sarei rimasta da mia madre almeno qualche giorno, contavo di convincere il buon Daniel, ad accompagnarmi anche nei giorni seguenti se fosse andata male la prima volta.
Il tempo passava veloce, e dopo tre ore in spiaggia, ancora non avevo combinato nulla, iniziai a credere che fossi andata li per niente, e che fosse stato meglio rilassarsi, godersi la giornata e poi rincasare all'ora definita con Daniel. Si dice sempre che se cerchi qualcuno o qualcosa, non lo troverai mai, mentre se non lo cerchi, il destino te lo porta davanti. Non so per quanti questo detto possa essere veritiero, per me lo e stato piu di una volta. Smesso di cercare ad ogni costo, fui avvicinata da una coppia di signori di una certa eta', sui cinquant'anni circa, che da un po mi teneva d'occhio da un asciugamano poco distante da quello dei ragazzi con cui mi trovavo. Stanchi di fissarmi e di scambiarsi pareri su di me, i due uomini si fecero finalmente avanti, scusandosi per il disturbo. Mi fecero i complimenti per il mio aspetto femminile e per il mio splendido visetto da bimba.
Iniziammo a parlare e fare amicizia in fretta. I ragazzi del gruppetto erano tornati a giocare a pallone in riva al mare, notai subito il cazzo in erezione che avevano entrambi, e non riuscivo a staccargli gli occhioni di dosso. I due se ne accorsero, e maliziosamente mi chiesero se mi piacesse il cazzo. Un po imbarazzata e arrossendo risposi positivamente, fu li che inizio' tutto, uno dei due mi accarezzo' le coscie e i lunghi capelli, poi prese in mano il mio di cazzo che nel frattempo si era indurito pari al loro, e inizio' a masturbarmi senza problemi in bella vista di tutti, mi misi appoggiata con i gomiti sulla sabbia che ormai col passare delle ore si era intiepidita abbastanza, buttai la testa indietro, allargai le gambe per agevolargli la masturbazione. Nessuno sembrava far caso a quello che stavamo facendo. Mi fecero venire in poco tempo, sborrai di gusto a gambe aperte sotto il sole in posizione semi sdraiata e la testa all'indietro.
Rimasi sorpresa da come nessuno avesse detto nulla, ma sopratutto dell'indifferenza totale di un fatto simile fatto sotto gli occhi di tutti. Evidentemente i pettegolezzi che avevo sentito su quella spiaggia erano veri e non semplici leggende. Sorrisi all'uomo che mi aveva appena masturbata, e cercai subito di ricambiare il favore. Ma i due mi fermarono, dicendo che era meglio non sprecare la sperma a quel modo. Replicai che avevo sentito non si poteva fare se non in orari serali, ma i due uomini sorrisero tra loro come per farsi beffe di cio' che avevo apena detto. Dici che non si puo' fare eh? fece uno, l'altro chiese se stessi insieme ai ragazzi che giocavano a pallone in riva al mare, risposi che mi avevano solo ospitata, che ero sola non stavo con nessuno. I due uomini ribatterono che era un vero peccato lasciar sola una bella signorina come me in una spiaggia cosi' affollata. Poi finalmente si decisero, uno si mise davanti a me, l'altro tra le mie gambe ancora aperte e appoggiata con i gomiti sulla sabbia. Quello tra le mie gambe, mi prese per le caviglie in ginocchio, si avvicino' puntando il suo grosso cazzo tra le natiche.
Il suo amico si mise ddavanti al lato opposto, dove tenevo la testa invlinata e il viso verso l'alto, si alzo' in piedi, e mi mise in bocca il suo cazzo duro, che accolsi fino in gola, e iniziai a succhiare avidamente. Fui penetrata dall'altro che avevo tra le gambe, che mi prese subito facendomi sobbalzare e sospirare all'istante. Con il suo cazzo in culo, e quello dell'amico in bocca, sotto lo sguardo di tutti li alla luce del sole. Nessuno almeno all'inizio ci fece caso, e passai qualche minuto a mugolare li sull'asciugamano dei ragazzi, presa da quei due uomini insieme. Fu dopo qualche minuto che finito di tirare calci al pallone,i ragazzi tornando al loro posto, si accorsero finalmente della scenetta con i due uomini, e divertiti dalla situazione, si fermarono li a godersi lo spettacolo, seduti a poca distanza da noi. Ben presto attorno si fece un bel cerchio di pubblico ad ammirarmi mentre venivo scopata dai due signori senza vergogna ne tanti pudori.
Notai che anche gli otto ragazzi dell'asciugamano, si stavano masturbando tra loro. Avevo dato il via forse a una cosa che senza di me nessuno avrebbe mai osato iniziare. I due uomini si diedero il cambio, e qualcuno li immezzo tra la folla, iniziava a prendere coraggio e mettermi le mani addosso palpandomi e toccandomi. Immaginai mia madre, avesse saputo cosa stavo facendo, gli sarebbe preso un colpo sicuramente. Non potevo chiamarla questa volta, la furbetta era andata dai parenti. Potevo solo ringraziare Daniel che mi aveva portata laggiu', mentre godevo senza ritegno sotto lo sguardo di tutti li attorno. C'era un ragazzo, che ricordo mi si era avvicinato tenendomi la mano, e continuava ad accarezzarmi i lunghi capelli, mentre venivo sfondata a sangue dal cazzo dei due uomini. Cercai di guardare chi avessi attorno, e notai parecchia gente, mentre godevo come una vaccona mugolando ansimando e sospirando di piacere. Il cazzo dell'uomo mi trivellava il culo senza sosta, e difficilmente mi trattenni, sborrai non so quante volte una dietro l'altra senza vergogna.
Dunque c'erano gli otto ragazzi che ormai conoscevo, che si masturbavano e si baciavano a vicenda, vi erano delle coppie di uomini abbracciati, altri ragazzi che si masturbavano da soli, altri che mi toccavano o mi masturbavano il cazzo libero. Nessuno sembrava vergognarsi degli altri, incredibile ma vero. Uno dei due uomini, fece una pausa liberando la mia bocca dal suo bel cazzo duro, avevo male al collo e cercai di tirare su la testa, e cambiare posizione, i gomiti iniziavano a farmi abbastanza male. Mi lasciarono cambiare posizione, mi misero sdraiata su un fianco con la gamba sollevata, e mi scoparono nuovamente. Il culetto iniziava a dolermi non poco, ma era piu' il piacere di sentirmi aperta da quelle grosse cappelle e verga che il dolore che mi pervadeva ad ogni spinta.
Prima che l'amico di chi mi scopava tornasse ad infilarmi il suo cazzo in gola, qualcun'altro ne approfitto' facendosi avanti e dandomi lui il cazzo al posto di quello precedente. La gente intorno iniziava a prendere iniziative, e anche i due uomini che mi avevano aperto bocca e culo all'inizio a quel punto, lasciarono spazio ad altri. A turno, e in varie posizioni sulla sabbia tiepida dal sole del pomeriggio, venni sfondata da tutti senza distinzioni, non opposi resistenza e cercai di godermi quel momento piu che potevo. Pure qualcuno dei ragazzi dell'asciugamano ne approfitto' ad infilarmi il cazzo in culo e in bocca. Feci il pieno quel pomeriggio, il mio desiderio era cosi' stato finalmente esaudito. Ero bella e a disposizione di tutti, un sogno che si avverava.
Non saprei per quanto tempo rimasi li a soddisfare tutti quei maschi, adulti e giovanissimi, ricordo solo che a pomeriggio fatto, ero ancora impegnata a far sbrodolare cazzi dentro di me e addosso a me. Non so quanta sperma avro' avuto addosso, ma ero abbastanza sudicia sicuramente, tra sabbia e sperma ero conciatissima. I miei splendidi capelli, erano ormai un impasto di sperma e sabbia. Si stava facendo tardi, e temetti di perdere l'appuntamento con L'amico Daniel, ma dall'altra parte non ne avevo ancora abbastanza, e volevo restare tra le mani di chi ancora abusava di me. Cercai piu volte di alzarmi, ma fui sempre respinta a terra da chi voleva anche lui avere l'onore di penetrarmi. Ormai avevo il culo a pezzi e bruciante, forse anche per la sabbia che aveva fatto attrito. Qualcuno con il cazzo bagnato dopo aver fatto un bagno rigenerante, era tornato per sbattermelo dentro. La mascella mi duoleva molto a forza di succhiare cazzi.
Ero stanca e tramortita dalla fatica, cercai di alzarmi per la milionesima volta, con le gambe tremanti e caddi, qualcuno mi aiuto' tirandomi per un braccio, chiesi di andare in acqua per stemperare il dolore e darmi una rinfrescata, due uomini mi accompagnarono, mi lavai e mi riportarono sulla spiaggia. Chiesi a dei passanti l'orario, scoprendo che ero gia in ritardo per l'appuntamento con Daniel, che presumevo mi aspettasse al posto concordato quella mattina. Cercai di scattare e prendere la mia roba, ma mi muovevo lentamente per i dolori che avevo da ogni parte. Tornai all'asciugamano dei ragazzi, ormai il pubblico si era disperso, anche i ragazzi se ne erano andati, avevano raccolto le loro cose, ed erano spariti. La mia roba fortunatamente era ancora li al suo posto. Presi il cellulare chiamando Daniel, che non trovai, il numero era continuamente irragiungibile. Pensai se ne fosse andato, lasciandomi li. Imprecando preoccupata di dover trovare uno strappo fino a casa di mia madre, cercai di rivestirmi meglio che potei, ogni mossa facessi, era un dolore continuo, mi misi in piedi, e mentre il cielo si oscurava di ora in ora, mi avviai verso l'uscita della spiaggia che ora pareva svuotata.
Arrivai al posto dell'appuntamento con circa una ventina di minuti di ritardo, pur avendo cercato di correre meglio che potevo, caddi piu volte. Ovviamente di Daniel e della sua auto non vi era alcuna traccia. Sempre piu preoccupata, mi guardai attorno, provai a richiamarlo, ma il suo numero risultava sempre non raggiungibile. Maledissi la mia Troiaggine, che mi aveva tenuta troppo a lungo impegnata. E ora che fare? a chi potevo rivolgermi per tornare a Jesolo? avevo un aspetto poco raccomandabile, ero stanca, strafatta dal dolore, e stavo in piedi appoggiata ad un muretto. Ero li a disperarmi e cercare di capire come sarei rincasata, quando un'auto dagli abbaglianti accesi, mi illumino' fermandosi davanti a me. Ci misi un po a riconoscere Daniel che mi suono' un paio di volte. Felicissima di rivederlo, mi trascinai fino alla portiera della macchina, salendo a fatica. Vedendomi cosi conciata, il ragazzo si mise a ridere sbeffeggiandomi, lo mandai a fare in culo, chiedendogli dove fosse finito, il suo cellulare era irragiungibile da molte ore. Il ragazzo fece spallucce, e rispose che mi aveva aspettata a lungo, credendo fossi andata a Jesolo con qualcun'altro. Era li per tornarsene a casa, poi nel fare manovra mi aveva notata. Il suo cellulare disse era aperto, forse mi ero per la fretta segnata male il numero, che in effetti, ricontrollando, risulto' errato in due cifre finali. Tirai un sospiro di sollievo, e mi feci riaccompagnare a casa di mia madre. In auto Daniel volle conoscere tutti i particolari, e dovetti farlo eccitare parecchio, raccontandogli tutto quello che mi era capitato dal momento che mi aveva lasciata. Daniel si eccito' parecchio, ma per rispetto e anche per credo educazione, non approfitto' di me, che gia' ero conciata a dovere. Ma indubbiamente dovette eccitarsi molto, perche' nel tragitto, ci fermammo per ben tre volte, e dovette segarsi e svuotarsi le palle a piu riprese. Fu un'esperienza davvero unica che non ho scordato facilmente. Se volete contattarmi chrisbabyface@libero.it
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