La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 11

di
genere
dominazione

In sella al suo scooter, Ilenia arrivò alla villa al mare di Simone che, poco prima, aveva aperto il cancello automatico per far parcheggiare il ciclomotore nel garage interno al cortile. L’uomo, in boxer e canotta, attendeva la ragazza nella veranda adiacente il garage in prossimità di una portafinestra scorrevole.
“Entra dentro troia! Levati i vestiti e rimani in biancheria intima!”
Ilenia replicò alle parole dell’uomo con una smorfia:
“Sei sempre molto gentile!”
Quindi si levò la giacca a vento, i jeans e la maglietta a maniche lunghe rimanendo in un completo verde smeraldo in pizzo estremamente sexy: Simone aveva ordinato alla ragazza di indossare un intimo particolarmente provocante per rendere ancor più eccitante la giornata di sesso da regalare all’amico.
“Mettiti delle scarpe con tacco alto, in quell’armadio c’è un’ampia scelta! sembri una gran zoccola vestita così! Voglio vedere Esteban super-eccitato, gli devi fare riempire le palle a tappo solo nel mostrarti a lui, in calore e vogliosa di cazzo. Vedrai che il mio amico saprà come ricambiarti…ti scoperà e ti inculerà per tutto il giorno…e io gli darò i giusti cambi.”
“Ok, darò tutta me stessa, ma avevi promesso che poi ci avresti lasciate in pace…”
“Certo, una promessa è una promessa! Ma prima dovrai soddisfare Esteban e poi domenica prossima ci sarà il gran finale…”
“Che cosa intendi con il gran finale?”
“Ora basta troia! Più tardi ti dirò tutto quello che devi sapere, solo io e te sapremo esattamente che cosa accadrà! Anche Esteban deve stare all’oscuro di tutto fino al prossimo weekend…e adesso scegli le scarpe, che tra poco lo chiamiamo per sapere quando ci raggiungerà e… bada bene che dovrai essere convincente nel chiedergli di portare qui il suo cazzone, di cui dirai che non puoi fare a meno!”
Simone prese lo smartphone e compone il numero:
“Ciao Simone!”
“Ciao Esteban! Problemi? Ti aspettavo di primo mattino! È successo qualcosa?”
“Un piccolo imprevisto, stavo giusto per chiamarti …ma arriverò subito dopo pranzo!”
“Ok, ma c’è una troietta che vorrebbe dirti qualcosa…”
Simone mise in vivavoce lo smartphone e invitò Ilenia a far intendere ad Esteban quanto fosse in calore:
“Ciao Esteban! Sono completamente fradicia! Non vedo l’ora di farmi scopare e inculare dal tuo cazzone”
“Che zoccola!!! Simone!! Tienile in caldo i buchi…sai che cosa intendo…ci vediamo più tardi!”
“Eh brava Ilenia! Sei stata una gran puttana …e adesso inginocchiati e annusa i miei boxer. Poi pregami di spompinarlo…sai che cosa devi dire vero troietta?”
Ilenia si mise in ginocchio e iniziò a strusciare il naso sopra i boxer di Simone.
“Uh… è già bello grosso! Ti prego vorrei leccare il tuo cazzo… le tue palle e bere la tua sborra!”
“Tiralo fuori e leccami la cappella con la punta della lingua!”
Ilenia fece a comando quanto le era stato ordinato, nel frattempo Simone le spiegava in dettaglio quello che avrebbe dovuto fare all’arrivo dell’amico:
“Non appena Esteban arriva alla porta, vai ad accoglierlo in tacchi alti e con quel completino da escort che hai indosso, ti inginocchi davanti a lui e gli fai un pompino ancor prima che possa chiudere la porta. Poi lo porti qui, lo fai accomodare sulla poltrona e, messa a pecorina con il culo rivolto verso di lui, gli mostri quanto si possono allargare i tuoi buchi ficcando le dita dentro e stirandoli.
Voglio che ti fai scopare e inculare in ogni posizione gli venga in mente e quando non sa come fare, ti inventi tu qualche altra bella e originale posizione per farti sbattere. Hai capito?”
“Si ho capito!! Sarò la più puttana delle puttane” Farò di tutto purché finisca questo supplizio”.
“Non fare la vittima Ilenia! Ormai è abbastanza evidente che non lo fai solo per proteggere tua madre… in fondo ti piace essere presa con la forza e godi quando hai due cazzi tutti per te!”
“Non dire stronzate! Mi costringi a farlo perché stai ricattando mia madre!”
“Beh, se vuoi nasconderti dietro questa scusa fai pure, ma il tuo sguardo nei confronti di tua madre mentre veniva scopata da Esteban era di estremo desiderio, e se devo dirla tutta, ho visto anche un pizzico di invidia!”
Ilenia, cercando di essere indifferente, evitò lo sguardo di Simone e non gli rispose, quindi abbassò la testa finendo di calzare due splendide scarpette nere con tacco dieci. Intanto, Simone prese un collare nero in pelle e lo portò verso la ragazza mettendoglielo sul collo:
“Questo per ricordarti che sei una cagnetta sottomessa, che andrà ad accogliere il cazzone portoricano a quattro zampe!”
“Stronzo!”
Simone si mise a ridere mentre alla risposta di Ilenia faceva seguito il collegamento tra l’anello del collare e il moschettone di un guinzaglio del medesimo colore.
“Forza! Facciamo un giro della sala…”
Simone costrinse Ilenia a muoversi a quattro zampe tenuta al guinzaglio, fino a che decise di volere un altro servizio da parte della sua schiava:
“Ora leccami il culo!”
L’uomo sollevò una gamba ponendo il piede sopra una sedia. Ilenia, prontamente si avvicinò allungando il collo verso le chiappe dell’uomo e iniziando a leccare avidamente, come si trattasse di un dolce prelibato: l’intensità che Ilenia metteva nell’eseguire quell’atto sessuale rappresentava agli occhi di Simone qualcosa di più di una banale costrizione, puro piacere!
“Uhh che puttana!!! Sento tutta la tua lingua nel buco del culo…TROIA!!!”
Ilenia seguitava a spingere e a rovistare con la sua lingua dentro l’ano di Simone, che continuava a gemere promettendole che più tardi l’avrebbero ripagata sfondandola in due. In una breve pausa Simone andò a tastare la passera di Ilenia trovandola considerevolmente bagnata.
Poi si mise anche lui a quattro zampe, inarcando la schiena e aprendosi le natiche quanto più possibile, come a volerle ingoiare la lingua nel culo e invitandola a proseguire il suo lavoro di penetrazione anale:
“Che lingua!!! …adesso basta mi stai facendo scoppiare i coglioni! Levati le mutandine, girati, rimani a pecora e dammi il culo…per il momento ho voglia di scoparti, e mi sembra giusto farti schizzare dopo l’egregio lavoro da puttana che hai fatto! Che dici?”
“Oh sì, scopami cazzo! ho la fica che cola!”
Simone si posizionò in ginocchio dietro Ilenia e iniziò una lenta e profonda penetrazione. Poi il movimento si fece più ritmato, due piccoli ingressi di cappella e un affondo deciso fino alla base dell’uccello, forte quanto bastava per sbattere vigorosamente le cosce sulle natiche della ragazza. Andarono avanti a lungo, sempre nella medesima posizione. Ogni volta che Ilenia raggiungeva l’orgasmo Simone cambiava buco cercando di farla venire anche con la sodomizzazione, tuttavia senza riuscirci: avrebbe raggiunto tale obbiettivo solo più tardi in compagnia di Esteban con la doppia penetrazione.
Si fece ora di pranzo quindi arrivò Esteban. Prontamente Ilenia si diresse gattonando verso la porta, la aprì facendo entrare il portoricano, che sorpreso dalla accoglienza quasi non si rese conto che in pochi secondi aveva i pantaloni calati e il suo uccello si stava ingrossando dentro la bocca famelica della giovane donna.
Incredulo, ma ancor più compiaciuto, Esteban osservava l’aria divertita dell’amico che gli aveva confezionato una bella sorpresa.
I due erano rimasti praticamente inchiodati alla porta di ingresso, nel frattempo il portoricano si era denudato completamente e aveva preso il comando della situazione tenendo le braccia di Ilenia dietro la schiena e scopandola letteralmente in bocca. I seni della ragazza si riempirono in breve tempo della sua saliva che colava sopra copiosa. Poi ad un tratto, preso dalla foga sessuale, Esteban trascinò Ilenia per il guinzaglio in direzione di Simone, fece inginocchiare la ragazza sul divano e raccolta una manciata di saliva le cosparse il buco del culo iniziando a incularla brutalmente. In pochi minuti Ilenia venne travolta da una incredibile onda di piacere:
“Oddio!!! Mi stai facendo venire col CULOOO!!”
Simone era quasi sorpreso da quanto accadeva sotto i suoi occhi: Esteban era veramente un toro, una forza della natura e Ilenia stava dimostrando di esserne all’altezza.
Eccitato non poco, Simone si sedette nel divano di fianco ai due. Qualche istante dopo Ilenia si impalò seduta sopra di lui con il suo uccello nella passera, mentre Esteban le tappava nuovamente il sedere con il suo membro. Andarono avanti fino a pomeriggio inoltrato, quasi sempre in doppia penetrazione; Ilenia venne a ripetizione tra gemiti e urla, perdendo più volte il controllo di sé, lasciandosi andare in preda alla libidine e denigrandosi volgarmente di fronte ai due maschi. Proprio questo turpiloquio aveva contribuito ad accelerare il raggiungimento dell’orgasmo dei due uomini.
In serata Esteban andò via subito dopo cena, mentre Simone rimase con Ilenia, rosa dalla curiosità di sapere che cosa sarebbe accaduto nel weekend successivo.
“Sei pronta all’ultimo sacrificio per chiudere definitivamente questa storia?”
“Direi di sì, … ma che cosa sarebbe questo ‘sacrificio’ dopo tutto quello che già mi hai fatto fare?”
“Un’ultima perversione sessuale che ti avrà come protagonista, insieme a tua madre.”
“Beh, non credo sia una novità considerato che già ho dovuto fare da spettatrice alle porcate che hai organizzato per umiliarla!”
“In questo caso, ‘protagonista’ significa che parteciperai attivamente e a sua insaputa…”
“Spiegati meglio…”
“Lei sarà bendata, mentre noi, insieme a te, ci prenderemo cura del suo corpo e della sua mente…”
“Vaffanculo! Tu sei un folle: come pensi che io possa accettare di scadere in tale simile depravazione?”
“Semplice: tu accetti, concedi tutta te stessa in una intensa giornata di sesso e tutto finisce! Dal giorno dopo non ci rivedremo più! ...sempre che non ti sia innamorata di Esteban o di me!”
“Stronzo!!!”
Simone ridacchiava, prendendo del tempo per fare in modo che Ilenia potesse digerire una simile proposta.
“Mi rendo conto che hai bisogno di pensarci su…posso lasciarti la notte per decidere e domani mattina mi darai una risposta!”
“No, prima voglio avere qualche dettaglio su quello che dovrò fare…”
“Va bene! Insieme a noi due parteciperanno Esteban e tre nostri amici, tua madre sarà al centro delle attenzioni di tutti e… anche tu verrai dotata di uno strap-on che userai su di lei, in ogni suo cazzo di buco…”
“Sei un pezzo di merda! …come pensi che…cazzo!!! Vaffanculo…cazzo…”
Dopo qualche minuto di silenzio, Simone riprese a parlare:
“Ovviamente lei sarà bendata e non saprà della tua presenza. Nel momento in cui accetterai di partecipare dovrai farlo con la massima passione, facendo tutto quello che ti verrà ordinato di fare. Per intenderci leccherai e ingoierai ogni merdata!!!”
Ilenia era agitatissima! Cercava di fare respiri profondi e sbuffava, talvolta imprecando, fortemente in ansia e indecisa su quello che avrebbe dovuto fare.
Simone, rendendosi conto della difficile decisione che Ilenia doveva prendere, andò a prenderle un bicchiere di acqua e glielo porse:
“Bevi!”
Ilenia prese il bicchiere, si riempì la bocca e deglutì quasi a fatica. Poi, con aria rassegnata, si rivolse a Simone:
“Sei proprio un bastardo!”
Probabilmente il fatto di non essere riconosciuta dalla madre la rincuorava parzialmente, tuttavia fino a quel momento, non avrebbe mai neanche lontanamente pensato di poter avere un rapporto incestuoso con sua mamma.
Nel frattempo si rivestì e se ne andò via dicendo a Simone che gli avrebbe dato risposta il mattino seguente.
Continua… (per eventuali commenti o suggerimenti - dukeduke1069@yahoo.com)
di
scritto il
2022-02-15
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