Lo vuoi papà? 5 - Gravida del padre!
di
Andrea2022
genere
incesti
Che meraviglia!
Ero distesa sul mio letto e mi beavo accarezzandomi, a cosce spalancate le labbra della fica dalla quale colavano ancora i fluidi del mio piacere mischiati allo sperma di mio padre.
Quando lui si era sfilato da me, dopo un tempo indefinito in cui eravamo rimasti abbracciati stretti col suo membro ancora dentro di me e le nostre dita che vagavano sulla nostra pelle in cerca di nuovi, languidi ed eccitanti residui di piacere.
Le nostre bocche si cercavano avide e smaniose come se tutto dovesse ancora cominciare.
La stessa passione, lo stesso frenetico intreccio di lingue, il suono gorgoglioso delle salive ed i battiti dei nostri cuori che pulsavano impazziti come fossimo amanti al loro primo incontro.
Mentre mio padre si era alzato per bere qualcosa ed ingerire la pillolina miracolosa, io ero abbandonata sul mio letto, con gli occhi chiusi, la mano tra le cosce e la mente che vagava tra i ricordi e le aspettative di ciò che sarebbe stato.
In quel momento scacciavo dalla mia mente ogni tentativo di fare un confronto tra ciò che mi dava mio padre e quello che mi faceva provare il mio ragazzo.
Certo, la prima volta con lui era stato bellissimo.
Ero ancora vergine e lui mi aveva resa donna con una dolcezza incredibile.
Nel momento in cui gli avevo aperto le cosce offrendogli il mio fiore più delicato e segreto, avevo paura.
Troppe volta avevo sentito altre ragazze parlare della loro prima volta come qualcosa di terrificante e doloroso e nonostante le rassicurazioni della mia amica Lucy, non riuscivo a superare il timore di quel momento.
Anche la volta che Lucy mi aveva fatto fare il mio primo pompino con ingoio ad un suo amico ero spaventata, col cuore che batteva a mille e le mie membra in preda ad un tremore che non riuscivo a controllare.
Poi, tutto si era svolto senza traumi ne problemi e già quella prima volta, grazie agli insegnamenti di Lucy, ero riuscita a far godere il ragazzo ed ingoiare la sua "Crema" come amava definirla Lucy, senza problemi.
Il ragazzo era stato attento a non ferirmi con atteggiamenti da bullo e con parole fuori luogo mentre glielo succhiavo ed alla fine mi aveva anche sorriso ringraziandomi dopo avermi detto "Brava!"
Certo, non ci fosse stata la mia amica a darmi l'esempio, incoraggiarmi ed accarezzarmi mentre gli facevo quel primo, indimenticabile pompino, non so se ce l'avrei fatta da sola.
Le stesse sensazioni avevo provato offrendomi al mio ragazzo la prima volta e da lui avevo ottenuto le stesse attenzioni e la stessa delicatezza di Susy e del suo amico quella prima volta.
Niente dolore dunque, niente bagno di sangue, niente grida ma solo sensazioni di piacere che crescevano via via che mi rilassavo sino al definitivo affondo ed al mio primo orgasmo da penetrazione.
Da quella mia prima volta, col mio ragazzo migliorava la mia intesa sessuale basata sempre comunque, su un grande rispetto ed un piacere languido e dolcissimo: Era amore!
Bello, bellissimo, ma assai diverso da quello che mi aveva fatto provare mio padre quella prima volta.
Certo, avrei dovuto già essere preparata giacché, conoscevo la sua virilità, la sua verga con l'incredibile quantità di sperma in grado di eiaculare e poi, la sua fantasia sempre pronta ad offrirmi nuovi giochi di bocca.
In quel momento non riuscivo neanche ad immaginare sin dove si sarebbe spinto pur di farmi provare piaceri a me sconosciuti.
Col mio fidanzato facevo l'amore e mi preparavo ad una vita di brava moglie fedele e capace di accudire i molti figli di cui già, programmavamo di circondarci.
Con mio padre al contrario, si prospettava un futuro di piaceri perversi e lussuriosi pieni di step trasgressivi da superare per andare sempre più oltre.
Il vagare dei miei pensieri era stato interrotto dall'arrivo silenzioso di mio padre che, con la verga dura puntata in avanti come un ariete, mi si era portato addosso a 69 e mi aveva svegliata, accarezzandomi il viso col suo cazzo duro e vellutato.
Senza tanti indugi, mentre lui mi leccava la fica, io glielo avevo preso in bocca cercando di sfoderare tutte le mie qualità nell'arte del pompino; Volvo essere alla sua altezza, non lo volevo deludere!
Il mio primo orgasmo era giunto quasi subito mentre sapevo che avrei dovuto aspettare un bel po' prima che anche lui si scaricasse.
Dopo circa un quarto d'ora di quel trattamento, con una rotazione a 180 gradi, avevamo invertito le posizioni.
Io ero sopra e lui sotto.
Da quella nuova postura, mio padre mi aveva fatto allargare le gambe in modo da poter accedere più facilmente con la lingua oltre le piccole labbra e raggiungere anche il mio buco del culo.
Una goduria pazzesca ed un nuovo orgasmo che in quella posizione mi aveva permesso di scaricargli in bocca il succo del mio piacere.
Dal lato della mia testa, il gioco era pressoché simmetrico e dunque, la mia lingua scorreva sui suoi testicoli che succhiavo come fossero caramelle spingendomi poi, oltre il perineo sino a raggiungere il suo sfintere anale che alle pennellate della mia lingua, si contraeva e si dischiudeva con un ritmo regolare.
Lo stesso ritmo delle contrazioni della verga che schiacciata dal mio petto, si scuoteva tra i miei seni pulsando a sua volta con la cappella all'altezza del mio cuore.
Che sensazioni meravigliose!
I miei orgasmi esplodevano oramai ad intervalli ristretti mentre ogni parte erogena del corpo di mio padre, vibrava e si contraeva al comando della mia lingua ed al suono incrociato dei suoi gemiti, gli ansimi dei miei orgasmi ed il tremore delle mie membra.
Percepivo in quei momenti, le reazioni di mio padre come fossimo un corpo unico e ad una vibrazione di tutto il suo corpo, una specie di scossa che ci scuoteva entrambi, avevo capito che il suo tempo stava per scadere.
Con un movimento repentino, mi aveva sollevata facendomi poi mettere carponi e lui da dietro mi aveva infilata alla pecorina montandomi come una cagna.
Stringendomi i fianchi in una morsa dolorosa, mi aveva assestato dei colpi potenti e profondi sino a schiantarsi dentro di me gridando: Vengo.. vengo.. sborro..sborro.. Vieni papà..vienimi dentro.. godi..godi.. mettimi incinta col tuo seme..mettimi incintaaaaaaaaaaa!
Sentivo di aver perso la testa mentre il suo seme bollente schizzava sulla mia cervice uterina e dalla mia fica un lago di umori scivolava sulle mie cosce sino ad inzuppare il lenzuolo.
Nei due giorni successivi avevamo scopato ancora.
Una volta in macchina ed un'altra a casa in piedi nella mia camera mentre mia madre era impegnata con certi lavori nel suo studio.
Per sfruttare al meglio certe occasioni, mio padre mi aveva suggerito di indossare gonne larghe e comode e sotto senza mutande: "Così sarai in ogni momento pronta per l'uso" mi diceva mio padre ridendo e alludendo alla possibilità di una sveltina in ogni circostanza.
Quella sera stessa la mamma ci aveva informati che quel sabato mattina sarebbe partita per andare a trovare i suoi in quanto il nonno aveva qualche problema di salute.
Sarebbe stata fuori solo quel sabato e la domenica sera avrebbe già fatto ritorno.
Che meraviglia, l'inimmaginabile si stava realizzando!
Il sabato mattina, dopo la colazione, mia madre era partita ed io a razzo mi ero precipitata sotto le lenzuola del lettone dove mio madre mi stava aspettando col cazzo già in tiro.
Avevamo scopato sino al momento di preparare il pranzo al quale avevo invitato anche il mio ragazzo e poi insieme a lui, avrei trascorso il pomeriggio per poi a sera, andare con gli amici a mangiare una pizza e subito dopo, in discoteca.
Dopo pranzo, mio padre era uscito lasciandoci soli.
Avevamo fatto una bella scopata e, come sempre, il mio ragazzo al momento di venire si era sfilato e mi aveva sborrato sulla pancia.
Verso l'una di notte, mi aveva riaccompagnata a casa e, come facevamo sempre in quelle occasioni, avevamo scopato in macchina quasi vicino al portone.
Normalmente, quando facevamo l'amore a quell'ora, mi piaceva spalmare il suo seme sulla pancia e sulle tette per poi rientrare a casa senza mutandine ed andare a letto col suo odore addosso sino al mattino.
Era il nostro modo innocente trasgredire.
Al mio ragazzo non avevo mai fatto un pompino e neanche avevo mai assaggiato il suo sperma quella sera però, avevo voluto fargli una sorpresa (il regalo per mio padre) e prima di spalmarmi, avevo raccolto col dito un fiotto di seme e ridendo, me lo ero portato sulla lingua.
Il mio ragazzo pareva sorpreso da quella novità ma subito dopo, mi aveva sorriso e prima che scendessi dalla sua macchina, mi aveva baciata sulla guancia evitando accuratamente di sfiorarmi le labbra.
A mio padre invece, la sorpresa era piaciuta moltissimo quando fiondandomi su di lui nel lettone, lo avevo baciato in bocca con la lingua ancora impastata di sperma.
-Gli hai fatto un pompino?-
-No, abbiamo scopato in macchina!-
-E tutto questo odore di sesso?-
-E sborra papà, sborra fresca che mi sono spalmata sulle tette e sulla pancia per farmele leccare da te!-
-Che porcella che sei!
Vieni qua che ti faccio la doccia con la lingua, sai che ti voglio pulita e profumata prima di farti il pieno.-
-Lo so papà, lo so quanto sei igienista e maiale!-
Avevamo riso ed avevamo scopato tutta la notte sino all'alba.
Al mattino mio padre era stanchissimo e non si era alzato neanche per colazione e così gli avevo fatto un pompino con ingoio mentre era in una specie di dormiveglia.
Poi avevo chiamato il mio fidanzato e con lui ero andata a pranzo fuori, poi con gli amici a zuzzurellare ed a sera mi aveva riportata a casa presto giacché dovevo preparare per il lunedì, cose urgenti per l'università.
Naturalmente la cosa più urgente era scopare con mio padre prima dell'arrivo della mamma.
Coi minuti contati, l'avevamo fatto sul divano come ci era già capitato altre volte.
Io indossavo la solita gonna larga e comoda senza mutande sotto e lui con indosso una tuta sportiva.
Quando la mamma era rientrata, io ero a cavalcioni su mio padre che mi aveva da poco riempita la fica di sperma e che mi stava divorando voracemente la lingua.
Con un balzo felino ero sparita nella mia camera mentre mio padre tirando su la tuta, col membro molle, si era disteso con fare da appisolato davanti alla TV accesa.
Dopo due settimane notando un ritardo nelle mie cose, avevo fatto un test di gravidanza: Positivo!
Ero incinta!
Aspettavo un bambino da mio padre!
segue
Ero distesa sul mio letto e mi beavo accarezzandomi, a cosce spalancate le labbra della fica dalla quale colavano ancora i fluidi del mio piacere mischiati allo sperma di mio padre.
Quando lui si era sfilato da me, dopo un tempo indefinito in cui eravamo rimasti abbracciati stretti col suo membro ancora dentro di me e le nostre dita che vagavano sulla nostra pelle in cerca di nuovi, languidi ed eccitanti residui di piacere.
Le nostre bocche si cercavano avide e smaniose come se tutto dovesse ancora cominciare.
La stessa passione, lo stesso frenetico intreccio di lingue, il suono gorgoglioso delle salive ed i battiti dei nostri cuori che pulsavano impazziti come fossimo amanti al loro primo incontro.
Mentre mio padre si era alzato per bere qualcosa ed ingerire la pillolina miracolosa, io ero abbandonata sul mio letto, con gli occhi chiusi, la mano tra le cosce e la mente che vagava tra i ricordi e le aspettative di ciò che sarebbe stato.
In quel momento scacciavo dalla mia mente ogni tentativo di fare un confronto tra ciò che mi dava mio padre e quello che mi faceva provare il mio ragazzo.
Certo, la prima volta con lui era stato bellissimo.
Ero ancora vergine e lui mi aveva resa donna con una dolcezza incredibile.
Nel momento in cui gli avevo aperto le cosce offrendogli il mio fiore più delicato e segreto, avevo paura.
Troppe volta avevo sentito altre ragazze parlare della loro prima volta come qualcosa di terrificante e doloroso e nonostante le rassicurazioni della mia amica Lucy, non riuscivo a superare il timore di quel momento.
Anche la volta che Lucy mi aveva fatto fare il mio primo pompino con ingoio ad un suo amico ero spaventata, col cuore che batteva a mille e le mie membra in preda ad un tremore che non riuscivo a controllare.
Poi, tutto si era svolto senza traumi ne problemi e già quella prima volta, grazie agli insegnamenti di Lucy, ero riuscita a far godere il ragazzo ed ingoiare la sua "Crema" come amava definirla Lucy, senza problemi.
Il ragazzo era stato attento a non ferirmi con atteggiamenti da bullo e con parole fuori luogo mentre glielo succhiavo ed alla fine mi aveva anche sorriso ringraziandomi dopo avermi detto "Brava!"
Certo, non ci fosse stata la mia amica a darmi l'esempio, incoraggiarmi ed accarezzarmi mentre gli facevo quel primo, indimenticabile pompino, non so se ce l'avrei fatta da sola.
Le stesse sensazioni avevo provato offrendomi al mio ragazzo la prima volta e da lui avevo ottenuto le stesse attenzioni e la stessa delicatezza di Susy e del suo amico quella prima volta.
Niente dolore dunque, niente bagno di sangue, niente grida ma solo sensazioni di piacere che crescevano via via che mi rilassavo sino al definitivo affondo ed al mio primo orgasmo da penetrazione.
Da quella mia prima volta, col mio ragazzo migliorava la mia intesa sessuale basata sempre comunque, su un grande rispetto ed un piacere languido e dolcissimo: Era amore!
Bello, bellissimo, ma assai diverso da quello che mi aveva fatto provare mio padre quella prima volta.
Certo, avrei dovuto già essere preparata giacché, conoscevo la sua virilità, la sua verga con l'incredibile quantità di sperma in grado di eiaculare e poi, la sua fantasia sempre pronta ad offrirmi nuovi giochi di bocca.
In quel momento non riuscivo neanche ad immaginare sin dove si sarebbe spinto pur di farmi provare piaceri a me sconosciuti.
Col mio fidanzato facevo l'amore e mi preparavo ad una vita di brava moglie fedele e capace di accudire i molti figli di cui già, programmavamo di circondarci.
Con mio padre al contrario, si prospettava un futuro di piaceri perversi e lussuriosi pieni di step trasgressivi da superare per andare sempre più oltre.
Il vagare dei miei pensieri era stato interrotto dall'arrivo silenzioso di mio padre che, con la verga dura puntata in avanti come un ariete, mi si era portato addosso a 69 e mi aveva svegliata, accarezzandomi il viso col suo cazzo duro e vellutato.
Senza tanti indugi, mentre lui mi leccava la fica, io glielo avevo preso in bocca cercando di sfoderare tutte le mie qualità nell'arte del pompino; Volvo essere alla sua altezza, non lo volevo deludere!
Il mio primo orgasmo era giunto quasi subito mentre sapevo che avrei dovuto aspettare un bel po' prima che anche lui si scaricasse.
Dopo circa un quarto d'ora di quel trattamento, con una rotazione a 180 gradi, avevamo invertito le posizioni.
Io ero sopra e lui sotto.
Da quella nuova postura, mio padre mi aveva fatto allargare le gambe in modo da poter accedere più facilmente con la lingua oltre le piccole labbra e raggiungere anche il mio buco del culo.
Una goduria pazzesca ed un nuovo orgasmo che in quella posizione mi aveva permesso di scaricargli in bocca il succo del mio piacere.
Dal lato della mia testa, il gioco era pressoché simmetrico e dunque, la mia lingua scorreva sui suoi testicoli che succhiavo come fossero caramelle spingendomi poi, oltre il perineo sino a raggiungere il suo sfintere anale che alle pennellate della mia lingua, si contraeva e si dischiudeva con un ritmo regolare.
Lo stesso ritmo delle contrazioni della verga che schiacciata dal mio petto, si scuoteva tra i miei seni pulsando a sua volta con la cappella all'altezza del mio cuore.
Che sensazioni meravigliose!
I miei orgasmi esplodevano oramai ad intervalli ristretti mentre ogni parte erogena del corpo di mio padre, vibrava e si contraeva al comando della mia lingua ed al suono incrociato dei suoi gemiti, gli ansimi dei miei orgasmi ed il tremore delle mie membra.
Percepivo in quei momenti, le reazioni di mio padre come fossimo un corpo unico e ad una vibrazione di tutto il suo corpo, una specie di scossa che ci scuoteva entrambi, avevo capito che il suo tempo stava per scadere.
Con un movimento repentino, mi aveva sollevata facendomi poi mettere carponi e lui da dietro mi aveva infilata alla pecorina montandomi come una cagna.
Stringendomi i fianchi in una morsa dolorosa, mi aveva assestato dei colpi potenti e profondi sino a schiantarsi dentro di me gridando: Vengo.. vengo.. sborro..sborro.. Vieni papà..vienimi dentro.. godi..godi.. mettimi incinta col tuo seme..mettimi incintaaaaaaaaaaa!
Sentivo di aver perso la testa mentre il suo seme bollente schizzava sulla mia cervice uterina e dalla mia fica un lago di umori scivolava sulle mie cosce sino ad inzuppare il lenzuolo.
Nei due giorni successivi avevamo scopato ancora.
Una volta in macchina ed un'altra a casa in piedi nella mia camera mentre mia madre era impegnata con certi lavori nel suo studio.
Per sfruttare al meglio certe occasioni, mio padre mi aveva suggerito di indossare gonne larghe e comode e sotto senza mutande: "Così sarai in ogni momento pronta per l'uso" mi diceva mio padre ridendo e alludendo alla possibilità di una sveltina in ogni circostanza.
Quella sera stessa la mamma ci aveva informati che quel sabato mattina sarebbe partita per andare a trovare i suoi in quanto il nonno aveva qualche problema di salute.
Sarebbe stata fuori solo quel sabato e la domenica sera avrebbe già fatto ritorno.
Che meraviglia, l'inimmaginabile si stava realizzando!
Il sabato mattina, dopo la colazione, mia madre era partita ed io a razzo mi ero precipitata sotto le lenzuola del lettone dove mio madre mi stava aspettando col cazzo già in tiro.
Avevamo scopato sino al momento di preparare il pranzo al quale avevo invitato anche il mio ragazzo e poi insieme a lui, avrei trascorso il pomeriggio per poi a sera, andare con gli amici a mangiare una pizza e subito dopo, in discoteca.
Dopo pranzo, mio padre era uscito lasciandoci soli.
Avevamo fatto una bella scopata e, come sempre, il mio ragazzo al momento di venire si era sfilato e mi aveva sborrato sulla pancia.
Verso l'una di notte, mi aveva riaccompagnata a casa e, come facevamo sempre in quelle occasioni, avevamo scopato in macchina quasi vicino al portone.
Normalmente, quando facevamo l'amore a quell'ora, mi piaceva spalmare il suo seme sulla pancia e sulle tette per poi rientrare a casa senza mutandine ed andare a letto col suo odore addosso sino al mattino.
Era il nostro modo innocente trasgredire.
Al mio ragazzo non avevo mai fatto un pompino e neanche avevo mai assaggiato il suo sperma quella sera però, avevo voluto fargli una sorpresa (il regalo per mio padre) e prima di spalmarmi, avevo raccolto col dito un fiotto di seme e ridendo, me lo ero portato sulla lingua.
Il mio ragazzo pareva sorpreso da quella novità ma subito dopo, mi aveva sorriso e prima che scendessi dalla sua macchina, mi aveva baciata sulla guancia evitando accuratamente di sfiorarmi le labbra.
A mio padre invece, la sorpresa era piaciuta moltissimo quando fiondandomi su di lui nel lettone, lo avevo baciato in bocca con la lingua ancora impastata di sperma.
-Gli hai fatto un pompino?-
-No, abbiamo scopato in macchina!-
-E tutto questo odore di sesso?-
-E sborra papà, sborra fresca che mi sono spalmata sulle tette e sulla pancia per farmele leccare da te!-
-Che porcella che sei!
Vieni qua che ti faccio la doccia con la lingua, sai che ti voglio pulita e profumata prima di farti il pieno.-
-Lo so papà, lo so quanto sei igienista e maiale!-
Avevamo riso ed avevamo scopato tutta la notte sino all'alba.
Al mattino mio padre era stanchissimo e non si era alzato neanche per colazione e così gli avevo fatto un pompino con ingoio mentre era in una specie di dormiveglia.
Poi avevo chiamato il mio fidanzato e con lui ero andata a pranzo fuori, poi con gli amici a zuzzurellare ed a sera mi aveva riportata a casa presto giacché dovevo preparare per il lunedì, cose urgenti per l'università.
Naturalmente la cosa più urgente era scopare con mio padre prima dell'arrivo della mamma.
Coi minuti contati, l'avevamo fatto sul divano come ci era già capitato altre volte.
Io indossavo la solita gonna larga e comoda senza mutande sotto e lui con indosso una tuta sportiva.
Quando la mamma era rientrata, io ero a cavalcioni su mio padre che mi aveva da poco riempita la fica di sperma e che mi stava divorando voracemente la lingua.
Con un balzo felino ero sparita nella mia camera mentre mio padre tirando su la tuta, col membro molle, si era disteso con fare da appisolato davanti alla TV accesa.
Dopo due settimane notando un ritardo nelle mie cose, avevo fatto un test di gravidanza: Positivo!
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