Due amiche, una transessuale ed un complotto
di
Lucrezia
genere
etero
Gianna è una splendida quarantenne, di aspetto piacevole con un corpo tonico, beata lei; non si è mai sposata, non ha interesse per la vita di coppia, le piace variare la sua "dieta" in fatto di maschi e per farlo frequenta spesso una palestra, dove i soggetti non mancano di certo.
Viola è un'altra ragazza, anche lei come Gianna frequenta la palestra sia per mantenersi in forma che per il terreno di caccia che rappresenta; più giovane, sui trent'anni, non fa mistero delle sue esperienze sessuali, che Gianna per scherzo definisce equivoche.
In realtà Viola ha semplicemente voglia di sperimentare, non è bisessuale ma qualche volta si è concessa alle avances di amiche, non si definisce neppure bi-curiosa, termine che odia, più che altro preferisce il termine "di vedute larghe".
Così Gianna e Viola, parlando di uomini sono diventate amiche, si sono spesso scambiate consigli sui soggetti frequentatori della palestra e spesso si sono scambiate anche i soggetti medesimi.
Un giorno Viola arriva al solito appuntamento serale dell'aperitivo tutta raggiante, e parlando con Gianna le confida di aver conosciuto una nuova amica, la definisce "speciale" al ché Gianna subodorato che le vuole far conoscere una delle sue amiche lesbiche, come le chiama, la ferma subito dicendole che a lei le piacciono solo i maschi.
Ma no, ribadisce Viola, che hai capito, è speciale perché non è proprio "donna" è un trans e "non operata", poi sottovoce come a voler rivelare un gran segreto, le confida che "sotto ha una biscia tanto" e quindi ride alla battuta un po' oscena.
Gianna la guarda un poco in tralice e poi dice: buon per te allora. E il discorso finisce lì mentre la serata continua tra risa e battute.
Due giorni dopo però Viola si presenta al solito appuntamento accompagnata da una stangona di un metro e ottanta voglia di crescere, due gambe tanto, seno iperbolico chiaramente rifatto, ma viso gentile con fattezze davvero femminili e graziose, si presenta come Marika, ha una voce femmininea, come Gianna stessa la definisce, per niente maschile anche se qualcosa si intuisce.
La serata come le precedenti continua tranquilla tra risa e battute, ma qualcosa cambia, Marika è simpatica e sta al gioco degli altri, Viola invece mette un po' di broncio, mentre Gianna si sente davvero attratta e non credeva fosse possibile, lei eterosessuale al 100% non capiva come questo strano essere, che si declina al genere femminile, ma che in cuor suo sapeva non essere affatto donna, potesse attrarla tanto, si chiese pure se non fosse per la curiosità del suo "arnese" tanto decantato da Viola.
Così dopo un'ora che chiacchieravano Marika da il suo numero di telefono a Gianna, e le due cominciano subito a messaggiarsi.
A dire il vero parlavano più che altro di Viola che aveva messo su il broncio, decisero all'unanimità che era innamorata, ma di chi? Ma di Marika ovvio.
La domenica dopo quella serata in cui Gianna aveva conosciuto Marika, le due si incontrano e parlando tra loro Gianna scopre che Viola aveva scaricata Marika adducendo motivi di gelosia proprio nei confronti di Gianna.
Gianna ci rimase proprio male, non se l'aspettava dall'amica, si erano scambiate tanti ragazzi senza tanti complimenti, e questa volta che proprio non c'era stato niente faceva queste scene che la facevano sentire inutilmente in colpa.
Marika iniziò a consolarla, dopotutto lei era la pietra dello scandalo e si sentiva in colpa anche se trovava la cosa ridicola, comunque sia dopo un po' decise di andare, si diresse verso la porta di casa accompagnata da Gianna.
E fu proprio lì che Gianna la toccò su una spalla, Marika si girò sorridendo e come se si fosse acceso un interruttore le due si baciarono.
Richiusero la porta e si avventarono una sull'altra, Gianna faceva passare una mano dietro la nuca di Marika sentendo il piacere dello scorrere dei lunghi capelli fra le dita, il bacio fu ardente e appassionato, poi si guardarono negli occhi e veloci, senza mettere in mezzo enfasi e giochi si spogliarono nude lì in ingresso, fu come lo spogliarsi in palestra, veloci su la tuta e via, solo che qui non c'era null'altro a frapporsi tra loro se non la voglia di guardarsi e toccarsi.
E lì Gianna lo vide! Rimase ad occhi aperti mentre Marika si metteva dritta a gambe larghe e braccia dietro, come un soldato in posizione di riposo.
Il corpo glabro poi, faceva risaltare il membro barzotto.
"E quindi era questo che volevi vedere, e ti piace quel che vedi?"
Gianna alzò gli occhi e vide, vedeva le palle, il cazzo che iniziava a svettare, segno che si stava eccitando, e poi più su i seni enormi e dritti e sopra di essi lo sguardo beffardo di Marika.
Si mise in ginocchio e afferrò con due mani quel cazzo che oramai era diventato duro, poi dopo esserselo passato sul viso e annusato l'afrore e prima di imboccarne la grossa e rossa cappella disse: "sì che mi piace, vivo per il cazzo, e il tuo è speciale", poi si mise a lavorarlo di bocca e di mani.
"Dio se sei brava, devo dirlo sei divina, se continui così non so quanto posso durare".
"E no", disse Gianna distaccandosi per un attimo dal suo lavoro, "voglio che duri, devi farmi un lavoretto dietro, prima che ti afflosci".
Così andata carponi sul divano, Gianna si mise in posa con il culo più in aria possibile, poi se lo allargò con le mani.
Marika che intanto si era unta per bene l'arnese con del gel apposito, appoggiò la cappella sulla rosellina scura di Gianna, che presto cedette, segno che la tipa era già avvezza a prenderne anche da lì, poi piano spinse ed entrò.
Gianna era a bocca aperta, non proferiva verso, un filo di bava le scendeva di lato, poi ripreso un po' di fiato disse a Marika, avanti spaccami il culo, sono già schiava del tuo cazzone.
Marika compreso che la tipa era partita del tutto non si fece pregare e iniziò un lavoro di affondi che presto produssero l'effetto voluto, Gianna si lasciò andare ad un orgasmo urlato mentre Marika ancora non paga continuava gli affondi.
Ci vollero ancora altri dieci minuti di dolce tortura ed un altro orgasmo di Gianna, questa volta più tranquillo, perché anche Marika potesse avere il suo appagamento, riempiendo il sedere di Gianna di caldo liquido seminale.
Le due erano appagate e la dolce lotta volse al termine, si fecero una doccia, parlarono del più e del meno, poi Marika recuperate le sue cose si accommiató.
Scese le scale e scesa in strada prese il telefono, digitò un numero al quale rispose Viola.
"Bene amore, tutto finito e con esito favorevole, e comunque la tua amica ha un culo davvero formidabile, ora comunque è cotta, mi sa che potremo divertirci, ciao a presto.".
≠======================
Senza voler offendere nessuno, è solo un gioco ed una prova di scrittura che spero abbastanza riuscita.
Etero, ma potrebbe benissimo stare rea i bisessuali, ma visto che qui il gioco delle parti rimane tra una donna ed una donna transessuale che comunque partecipa in modo attivo, ho preferito così. Poi oh, se qualcuno se ne dispiace, me ne dispiace pure a me, ma tant'è.
Lú.
Viola è un'altra ragazza, anche lei come Gianna frequenta la palestra sia per mantenersi in forma che per il terreno di caccia che rappresenta; più giovane, sui trent'anni, non fa mistero delle sue esperienze sessuali, che Gianna per scherzo definisce equivoche.
In realtà Viola ha semplicemente voglia di sperimentare, non è bisessuale ma qualche volta si è concessa alle avances di amiche, non si definisce neppure bi-curiosa, termine che odia, più che altro preferisce il termine "di vedute larghe".
Così Gianna e Viola, parlando di uomini sono diventate amiche, si sono spesso scambiate consigli sui soggetti frequentatori della palestra e spesso si sono scambiate anche i soggetti medesimi.
Un giorno Viola arriva al solito appuntamento serale dell'aperitivo tutta raggiante, e parlando con Gianna le confida di aver conosciuto una nuova amica, la definisce "speciale" al ché Gianna subodorato che le vuole far conoscere una delle sue amiche lesbiche, come le chiama, la ferma subito dicendole che a lei le piacciono solo i maschi.
Ma no, ribadisce Viola, che hai capito, è speciale perché non è proprio "donna" è un trans e "non operata", poi sottovoce come a voler rivelare un gran segreto, le confida che "sotto ha una biscia tanto" e quindi ride alla battuta un po' oscena.
Gianna la guarda un poco in tralice e poi dice: buon per te allora. E il discorso finisce lì mentre la serata continua tra risa e battute.
Due giorni dopo però Viola si presenta al solito appuntamento accompagnata da una stangona di un metro e ottanta voglia di crescere, due gambe tanto, seno iperbolico chiaramente rifatto, ma viso gentile con fattezze davvero femminili e graziose, si presenta come Marika, ha una voce femmininea, come Gianna stessa la definisce, per niente maschile anche se qualcosa si intuisce.
La serata come le precedenti continua tranquilla tra risa e battute, ma qualcosa cambia, Marika è simpatica e sta al gioco degli altri, Viola invece mette un po' di broncio, mentre Gianna si sente davvero attratta e non credeva fosse possibile, lei eterosessuale al 100% non capiva come questo strano essere, che si declina al genere femminile, ma che in cuor suo sapeva non essere affatto donna, potesse attrarla tanto, si chiese pure se non fosse per la curiosità del suo "arnese" tanto decantato da Viola.
Così dopo un'ora che chiacchieravano Marika da il suo numero di telefono a Gianna, e le due cominciano subito a messaggiarsi.
A dire il vero parlavano più che altro di Viola che aveva messo su il broncio, decisero all'unanimità che era innamorata, ma di chi? Ma di Marika ovvio.
La domenica dopo quella serata in cui Gianna aveva conosciuto Marika, le due si incontrano e parlando tra loro Gianna scopre che Viola aveva scaricata Marika adducendo motivi di gelosia proprio nei confronti di Gianna.
Gianna ci rimase proprio male, non se l'aspettava dall'amica, si erano scambiate tanti ragazzi senza tanti complimenti, e questa volta che proprio non c'era stato niente faceva queste scene che la facevano sentire inutilmente in colpa.
Marika iniziò a consolarla, dopotutto lei era la pietra dello scandalo e si sentiva in colpa anche se trovava la cosa ridicola, comunque sia dopo un po' decise di andare, si diresse verso la porta di casa accompagnata da Gianna.
E fu proprio lì che Gianna la toccò su una spalla, Marika si girò sorridendo e come se si fosse acceso un interruttore le due si baciarono.
Richiusero la porta e si avventarono una sull'altra, Gianna faceva passare una mano dietro la nuca di Marika sentendo il piacere dello scorrere dei lunghi capelli fra le dita, il bacio fu ardente e appassionato, poi si guardarono negli occhi e veloci, senza mettere in mezzo enfasi e giochi si spogliarono nude lì in ingresso, fu come lo spogliarsi in palestra, veloci su la tuta e via, solo che qui non c'era null'altro a frapporsi tra loro se non la voglia di guardarsi e toccarsi.
E lì Gianna lo vide! Rimase ad occhi aperti mentre Marika si metteva dritta a gambe larghe e braccia dietro, come un soldato in posizione di riposo.
Il corpo glabro poi, faceva risaltare il membro barzotto.
"E quindi era questo che volevi vedere, e ti piace quel che vedi?"
Gianna alzò gli occhi e vide, vedeva le palle, il cazzo che iniziava a svettare, segno che si stava eccitando, e poi più su i seni enormi e dritti e sopra di essi lo sguardo beffardo di Marika.
Si mise in ginocchio e afferrò con due mani quel cazzo che oramai era diventato duro, poi dopo esserselo passato sul viso e annusato l'afrore e prima di imboccarne la grossa e rossa cappella disse: "sì che mi piace, vivo per il cazzo, e il tuo è speciale", poi si mise a lavorarlo di bocca e di mani.
"Dio se sei brava, devo dirlo sei divina, se continui così non so quanto posso durare".
"E no", disse Gianna distaccandosi per un attimo dal suo lavoro, "voglio che duri, devi farmi un lavoretto dietro, prima che ti afflosci".
Così andata carponi sul divano, Gianna si mise in posa con il culo più in aria possibile, poi se lo allargò con le mani.
Marika che intanto si era unta per bene l'arnese con del gel apposito, appoggiò la cappella sulla rosellina scura di Gianna, che presto cedette, segno che la tipa era già avvezza a prenderne anche da lì, poi piano spinse ed entrò.
Gianna era a bocca aperta, non proferiva verso, un filo di bava le scendeva di lato, poi ripreso un po' di fiato disse a Marika, avanti spaccami il culo, sono già schiava del tuo cazzone.
Marika compreso che la tipa era partita del tutto non si fece pregare e iniziò un lavoro di affondi che presto produssero l'effetto voluto, Gianna si lasciò andare ad un orgasmo urlato mentre Marika ancora non paga continuava gli affondi.
Ci vollero ancora altri dieci minuti di dolce tortura ed un altro orgasmo di Gianna, questa volta più tranquillo, perché anche Marika potesse avere il suo appagamento, riempiendo il sedere di Gianna di caldo liquido seminale.
Le due erano appagate e la dolce lotta volse al termine, si fecero una doccia, parlarono del più e del meno, poi Marika recuperate le sue cose si accommiató.
Scese le scale e scesa in strada prese il telefono, digitò un numero al quale rispose Viola.
"Bene amore, tutto finito e con esito favorevole, e comunque la tua amica ha un culo davvero formidabile, ora comunque è cotta, mi sa che potremo divertirci, ciao a presto.".
≠======================
Senza voler offendere nessuno, è solo un gioco ed una prova di scrittura che spero abbastanza riuscita.
Etero, ma potrebbe benissimo stare rea i bisessuali, ma visto che qui il gioco delle parti rimane tra una donna ed una donna transessuale che comunque partecipa in modo attivo, ho preferito così. Poi oh, se qualcuno se ne dispiace, me ne dispiace pure a me, ma tant'è.
Lú.
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