Mia moglie chiamò una badante 3.
di
Batacchione.
genere
etero
Uscimmo dalla sartoria e chiamai subito mia moglie per proprre di stare insieme ad Ivanka ed Irina e, dato che accettò la mia proposta, ce ne andammo a cenare in trattoria dove Giovanna conobbe Irina e, prprio quando stavamo cenendo, il mio "rompifono" ( così chiamo il telefonino che per me è solo una gran rottura di coglioni! ) suonò costringendomi a rispondere: era Arrigo, il futuro datore di lavoro per Irina che mi chiedeva di mandarle Irina alle ore otto per la prova di lavoro. Lo ringraziai e diedi subito la notizia alle mie commensali che insieme gioirono come me, soddisfatto di avevre "sistemato" una bella ragazza. Dopo brindato con vino spumante italiano accompagnammo le bellezze rumene a casa loro ed andammo subito alla nostra dove, eccitatissimi grazie al buon vino italiano, Giovanna si chiuse in bagno come tutte le donne di questo Mondo, per presentarsi poi al meglio di loro stesse ed io invece mi ero infilato sotto le lenzuola del nostro lettone, già col batacchione innalzato come una bandiera ma rigidissimo e non sventolante. Arrivò finalmente Giovanna ed io mi ero già visto in TV un telegiornale e buona parte di un film poliziesco ( la mia passione! ), così ci abbracciammo, baciammo a lungo poi me ne scesi sotto le lenzuola a leccarle la figa subito già sbrodolante di umori e così la potei poi possedere instantaneamente senza uso di gel o altro. Dopo un lungo su e giù, le sfilai il cazzone dalla figa per ripossederla ma nel suo fantastico culo che mi faceva sempre impazzire e godere molto sopratutto. Dopo che sborrai a lungo, la feci rigirare a pancia sopra e le succhiai i capezzoloni, grossi, scuri, che mi eccitavano sempre maledettamente e lei, dopo le prime leccate e ciucciate, già smaniava, godeva e m'implorò di scoparla subito e brutalmente, facendola godere ma acnhe soffrire con colpi decisi da sfondarle la figona ed io non le negai quel piacere che sapevo le piaceva molto. Dopo che godetti sborrandole tutto dentro, la feci rigirare a pancia sotto ed iniziai una intensa e dolorosa, per lei, ma contemporaneamente eccitante sculacciata che la fece schizzare umori in quantità infinita, tanto da costringerla a dovere cambbiare tutta la biancheria del lettone e tutto questo avvenne alle due di notte e, dopo il cambio, crollammo ambedue in un sonno ristoratore che fu interrotto a mezzogiorno dalla telefonata di Irina che voleva ringraziarmi ancora perchè Arrigo le aveva confermato la sua assunzione in quanto lei aveva superato la prova e poi mi chiese come avrebbe potuto sdebitarsi con me ed allora le proposi di darmi un bacino sulla guancia quando ci saremmo potuti incontrare ma lei subito mi specificò che il bacino lo avrebbe destinato ad altra parte del mio corpo e ciò mi fece ingrifare pazzamente, tanto che quando salutai Irina e chiusi il telefonino, vidi come si trovava Giovanna, sdraiata a pancia sopra e tutta nuda, così mi misi tra le sue cosce che spalancai bene e dopo le appoggiai il cazzone alla figona e la penetrai lentamente, svegliandola così mentre il batacchio avanzava dentro di lei fcendola gemere al punto che si svegliò e subito mi afferrò il collo per abbassarmi la testa per fare coincidere le nostre bocche ed intrecciare le lingue. La penetrai tutta, scopandola con foga, con passione ed insieme ce ne venimmo godendo intensamente. Dopo un gustoso pranzo preparato da Giovanna,, io mi misi al mio computer e lei uscì di casa per andare al suo ufficio per il pomeriggio. Poco dopo mi chiamò Irina che mi voleva consegnare una bottiglia di vino della Romania e subito mangiai la foglia e le dissi di prendere un taxi ed io la avrei attesa al mio portone. Dopo mezz'ora la vidi arrivare in strada e, pagato il taxi, salimmo in casa e, appena chiusi la porta, lei mi abbracciò e baciò sulle guance ma poi mi diede la bottiglia che subito scartai e misi nel portabottiglie in salotto. Poi, accomodatici sul divano, irina si tolse il giaccone, e, quando io lo presi per appenderlo in ingresso, lei appena mi avvicinai al divano, si affrettò a slacciarmi la cintura dei calzoni ed abbassatomi anche gli slip, mi fece sedere accanto a lei e si piegò per prendermi il cazzo in bocca che subito ciucciò golosamente ed iniziò a spompinarmelo facendomi provare dei brividi che mai avevo conosciuto in vita mia. Mi sbocchinò a lungo ed infine, quando capì che stavo per venirmene, allora lo impugnò stringendomelo quasi a farmi male ma lo fece così bene che raddoppiò l'intensità di farmi scorrere il sangue sul cazzone ed infine le scaricai in bocca un potentissimo getto di sborra che le straboccò dalle labbra carnose, sensuali da fare addrizzare cazzi anche ad un vecchio moribondo...che bello, che gioia, gente mia...mai goduto così con i bocchini in vita mia! Terminato lo sfiancante gioco le dissi di andarsene in camera da letto ma lei mi bloccò dicendo che doveva andare da Arrigo a lavorare qualche ora ed allora la accompagnai in macchina e, quando arrivammo al portone di Arrigo lei mi promise che mi avrebbe chiamato per darci un prossimo appuntamento e poi scese dall'auto e sparì nel portone.
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