Una moglie ninfomane 4 - Un bambino nero? Magari!
di
Incest 2021
genere
incesti
Il fatto che Hernandez (Questo il nome dello stallone che stava facendo morire di piacere mia moglie) avesse sentito la rivelazione che lei fosse stata messa incinta dal fratello, gli aveva fatto subire una nuova trasformazione.
Va precisato che, benché scuro di pelle, non era un vero nero ma un mulatto la cui famiglia si era trasferita in Italia quando lui era ancora piccolo.
Il padre era un afro brasiliano mentre la madre era una portoghese sposata con un "cornuto" dalla pelle chiara.
Lei piuttosto insoddisfatta dal rapporto col marito si trastullava con ragazzi di colore dotati di "fame" di donne bianche e con voglie ed attributi perfetti per le sue inesauribili esigenze sessuali.
Da uno di quei rapporti extraconiugali era rimasta incinta proprio dal suo stallone preferito e questo li aveva costretti a cercare riparo fuori dal Brasile.
La coppia che non aveva problemi economici, aveva fatto studiare il ragazzo nelle migliori scuole e questo spiegava tutto sulla sua personalità e l'importanza del lavoro che svolgeva nel campo della moda.
-Mio dio cosa ho sentito!
Tu sei come mia madre, troia come lei e amante dei grossi cazzi neri proprio come lei.
Mentre ti sentivo parlare col cornuto (aveva detto proprio così "Cornuto!") mi era tornato in mente il marito di mia madre il quale conosceva bene le inclinazioni di troia della moglie eppure, non ha fatto nulla per impedirle di farsi mettere incinta da un nero.
Sono sicuro che tuo marito sarebbe stato contento se anche tu ti fossi fatta ingravidare da me.
L'ho visto dalla sua delusione quando hai detto che eri già gravida.
E poi, ho letto la gioia nei suoi occhi quando gli hai rivelato che il figlio che porti in grembo è il frutto dell'amore incestuoso con tuo fratello.-
Perdio!
Avevo davvero sottovalutato la perspicacia di quel ragazzo e la sua capacità di capire le persone riuscendo ad esplorarne anche i sentimenti e le pulsioni più intime.
Mia moglie che pure era molto attenta a quel genere di situazioni, pareva non aver colto il senso delle sue parole impegnata com'era a godersi quel cazzone che col solo fatto di indurirsi dentro la sua fica, senza alcun movimento la faceva godere di un piacere intenso, lungo e soddisfacente forse più di un orgasmo che svanisce con la stessa velocità del suo irrompere potente ed esplosivo.
Godeva, godeva con la labbra dischiuse, la testa reclinata indietro, le pupille che sparivano sotto le palpebre ed il respiro sempre più affannoso.
-Si.. si.. così così.. riempimi la fica col tuo magnifico cazzone, sfondami l'utero, fammi godere e sborrami ancora dentro.. mettimi incinta.. ingravidami anche tu anche sono già pregna!-
Mia moglie pareva impazzita, col cazzo saldamente conficcato nella sua fica aveva cominciato a saltare.. contorcersi e agitarsi come in preda ad una crisi epilettica.
Gemeva, urlava, lo incitava a chiavarla più forte e più a fondo per ingravidarla ancora.
Col corpo di mia moglie che scuoteva energicamente anche il suo, Hernandez se, si escludeva il respiro sempre più corto, pareva non reagire e tuttavia, quando aveva cominciato anche lui a muoversi con delicate spinte pelviche via via crescenti, dai loro sessi congiunti, giungeva chiaro lo schiocco dei suoi coglioni sudati sulle natiche anch'esse umide, di mia moglie.
Incredibilmente, la femmina arrapata e vogliosa era riuscita a farsi penetrare completamente nella fica quel cazzone che solo due ore prima riusciva ad entrare solo per metà procurandole per di più, atroci dolori.
Dopo una cavalcata durata quasi mezz'ora tra gemiti ,grida, implorazioni, preghiere, insulti (rivolti per lo più alla mia figura di cornuto), la sborrata era esplosa come una fucilata accompagnata da un grugnito bestiale del maschio ed un urlo terrificante di mia moglie che di colpo, aveva smesso di tremare rilasciando ogni tensione sino a cadere mollemente svenuta tra le braccia del suo dio nero.
I loro corpi abbracciati e sudati, avevano poco di umano nel loro respiro affannoso come cavalli da tiro stremati dalla fatica sotto il sole d'agosto.
Quando mia moglie, dopo un totale e tranquillo abbandono nei suoi sogni nel "Giardino delle delizi", aveva cominciato a muoversi, io ero accanto a lei con una bibita fresca e dopo averle scostato i capelli che le ricoprivano il volto trasformato in una maschera di sudore sotto la quale, mi era apparso un sorriso soddisfatto e degli occhi raggianti di luce propria.
Il maschio era ancora dentro di lei con la testa appoggiata ai suoi seni quando mia moglie, mettendomi una mano dietro la nuca, mi aveva tirato a se regalandomi un dolcissimo bacio sulle labbra accompagnato da un "Grazie!".
I due amanti erano alquanto stanchi ed anch'io in verità per l'eccitazione e le mutande completamente inzuppate di sperma, non stavo un granché bene.
Dunque, loro due erano andati in bagno a fare una ritemprante doccia mentre io avevo fatto lo stesso nel bagno di servizio indossando poi, qualcosa di più adatto alla notte che ci aspettava.
In salotto, loro erano seduti l'uno accanto all'altro completamente nudi mentre io avevo indosso un pigiama di cotone leggero coi pantaloncini corti.
Mentre loro erano ancora in bagno, avevo preparato una bottiglia fresca di prosecco e alcune cose dolci per permettere loro di recuperare le energie sprecate nei loro incredibili amplessi.
Seduti sul divano vicini come fossero incollati, con una mano tenevano il bicchiere mentre con l'altra, incuranti della mia presenza, accarezzavano l'uno il sesso dell'altra.
-Sai amore, il rapporto tra me e mio fratello è talmente solido che nulla potrebbe cambiarlo al mondo.
Noi siamo cresciuti come una unica entità; Due corpi, due sessi, una sola anima!
Tutte le nostre esperienze sono state fatte insieme a cominciare dal gioco del dottore che ci aveva permesso di scoprire la sessualità in maniera assai precoce rispetto agli altri bambini e poi ragazzi ed adolescenti sino a che, al mio diciottesimo compleanno, non avevamo realizzato il sogno che fosse proprio lui a sverginarmi e rendere definitivamente donna per i successivi momenti di piacere reciproco.
Già dalle prime mie mestruazioni mia madre, previdente com'era, mi aveva fatto prescrivere la pillola dal suo ginecologo (Stai attenta coi maschi, sono tutti mascalzoni ed è un attimo e combinano guai, mi ripeteva spesso) anche se non sapeva che gli unici rapporti sessuali che coltivavo erano quelli con mio fratello col quale ero già d'accordo che sino alla maggiore età mi avrebbe preservata illibata.
Naturalmente l'accordo era limitato alla mia verginità vaginale mentre la bocca ed il buchino tra le natiche erano già aperti da anni.
Devi sapere che il nostro progetto prevedeva due importanti tappe: La prima quella della deflorazione e la seconda era di farmi giungere alla prima notte di nozze già col pancione gravido del nostro amore incestuoso.
Poi io e te ci siamo fidanzati e voi due siete diventati amici al punto che ci sembrava di farti un torto troppo grande farmi ingravidare da lui al primo figlio e proprio per il giorno del nostro matrimonio.
Naturalmente, anche per il giorno del nostro sposalizio non era venuto meno l'impegno che comunque, lui avrebbe avuto la precedenza su tutti e dunque anche su di te che eri il mio fresco sposino.
Proprio durante il pranzo di nozze, mentre tutti festeggiavano gli sposi, mi ero allontanata con mio fratello e nel giardino del ristorante, accanto ad un'aiuola di fiori colorati e profumatissimi, avevamo consumato in anticipo la nostra prima notte di nozze.
Neanche dopo il matrimonio le cose erano cambiate.
Nonostante il fatto che io ti amassi, avevo continuato ad avere con lui lo stesso rapporto che avevo prima di sposarci.
Hai potuto verificare anche tu che la cosa non ha influito minimamente nel nostro rapporto coniugale.
Poi qualcosa è cambiato.
Nei tre anni in cui ti sono stata fedele, non siamo riusciti ad avere bambini io e te.
Dopo l'inizio della nostra crisi, quando inevitabilmente mi avevi concesso la libertà di cercare piacere anche con altri maschi, gioco forza ho dovuto cominciare ad usare la pillola.
Nello stesso periodo, i rapporti tra mio fratello e quella stronza della moglie si sono alterati.
Lei da vera zoccola puttana lo tradiva e per questo, anche lei usava la pillola senza che lui lo sapesse e dunque, anche loro non riuscivano ad avere figli.
Ecco, la concomitanza delle due situazioni, mi aveva spinta ad interrompere la pillola contraccettiva ed il bambino che avremmo voluto avere come secondo dopo il tuo, è stato messo in cantiere immediatamente dopo averne sospeso l'assunzione.-
Mi aveva detto mia moglie mentre Hernandex l'accarezzava ascoltando con interesse ogni sua parola.
-Mi dica la verità signor Gianni, che le sarebbe piaciuto se stanotte avessi messo incinta sua moglie?!
In fondo io non sono proprio nero ed un bambino un po' più scuro di voi, non avrebbe destato alcun sospetto.
D'altra parte, devo confessarvi che già due coppie hanno voluto un figlio da me ed io le ho accontentate.
Ve ne sono altre però che non mi piacciono e mi sono rifiutato.-
Aveva detto Herdandez rivolgendosi a me con un certo rispetto dandomi persino del lei.
-Se mi sarebbe piaciuto mi chiedi?
Certo che mi sarebbe piaciuto se anche mia moglie l'avesse desiderato.-
Gli avevo risposto ed a quel punto era intervenuta mia moglie:
-Un bambino da Hernandez?
Dio mio, sarebbe magnifico a condizione però che, dopo il bambino di mio fratello, mi regali un figlio anche tu che sei il mio amato e legittimo marito!
Il dono di Hernadez sarebbe come un cioccolatino da regalare gli altri due fratellini.-
Il futuro si prospettava davvero pieno di meraviglie mentre eravamo in procinto di deliziare la lunga notte che ci aspettava sino all'alba.
segue
Va precisato che, benché scuro di pelle, non era un vero nero ma un mulatto la cui famiglia si era trasferita in Italia quando lui era ancora piccolo.
Il padre era un afro brasiliano mentre la madre era una portoghese sposata con un "cornuto" dalla pelle chiara.
Lei piuttosto insoddisfatta dal rapporto col marito si trastullava con ragazzi di colore dotati di "fame" di donne bianche e con voglie ed attributi perfetti per le sue inesauribili esigenze sessuali.
Da uno di quei rapporti extraconiugali era rimasta incinta proprio dal suo stallone preferito e questo li aveva costretti a cercare riparo fuori dal Brasile.
La coppia che non aveva problemi economici, aveva fatto studiare il ragazzo nelle migliori scuole e questo spiegava tutto sulla sua personalità e l'importanza del lavoro che svolgeva nel campo della moda.
-Mio dio cosa ho sentito!
Tu sei come mia madre, troia come lei e amante dei grossi cazzi neri proprio come lei.
Mentre ti sentivo parlare col cornuto (aveva detto proprio così "Cornuto!") mi era tornato in mente il marito di mia madre il quale conosceva bene le inclinazioni di troia della moglie eppure, non ha fatto nulla per impedirle di farsi mettere incinta da un nero.
Sono sicuro che tuo marito sarebbe stato contento se anche tu ti fossi fatta ingravidare da me.
L'ho visto dalla sua delusione quando hai detto che eri già gravida.
E poi, ho letto la gioia nei suoi occhi quando gli hai rivelato che il figlio che porti in grembo è il frutto dell'amore incestuoso con tuo fratello.-
Perdio!
Avevo davvero sottovalutato la perspicacia di quel ragazzo e la sua capacità di capire le persone riuscendo ad esplorarne anche i sentimenti e le pulsioni più intime.
Mia moglie che pure era molto attenta a quel genere di situazioni, pareva non aver colto il senso delle sue parole impegnata com'era a godersi quel cazzone che col solo fatto di indurirsi dentro la sua fica, senza alcun movimento la faceva godere di un piacere intenso, lungo e soddisfacente forse più di un orgasmo che svanisce con la stessa velocità del suo irrompere potente ed esplosivo.
Godeva, godeva con la labbra dischiuse, la testa reclinata indietro, le pupille che sparivano sotto le palpebre ed il respiro sempre più affannoso.
-Si.. si.. così così.. riempimi la fica col tuo magnifico cazzone, sfondami l'utero, fammi godere e sborrami ancora dentro.. mettimi incinta.. ingravidami anche tu anche sono già pregna!-
Mia moglie pareva impazzita, col cazzo saldamente conficcato nella sua fica aveva cominciato a saltare.. contorcersi e agitarsi come in preda ad una crisi epilettica.
Gemeva, urlava, lo incitava a chiavarla più forte e più a fondo per ingravidarla ancora.
Col corpo di mia moglie che scuoteva energicamente anche il suo, Hernandez se, si escludeva il respiro sempre più corto, pareva non reagire e tuttavia, quando aveva cominciato anche lui a muoversi con delicate spinte pelviche via via crescenti, dai loro sessi congiunti, giungeva chiaro lo schiocco dei suoi coglioni sudati sulle natiche anch'esse umide, di mia moglie.
Incredibilmente, la femmina arrapata e vogliosa era riuscita a farsi penetrare completamente nella fica quel cazzone che solo due ore prima riusciva ad entrare solo per metà procurandole per di più, atroci dolori.
Dopo una cavalcata durata quasi mezz'ora tra gemiti ,grida, implorazioni, preghiere, insulti (rivolti per lo più alla mia figura di cornuto), la sborrata era esplosa come una fucilata accompagnata da un grugnito bestiale del maschio ed un urlo terrificante di mia moglie che di colpo, aveva smesso di tremare rilasciando ogni tensione sino a cadere mollemente svenuta tra le braccia del suo dio nero.
I loro corpi abbracciati e sudati, avevano poco di umano nel loro respiro affannoso come cavalli da tiro stremati dalla fatica sotto il sole d'agosto.
Quando mia moglie, dopo un totale e tranquillo abbandono nei suoi sogni nel "Giardino delle delizi", aveva cominciato a muoversi, io ero accanto a lei con una bibita fresca e dopo averle scostato i capelli che le ricoprivano il volto trasformato in una maschera di sudore sotto la quale, mi era apparso un sorriso soddisfatto e degli occhi raggianti di luce propria.
Il maschio era ancora dentro di lei con la testa appoggiata ai suoi seni quando mia moglie, mettendomi una mano dietro la nuca, mi aveva tirato a se regalandomi un dolcissimo bacio sulle labbra accompagnato da un "Grazie!".
I due amanti erano alquanto stanchi ed anch'io in verità per l'eccitazione e le mutande completamente inzuppate di sperma, non stavo un granché bene.
Dunque, loro due erano andati in bagno a fare una ritemprante doccia mentre io avevo fatto lo stesso nel bagno di servizio indossando poi, qualcosa di più adatto alla notte che ci aspettava.
In salotto, loro erano seduti l'uno accanto all'altro completamente nudi mentre io avevo indosso un pigiama di cotone leggero coi pantaloncini corti.
Mentre loro erano ancora in bagno, avevo preparato una bottiglia fresca di prosecco e alcune cose dolci per permettere loro di recuperare le energie sprecate nei loro incredibili amplessi.
Seduti sul divano vicini come fossero incollati, con una mano tenevano il bicchiere mentre con l'altra, incuranti della mia presenza, accarezzavano l'uno il sesso dell'altra.
-Sai amore, il rapporto tra me e mio fratello è talmente solido che nulla potrebbe cambiarlo al mondo.
Noi siamo cresciuti come una unica entità; Due corpi, due sessi, una sola anima!
Tutte le nostre esperienze sono state fatte insieme a cominciare dal gioco del dottore che ci aveva permesso di scoprire la sessualità in maniera assai precoce rispetto agli altri bambini e poi ragazzi ed adolescenti sino a che, al mio diciottesimo compleanno, non avevamo realizzato il sogno che fosse proprio lui a sverginarmi e rendere definitivamente donna per i successivi momenti di piacere reciproco.
Già dalle prime mie mestruazioni mia madre, previdente com'era, mi aveva fatto prescrivere la pillola dal suo ginecologo (Stai attenta coi maschi, sono tutti mascalzoni ed è un attimo e combinano guai, mi ripeteva spesso) anche se non sapeva che gli unici rapporti sessuali che coltivavo erano quelli con mio fratello col quale ero già d'accordo che sino alla maggiore età mi avrebbe preservata illibata.
Naturalmente l'accordo era limitato alla mia verginità vaginale mentre la bocca ed il buchino tra le natiche erano già aperti da anni.
Devi sapere che il nostro progetto prevedeva due importanti tappe: La prima quella della deflorazione e la seconda era di farmi giungere alla prima notte di nozze già col pancione gravido del nostro amore incestuoso.
Poi io e te ci siamo fidanzati e voi due siete diventati amici al punto che ci sembrava di farti un torto troppo grande farmi ingravidare da lui al primo figlio e proprio per il giorno del nostro matrimonio.
Naturalmente, anche per il giorno del nostro sposalizio non era venuto meno l'impegno che comunque, lui avrebbe avuto la precedenza su tutti e dunque anche su di te che eri il mio fresco sposino.
Proprio durante il pranzo di nozze, mentre tutti festeggiavano gli sposi, mi ero allontanata con mio fratello e nel giardino del ristorante, accanto ad un'aiuola di fiori colorati e profumatissimi, avevamo consumato in anticipo la nostra prima notte di nozze.
Neanche dopo il matrimonio le cose erano cambiate.
Nonostante il fatto che io ti amassi, avevo continuato ad avere con lui lo stesso rapporto che avevo prima di sposarci.
Hai potuto verificare anche tu che la cosa non ha influito minimamente nel nostro rapporto coniugale.
Poi qualcosa è cambiato.
Nei tre anni in cui ti sono stata fedele, non siamo riusciti ad avere bambini io e te.
Dopo l'inizio della nostra crisi, quando inevitabilmente mi avevi concesso la libertà di cercare piacere anche con altri maschi, gioco forza ho dovuto cominciare ad usare la pillola.
Nello stesso periodo, i rapporti tra mio fratello e quella stronza della moglie si sono alterati.
Lei da vera zoccola puttana lo tradiva e per questo, anche lei usava la pillola senza che lui lo sapesse e dunque, anche loro non riuscivano ad avere figli.
Ecco, la concomitanza delle due situazioni, mi aveva spinta ad interrompere la pillola contraccettiva ed il bambino che avremmo voluto avere come secondo dopo il tuo, è stato messo in cantiere immediatamente dopo averne sospeso l'assunzione.-
Mi aveva detto mia moglie mentre Hernandex l'accarezzava ascoltando con interesse ogni sua parola.
-Mi dica la verità signor Gianni, che le sarebbe piaciuto se stanotte avessi messo incinta sua moglie?!
In fondo io non sono proprio nero ed un bambino un po' più scuro di voi, non avrebbe destato alcun sospetto.
D'altra parte, devo confessarvi che già due coppie hanno voluto un figlio da me ed io le ho accontentate.
Ve ne sono altre però che non mi piacciono e mi sono rifiutato.-
Aveva detto Herdandez rivolgendosi a me con un certo rispetto dandomi persino del lei.
-Se mi sarebbe piaciuto mi chiedi?
Certo che mi sarebbe piaciuto se anche mia moglie l'avesse desiderato.-
Gli avevo risposto ed a quel punto era intervenuta mia moglie:
-Un bambino da Hernandez?
Dio mio, sarebbe magnifico a condizione però che, dopo il bambino di mio fratello, mi regali un figlio anche tu che sei il mio amato e legittimo marito!
Il dono di Hernadez sarebbe come un cioccolatino da regalare gli altri due fratellini.-
Il futuro si prospettava davvero pieno di meraviglie mentre eravamo in procinto di deliziare la lunga notte che ci aspettava sino all'alba.
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