Grazie, nipotino
di
Batacchione.
genere
tradimenti
Un pò per i miei settantanni, poi aggiungiamo che sono vedovo da pochi anni, comincia ad essere un pò impegnativo essere nonno e quella birba di Carletto, nipote undicenne, sapendo che io sono permissivo, indulgente ed in pratica gli faccio fare quello che vuole, non lo sorprendo mai a studiare alla sua prima media ed i risultati scolastici sono assai deludenti, così Luigia, la sua mammina ed il papà Bruno, hanno deciso di affiancare a Carletto Simona, una loro amica, insegnante di Liceo. Ora è bene che vi preparo un poco, miei lettori, e subito, per chi di voi non lo sapesse, faccio presente che a questo Mondo, ognuno di noi ha sette sosia...ma andiamo rapidamente a quel giorno che cominciò con l'arrivo in casa mia di questa "aiutante agli studi" di Carletto. Sapevo già da mia figlia che Simona sarebbe giunta da me per le tre del pomeriggio e quando sentii suonare il campanello, andai ad aprire la porta e...quasi rimango di sasso, di stucco, di tutto quanto volete voi...se non fossi stato avvisato da mio genero Bruno che Simona era una vera e propria superfiga... rimasi un attimo in fase di smarrimento ma poi realizzai che quella biondona, gnoccolona non era un'illusione o miraggio nel deserto del Sahara...era la vera e propria sosia di Moana Pozzi, la notissima pornodiva. Inutile descrivervela perchè il viso d'angelo contornato dalla bocca sensuale e carnosa e gli occhioni che ti ipnotizzavano paurosamente,...il seno straboccante che quasi strappava la camicetta,...i fianchi sinuosi e le cosce da infarto, concludendo col culo da sogno mi fecero girare fortemente la testa ma sopratutto il batacchio fece un "alzabandiera" che quasi strappò la patta dei tormentati calzoni! Che figa che era, che super gnocca, che schianto e...adesso basta se no passo tutto il giorno a descriverla e a non concludere il racconto. Lei chiaramente mangia la foglia e sorride maliziosamente osservando i miei occhi strabuzzare dalle cavità del teschio. Dopo che ci accomodiamo in salotto chiamo carletto che entra con una faccia da "condannato agli studi forzati" ma quando si trova difronte alla biondona, cambia espressione e va subito a stringere la mano a lei e le chiede di poterle dare un bacio sulla guancia per ringraziarla dell'aiuto nello studio. Simona commossa ma anche divertita per la dolcezza del Pargoletto, subito si alza in piedi e gli stampa due baci sulle guance e lui ricambia ma io, maliziosamente, mi accorgo che lui sta fissando la scollatura abbondantissima, poi, si rivlge a me e si dichiara prontissimo ad andare con Simona a studiare. Vanno a chiudersi in camera di Carletto ed io non resisto ad andare a spiare dalla serratura e, dopo che si sono messi a vedere i libri, lei si accomoda meglio sotto la scrivania scoprendo casualmente le tornite coscione che addirittura mi rivelano un eccitantissimo reggicalze che sostiene le calze grigio fumè che staccano molto bene al bianco delle sue carnose e sensuali cosce. dopo essermi stancato a stare inchinato, torno sul divano ed accendo la TV ma il pensiero è fisso con la somiglianza di Simona con la Pozzi, cribbio che stangona di gnoccolona...beato che se la scopa. Sorvoliamo il primo giorno e passiamo ad un mese dopo l'inizio delle lezioni e già si può dire che Carletto dà gia dei buoni risultati ed io ho il compito di ringraziare Simona alla quale già da tempo dò del "tu", anzi, ci diamo ambedue e, mentre Carletto sta svolgendo un tema, tra noi due si passa a scambiarsi le nostre storie e lì scopro che una strafiga come lei che immaginavo aveva una fila di maschi che la scopavano di continuo, era più sola di me e da tempo si stava accorgendo delle mie occhiate rivoltele spesso e ad un certo punto si avvicinò al mio fianco sul divano e si mise a sfiorarmi il viso con le sue labbra sensualissime ed infine fece pressione con la sua lingua alle mie labbra spalancandomi così la bocca. A quel punto non ci vidi più e subito la abbracciai stringendole le spalle e sfiorandole i seni poi; dopo la feci ruotare sulle mie gambe e le infilai la mano alle cosce che spalancò subito e di seguito andai a sfiorarle la figona sotto gli slippini e la sentii infradiciata di umori. Lei si sdivincolò da me per andare a sorvegliare se Carletto studiava veramente oppure no ma lui ci teneva a farla contenta perchè poi lei lo premiava con una serie di bacini sulle guance che lo facevano felicissimo e...spesso io me ne accorgevo, si toccava il cazzettino guardandola di nascosto da dietro il divano. Simona ritornò vicino a me e riprese a slinguarmi in bocca poi si mise a slacciarmi la patta e s'inchinò a prendersi in bocca il cazzone che già svettava nonoostante i miei settantani. Se lo ciucciò a lungo ma poi io la pregai di stendersi di schiena a cosce allargate e, dopo che le leccai la figona, la penetrai senza incertezza e le diedi un su e giù da renderla felicissima ma poi stanchissima per il mio ritmo che dovette sopportare per ben tre volte di seguito...hai capito che roba il vecchiaccio di settantanni!?!: tre volte, mica una sola !! E quella fu la prima volta di una lunga serie...io e Simona ci vedevamo al mattino, mentre il nipotino stava a scuola...ma spiegherò tutto ancora meglio in futuro.
1
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mia moglie chiamò una badante 4.racconto sucessivo
Grazie, nipotino 2
Commenti dei lettori al racconto erotico